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giovedì 21 gennaio 2016

Cristiani per la libertà di Alejandro Chafuen

Cristiani per la libertà di Alejandro Chafuen
  • Il mercato è coscienza della scarsità ovvero un effetto del peccato, rinnegare le sue leggi significa rifiutare il peccato originale
  • I tardoscolastici operarono tra il 1300 e il 1500 (con influenza anche nel 1600)
  • La giustificazione della prop. argomenti filosofici e morali ma x la prima volta anche economici. I beni sono scarsi e se posseduti in comune saranno gli opportunisti a guadagnarci. La pp è legittima xchè è naturale avere cura del proprio.
  • Contro vedi tommaso secondo thawney: tommaso come precursore di marx e del suo valore lavoro.
  • Francisco de vitoria: il prezzo dipende da domanda e offerta.
  • Prologo
  • Tesi tardosc: i commerci come fattore di pace
  • Quel che mancò: mai ribaltata la dottrina della sterilità del denaro
  • Cap 1 la tardoscolastica
  • Per alcuni studiosi il pensiero tardo si identifica in definitiva con quello gesuitico
  • Ricevono da aristotele e attraversomil giusnaturalismo consegnano agli scozzesi
  • Cap 2 economia
  • La legge economica è una legge naturale, come quella etica. Si ricava deducendo da principi autoevidenti, proprio come incampo etico
  • l approccio ricorda quello austriaco: la legge economica nn è normativa ma naturale
  • Nessuna legge etica può invalidare una legge econimica, bisogna regolarsi di conseguenza
  • Lo studio della legge naturale condusse a molte forme di utilitarismo
  • Cap 3 la pp
  • La pp deriva dalla presenza del peccato, della scarsità
  • Considerazioni utilitaristiche giustificano la pp. In qs sono compatibili con le leggi etiche
  • San bernardino da siena: il furto peggio dell omicidio
  • Ci sono molti passi dove g. sembra condannare la pp. Come interpretarli? Come interpretiamo quei passi in cui g.  chiede di odiare i propri genitori: nulla va posto sopra il signore iddio
  • Atti: e misero tutto in comune. Come interpretare? Un comando dato ad alcuni (es ai preti) nn vale per tutti
  • De soto: con i beni in comune la generosità nn sarebbe più possibile. Da qui il precetto: l elemosina dovrebbe provenire solo da beni privati
  • Le cose che nn appartengono a nessuno appartengono a chi le trova. La legge che assegna al re le terre scoperte è injqua
  • Cap 4 finanza pubblica
  • Mariana: il renn è il prop dei beni dei sudditi, alcuni diritti pre edono la politica cosicchè il go ernante deve agire in modo oculato e rispettoso
  • Mariana: il bilancio deve essere in pareggio e il miglior modo per ottenerlo è tagliare le spese: nn c è nkente di più disordinato che la spesa fatta col tesoro comune
  • Navarrete: ricco nn è chi possiede moneta ma chi produce molto
  • Marianacontro l i flazione: è iniquo per il re alterare il valore delle monete
  • Pedro de navarra sulle Tasse inique 1 se imposte in modo illegittimo 2 se qualcuno è tassato diversamente dagli altri 3 se eccessive 4 se utilizzate a favore di interessi specifici. In qs casi è legittimo evadere
  • Tomismo: la legge ingiusta nn è vera e quindi nn comporta obblighi. Legge giusta: legge di natura e in linea con le consuetudini
  • Cap 5 teoria della moneta
  • Azilpcueta formula la prima versione della teoria quantitativa: è la quantità di moneta a determinare prezzi ed inflazione.
  • Mariana: l inflazione è una tassazione subdola
  • L inflazione è considerata una forma di furto e molto disapprovata dai gardo
  • Mariana formula la legge di gresham: il rame tende a sostituire l argento (tesaurizzato)
  • Cap 6 il commercio
  • Agosti o: commerciare è come mangiare, un azione moralmente indifferente
  • Mariana: il commercio è buo o: favorisce entrambe le parti e aumenta la coesione sociale
  • Vitoria primo liberista: ogni limite al commercio internazionale è iniquo e impoverente
  • Lessio: chi limita il commercio esfero deve risarcire chi pagherà prezzi più alti.
  • Cap 7 valore e prezzo
  • Il valore di unbene deriva dal bisogno di quel bene ed è dunque soggettivo. Il prezzo dipende dal valore. Il prezzo giusto si forma sul mercato.
  • Giusto anche il prezzo fissato per legge, in caso manchi la concorrenza
  • Per agostino il valore riflette il bisogno ma molina lo corregge: bisogna aggiungere i costi di formazione del bene. Alla domanda va aggiunta l offerta. Solo così la soggettività irrompe
  • Per i tardo era la comunità (mercato) a fissafe il lrezzo e quando l autorità interveniva eranutile si attenesse a quelle indicazioni
  • Medina vs duns scoto: nn è affatto detto che il prezzo debba coprire i costi
  • Apilzcueta: un prezzo ingiusto può nn essere pagato.
  • Per i tardo la conoscenza nn deve essere penalizzata: se l ignorante perde nn va risarcito
  • Cap 8 giustizia distributiva
  • Due forme di giustizia: 1 commutativa(benj privati) 2 distributiva (beni comuni)
  • 2: la proporzionalità è il principio guida in questi casi (vale per tutti: tommaso tardo...)
  • Avvertenza: nn confondere 2 con la redistribuzione delle ricchezze (nn prevista)
  • Cap 9 salari
  • Una questione di giustizia commutativa come le altre
  • De molina: nn dobbiamo considerare il bisogno del lavoratore come nn consideriamo il bisogno del venditore
  • Sant antonino contro le corporazioni
  • Prostituzione: condannabile per l adulterio e l atto impuro, nn per il pagamento
  • Cap 10 profitto
  • Cap 11 finanza
  • Punto debole, si insiste sul tomismo classico: il denaro è sterile
  • Alcuni accoglievano le motivazioni estrinseche del diritto romano (danno emergente e lucro cessante) per giustificare il risarcimento
  • La disputa fra le fazioni fu lunga e contorta che li fece passare per sofisti in tutti i campi
  • Nonostante qs limiti veniva accettata l attività di sconto bancario cadendo così in una certa contraddizione anche se casi di qs tipo implicano un rischio e una valutazione del debitore e nn un compenso per il semplice passare del tempo
  • Conclusione
  • I tardo nn consideravano la pp un diritto naturale come ore, eppure, per paradosso, mettevano meno vincoli al proprietario. Forse xchè vedevano nella pp una funzione sociale primaria mentre oggi la cc vede solo la funzione privatistica.
  • I tardo, come i libertari, fondavano il loro sistema sugli atti volontari ma avevano un concetto rafforzato di volontà fondato sulla massima aristotelica per cui nessuno subisce un danno volontario. Consideravano quindi invalisi certincontratti conclusinin stato di ignoranza
  • I tardo, diversamente dai libertari, condannavano il monopolio da accaparramento
  • La distinzione troppo netta tra giustizia commutativa e distributiva ha indotto molti autori ancbe liberali come mill e ricardo a nn vedere il collegamento: si può distribuire solo quel che c è
  • Sui salari i tardo nn erano pessimisti: andavano lasciati al mercato. Più tardi nella cc e anche in alcuni autori li eralj si fece strada lmidea di salarininchiodati alla sussistenza e la dottrina del prezzo giusto come prezzo di mercato venne abbandonata, almenomin qs campo
  • I tardo nn ponevano limite al profitto come inve e aristotele
continua