I TIPICI GUAI DEL LIBERTARIO
Il libertario è un tipo pericoloso, innanzitutto per se stesso. Quando apre bocca si caccia sempre nei guai. Per esempio, può arrivare persino a sostenere il tuo diritto di sceglierti gli amici. In altre parole: puoi discriminare! Non solo, da questo viene da sè che puoi anche sceglierti i vicini di casa, nella misura in cui puoi permettertelo (per esempio andando a vivere nei quartieri alti). Ma lui non pago va oltre - è un maledetto "conseguenzialista" - puoi anche sceglierti la scuola da frequentare, e quindi anche i tuoi compagni di scuola. Insomma, puoi discriminare fin che desideri. Se queste sono le premesse non stupisce che a volte si trovi fianco a fianco con il razzista quando combatte le sue battaglie. In fondo, battendosi per il sacro santo diritto a discriminare è inevitabile che facciano un tratto di strada insieme. Non stupisce nemmeno che il nemico politico numero 1 del libertario, ovvero il liberal progressista, de sinistra, socialista, radical chic (o come diavolo si chiama) ogni volta che questo capita lo accusi niente popò di meno che di "razzismo". E nel momento in cui l' accusa cade per manifesta inconsistenza c'è sempre quella di "sembrare razzista", o comunque di "farsela con i razzisti". Per certa gente in fondo non cambia molto.
Un recente caso del genere è stato il libro uscito nel 2017 a cura della Nancy MacLean, "Democracy in Chains", nel quale la studiosa ha studiato bene di trattare in questo modo approssimativo un mostro sacro come James Buchanan. Nel post la sgradevole vicenda è ben ricostruita da un protagonista dello strascico polemico. E mi permetto di aggiungere un inutile: che sia di lezione.