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sabato 13 luglio 2019

MALEDETTI FRANCESI: IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLA FILOSOFIA

IL MERAVIGLIOSO MONDO DELLA FILOSOFIA FRANCESE
Ma guardate come il genio ipnotico di Louis Althusser riesce ad esporre il seguente concetto: "per comprendere un argomento occorre capire il suo significato”. La parola al visionario logoteta:
“… Comprendere un argomento ideologico implica, al livello stesso dell'ideologia, una conoscenza simultanea e congiunta del campo ideologico in cui un pensiero emerge e cresce; nonché l'esposizione dell'unità interna di questo pensiero: ovvero la sua problematica. La conoscenza del campo ideologico stesso presuppone la conoscenza delle problematiche aggravate o opposte ad essa. L'interrelazione della particolare problematica del pensiero dell'individuo in esame con le particolari problematiche dei pensieri appartenenti al campo ideologico consente di prendere una decisione sulla differenza specifica dell'autore, cioè di vagliare se sia emerso un nuovo significato…”

venerdì 30 marzo 2018

Bozza per una riflessione sul libro “Il fascino indiscreto delle parole” di Massimo Baldini

Bozza per una riflessione sul libro “Il fascino indiscreto delle parole” di Massimo Baldini

PRIMO SPUNTO DI RIFLESSIONE
Un libro dove ci si chiede chi contribuisca di più a deturpare il linguaggio. Le due ipotesi in campo: 1. chi sbaglia i congiuntivi. 2. Chi pensa “ho fatto” e scrive “ho effettuato”?
  • SECONDO SPUNTO DI RIFLESSIONE
    Il linguaggio può corrompere il pensiero. È un’idea di George Orwell.
    Il linguaggio politico? Un tentativo di dare solidità all’aria fritta.
    Il termine democrazia ha sostituito la parola buono così che possiamo a buon diritto parlare di minestre o di bistecche democratiche.
    La parola Borghese è diventata una rete dalle maglie troppo larghe per pescare ancora qualcosa. Bobbio.
    L’acutezza barocca della prima repubblica. Umberto eco.
    Wittgenstein. Che filosofia è una battaglia contro l’incantamento dell’intelletto per mezzo del linguaggio.
    TERZA SPUNTO DI RIFLESSIONE
    Scrivere difficile puo’ essere anche utile: 1) serve ad oscurare i cattivi argomenti e 2) a dare una parvenza di rigore. Ecco allora le prime 9 regole per imparare a scrivere male:
    Regola 1. Prendete una qualunque frase banale. “Fa freddo”. Oppure, “dove vai?” Procuratevi un dizionario con le definizioni e sostituite le alle parole. Avrete composto una frase nella lingua del difficilese.
    Regola 2. Eliminare tutti i possibili verbi d’azione riducendoli a infiniti sostantivi. Esempio Pippo è andato a casa, diventa, si registra l’avvenuto andamento da parte di Pippo verso la sua casa. Oppure, Cossiga mi sta simpatico. Diventa, ha luogo il fenomeno della simpatia da parte mia per Cossiga.
    Regola 3. Distruggete tutti i pronomi. Per esempio, io diventa colui che sta tenendo il presente discorso, l’estensore di queste righe, l’autore del presente articolo.
    Regola 4. L’informazione non deve essere segnalata dall’ intonazione, da punti interrogativi o esclamativi ma da oscuri giri di parole. Esempio, non dire mai “che fai?”, ma “da parte di chi viene formulando questa frase viene rivolta una interrogazione a chi viene ascoltando circa il verificarsi da parte sua di qualche azione”.
    Regola 5. Dell’ammiccamento grafico. Non scrivete gatto ma g-atto o “gatto”. E non lesinate sull’uso delle sigle.
    Regola 6. Dell’intrusione citativa. Anziché dire “il gatto ha bevuto il latte” molto meglio “il gatto, e penso al Baudelaire, ha bevuto il latte”. Ancora meglio “il gatto, e penso a Karl von Ettmayer, ha bevuto il latte”.
    Regola 7. Esolinguistica. Si prendono alcune parole banali si traducono di peso in qualche super-lingua (latino, greco, inglese o tedesco). Il francese è andato un po’ giù.
    Regola 8. Lasciati andare con aria di ovvietà qualche inciso del tipo “il ben noto”, “come oggi si sente dire”, “come mi è accaduto di chiamarlo”.
    Regola 9. Poliposi. Ripetere ripetere ripetere. Anziché dire “il gatto ha bevuto il latte nel piattino” dite “Il gatto ha bevuto il latte, latte che era nel piattino”.
    QUARTO SPUNTO DI RIFLESSIONE
    Perché il linguaggio accademico è spesso così difficile? Hypotheses (by JB):
    1. Bad writing obscures bad arguments.
    2. Difficult writing creates an appearance of rigor.
  • QUINTO SPUNTO DI RIFLESSIONE
    Filosofi inutilmente difficili: Habermas.
    Habermas: la totalità sociale non conduce affatto una vita propria al di sopra di quella di ciò che essa raccoglie e di cui essa consiste.
    Tradotto: la società consiste di rapporti sociali.
    Habermas: … essa si produce e riproduce attraverso i suoi singoli momenti.
    Tradotto: i diversi rapporti producono in qualche modo la società.
    Habermas: … come quel tutto non deve essere separato dalla vita, dalla cooperazione e dell’antagonismo dei suoi elementi….
    Tradotto: in tali rapporti si hanno cooperazione e antagonismo, e poichè la società consiste in tali rapporti, non può essere separata da essi…
    Habermas: … così, viceversa, nessun elemento può essere compreso neppure limitatamente al suo funzionamento senza considerare il tutto che ha la sua essenza nel movimento del singolo stesso.
    Tradotto: …. ma vale anche il contrario: nessun rapporto può essere compreso senza gli altri.
    Habermas: sistema e singolarità sono reciproci, e possono essere conosciuti solo nella loro reciprocità.
    Tradotto: [si ripete quanto già detto]
    Habermas: Adorno concepisce la società avvalendosi di categorie che non negano di provenire dalla logica hegeliana.
    Tradotto: Adorno usa un modo di esprimersi che ricorda Hegel.
    Habermas: egli intende la società come totalità nel senso rigorosamente dialettico, che vieta di concepire organicamente il tutto secondo la formula: il tutto è più della somma delle sue parti.
    Tradotto: non dice perciò che il tutto è più della somma delle sue parti.
    Habermas: … ma la totalità è altrettanto poco una classe che si possa determinare – secondo la logica estensionale – come l’insieme di tutti gli elementi che essa comprende.
    Tradotto: l’intero è altrettanto poco (sic) una classe di elementi.
    Habermas: le teorie sono schemi ordinatori che costruiamo liberamentre entro una cornice sintatticamente vincolante.
    Tradotto: le teorie non dovrebbero essere formulate senza grammatica altrimenti si può dire ciò che si vuole.
    Habermas: Esse mostrano di poter essere utilizzate per un certo particolare campo di oggetti, quando la molteplicità del reale si accorda con esse.
    Tradotto: sono poi applicabili solo a un ambito particolare, quando sono applicabili.
    SESTO SPUNTO DI RIFLESSIONE
    Il termine “democrazia” ha sostituito la parola “buono” cosicché possiamo a buon diritto parlare di minestre o di bistecche democratiche.
  • venerdì 2 febbraio 2018

    Il difficilese in accademia - in facebook standard

    Hypotheses (by JB):
    1. Bad writing obscures bad arguments.
    2. Difficult writing creates an appearance of rigor.

    A new movement strives for simplicity.
    THEATLANTIC.COM

    lunedì 22 gennaio 2018

    Il termine democrazia

    Il termine "democrazia" ha sostituito la parola "buono" cosicché possiamo a buon diritto parlare di minestre o di bistecche democratiche.
    #Amazon
    [testi di Andreski ... [et al.]] [151 p ; 22 cm.] (Serie di linguistica teorica e applicata ; 29)
    AMAZON.IT

    domenica 21 gennaio 2018

    2 Il filosofese. La palude sterminata delle logomachie scolastiche.

    Habermas: la totalità sociale non conduce affatto una vita propria al di sopra di quella di ciò che essa raccoglie e di cui essa consiste.
    Tradotto: la società consiste di rapporti sociali.
    Habermas: ... essa si produce e riproduce attraverso i suoi singoli momenti.
    Tradotto: i diversi rapporti producono in qualche modo la società.
    Habermas: come quel tutto non deve essere separato dalla vita, dalla cooperazione e dell'antagonismo dei suoi elementi....
    Tradotto: in tali rapporti si hanno cooperazione e antagonismo, e poichè la società consiste in tali rapporti, non può essere separata da essi...
    Habermas: ... così, viceversa, nessun elemento può essere compreso neppure limitatamente al suo funzionamento senza considerare il tutto che ha la sua essenza nel movimento del singolo stesso.
    Tradotto: .... ma vale anche il contrario: nessun rapporto può essere compreso senza gli altri.
    Habermas: sistema e singolarità sono reciproci, e possono essere conosciuti solo nella loro reciprocità.
    Tradotto: [si ripete quanto già detto]
    Habermas: Adorno concepisce la società avvalendosi di categorie che non negano di provenire dalla logica hegeliana.
    Tradotto: Adorno usa un modo di esprimersi che ricorda Hegel.
    Habermas: egli intende la società come totalità nel senso rigorosamente dialettico, che vieta di concepire organicamente il tutto secondo la formula: il tutto è più della somma delle sue parti.
    Tradotto: non dice perciò che il tutto è più della somma delle sue parti.
    Habermas: ... ma la totalità è altrettanto poco una classe che si possa determinare - secondo la logica estensionale - come l'insieme di tutti gli elementi che essa comprende.
    Tradotto: l'intero è altrettanto poco (sic) una classe di elementi.
    Habermas: le teorie sono schemi ordinatori che costruiamo liberamentre entro una cornice sintatticamente vincolante.
    Tradotto: le teorie non dovrebbero essere formulate senza grammatica altrimenti si può dire ciò che si vuole.
    Habermas: Esse mostrano di poter essere utilizzate per un certo particolare campo di oggetti, quando la molteplicità del reale si accorda con esse.
    Tradotto: sono poi applicabili solo a un ambito particolare, quando sono applicabili.

    Filosofi inutilmente difficili: Habermas.
    ***
    Habermas: la totalità sociale non conduce affatto una vita propria al di sopra di quella di ciò che essa raccoglie e di cui essa consiste.
    Tradotto: la società consiste di rapporti sociali.
    Habermas: ... essa si produce e riproduce attraverso i suoi singoli momenti.
    Tradotto: i diversi rapporti producono in qualche modo la società.
    Habermas: ... come quel tutto non deve essere separato dalla vita, dalla cooperazione e dell'antagonismo dei suoi elementi....
    Tradotto: in tali rapporti si hanno cooperazione e antagonismo, e poichè la società consiste in tali rapporti, non può essere separata da essi...
    Habermas: ... così, viceversa, nessun elemento può essere compreso neppure limitatamente al suo funzionamento senza considerare il tutto che ha la sua essenza nel movimento del singolo stesso.
    Tradotto: .... ma vale anche il contrario: nessun rapporto può essere compreso senza gli altri.
    Habermas: sistema e singolarità sono reciproci, e possono essere conosciuti solo nella loro reciprocità.
    Tradotto: [si ripete quanto già detto]
    Habermas: Adorno concepisce la società avvalendosi di categorie che non negano di provenire dalla logica hegeliana.
    Tradotto: Adorno usa un modo di esprimersi che ricorda Hegel.
    Habermas: egli intende la società come totalità nel senso rigorosamente dialettico, che vieta di concepire organicamente il tutto secondo la formula: il tutto è più della somma delle sue parti.
    Tradotto: non dice perciò che il tutto è più della somma delle sue parti.
    Habermas: ... ma la totalità è altrettanto poco una classe che si possa determinare - secondo la logica estensionale - come l'insieme di tutti gli elementi che essa comprende.
    Tradotto: l'intero è altrettanto poco (sic) una classe di elementi.
    Habermas: le teorie sono schemi ordinatori che costruiamo liberamentre entro una cornice sintatticamente vincolante.
    Tradotto: le teorie non dovrebbero essere formulate senza grammatica altrimenti si può dire ciò che si vuole.
    Habermas: Esse mostrano di poter essere utilizzate per un certo particolare campo di oggetti, quando la molteplicità del reale si accorda con esse.
    Tradotto: sono poi applicabili solo a un ambito particolare, quando sono applicabili.
    #Amazon
    [testi di Andreski ... [et al.]] [151 p ; 22 cm.] (Serie di linguistica teorica e applicata ; 29)
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    1. Il difficilese - in facebook standard

    Metodo. Prendete una qualunque frase banale. Fa freddo. Oppure, dove vai? Procuratevi un dizionario con le definizioni e sostituite le alle parole. Avrete composto una frase nella lingua del difficilese.
    Regola 2. Eliminare tutti i possibili verbi d'azione riducendoli a infiniti sostantivi. Esempio Pippo è andato a casa, diventa, si registra l'avvenuto andamento da parte di Pippo verso la sua casa. Oppure, Cossiga mi sta simpatico. Diventa, ha luogo il fenomeno della simpatia da parte mia per cossiga.
    Regola 3. Distruggete tutti i pronomi. Per esempio, io diventa colui che sta tenendo il presente discorso, l'estensore di queste righe, l'autore del presente articolo.
    Regola 4. L'informazione non deve essere segnalata dell'intonazione, da punti interrogativi o esclamativi ma da oscuri giri di parole. Esempio, non dire mai che fai? Ma da parte di chi viene formulando questa frase viene rivolta una interrogazione che viene ascoltando circa il verificarsi da parte sua di qualche azione.
    Regola 5. Dell'ammiccamento grafico. Non scrivete gatto ma g-atto o "gatto". Siglizzazione della Qualunque.
    Regola 6. Dell'intrusione cittattiva. dire sempre il gatto, e penso a Baudlaire, ha bevuto il latte. Meglio però dire il gatto, e penso a karl von ettmayer, ha bevuto il latte.
    Regola 7. Esolinguistica. Si prendono alcune parole banali si traducono dipeso in qualche super lingua, latino, greco, inglese o tedesco. Il francese andato un po' giù.
    Regola 8. Lasciati andare con aria Ovvio qualche inciso del tipo "il ben noto" "come oggi si sente dire" "come mi è accaduto di chiamarlo".
    Regola 9. Poliposi. Ripetere ripetere ripetere. Anziché dire il gatto ha bevuto il latte nel piattino di te Il gatto ha bevuto il latte, latte che era nel piattino.

    2. La virtù della chiarezza - in facebook standard

    Il linguaggio può corrompere il pensiero. È un'idea di George orwell.
    Il linguaggio politico. Un tentativo di dare solidità aria fritta.
    Il termine democrazia ha sostituito la parola buono così che possiamo a buon diritto parlare di minestre o di bistecche democratiche.
    La parola Borghese è diventata una rete dalle maglie troppo larghe per pescare ancora qualcosa. Bobbio.
    L'acutezza barocca della prima repubblica. Umberto eco.
    Wittgenstein. Che filosofia è una battaglia contro l'incantamento dell'intelletto per mezzo del linguaggio.

    lunedì 15 gennaio 2018

    Linguaggio deturpato - in facebook sotto standard

    Un libro dove ci si chiede chi contribuisca di più a deturpare il linguaggio. Le due ipotesi in campo:
    1) chi sbaglia i congiuntivi.
    2) Chi pensa “ho fatto” e scrive “ho effettuato”?