KABUL INSEGNA
Uomini in fila dal barbiere, donne con le unghie pittate, circolazione frenetica di cartoline con le star di Bollywood, burka dai colori insoliti, veli dai ricamo singolari... Da un giorno se ne sono andati i talebani e Kabul ci insegna che la libertà non è tanto una questione di elezioni, istruzione o libera stampa. Oltre alle libertà politiche, civili ed economiche ci sono quelle estetiche. La superficialità è tremendamente sottovalutata da filosofi scienziati della politica, una concezione angusta dell'estetica, poi, ci induce a prenderla in considerazione solo quando vengono minati i Bamiyan Buddhas. Ma negare la superficialità significa negare l'esperienza umana: ornamento e decorazione sono la vita reale
