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lunedì 14 marzo 2016

L'ambientalista scettico di Bjorn Lomborg


L'ambientalista scettico di Bjorn Lomborg 
  • Non è vero che l ambiente si sta degradando
  • Non è vero che le risorse naturali si stanno esaurendo
  • Non è vero che le ns città sono sempre più inquinate
  • Non è vero che le foreste stanno scomparendo
  • Previsione di Julian Simon:le condizioni di vita miglioreranno per la maggior parte della popolazione nella maggior parte dei paesi per la maggior parte del tempo per un periodo indeterminato. Ma molti continueranno a dire che quelle condizioni stanno peggiorando.
  • Prefazione
  • Lomborg: per lungo tempo esponente dell ala sinistra di greenpeace e professore di statistiche. Un giorno si è chiesto: perchè nn verificare le fonti di julian simon? Prime verifiche per lui sconvolgenti: l inquinamento dell aria nei paesi avanzati stava diminuendo. La fame nel mondo pure. La statistica può essere manipolata ma è anche l unico strumento di conoscenza che abbiamo.
  • Cap 1 LA SITUAZIONE STA' MIGLIORANDO
  • La litania ambientalista s incarna in un testo paradigmatico: the stateof the world di lester brown. "... come tutti sanno il pianeta gode di pessima salute...."... le risorse sono in via di esaurimento... la popolazione in continuo aumento è una minaccia... l acqua e l aria sono sempre più inquinate... le specie animali sono in pericolo... le foreste si riducono...
  • Lo stato reale: la situazione migliora anche se nn è ancora buona...
  • Antilitania:... le risorse energetiche sono ben lungi dall esaufirsi, c è cibo x tutti, la povertà si riduce e la vita media si allunga ovunque, il riscaldamento globale è in atto ma gli scenari più pessimisti sono irrealistici, decisioni radicali di riduzione della co2 sarebbero peggiore del male. L acqua e l aria sono sempre meno inquinate e le specie che vedremo sparire nella ns vita sono lo 0.7%. La maggior parte degli indicatori ci dice che la vita sul pianeta è migliorata moltissimo. La strada i trapresa è quella giusta.  La situazione va migliorando e chi propond altre strade spesso sbaglia.
  • I giudizi assoluti hanno poco senso. Bisobna confrontarsi col precedente. È la tendenza che fa testo,il resto è cherry picking.
  • Segnalare un problema ha poco senso se nn si stabiliscono e giustificano delle priorità.
  • Il punto focale deve essere sempre l uomo. Animali e piante vengono dopo. Concezio eantropocentrica.
  • Foreste: il mango forestale è aumentato dal 50 al 95. Ma ingenerale tutti iproblemi segnalati dal worldwatch institute wwi sono migliorati, tranne uno. È facile cogliere quanga ideologia pesa in qs ricerche. La tesi:l economia capitalistica deteriofa il pianeta
  • Esempio di politicizzazione delwwi. La prima causa di desgabilizzazione dell africa? Il mancato contrasto all aids dei paesi neoliberisti.
  • Altro esempio il wwf e gli incendi del 1997. Dramma. Realtà: fuoco sull 1 per cento delle foreste. Si parlò del 25% utilizzando trucchi statistici. Persino l onu smentisce il wwf sulle superfici forestali. Il che dice tutto. Ma anche due studi indipendenti dell università del sussex.
  • Hestved di greenpeace: se la gente non ha paura i verdi nn verranno mai presi sul serio.
  • Il prezzo delle energie rinnovabili: una bufala che sia inferiore a quello dei combustibili fossili. Wwi: l energia eolica può competere con l energia tradizionale.
  • L acqua: per i verdi manca in 30 paesi. In realtà il problema nn è la mancanza d acqua ma la mancanza di accesso all acqua. Il problema nn è dunque lo spreco. C è da aggiungere che considerando gli aumenti della popolazione anche l accesso è migliorato sensibilmente.
  • Wwi e greenpeace isolano un trend e affermano che se prosegue ci saranno guai. Ma questo è un truismo se nn si indica la soglia critica e quanto siamo distanti.
  • 1975. The cooling world. Si noti come vengano tralasciate tutte le conseguenze positive del raffreddamento. La metafora più usata è quella dell isola di pasqua . Una metaforaimpropria.
  • Lomborg usa lo stesso materiale di wwf wwi e greenpeace.
  • La scommessa lomborg brown sulla superficie forestale dal 1950 a oggi. Rifiutata.
  • Lomborg è consigliato di tacere: la gente poi sottovaluta. Ma tutto qs è anti democratico.
  • Tesi di alcuni: la paura ci ha spinto a migliorare il ns ambiente. Tesi debole: nei paesi prosperi l ambiente è migliorato ben prima dell avvento dell ambientalismo. La curva di kuznet è sempre stata valida.
  • Solo l evento fa notizia. La catastrofe. Esempio: la carestia tiopica del 1984.. una foto di bimbo agonizzante ed ecco l evento.
  • Julian simon: quando laviamo i oiatti il ns obiettivo è di ridurre lo sporco ad un livello accettabile non di pulirli.
  • Cap. 2 PERCHÈ TANTE CATTIVE NOTIZIE.
  • sondaggio: per quasi tutti l ambiente peggiora su quasi tutto. Spesso l ansia è più alta laddove si vive meglio. Conclusione: in qs ambiti la comunicazione è decisiva.
  • Il paradosso del ricercatore:se la tua ricerca nn evidenzia problemi nn avrai fondi per proseguire. Un esempio? Le pioggie acide: le teorie sulla defogliazione attirarono una marea di fondi. Quando si scoprì il rimedio fu anche chiaro che piogge acide e deforestazione nn erano affatto collegate.
  • L industria dei generatori di energia eolica. La classica lobby che finanzia ricerche. Le lobby sono ovunque.
  • Notizie. Quelle negative pesano di più. Conta l evento. La catastrofe. La foto che turba.
  • Il nino: danni per 4 mlrd di dollari. E i benefici per 19 mlrd?
  • Cosa amano i giornali? La partita buoni/cattivi e uno a cui dare la colpa.
  • CAP. 3 MISURARE IL BENESSERE UMANO.
  • Tesi: 1 la crescita demo sta rallentando 2 la povertà interessa per lo più le regioni rurali
  • L aumento di popolazione nel mondo arriva da solo 12 paesi.
  • Il problema nn è la densità: le aeree più ricche sono anche le più densamente popolate. Il problema è la produzione di ricchezza.
  • CAP 4 ASPETTATIVA DI VITA E SALUTE
  • CAP 5 FAME
  • CAP 6 PROSPERITÀ
  • Tesi: il ns modello 1 riduce leggermente la poverta relativa 2 riduce drasticamente la diseguaglianza di benessere 3 riduce sensibilmente la povertà assoluta 4 promette di ridurre la povertà assoluta.
  • CONCLUSIONI SENZA PRECEDENTI
  • CAP 7 ABBIAMO I GIORNI CONTATI?
  • Per molti nnostante il ns modello abbia conseguito diversi successi nn è sostenibile. Siamo destinati verso il burrone.
  • Sostenubilità: soddisfare i ns bisogni consentendo anche alle generazioni future di farlo.
  • CAP 9 AVREMO CIBO A SUFFICIENZA?
  • CAP 10 LE FORESTE STANNO SCOMPARENDO?
  • a livello globale sono costanti nell ultimo mezzo secolo.
  • La definizione di foresta è costantemente cambiata per avere i risultati desiderati
  • Nelle aree temperate l estensione delle foreste è aumentata.
  • I problemi sono nelle aree tropicali. I diritti di proprietà sono mal definiti e mal protetti.
  • Inoltre nei paesi poveri il legname è spesso l unica risorsa.
  • A volte la mancanza di energia fa ripiegare sulla legna.
  • Il mito dell amazzonia come polmone del mondo. C è molto marketing
  • L ossigeno prodottodalle piante nn supera di molto quello consumato dalla loro decomposizione. Cosicchè una foresta in equilibrio...
  • La carta è una minaccia? Il consumo complessivo di legno e carta è soddisfatto dal 5% del patrimonio forestale.
  • CAP 11 ENERGIA
  • il grido d allarme: il petrolio sta finendo.
  • Critica di robert solow al principio di sostenibilità: meglio chedersk se le generazioni future avranno più o meno opportunità di noi 7n generali (essere ri chi, per esempio, dà molte opportunità). Conoscenza e capitale contano piùdi una singola risorsa. Una società può consumare petrolio ma anche arricchirsi e sviluppare co oscenze grazie a quel consumo.
  • L età della pietra nn è finita x mancanza di pietre ma perchè eravamo troppo ricchi per accontentarci delle pietre.
  • Le crisi petrolifere nn hanno a che fare con la mancanza di petrolio ma con pruduzioni rallentate.
  • La tesi catastrofista:1 ci si riproduce a ritmi esponenziali 2 le risorse sono limitate. Malthus padre putativo.
  • Trascurati:1 il valore creativo della mente umana e 2 il valore segnaletico dei prezzi.
  • Energia nucleare:stagnante per la diatriba sulla sicurezza degli impianti. I materiali restano radioattivi per 100mila anni. La fusione nn sarà disponibile pri a del 2030.
  • Energia rinnovabile: no rischio esaurimento. L aumento di produzione in termini% è notevole ma le % sono piccole. Oggil 86% dell energia prodotta è non ri novabile. È energia costosa: il combustibile (vento sole) è solo una a parte del costo (la dereghlation poi ha diminuito il costo di gas petrolio). In origine il sostegnoalle rinnovabili era giustificato dal fatto cbe "il mercato scoprirà troppo tardi l esaurimento delle risorse". Ma qs ragione era sbagliata. Domani forse le rinnovabili ssaranno concorrenziali, oggi senza sostegni sono inaccessibili.
  • RISORSE NON ENERGETICHE
  • Simon vinse la sua scommessa. Ehrich scelse 5 materie prime ma ne avrebbe potute scegliere altte 5 e l esito nn sarebbe cambiato
  • Negli ultimi 150 anni i prezzi delle materie prime sono diminuiti dell 80 per cento
  • ACQUA
  • il problema dell acqua nn è la mancanza di acqua ma di tubi, quindi di prosperità e di capitalismo.
  • C è abbondanza d acqua. Noi consumiamo il 17 per cento dell acqua disponibile.
  • In alcuni paesi come l italia lo spreco dell acqua distribuita si avvicina all 80 per cento. Urge privatizzazione.
  • CONCLUSIONE: LA PROSPERITÀ ESISTE, DURERÀ, AUMENTERÀ, SI ALLARGHERÀ
  • Legenerazioni futuredovrebbero ringraziare
  • L I QUINAMENTO DELL ARIA
  • effetto kuznet:l aria delle ns città è sempre meno inquinata.
  • Tipico caso che ricchezza e ambiente nn sono sempre incompetizione: la drastica diminuzione dei fattori inquinanti si è avuta in concomitanza conla crescita.
  • PIOGGE ACIDE
  • untipico caso. Oggi sappiamo che nn erano poi così pericolose. Ogni tanto il mito è prontoa rispuntare.
  • ALLERGIE E ASMA
  • ipotesi dell igene:organismi più espostiai microbi sono anche più resistenti.
  • SPAZIO PER I RIFIUTI
  • premessa:la crescita dei rifiuti cresce di pari passo col pil.
  • Distinguiamo il problema dello spazio dal problema NIMBY
  • Senso delle proporzioni:tutti i rifiuti usa del XXI secolo potrebbero essere raccolti inunadiscarica grande come una frazione della contea di woodward in oklahoma.
  • riciclaggio: 1 il problema dello spazio nn esiste 2 il problema del risparmio nemmeno.
  • gli in eneritori producono energia termica
  • CONCLUSIONI: L I QUINAMENTO SI È ATTENUATO
  • LA PAURA DEGLI AGENTI CHIMICI
  • Ca cro e pesticidi. Chi si oppone agli ogm favorisce i direttamente i pesticidi.
  • BIODIVERSITÀ
  • Timori nn fondati sui fatti
  • Domanda: è il caso di porsi ancora il problema ora che l uomo può manipolare il dna degli organismi. Oggi esistono diverse genoteche dove alcune piante, anche se sparissero potrebbero essere riprodotte.
  • Ricordiamo che il 9t per cento delle specie inpericolo è costituita da scarafaggi, vermi microscopici ecc.
  • RISCALDAMENTO GLOBALE
  • i calcoli ipcc sono improntati allo scenario BAU piuttosto inverosimile.
  • gli scenari vengono considerati equivalenti. In realtà alcuni sono palesemente assurdi:assenza di sviluppo.
  • l effetto delle nubi nn è considerato.
  • l effetto delle macchie solari nn è ben considerato.
  • l interdipendenza cei solfati nn è ben considerata
  • gli scenari, se visti da vicino, presentano notevoli problemi. Foreste che crescono smisuratamente eccetera. Ad ogni modo i riscontri effettuati fanno registrare errori tutti con lo stesso segno
  • Le catastrofi ambientalj sembrano ben soppesate. L effetto dello sviluppo sulla risoluzione dei problemi ambientali sembrano minimizzate. Es. La probabilità di una soluzione instile beoeneneering sembra del tutto assente. Assente le soluzioni instile titanic: il problema dell iceberg è stato risolto con gli aerei e nn con un nuovo tagliaghiacci
  • la discussione sembra falsata da ambizio i politiche. Vedi beffa della fusione fredda.
  • Senza soluzioni di  mercato in stile commercio dei diritti, ogni soluzione è diseconomica
  • DISAGIO E POVERTÀ
  • il maggior problema è ancora la fame nel mondo.e la povertà. Anche se ci sono stati notevoli miglioramenti. L ambiente migliore è solo un modo molto indiretto per aggredire il problema.
  • CONCLUSIONI
  • Al Gore. Tipico catastrofista. Per lui la ns civiltà è il nazismo di ieri
  • Invece... abbiamo più tempo libero più sicurezza più istruzione più comodità più redditi più cibo vige più lunghe e più salute...
  • Salviamo al gore come memento e niente più
  • tesi di al gore: siamo migliorati facendo pagare un alto prezzo all ecosistema. Cultura del pessimismo
  • lester brown e al gore: unsenso di colpa calvanista
  • Un disprezzo per la creatività umana
  • aaron wildaski:la civiltà più ricca e sicura della storia è anche la più spaventata. Un paradosso. Poco cibo: un bel problemi. Tanto cibo:molti problemi.
  • la per ersione dei media e il loro amore per la catastrofe. È da loro che la scala delle priorità diventa irrazionale e i limiti assurdi della ns regolamentazione. Vedi tabella rischi p. 346. Allarme: ignorare le priorità ci fa commettere deglj omjcidi statistici.
  • OGM
  • Ottimi per la lotta alla malnutrizione: più economici, più resistenti.
  • L opposizione di greenpeace e amici della terra. 1 preoccupazione per la terra e 2 preoccupazione x la salute
continua

mercoledì 13 novembre 2013

lunedì 28 giugno 2010

Il nucleare è caro come il fuoco

Motivo per cui molti tentennano.

e non hanno tutti i torti, purchè si tenga presente che...

Un reattore nucleare epr costa 5 miliardi di euro e occupa 100 ettari.

L' equivalente in energia solare costa 80/85 miliardi di euro e occupa 20.000 ettari di territorio.

Non avrei mai pensato di linkare Mucchetti.

martedì 19 agosto 2008

PC2008-2020C2008-2015N2013-2030BF2020-..S2025-..

L' esteta è interessato solo ai problemi la cui risoluzione sia esprimibile in un rigo. Non ha tempo da perdere lui, e già solo la scelta ti un buon paio di scarpe ne richiede molto.

Per questo che le politiche energetiche sono così poco appassionanti per lui.

Chiunque le consideri con un po' di buon senso, scopre come non possano esistere soluzioni radicali in questo ambido. Occorre uno stramaledetto e strapedante "approccio combinato".

Ma l' esteta non rinuncia e con l' acrostico di cui al titolo pone fine alle questioni individuando una traettoria per uscire dal pantano. Ora puo' dedicarsi allo shopping e alla vestizione del suo prezioso corpo.

Fortunatamente ha ancora 5 minuti per sviluppare l' acrostico: Petrolio, carbone (2008-2020), conservazione (2008-2015, per l' Europa questo punto ha poco senso), nucleare (2013-2030), biofuel (dal 2020 in poi), solare (dal 2025 in poi)...

Per il prolisso che volesse attardarsi sugli aromenti a sostegno, li trova qui.

Robin: dare ai quasi poveri togliendo ai quasi ricchi

I petrolieri quest' anno se la sono passata bene, non c' è che dire.

Per molti cio' è sufficiente affinchè sopportino un' extra tassazione. L' idea è venuta sia a Tremonti che ad Obama.

Sul WSJ si opina.

Colpisce come l' industria del petrolio, per i suoi margini di profitto, si collochi al sessantesimo posto (la Exxon è usata come proxy). Un Robin Hood che dà ai poveri tutelando i 59 più ricchi per accanirsi sul sessantesimo in lista. L' immagine del giustiziere comincia ad appannarsi.

Non ci sarà di mezzo la famigerata "percezione", e quindi lo sfruttamento politico della stessa?

HT Mark Perry

venerdì 27 giugno 2008

Qualche argomento a favore della carbon tax

Il confronto con Davide sui modi per fronteggiare la crisi energetica e ambientale mi sta trasformando in un tiepido sostenitore della carbon tax.

In effetti i problemi legati all' inquinamento mettono sovente in crisi il liberale, di solito tanto orgoglioso delle sue soluzioni efficienti.

Parlando di esternalità pensa subito a cartolarizzare i diritti (d' inquinamento) e a renderli negoziabili.

Ma se la cartolarizzazione viene fatta da un monopolista si rischia l' inefficienza.

Una tassa (carbon tax) potrebbe procurare meno guai.

A scegliere "soglie" o "aliquote" sarebbe un soggetto pubblico, e cio' fa tremare le vene ai polsi. Eppure sbagliare un' aliquota è senza dubbio meno grave che sbagliare una soglia.

Nel primo caso certe attività efficienti avrebbero ancora una possibilità di essere implementate, nel secondo no poichè si fa ricorso a proibizioni assolute.

La rivalità tra "carbon tax" e "cap & trade" puo' evocare il confronto tra Pigou e Coase. Viene naturale schierarsi con il secondo, ma il parallelo è inmproprio.

La compravendita dei diritti ipotizzata da Coase per risolvere il problema delle esternalità non coincide con la soluzione cap & trade, sebbene anche in quel caso ci sia una compravendita di "diritti ad inquinare".

Coase aveva in mente una contrattazione del diritto tra l' inquinatore e l' inquinato. Premettendo che il soggetto pubblico rimpiazza l' inquinato, questa contrattazione si realizza sia con la soluzione CT che con la soluzione C&T. solo che la prima è più sofisticata.

Come si puo' avvicinarsi ad una soluzione coasiana partendo da CT?

Certo che se i diritti risarcitori fossero negoziabili tutto sarebbe più semplice. Ma gli "inquinati" sono dispersi e in condioni disomogenee che favoriscono gli opportunisti. Bisogna dunque affidarsi al soggetto pubblico.

Innanzitutto si dovrebbe trasformare la carbon tax in una tassa di scopo rigorosa. Magari anche con un diritto di risarcimento ai soggetti "inquinati".

In secondo luogo si potrebbe relazionare l' aliquota della carbon tax al volume complessivo delle emissioni rendendola una tassa progressiva.

La carbon tax puo' convivere con un mercato delle emissioni: ad emissioni incrementali si applicherà un' aliquota marginale (elevata), ad emissioni coperte da diritti acquistati presso altri produttori si applicherà invece un' aliquota media.

Certo, un esito non molto differente potrebbe essere ottenuto in C&T rinegoziando continuamente le soglie.

Ma anche la struttura della carbon tax puo' essere rinegoziata. Poichè CT è più sofisticata, l' urgenza di rinegoziazioni continue viene meno. Questo è un bel guadagno in termini di costi transattivi.


add1: elasticità garantita anche sul mercato energetico.

Petroli non negoziabili

Forse tutto è mercato.

E per "mercato" intendo ora un luogo in cui conviene sempre sostituire alle proibizioni dei prezzi.

Certo che, se gli incentivi funzionassero sempre nell' indirizzare il comportamento umano, allora il mercato sarebbe una soluzione razionale.

Ma a volte gli incentivi fallano: le carote succulente vengono schifate e le bastonate sembrano non carezze. Siamo in presenza di "domande rigide".

Esempio: un ghiacciolo alle 5, in questo periodo, sta diventando per me una domanda parecchio rigida. Lo voglio costi quel che costi. Ovvero, sono indifferente al prezzo.

Altro esempio: se domando vendetta "ad ogni costo", non ci sarà pena deterrente che "funzioni".

Ma io e Davide l' altra sera, degustando l' ananasso "sbranato" da un aggeggio infernale, con la nostra discussione eravamo sbarcati su altri lidi, eppure la logica in cui eravamo immersi era simile. Ci interessava il prezzo del petrolio in ascesa e le sue ipertrofiche conseguenze. Sia quelle legate al tenore di vita che quelle ecologiche.

Per noi amanti del mercato e dell' ambiente, un prezzo alto della benzina non è solo un fattore impoverente: incentiva anche la nascita di soluzioni energetiche alternative e magari più pulite. Questo è un bene.

Davide, se ho capito bene, non era molto d' accordo. In effetti lui ipotizzava una "domanda rigida" per i derivati petroliferi. Domanda rigida, ovvero insensibile agli incentivi. In questi casi il potere dei prezzi sarebbe nullo.

Passando nel salone il discorso si è allargato ulteriormente ai prblemi dell' inquinamento atropogenico e Davide, coerentemente con il suo assunto, si opponeva ad una Carbon Tax. Neanche soluzioni "Cap and Trade" possono essere da lui prese in considerazione.

Nelle sue mani non restano che le due soluzioni all' estremo dello spettro: lasciare tutto deregolato o adottare strategie "command and control" (proibizioni secche sul tipo delle "domeniche a piedi").

In proposito ecco un buon dibattito dove le quattro posizioni vengono rappresentate.

Mi sia consentito di non cedere però sull' assunto della "domanda indifferente ai prezzi" nel settore petrolifero.

In effetti, di fronte a prezzi crescenti, sembra che il consumatore risponda. Ed ecco un' altra storia istruttiva.

La piccola discussione è proseguita focalizzandosi sulle possibili cause di una simile impennata. Probabilmente molti fattori sono in azione ma io, contrariamente al Davide, non do molto peso alle "speculazioni".

Scegliendo come proxy dell' attività speculativa i tassi sui future, è interessante osservare l' andamento dei prezzi in un periodo in cui gli speculatori erano al lavoro quanto oggi. Ebbene, il prezzo allora scendeva.

giovedì 26 giugno 2008

A letto con il nemico: Krugman e Reynolds

Un paio di articoli sui prezzi petroliferi. Economisti di opposte tendenze sembrano d' accordo nel ridimensionare il ruolo degli speculatori.

mercoledì 11 giugno 2008

Messaggio per Robin Hood

Nel 2006 su ogni barile di petrolio l' Italia ha guadagnato 90 dollari, il produttore 60 e i malefici petrolieri 10.

Vai Robin, e fagliela pagare.

P.S. non lo dico mica io, lo dice il Prof. Clò.

venerdì 23 maggio 2008

Prezzi alti e prezzi in aumento. Dove s' incarta il grillo-naderismo

Non capire la distinzione tra livelli e incrementi, ci condurrebbe al punto di simpatizzare con teorie di successo propalate dal Beppe Grillo o dal Ralph Nader di turno.

Gli esempi sono innumerevoli.

Un brusco sbalzo nel prezzo della benzina fa guaire il nostro Beppe nazionale: siamo in mano ad un cartello di monopolisti collusi che ci tira il collo.

In realtà l' oscillazione dei prezzi dimostra proprio il contrario.

Il monopolista ci spolperebbe tutto l' anno tenendo fisse le condizioni di offerta, che bisogno avrebbe di ritoccare i prezzi? Perchè ci sfrutta ora quando poteva benissimo farlo anche prima? E' forse uno stupido che tutela con colpevole ritardo i suoi interessi di bottega?

Basta questa semplice osservazione per smontare logicamente le teorie grillesche. Ma sono osservazioni che vale la pena ripetere visto che il gregge di Grillo è numeroso e le sue conclusioni appaiono a molti come di buon senso.

Il busillis, lo ripeto, sta nel non distinguere tra "aumento dei prezzi" e "prezzi alti".

Altro esempio.

Negli USA, ma anche da noi, gli obesi sono in aumento.

Non chiedete nulla a Ralph Nader in proposito, la sua risposta, essendo sempre la stessa, è già nota: capitalisti avidi alla stregua di Mc Donald aumentano le loro porzioni disinteressandosi della nostra pancia che dilaga.

In effetti McDonald ha rivisto le poszioni: quella che era l' unica porzione standard di patatine, ora è diventata la misura "piccola".

Purtroppo un' osservazione del genere non dimostra ancora niente: io posso prendere una porzione grande e dividerla con la famiglia, potevo prendere due porzioni piccole anche prima, nulla me lo vietava.

Ma soprattutto, e veniamo al vizio di fondo che rende sospetto il naderismo: perchè quegli imbranati di McDonald si sono bruciati vent' anni senza ricorrere a questo genere di trucchetti a cui tutti noi abbocchiamo spinti da forze occulte e irresistibili?

Già, chissà perchè? Ma senza un perchè, sorge il dubbio che la gente, per qualche misterioso motivo, oggi voglia effettivamente porzioni più grandi.

Ci sono altri tentativi di motivare l' aumento degli obesi. Esempio: siamo più ricchi e molti non sanno come investire le loro risorse se non strafogandosi. Mmmm, non mi piace. Altro esempio: il welfare USA ora tutela gli obesi, anche sui luoghi di lavoro, quindi essere obesi è meno costoso che in passato. Oppure: esistono nuovi meravigliosi farmaci che curano l' obesità e l' eccesso di colesterolo, altri ancora e sempre più meravigliosi sono in cantiere. Rassicurate dalla scienza le persone allentano i freni. Oppure: i cibi sono molto più magri che in passato, anche questo ci fa perdere ogni prudenza.

Non si sa bene come spiegare il fenomeno. Si sa comunque che le ultime spiegazioni, diversamente dalla prima, sono costruite in modo logicamente corretto.

La spiegazione "naderiana" tralascia colpevolmente la distinzione tra "prezzi elevati" e "prezzi in aumento". Ma una leggerezza del genere non puo' reggere ad un esame minimamente accurato. Regge invece benissimo se supportata dall' ideologia.

Per avere un' altra caterva di esempi basta sfogliare il cap.9 del libro di SL, è molto prodigo di casi pratici e divertenti che illustrano l' errore standard.

mercoledì 21 maggio 2008

Un paio di misteri petroliferi

Ma perchè il petrolio aumenta tanto di prezzo e la benzina tanto poco?

Semplice, siamo protetti dall' euro forte. In più i nostri motori sono sempre più risparmiosi, merito dei vincoli ambientali.

Qui ci vuole un link, se lo dico io nessuno si fida.

Entrando lì dentro capirete anche perchè quando il prezzo del petrolio s' impenna, la benza subito si adegua felice; quando flette, cominciano i tentennamenti, le incertezze, le titubanze, eccetera. Insomma, il fenomeno razzi e piume, il fenomeno che viene sempre fuori al bar.

Teoria numero 1: speculazione cattiva da parte di gente avida. In effetti il mercato petrolifero non è libero e le distorsioni abbondano.

Teoria numero 2: poichè il trend dei prezzi viene giudicato in crescita, quando c' è un calo lo si battezza come contingente e temporaneo.

Verifiche: il trend è effettivamente in crescita. La cosa depone tremendamente a favore della seconda teoria.

giovedì 1 maggio 2008

Un paio di misteri petroliferi

Ma perchè il petrolio aumenta tanto di prezzo e la benzina tanto poco?

Semplice, siamo protetti dall' euro forte In più i nostri motori sono sempre più risparmiosi, merito dei vincoli ambientali.

Qui ci vuole un link, se lo dico io nessuno si fida.

Entrando lì dentro capirete anche perchè quando il prezzo del petrolio s' impenna, la benza subito si adegua felice; quando flette, cominciano i tentennamenti, le incertezze, le titubanze, eccetera. Insomma, il fenomeno razzi e piume, il fenomeno che viene sempre fuori al bar.

Teoria numero 1: speculazione cattiva da parte di gente avida. In effetti il mercato petrolifero non è libero e le distorsioni abbondano.

Teoria numero 2: poichè il trend dei prezzi viene giudicato in crescita, quando c' è un calo lo si battezza come contingente e temporaneo.

Verifiche: il trend è effettivamente in crescita. La cosa depone tremendamente a favore della seconda teoria.


martedì 26 febbraio 2008

Meglio prendere la macchina che andare a piedi

Meglio anche per il pianeta.

Mr. Goodall is a member of the Green Party in Britain and a devout environmentalist — he says he has ceased air travel because of its emissions. But he also questions how much good is being done by eliminating short trips by car. In fact, he says that in some circumstances it’s better to drive than to walk.


How can that be? Because Mr. Goodall takes into account something that a lot of environmentalists don’t: the human energy expended in averting fossil-fuel use. “Walking is not zero emission because we need food energy to move ourselves from place to place,” he writes. “Food production creates carbon emissions.” Now, you could argue that most people are oveweight and so could use the exercise anyway, but that doesn’t mean that they’re not going to consume calories to replace the ones they’ve burned. In fact, some experts argue that most people do in fact simply eat more to compensate (which is one reason so many people remain overweight). And judging from the fitness of the pedicab drivers I’ve seen, they don’t have much weight to lose anyway.

If you walk 1.5 miles, Mr. Goodall calculates, and replace those calories by drinking about a cup of milk, the greenhouse emissions connected with that milk (like methane from the dairy farm and carbon dioxide from the delivery truck) are just about equal to the emissions from a typical car making the same trip. And if there were two of you making the trip, then the car would definitely be the more planet-friendly way to go

mercoledì 20 febbraio 2008

Ecco come si formano i tesoretti

Per esempio grazie ai rincari energetici.

Bicchieri mezzi pieni: quando il prezzo del petrolio frena gli stampatori di moneta

Il prezzo del petrolio aumenta: evviva, è rimasto l' unico spauracchio contro politiche monetarie disinvolte.

The expected fed funds rate implied by the April fed funds futures contract shot up 7-1/2 basis points Tuesday. Whereas traders last Friday were anticipating an average fed funds rate of 2.415% for April, Tuesday's closing price brings that up to 2.49%. Now, if you really try, you can still fit that last little nugget into your inflation meme. Say, traders know that $100 oil will scare the Fed into worrying more about inflation so Bernanke will have to slow down lowering rates. Or something.


giovedì 24 gennaio 2008

Biocarburanti bocciati

Estratti dall' ultimo studio sul tema.

Solo con lo "switch" è competizione

Mercato dell' energia, Realismo Energetico conta gli switch in giro per l' Europa.

Se proprio bisogna porre limiti al libero mercato allora si introduca un bel "comparatore tariffario" come chioedono alcune Associazioni dei consumatori.


Ancora una volta ci viene illuminata la via maestra: se proprio motivazioni pragmatiche devono indurci a cedere dall' intransigenza liberista, che lo si faccia in direzione di una "disclosure".