Misantropia e critica sociale
Note:3@@@@@@@@@@
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Il vero bersaglio, la testa di turco del misantropo è l’uomo “socievole”, l’uomo piacevolmente pronto a ubbidire alla regola dell’ambiente,
Note:MISANTROO VS CONFORMISTA
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Il misantropo detesta la socievolezza
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l’uomo soffoca anzitutto in se stesso i migliori impulsi alla verità e alla giustizia.
Note:CRITICA ALLA SOCIEVOLEZZA
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un individuo irriducibilmente fedele a se stesso
Note:Il MIS DI MOLIERE
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rifiuta maschere
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individuo e società si dissociano contrapponendosi.
Note:OPPOSIZIONE
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la società soffoca la verità,
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la misantropia è critica sociale
Note:TESI
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il desiderio di esprimere l’interiorità piú autentica, creano un drastico rifiuto reciproco fra individuo e società.
Note:INCOMPATIBILITÀ
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La verità non è un bene sociale. Chi ama troppo la verità non è adatto alla conversazione, non riesce a trovare un linguaggio comprensibile in società.
Note:LA VERITÀ BENE ASOCIALE...HOMO HYPOCRITUS
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la critica sociale di un asociale,
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ha coscienza di se stesso, a partire dal momento in cui: a) si isola:
Note:L INDIVIDUO
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b) viene isolato:
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Il maggiore precedente dell’Alceste di Molière è senza dubbio Amleto,
Note:PRECEDENTI
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Deve “rimettere in sesto il mondo” e non ne ha voglia. Non ha ideali spirituali da contrapporre ai doveri di un principe e di un uomo d’azione.
Note:IDEALI E SOLITUDINE
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Non è neppure contraddittorio: è oscillante e svogliato, eccede e divaga.
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dall’odio per i legami sociali e per i doveri che lo vincolano.
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cerca di continuo scappatoie nel monologo,
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“È grande follia voler essere saggio da solo”.
Note:IL CRITICO
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questi melanconici che distruggono la loro vita per amore di se stessi,
Note:IL SAGGIO X SE STESSO
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vedere la società dall’esterno, guardarla come “da fuori”,
Note:COSA GUADAGNANO
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Misantropico è il maggiore pensiero politico
Note:POLITICA
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Hobbes a Rousseau.
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molti grandi scrittori satirici e osservatori sociali: da Swift a Lichtenberg.
Note:SATIRA
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con il Romanticismo l’umore e il temperamento melanconico diventano dominanti,
Note:ROMANTICISMO
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Hölderlin, Leopardi, Kierkegaard, Ruskin, Tolstoj, Flaubert, Baudelaire, Kraus, Orwell, Adorno.
Note:I MISANTROPI MASCHERATI
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Se le idee di Progresso e di Utopia vengono messe fuori gioco, ogni critica sociale torna alle sue radici misantropiche:
Note:UTOPIA
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società come un complotto
Note:FOLLIA MISANTROPICA
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speculazione maniacale,
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una particolare forma di “misantropia del linguaggio”
Note:MOLTA MISANTR MODERNA
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c’è una certa gloria nel non essere capiti
Note:BAUDLAIRE
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una critica sociale nello stesso tempo radicale e impotente,
Note:IL MISANTROPO
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Prende la forma della provocazione e dell’utopia estetica:
Note:LA MISAN
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Kierkegaard
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Il cristianesimo di Kierkegaard è antimondano, anticomunitario, antiborghese. Esclude la società.
Note:UN CRISTIANESIMO
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Baudelaire
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uno stile costruito sull’odio
Note:ODIO
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Montale, Benn, Eliot, Valéry?
Note:SCHIETTI MISANTROPI
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Tolstoj,
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un evangelico radicale con l’ossessione della coerenza tra fede e vita.
Note:COSA DIVENTÒ
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Pirandello, Kafka, Orwell,
Note:ALTRI MISAN
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“Nella lotta fra te e il mondo, vedi di parteggiare per il mondo”.
Note:KAFKA
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In Pirandello, in Palazzeschi, in quasi tutta l’arte d’avanguardia, fino a Camus e Beckett, la società espelle l’individuo, ne fa un’entità labile e fumosa,
Note:LOTTA ALL INDIVID
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Tonio Kröger contempla, o meglio spia, da una vetrata la “normalità felice”
Note:MANN
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Gadda, Montale, Sandro Penna:
Note:NARCISISTI ANTISOCIALI
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chi potrebbe dubitare della misantropia di scrittori come l’estroverso Pasolini e l’umorista Calvino?
SORPRESA
