VOLETE AUMENTARE LA FELICITA' NEL MONDO?
Tenete a mente la conclusione ripugnante (RC): per qualsiasi numero di vite molto felici, esiste un numero (molto più grande) di vite a malapena degne di essere vissute che costituirebbe un'alternativa migliore.
Sebbene molti si rifiutino di accettare RC (compresa la persona che per prima l'ha dimostrata, Derek Parfit), RC è tra i pochi teoremi non banali dell'etica moderna.
È abbastanza ovvio dove la nostra intuizione ci depista. Quando le persone sentono parlare dei mondi A (vite felici) e Z (vite a malapena degne), consultano le loro reazioni emotive per decidere quale sia il migliore. Poiché hanno una reazione emotiva positiva più forte di fronte ad A rispetto a Z, concludono che A è migliore. Se poi sono addestrati in filosofia, iniziano a inventare teorie contorte e ad hoc per razionalizzare questa reazione emotiva. E perché la nostra reazione emotiva ad A prevale? In parte perché immaginiamo di vivere in A anziché in Z. C'è anche poi il fatto che noi sappiamo di non poter calcolare la felicità delle persone mentre RC assume che lo possiamo fare. Una moltitudine di vite "appena degne di essere vissute" per noi, inconsciamente, potrebbero essere interpretate come una moltitudine di vite non degne di essere vissute, trasformando RC da conclusione perfettamente razionale in conclusione drammatica.
lunedì 30 gennaio 2023
sabato 4 agosto 2018
Mike Huemer - In Defence of Repugnance
martedì 2 ottobre 2012
La conclusione ripugnante
Fu Derek Parfit ad imbarazzare gli utilitaristi con il cosiddetto argomento della “conclusione ripugnante”:
per quanto una comunità sia composta da individui felici, esisterà sempre una comunità che, pur composta da depressi o disperati, dovrà essere giudicata come migliore secondo meri criteri utilitaristici. Basterà infatti scegliere la seconda in modo che sia sufficientemente numerosa
Ragionare con gli “infiniti” crea moli paradossi, da Pascal a Hilbert, questo è solo uno dei tanti. Il miglior modo per smontarlo consiste nel “ragionare” in piccolo pensando a un problema ben specifico: “perché non faccio un altro figlio”? Ecco che allora ci si accorge che un altro figlio potrebbe diminuire la felicità degli altri e la sua venuta al mondo non è detto che incrementi la felicità totale della famiglia. E’ vero, un numero infinito di figli, dal punto di vista teorico, risolverebbe il problema dell’ utilitarista pur dando vita alla “conclusione ripugnante” ma questa è solo un’ ipotesi teorica, meglio limitarci agli insiemi finiti. Solo postulando insiemi infiniti si elude la conclusione ripugnante
La buona notizia per i natalisti: gli argomenti utilitaristi fanno comunque parte del loro arsenale anche secondo le scienze sociali accademiche.
Per approfondire:
http://www.gmu.edu/centers/publicchoice/faculty%20pages/Tyler/ZERO.pdf