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martedì 25 febbraio 2020

LOBBY MODERATA

Come mai le grandi imprese spendono così poco per finanziare la politica considerato che una leggina potrebbe conferire loro vantaggi cospicui?
A quanto pare i finanziamenti ai partiti non sono un investimento su interessi speciali ma piuttosto una "spesa di consumo" che crea un senso di connessione e partecipazione. https://pubs.aeaweb.org/…/pdfplus/10.1257/089533003321164976

https://feedly.com/i/entry/F5aQnQLnOc25hrC/T2yXFQZX7zB2ycSlj4aJMNjOUtM=_1707d2102c7:38dcbf:307c229e

venerdì 20 settembre 2019

hl Too Much Dark Money In Almonds

Come mai in politica girano così pochi soldi?
SLATESTARCODEX.COM
Everyone always talks about how much money there is in politics. This is the wrong framing. The right framing is Ansolabehere et al’s: why is there so little money in politics? But Ansolabehe…

Too Much Dark Money In Almonds
Posted
Citation (APA): Posted. (2019). Too Much Dark Money In Almonds [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
Too Much Dark Money In Almonds
Evidenzia (giallo) - Posizione 5
Everyone always talks about how much money there is in politics. This is the wrong framing. The right framing is Ansolabehere et al’s: why is there so little money in politics?
Evidenzia (giallo) - Posizione 7
during the 2018 election, candidates, parties, PACs, and outsiders combined spent about $ 5 billion– $ 2.5 billion on Democrats, $ 2 billion on Republicans, and $ 0.5 billion on third parties.
Evidenzia (giallo) - Posizione 9
The US almond industry earns $ 12 billion per year. Americans spent about 2.5x as much on almonds as on candidates last year.
Nota - Posizione 10
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Nota - Posizione 10
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Evidenzia (giallo) - Posizione 11
But also, what about lobbying? Open Secrets reports $ 3.5 billion in lobbying spending in 2018.
Evidenzia (giallo) - Posizione 21
In fact, we’re still less than Elon Musk’s personal fortune; Musk could personally fund the entire US political ecosystem on both sides for a whole two-year election cycle.
Nota - Posizione 22
LA RICCHEZZA CHE CIRCOLA IN POLITICA
Nota - Posizione 22
LA RICCHEZZA CHE CIRCOLA IN POLITICA
Evidenzia (giallo) - Posizione 25
The Washington Post was sold for $ 250 million in 2013
Evidenzia (giallo) - Posizione 26
These properties seem to be priced entirely as cash cows– based on their ability to make money through subscriptions or ads. The extra value of using them for political influence seems to be priced around zero,
Nota - Posizione 27
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Nota - Posizione 27
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Evidenzia (giallo) - Posizione 28
Or: Jacobin spends a lot of time advocating socialism. The Economist spends a lot of time advocating liberalism. First Things spends a lot of time advocating conservatism. They all have one thing in common: paywalls. How could this be efficient?
Nota - Posizione 30
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Nota - Posizione 30
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Evidenzia (giallo) - Posizione 33
Tumblr.com, which recently sold for $ 3 million, ie the cost of a medium-sized house in San Francisco. Tumblr has 400 million monthly visitors, and at least tens of millions of active users. These people talk politics all the time,
Nota - Posizione 35
UN CASO ESTREMO
Nota - Posizione 35
UN CASO ESTREMO
Evidenzia (giallo) - Posizione 35
Nobody thinks that one of the central political discussion platforms of the far-left is worth more than $ 3 million? Nobody on the right wants to shut it down?
Nota - Posizione 36
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Nota - Posizione 36
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Evidenzia (giallo) - Posizione 41
we should expect ordinary people to donate more to politics. A lot of the ordinary people I know care a lot about politics.
Nota - Posizione 42
STRANEZZE 1
Nota - Posizione 42
STRANEZZE 1
Evidenzia (giallo) - Posizione 49
we should expect the rich to donate more to politics. Many politicians want to tax billionaires; billionaires presumably want to prevent that from happening.
Nota - Posizione 50
2
Nota - Posizione 50
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Evidenzia (giallo) - Posizione 52
we should expect big corporations to donate more to politics.
Nota - Posizione 53
3
Nota - Posizione 53
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Evidenzia (giallo) - Posizione 54
The government regulates corporations, so having friendly politicians in power can mean life or death for entire industries.
Nota - Posizione 54
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Nota - Posizione 54
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Evidenzia (giallo) - Posizione 64
money neither makes a candidate much more likely to win, nor buys much influence
Nota - Posizione 65
MESSO IN EVIDENZA DA MOLTI
Nota - Posizione 65
MESSO IN EVIDENZA DA MOLTI
Evidenzia (giallo) - Posizione 66
Most research (plus the 2016 results) confirms that money has little effect on victory,
Nota - Posizione 67
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Nota - Posizione 67
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Evidenzia (giallo) - Posizione 71
If everyone who cared about homelessness donated $ 100 to the problem, homelessness would be solved. Nobody does this, because they know that nobody else is going to do it,
Nota - Posizione 72
CI SONO POI PROBLEMI DI COORDINAMENTO
Nota - Posizione 72
CI SONO POI PROBLEMI DI COORDINAMENTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 75
No single greedy corporation wants to pony up the money to change the laws to favor greedy corporations all on its own, while its competitors lie back and free-ride on its hard work.
Nota - Posizione 76
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Nota - Posizione 76
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Evidenzia (giallo) - Posizione 78
In this model, the difference between politics and almonds is that if you spend $ 2 on almonds, you get $ 2 worth of almonds.
Nota - Posizione 79
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Nota - Posizione 79
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Evidenzia (giallo) - Posizione 81
the same factors that keep money out of politics keep it out of charity too.
Nota - Posizione 81
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Nota - Posizione 81
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Evidenzia (giallo) - Posizione 86
This is one reason I’m so gung ho about people pledging to donate 10% of their income to charity.
Nota - Posizione 87
PROMETTERE PUBBLICAMENTE X COORDINARE
Nota - Posizione 87
PROMETTERE PUBBLICAMENTE X COORDINARE

venerdì 3 maggio 2019

LA LOBBY DEGLI AFFARI
Non esiste. Non ci credo. 
O quanto meno è sopravvalutata. 
Di solito entra in azione giusto per ridurre al minimo il rischio legale o per decifrare regolamentazioni governative complesse. Roba da poco, spesso più che legittima.
Recentemente si è parlato di di quell’Arata che avrebbe fatto pressioni foraggiando un certo Siri per ottenere un emendamento a sostegno delle energie alternative. Capirai che impressione mi fa, mi viene da ridere. Con la marea montante di “grete” e “gretini” un emendamento del genere rappresenta una medaglia da sfoggiare per qualsiasi governo, non certo una pratica da tenere nascosta nell’armadio degli scheletri.
Sono invece sottovalutati i meriti storici della lobby affaristica, eccone tre, giusto per gradire:
1) Piani regolatori. Se il settore delle costruzioni non si stancasse di perorare il diritto a costruire, la regolamentazione avrebbe da tempo soffocato lo sviluppo e fatto esplodere i prezzi delle case (già oggi molto alti!). L’uomo della strada giudica male la costruzione di nuovi edifici: più traffico, più rumore, svalutazione delle altre case, danni all’ambiente…
2) Lo stesso vale per la regolamentazione del mercato del lavoro. L’uomo della strada stravede per salari minimi, restrizioni di licenziamento, sussidi obbligatori, eccetera. Ma queste imposizioni hanno effetti collaterali terribili, specialmente in termini di disoccupazione. Lo sa bene l’Europa che indulgendo in tentazioni del genere ha perso da 30 anni i suoi primati economici a danno degli USA.

3) Infine, non dimentichiamo l'immigrazione. Mentre il mondo degli affari di rado si batte apertamente per aprire le frontiere, nemmeno si oppone all'immigrazione esistente, di solito portando argomenti solidi.

Conclusione: in una democrazia il parere degli elettori pesa immensamente più di quello delle lobbies!

Ahimè, viene da dire in questo periodo.

https://feedly.com/i/entry/B7jw4LCucCLXhd0mcd9EmMn+sbxtNLGOdNAs60PDOTo=_16a791470da:100f195:5de7e37

martedì 30 ottobre 2018

PERCHE’ GLI AGRICOLTORI SONO COPERTI DI SUSSIDI?

PERCHE’ GLI AGRICOLTORI SONO COPERTI DI SUSSIDI?
Perché in Europa la terra destinata all’agricoltura è fissa.
Capito? No?
Forse è più facile capire perché, che ne so, i motel NON sono ricoperti di sussidi. Perché se lo fossero il giorno dopo aprirebbero mille motel erodendo tutto il vantaggio concesso. Per questo motivo la categoria dei proprietari di motel non ha alcun interesse a fare lobby e chiedere favori alla politica.

E’ lo stesso motivo per cui i minatori o i ferrovieri fanno sciopero per ottenere dei privilegi mentre gli addetti al fast food no. Un fast food apre in tre giorni, una miniera in 3 anni.

venerdì 15 giugno 2018

IL CORPACCIONE

IL CORPACCIONE
La democrazia diretta è stata introdotta per limitare l’influsso delle lobby. La misura è di per sé lodevole. Non solo, possiamo anche affermare dati alla mano che funziona. I problemi cominciano a sorgere quando scopriamo che tutto sommato le lobby sono più sagge del “corpaccione” elettorale.
PROMARKET.ORG
Does direct democracy make regulatory capture harder for industry? Samantha Eyler-Driscoll looks at a new Stigler Center working paper that examines state-level referenda and initiatives from 1904 to 2017; it finds that economic interests are largely on the defensive when these types of popular meas...

IL BELLO DELLA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA

Riccardo Mariani
Adesso
BREVISSIMA DIFESA DELLA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA

IMHO: l’elettore mediano è una specie di bulletto fasciocomunista disinformato e perennemente in preda all’ hubris della politica (e poiché la deresponsabilizzante Facebook costituisce uno dei suoi palcoscenici preferiti, sono cose anche pericolose da dire qui, per quanto evidenti e ben note). Non lo puoi istruire, informare, corrompere, indirizzare, compensare, eccetera. I suoi rappresentanti invece sì.

https://promarket.org/direct-democracy-reduce-regulatory-capture/

PROMARKET.ORG
Does direct democracy make regulatory capture harder for industry? Samantha Eyler-Driscoll looks at a new Stigler Center working paper that examines state-level referenda and initiatives from 1904 to 2017; it finds that economic interests are largely on the defensive when these types of popular meas...


PROMARKET.ORG
Does direct democracy make regulatory capture harder for industry? Samantha Eyler-Driscoll looks at a new Stigler Center working paper that examines state-level referenda and initiatives from 1904 to 2017; it finds that economic interests are largely on the defensive when these types of popular meas...

giovedì 23 novembre 2017

Interesse particolare

Interesse particolare

Le lobby sono lo spettro di ogni democrazia.
Con la loro azione inquinano la ricerca del bene comunedeviandola su odiosi interessi particolari.
Come neutralizzarle?
La maggior parte dei tentativi è naufragata nello sforzo didefinire il concetto di “interesse pubblico”. In effetti, se non ne abbiamo una chiara nozione diventa difficile determinare, anche solo in via teorica, il grado in cui l’attività dei gruppi di pressione interferisce nei processi democratici.
La cosa più pratica è pensare all’interesse pubblico come a ciò che la comunità sceglie in modo unanime. Tuttavia, è altrettanto chiaro che il criterio di unanimità nelle scelte pubbliche risulta impraticabile.
Per questo motivo si ricorre al criterio di maggioranza, dove i gruppi di pressione si ritrovano come topi nel formaggio.
I gruppi di pressione diventano un pericolo quando sono in tanti e possono agire di concerto attraverso il cosiddetto “voto di scambio” (logrolling): io faccio un favore a te e tu lo fai a me. Tanto paga la comunità.
In termini più concreti: io voto la leggina che tutela i tuoi interessi particolari e tu voti la mia.
La conseguenza di tutto ciò sarà l’espansione del settore pubblico, della regolamentazione discriminatoria  e della spesa pubblica. Le leggine di cui parliamo, infatti, non sono altro che provvedimenti volti ad indirizzare la spesa pubblica e le regole a favore di individui particolari.
I vantaggi particolaristici possono essere assicurati in due modi. In primo luogo, possono essere approvate decisioni che producono benefici concentrati a vantaggio di individui e gruppi particolari mentre impongono costi generali a tutti i membri della collettività. In secondo luogo, possono essere approvate decisioni che procurano benefici a tutti i membri della collettività, ma impongono costi su particolari individui e gruppi.
Un mezzo per tenere la barra dritta potrebbe consistere nel richiedere che quegli individui e gruppi che conseguono vantaggi particolari siano anche chiamati a sostenere i costi.
Ma un rimedio del genere è chiaramente limitato.
Supponiamo ad esempio che il problema in discussione sia l’erogazione di fondi statali a sostegno del turismo siciliano, imporre una speciale tasse ai cittadini siciliani per finanziare questo provvedimento sarebbe ovviamente contraddittorio. Nonostante questo, è relativamente facile osservare che, se questo aiuto dovesse essere finanziato mediante tasse generali si può arrivare al punto di scoperchiare un vero e proprio vaso di Pandora. Si inaugurerebbe il cosiddetto “assalto alla diligenza“.
Un modo per eliminare questo tipo di distorsione sarebbe quello di richiedere che progetti del genere siano votati, e magari anche finanziati mediante tasse imposte a gruppi specifici di popolazione diversi dai destinatari dei benefici.
Per esempio, se i fondi designati per gli aiuti al turismo siciliano fossero prelevati mediante speciali tasse imposte (“normalizzate”) soltanto ai cittadini lombardi, allora potremmo essere sicuri che il potere di influenza dei gruppi di pressione sarà scalfito.
È chiaro che se i lombardi votano per sostenere il turismo siciliano abbiamo la garanzia che il bene finanziato è un bene pubblico e non particolare.
Può darsi che i cittadini lombardi non votino per il sostegno del turismo siciliano  per ignoranza, ovvero perché non sanno qual è il reale interesse pubblico. Ma questo è un altro problema rispetto a quello dei gruppi di pressione.
In ogni caso, un comportamento del genere avrebbe come inconveniente un’insufficiente spesa pubblica anziché una sua esplosione. Tutto sommato il minore dei mali in democrazia.
E chi deciderà sui fondi da stanziare per l’Expo milanese? I contribuenti siciliani?
No, poiché in un caso del genere il voto di scambio sarebbe dietro l’angolo: io ti do il sostegno all’Expo e tu mi dai il sostegno al turismo.
Saranno invece i cittadini umbri, per esempio. Quanto più gli incroci saranno complessi e casuali, tanto più il voto di scambio sarà scongiurato.
Nessun testo alternativo automatico disponibile.

sabato 22 aprile 2017

Una difesa delle lobby SAGGIO

Cosa occorre per una ricerca accurata della verità?
I due ingredienti essenziali:
1) informazioni accurate,
2) onestà intellettuale.
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Cosa disturba di più l’onestà intellettuale?
I due candidati più evidenti:
1) l’interesse,
2) l’ideologia.
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Come viene disturbata l’onestà intellettuale?
Vediamo i meccanismi più immediati di disturbo:
1) l’interesse raccoglie in modo accurato le informazioni ma poi decide senza onestà intellettuale,
2) l’ideologia non raccoglie in modo accurato le informazioni e, inoltre, decide senza onestà intellettuale.
***
Conclusione: l’interesse interferisce meno dell’ideologia nella ricerca della verità poiché, perlomeno, consente la raccolta accurata delle informazioni.
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Adesso stabilisco un’analogia facile da accettare poiché la ricerca di una politica sociale adeguata assomiglia molto alla ricerca della verità.
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In democrazia, chi sceglie le politiche governative?
I due attori principali:
1) gli elettori,
2) le lobby (o poteri forti).
***
Cosa disturba di più la ricerca di politiche adeguate?
Le due interferenze più accreditate:
1) negli elettori l’ideologia,
2) nelle lobby gli interessi.
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Per quanto detto prima la distorsione creata dall’influenza delle lobby è preferibile a quella creata dal voto popolare. Perlomeno le prime hanno una conoscenza accurata dei problemi.
***
Adesso, prima di passare alle obiezioni, cerco di esprimere lo stesso concetto in termini etici. Anche qui, infatti, è possibile constatare come l’interesse faccia meno danni che la superstizione.
Nel mondo della filosofia morale esiste il Male e l’ Ingiustizia.
Il Male procura dolore a tutti. E’, per così dire, un’ingiustizia verso tutti. L’origine del male è la stupidità: solo uno stupido puo’ compere azioni che lo danneggiano.
L’ingiustizia intercorre tra due parti: A beneficia ingiustamente di qualcosa che sottrae a B. L’origine dell’ingiustizia è la cattiveria: solo una persona cattiva colpisce il prossimo senza rispettare i precetti.
In questo senso l’ Ingiustizia, pur essendo condannabile, resta un male depotenziato poiché prevede sia un bene (quello del ladro) che un male puro (quello del derubato).
Ebbene, l’ideologia distorce le decisioni rischiando di produrre un Male. L’interesse distorce le decisioni rischiando di produrre un’ Ingiustizia.
In questo senso, come appena detto, meglio l’ Ingiustizia che il Male. Ma allora meglio l’interesse che l’ideologia. E quindi meglio le lobby che gli elettori.
***
Obiezione 1: nella ricerca della verità, basta una distorsione per mandare all’aria tutto. In questo senso elettori e lobby fanno gli stessi danni.
Risposta: non è detto che le distorsioni minino necessariamente la ricerca della verità.
Esempio: una volta la FIAT diceva: “quel che è bene per la FIAT è bene per il paese”. Questo non è vero, ma a volte è vero. Le autostrade italiane sono state costruite “per il bene della FIAT” ma il Paese ne ha beneficiato, difficile dubitarne.
Altro esempio: molti liberali sono ideologizzati peggio dei marxisti ma questo non significa che una politica liberale non sia di beneficio al Paese.
Quanto dico vale sia per la “distorsione interesse” che per la “distorsione ideologica”, sia chiaro.
Ma se è così, allora meglio avere MENO distorsioni che PIU’ distorsioni. Meglio le lobby che gli elettori. Almeno le lobby conoscono i problemi, hanno informazioni accurate. E’ solo una condizione necessaria per far bene, è vero, ma sempre meglio soddisfarla che no.
***
Obiezione 2: le distorsioni si riequilibrano. In questo senso il loro numero non conta.
E’ una pia illusione che le distorsioni si riequilibrino: di certo la cosa è dubbia per le distorsioni ideologiche poiché gli errori cognitivi che sfrutta l’ideologia sono perlopiù sistematici (ovvero si rafforzano, non si riequilibrano).
E’ addirittura più facile che si riequilibrino le distorsioni frutto di interessi. Infatti, spesso, gli interessi sono contrapposti: Uber contro i tassisti o Google contro i giornali, o Amazon contro le librerie, o la Borsa contro le Banche, per esempio.
***
Obiezione 3: in realtà anche gli elettori votano guidati dal portafoglio, ovvero per interesse. Il danno che producono, in questo senso, non puo’ essere superiore a quello delle lobby.
Il problema è empiricoNon sembra affatto che gli elettori seguano i loro interessi quando votano. Ecco l’economista Bryan Caplan sui poveri che votano per “meno tasse ai ricchi”, sui giovani che votano per “non toccare le pensioni” e sulle donne che votano (più degli uomini) per “preservare la vita in grembo del più debole”…
… Empirically, there is little connection between voting and material interests. Contrary to popular stereotypes of the rich Republican and the poor Democrat, income and party identity are only loosely related. The elderly are if anything slightly less supportive of Social Security and Medicare than the rest of the population. Men are more pro-choice than women
Ancora su ricchezza e affiliazione politica
… Both economists and the public almost automatically accept the view that poor people are liberal Democrats and rich people are conservative Republicans. The data paint a quite different picture. At least in the United States, there is only a flimsy connection between individuals’ incomes and their ideology or party. The sign fits the stereotype: As your income rises, you are more likely to be conservative and Republican. But the effect is small, and shrinks further after controlling for race. A black millionaire is more likely to be a Democrat than a white janitor.25 The Republicans might be the party for the rich, but they are not the party of the rich…
Ancora sul voto di ricchi e vecchi
… the rich are not trying to advance upper-class interests, it does not follow that the interests of the poor suffer. Similarly, just because the old vote in greater numbers, it does not follow that the young lose out. For that fear to be justified, the young would have to be less supportive of old-age programs than their seniors. They are not…
E chiudo con una bibliografia sulla disconnessione tra voto e portafoglio…
… For overviews of the empirical evidence on the self-interested voter hypothesis, see Mansbridge (1990), Sears and Funk (1990), Citrin and Green (1990), and Sears et al. (1980). On income and party identification, see Gelman et al. (2005), Luttbeg and Martinez (1990), and Kamieniecki (1985). On age and policy preferences, see Ponza et al. (1988). On gender and public opinion about abortion, see Shapiro and Mahajan (1986)…
Ultima nota: se l’elettore fosse razionale nemmeno andrebbe a votare.
***
Ma se l’elettore non vota secondo i suoi interessi, cosa lo guida?
Non resta che l’ideologia. Ideologia intesa in senso lato: la voglia di dire qualcosa di “bello”, di “socialmente desiderabile”, oppure anche di trasgressivo (avete tutti torto e io ho ragione!). Vota per esprimersi.
Ma la molla dell’ “espressività” – come appena visto – fa più danni della molla dell’interesse.
***
Che fare?
Togliere peso all’elettore? Sì, è l’unica via.
Ma se l’elettore si accorge che la sua espressione democratica è silenziata potrebbe trovare forme più pericolose per esprimersi!? Forse la valvola di sfogo della democrazia è necessaria proprio in quanto tale.
Giusto, allora bisogna togliergli peso di nascosto, con qualche trucchetto.
Un esempio? La democrazia rappresentativa è molto meno “democratica” della “democrazia diretta”. Nella prima l’elettore conta molto meno che nella seconda. Nella prima vota ogni 4 anni su questioni generiche, nella seconda vota ogni settimana su questioni specifiche. Tuttavia, per questioni che non sto a dire ma che sono facilmente intuibili,  questo raramente viene affermato a chiare lettere. Ecco allora, l’invenzione della “democrazia rappresentativa” rappresenta una modalità vincente per togliere peso all’elettore e far contare di più i poteri forti, il che è un bene per tutto il Paese. Bisogna proseguire su questa strada.