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mercoledì 26 giugno 2019

QUELLA STRANA BESTIA DEI PREZZI TRASPARENTI

QUELLA STRANA BESTIA DEI PREZZI TRASPARENTI

E' bello imbattersi in autostrada nei cartelloni con i prezzi praticati da tutti i benzinai sulla nostra rotta, dà un senso di trasparenza che rassicura. Noi consumatori ci sentiamo protetti dalla concorrenza tra pompe.

Ma qui come altrove non tutto fila sempre liscio. Perché? Bè, se io so il prezzo che fa il mio concorrente potrei abbassare il mio per adeguarmi a lui :-). Ma potrei anche alzarlo, sempre per adeguarmi a lui :-(.

Ecco, in genere lo si alza. Ergo: prezzi trasparenti => prezzi più alti. https://www.nytimes.com/2019/06/24/upshot/transparency-medical-prices-could-backfire.html

martedì 5 marzo 2019

Parole minacciose: trasparenza SAGGIO


Parole minacciose: trasparenza


Appunti presi leggendo  il saggio di Jerry Z. Muller: “The Tyranny of Metrics. PHILOSOPHICAL CRITIQUES.”.
Risultati immagini per bauhaus
Le critiche all’idea meritocratica provengono un po’ da tutto lo spettro ideologico.
Critica marxista: la meritocrazia svaluta gli elementi subordinati del sistema. La fissazione di obbiettivi quantitativi troppo precisi produce alienazione.
Da destra molti intellettuali – tra gli altri Michael Oakeshott, Michael Polanyi e Friedrich Hayek – hanno considerato il progetto meritocratico come l’ennesima illusione del razionalismo.
Il punto di partenza della destra: esistono due conoscenza, una astratta e formale, l’altra praticaEsempio, prendi un ricettario, quando ti viene detto “sale quanto basta” che fai? Senza una conoscenza pratica non vai da nessuna parte.
La conoscenza pratica emerge dai costumi e dalla tradizione. Trascurarla è fatale.
Per il razionalista la conoscenza è essenzialmente conoscenza tecnica.
Hayek e Mises traspongono la critica verso il razionalismo in una critica verso il socialismo e l’economia pianificata astrattamente dall’alto.
Ad essa si contrappone il metodo empirico del mercato che va a tentoni (trial and error). Il mercato valorizza la conoscenza locale e l’utilizzo alternativo delle risorse.
Ironia della sorte, oggi molto turbo-capitalismo iper-meritocraticoreplica l’errore socialista degli anni trenta. La sorte della meritocrazia sarà quella del socialismo.
Con obbiettivi fissati in anticipo si stronca il valore delle alternative emerse in itinere. la creatività dell’esecutore, l’unico che puo’ vedere da vicino una certa realtà, viene accantonata.
Motto: il calcolo è il nemico dell’immaginazione.
Frank Knight parlava di incertezza come di “rischio non misurabile”. L’habitat dell’imprenditore è quello. Ebbene, non c’è nulla del genere nell’algoritmo meritocratico.
Attività represse dai target quantitativi: esplorazione e creatività.
Precisione e spreco vanno spesso a braccetto. L’inutile precisione dei calcolatori diviene un ostacolo. Per un robot un problema trascurabile puo’ diventare insormontabile e condurre al loop.
Il giudizio è sempre specifico, riguarda sempre una situazione contingente, un contesto. La generalizzazione svia ma generalizzare è imprescindibile per il progetto meritocratico.
Lo storico conservatore Elie Kedourie, un grande critico della meritocrazia thatcheriana. Approfondire questa figura.
fratellini inseparabili delle formule meritocratiche: scienza, IT, questionari, burocrazia, monitoraggio…
Dietro la parola “efficienza” si nasconde una grande frode fatta di tonnellate di burocrazia. Sono in molti a pensarlo.
Quando si “misura” bisogna stabilire obbiettivi, e qui cominciano i guai. Prendi il ministero dell’educazione, cosa misurare? Qui entrano in scena criteri spuri e discutibili. Quando l’obbiettivo è sensato la complessa attività di misurazione fagocita l’attività misurata, quando l’obbiettivo è semplificato diventa inconsistente.
Trema quando compare la parola “trasparenza”, dietro l’angolo si nascondono arbitrio e burocrazia che si creano una cortina di rispettabilità fatta di numeri.

martedì 12 luglio 2016

Specialisation bias

SPECIAL: "Disclosure can also cause perverse effects even when biases are unavoidable. For example, surgeons are more likely to recommend surgery than non-surgeons. Radiation-oncologists recommend radiation more than other physicians. This is known as specialty bias. Perhaps in an attempt to be transparent, some doctors spontaneously disclose their specialty bias. That is, surgeons may inform their patients that as surgeons, they are biased toward recommending surgery.

My latest research, published last month in the Proceedings of the National Academy of Sciences, reveals that patients with localized prostate cancer (a condition that has multiple effective treatment options) who heard their surgeon disclose his or her specialty bias were nearly three times more likely to have surgery than those patients who did not hear their surgeon reveal such a bias. Rather than discounting the surgeon’s recommendation, patients reported increased trust in physicians who disclosed their specialty bias.

Remarkably, I found that surgeons who disclosed their bias also behaved differently. They were more biased, not less. These surgeons gave stronger recommendations to have surgery, perhaps in an attempt to overcome any potential discounting they feared their patient would make on the recommendation as a result of the disclosure.

Surgeons also gave stronger recommendations to have surgery if they discussed the opportunity for the patient to meet with a radiation oncologist. This aligns with my previous research from randomized experiments, which showed that primary advisers gave more biased advice and felt it was more ethical to do so when they knew that their advisee might seek a second opinion."



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martedì 23 giugno 2015

I guai con la burocrazia

Due vittime: innovazione e trasparenza.

What Bureaucracies Do http://www.arnoldkling.com/blog/what-bureaucracies-do/

venerdì 17 gennaio 2014