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giovedì 21 novembre 2019

TUTTI A LAS VEGAS CON LA TUA CARTA DI CREDITO

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TUTTI A LAS VEGAS CON LA TUA CARTA DI CREDITO
La storia delle crisi finanziarie parla chiaro e si ripete: la risposta a un grande fallimento della regolamentazione finanziaria è... più regolamentazione finanziaria.
La banca centrale, per esempio, nasce dopo le crisi di inizio XX secolo. Risultato? Crisi ancora più acute, con il ben noto apogeo raggiunto nell' america alla fine degli anni venti. Successivamente si è pensato bene di assicurare i depositi dei correntisti. Ma offrire depositi assicurati ai banchieri è come inviare tuo cognato a Las Vegas consegnandoli la tua carta di credito. Il governo allora ha iniziato a regolamentare nel dettaglio la struttura del capitale detenuto dagli istituti di credito. Ma, ti svelo un segreto, chi sta a Las Vegas con la tua carta di credito diventa incredibilmente creativo pur di spassarsela, e così ripartono le crisi.
Dall' Illinois Continental alla crisi dei risparmi e dei prestiti, alle crisi dell'America Latina e del Sud-Est asiatico, a LTCM e Bear Stearns, e infine alla grande crisi del 2008, la storia si è sempre ripetuta: la politica salva grandi classi di creditori, aggiunge restrizioni nel vano tentativo di interrompere la spirale dei rischi sempre più creativi e concentra il potere nelle mani di un regolatore assumendo che possa vedere il futuro in anticipo. Nel frattempo si catechizza la folla dicendo che i guai appena passati mai e poi mai si sarebbero ripetuti. Dodd Frank, e la politica "macroprudenziale" di oggi non sono roba nuova, sono vecchie toppe dimenticate messe sulle ultime falle nello scafo della nave che imbarca acqua.
Un'idea alternativa in realtà esiste dagli anni '30. Le crisi finanziarie si identificano con la corsa agli sportelli: chi prima arriva si salva, dopo che la banca fallisce chi non corre resta con il cerino in mano. La soluzione allora è semplice: consentire alle banche di ottenere la maggior parte dei loro fondi emettendo azioni e obbligazioni a lungo termine. Roba che non fa correre nessuno. Stop alle gare, stop al panico. Tali banche non necessitano di regolamentazioni sulla struttura di capitale o protezione dalla concorrenza, poiché semplicemente non possono fallire. Il risparmio a breve sarebbe detenuto da casse di deposito - magari gestito dalle stesse banche - che si limitano a "detenere", con i tassi di oggi la differenza non sarebbe certo traumatica.

lunedì 27 giugno 2011

Libertarianism A-Z: regolamentazione finanziaria

Quando si parla di finanza molti invocano subito più regolamentazione, spesso senza sapere che questo è di gran lunga il settore più regolamentato delle economie moderne.

Non solo, non esiste evidenza seria che dimostri come una finanza regolamentata sia più efficace di una meno regolamentata.

Impedire alle banche di fallire presenta molti inconvenienti.

1. Il numero ideale di fallimenti non è mai zero.

2. Se al settore verranno offerte garanzie ci saranno problemi di moral hazard: le banche prenderanno troppi rischi.

3. La regolamentazione introdotta per arginare il moral hazard di solito è facilmente aggirata mediante innovazioni finanziarie.

4. Il regolatore, quando va bene e si escludono i casi di malafede, è intrinsecamente ignorante, meglio non affidarsi troppo a lui.

5. A volte la cosa migliore è togliere regole, non metterle. A cominciare dalla famosa regola che impedisce di sospendere i rimborsi dei depositi in caso di “panico”.

Basterebbe un’ analisi delle recenti crisi per illustrare in modo vivido le tare a cui ho accennato.