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sabato 28 maggio 2016

Evviva i poveri

Ricchi e poveri hanno sistemi di valori molto differenti.
Il povero rispetta l'autorità, il genitore, le gerarchie, le convenzioni sociali. Ha un forte senso dell'onore e della vergogna. Coltiva il valore del lavoro duro, dell' industriosità, della frugalità, del risparmio, del denaro. Investe molto sulla famiglia, sul clan, sulle relazioni personali ravvicinate. È religioso, moralista, ha un forte senso  del bene e del male, del merito e della giustizia: in questo senso predilige il rigore all’indulgenza.
Il ricco è individualista, cosmopolita, egalitarista, tollerante, indulgente, modaiolo, ateo, disinteressato, amante delle discussioni, della partecipazione politica e dell'intrattenimento. Esalta l'autonomia dell’individuo, la libera scelta, la creatività e la curiosità.
poor
In che rapporto stanno questi valori con la ricchezza?
Ipotesi: i primi servono a costruirla i secondi a godersela. Guai se si invertissero: il gap tra ricchi e poveri andrebbe fuori controllo.
In questa luce acquisisce un senso compiuto la strana espressione evangelica per cui: "gli ultimi saranno i primi". Non risuona ora molto più chiara?
Anche le sconcertanti parole di Papa Francesco - "fate dei poveri i vostri maestri" - verrebbero ricondotte alla ragione.
Tre letture per saperne di più sui valori dei ricchi e quelli dei poveri.
1) Gert Hofstede e Michael Minkov: “Cultures and Organizations: Software of the Mind”.
2)  Yuriy Gorodnichenko and Gerard Roland: “Which Dimensions of Culture Matter for Long-Run Growth?”.
3) Michael Minkov: “Cross-Cultural Analysis: The Science and Art of Comparing the World’s Modern Societies and Their Cultures”.

domenica 7 novembre 2010

Meditazione sul Vangelo del 7.11.2010

Vangelo secondo Matteo 25, 31-46

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Il Vangelo di oggi esprime con parole tonitruanti concetti in realtà pacifici per l' Uomo Moderno. Ovvero, è possibile e doveroso compiere una selezione tra i comportamenti umani, e, in ultima analisi, tra gli uomini stessi.

Chi crede ed ascolta la parola, è avvisato: questo compito spetta a Dio. Il moralismo non è altro che la petulanza di chi trascura questo insegnamento.

Ma la Parola di oggi aggiunge qualcosa, ci parla del "fratello più piccolo".

Dice il Figlio di Dio: "cio' che avete fatto al "fratello più piccolo" lo avete fatto a me".

Il "fratello più piccolo" è l' uomo più umile: anch' egli possiede una dignità regale ed offenderla è come offendere Dio.

Tutti gli uomini sono accumunati da pari dignità, e i più umili non sono esclusi.

Ecco allora dispiegarsi la dimensione evangelica dell' Uomo: diverso nei meriti (arrivo), uguale in dignità (partenza).

Quale pensiero riesce a coniugare in modo altrettanto armonioso diseguaglianza sostanziale (esito) ed eguaglianza formale (diritti)? Io propongo come candidato il pensiero libertario.