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venerdì 15 novembre 2019

UN LIBRO DA LEGGERE, NONOSTANTE TUTTO.

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UN LIBRO DA LEGGERE, NONOSTANTE TUTTO.
Quando al criminale Willie Sutton chiesero perché rapinava le banche lui rispose che lo faceva perché i soldi stavano lì (legge di Sutton). Vi fa ridere? Eppure molti libri serissimi spiegano cose serissime ricorrendo bene o male alla logica di Sutton.
Si sente spesso dire che il divario tra Nord-Sud Italia è da imputare alla qualità della politica e dell'amministrazione nelle due macro-regioni. Insomma, il differenziale di "capacità politica" spiega molto. Francamente resto perplesso.
Immaginatevi se uno dicesse che la causa di fondo dei successi di un certo paese risieda nella sua "capacità sociale" di raggiungere certi obbiettivi ambiziosi. E poi proseguisse dicendo che queste conclusioni sono generalizzabili, ovvero che i paesi più sviluppati sono tali poiché hanno una società più dinamica e "sana". Hanno cioè una maggiore "capacità sociale".
Probabilmente non sareste molto impressionati da spiegazioni del genere, c'è qualcosa di circolare che non torna. È un po' come se qualcuno ci dicesse che le cose vanno così bene in X perché la società è sana. Ma perché X ha una società così operosa? Forse perché lì le cose vanno bene. O no?
Ammetto che un discorso del genere non è del tutto vuoto, per lo meno ci dice che le cose che vanno bene sono tra loro correlate. Ovvero, quando le cose vanno bene, vanno più o meno bene tutte insieme. Purtroppo non è una grande informazione visto che chi legge di solito lo intuisce.
La cosa che più ci interessa infatti non è "se" e "come" la forza di una società o di un governo varia da paese a paese ma "perché".
Quando diciamo che l'amministrazione di uno Stato funziona ci riferiamo alla sua abilità di raccogliere le tasse, di applicare la legge, di mantenere l'ordine e di fornire i beni pubblici. E' un po' difficile incontrare stati di successo in cui lo stato non funziona, è corrotto e sprecone. Eppure sempre più spesso ci imbattiamo in analisi anche molto sofisticate, anche molto ricche di dati, che nelle tesi di fondo si avvicinano pericolosamente alla caricatura che ho fatto sopra. Si sottolinea di continuo come le regioni "di successo" (tipo il Nord) coincidano con quelle "ben governate", con quelle dove guarda caso la macchina burocratica funziona senza sbavature. Con il tono di chi svela un segreto si sussurra per centinaia di pagine: "guarda caro lettore come sono governati bene gli stati che funzionano!"
Forse bisognerebbe andare un po' più a fondo e capire dove stanno le origini della solidità statale: nella tradizione? Nella cultura? Nell'ideologia? Nei geni? Nella scienza? Nei traumi subiti o non subiti? Insomma, si dovrebbe andare oltre, e in realtà qua e là si va pure oltre ma il focus resta sempre nell'ottuso: "X fa meglio di Y perché funziona meglio". Ci si ferma insomma all'esaltazione della macchina statale che funziona come un orologio svizzero.
Ma perché ci si ferma qui? Un'ipotesi è che in molti sono ansiosi di poter sostenere come lo sviluppo economico debba dipendere dall'azione governativa, senonché una teoria del genere offre il fianco a devastanti controesempi. Ed allora ecco l'uovo di Colombo, si stabilisce che la tesi di cui sopra deve essere valutata solo laddove lo stato funziona bene. In questo modo le obiezioni sono levate di mezzo per decreto.
Conclusione. Libri come questo ci svelano il segreto del successo di un paese (e nessuno ne dubita): la buona amministrazione e la buona politica. Si tratta di un'opera altamente informativa che ha molto da dirci, purtroppo lo fa senza essere facilitata dal suo impianto concettuale di fondo ma nonostante esso.