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lunedì 5 maggio 2025

il grande gioco

 CONOSCERE TUTTO


Da collezionista di dischi (anni 80-90) non possedevo l'istinto dei miei colleghi "completisti", quelli che si fissavano su alcuni artisti decidendo di immagazzinare tutto di loro. Al contrario, amavo la superficialità, ambivo toccare tutte le musiche nel tentativo di carpire il meglio da ognuna. Certo, avevo le mie passioni, e forse di qualche artista posseggo TUTTO, ma una sorta di ADHD mi spingeva sempre altrove. E' forse l'unico ambito dove possedevo un'animo avventuroso. Beh, anche da lettore mi piacerebbe conoscere TUTTO. Per quanto inane sia questa operazione, alcune strategie si sono imposte come migliori di altre. Non puoi leggere 150 libri all'anno senza una strategia, tutto ti scivolerebbe addosso in modo frustrante. D'altro canto, per conoscere TUTTO non si puo' nemmeno contare sulla memoria, devi avere degli schemi ma soprattutto devi associare dei sentimenti ai concetti che acquisisci. Solo evitando l'erudizione - ovvero la conoscenza in sequela informe di particolari aridi - hai qualche speranza che qualcosa resti impigliato nel tuo cervello. Il mio paradigma è all'incirca questo: assumo l'evoluzionismo darwiniano come forma generale della realtà, è uno schema eccellente che consente di tenere insieme le scienze della materia (biologia) e le scienze umane (psicologia evoluzionistica e darwinismo sociale). Penso che sia il migliore occhiale per vedere le cose da lontano, nel loro complesso, e pur tuttavia gli occhiali che assolvono al meglio a questa funzione non sono quasi mai adatti per vedere le cose più da vicino. Man mano che plano sulla realtà umana, per esempio, mi sposto sugli schemi dell'economia e poi, scendendo ancora più nel cuore delle persone, non disdegno nemmeno quelli religiosi. Ad avvolgere il tutto c'è una filosofia eclettica che mi esenta dal dover poi trafficare con concetti come realtà e verità, in modo tale da far convivere tutti questi occhiali senza dover costruire una gerarchia tra di loro. Questo eclettismo/anarchismo metodologico potrebbe confondere chi mi segue, per cui di tanto in tanto è meglio che lo metta a fuoco, anche a mio beneficio.

mercoledì 25 settembre 2024

i metodi dei detective

 Epistemologia del crimine. I metodi.

Sherlock Holmes: deduzione e abduzione.
Nero Wolfe: meditazione.
Philip Marlow: bootstrap.
Miss Marple: procedimento storico.
Padre Brown: natura umana.
Maigret: prove morali.
Philo Vance: prove stilistiche.
Hercule Poirot: filologo di scuola lachmanniana.
Altri? Ellery Queen?

lunedì 12 marzo 2018

Metodologia

Secondo Lucio Colletti la metodologia è la scienza dei nullatenenti.
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Molti lamentano la crisi della cultura scientifica, la diffusione di un analfabetismo scientifico e tecnologico, che inizia nella scuola e sarebbe alimentato da una diffusa ostilità nei confronti della scienza. Il modo di curare questa malattia consisterebbe nel…
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mercoledì 27 dicembre 2017

La metodologia di Milton Friedman

La tesi metodologica di Milton friedman. Gli economisti non dovrebbero preoccuparsi di rendere i loro assunti realistici. Conta solo la capacità predittiva dei modelli. L'influenza di popper e chiara. Si è parlato di strumentalismo. Una buona teoria deve funzionare anche con dati non disponibili.

La metodologia di Lionel robbins. L'economia è una scienza deduttiva. Apriorismo.

La metodologia di hutchinson. Le uniche proposizioni degne di indagine scientifica sono quelle empiriche.

Milton Friedman si colloca a metà strada tra le due precedenti.

Primo esempio di Friedman punto su un albero le foglie si dispongono deliberatamente in modo da massimizzare la quantità di luce ricevuta. Secondo esempio i giocatori di biliardo si comportano come geometri. Terzo esempio. L'imprenditore non massimizza il profitto Ma si comporta come se lo massimizzare.

L'opposizione di Samuelsson e nagel. Il realismo delle ipotesi è irricevibile perché comporta teoremi che sono incompatibili con i fatti osservati.

Per molti la previsione non è l'unico scopo della teoria. C'è anche la spiegazione.

La critica di simon. Il concetto di causalità è al centro della sua attenzione. Simon non può appagarsi solo dell'efficacia previsionale. Vuole descrivere i processi. Magari per riprodurli artificialmente su computer. Da qui la sua decisione di sostituire alla massimizzazione del profitto la procedura di soddisfazione.

Friedman contro la matematica in economia. Il maggior rigore descrittivo delle ipotesi riduce il potere esplicativo delle stesse. La teoria deve essere un motore della scoperta.  Nella Guerra tra Marshall e Walras ci si schiera con il primo.

A Chicago l'economia era una materia seria per discutere problemi concreti. Ad Harvard era una disciplina intellettuale sul piano della matematica. Il MIT andrà oltre harvard.