UN GESU’ ALTALENANTE
Non è che il Gesù di Giorgio Jossa abbia le idee
chiarissime.
Comincia come collaboratore di Giovanni
Battista condividendone le posizioni apocalittiche.
Poi si mette in proprio dando vita a un ministero autonomo molto diverso dal precedente, centrato
piuttosto sull’annuncio della venuta imminente del regno
(terreno) di Dio. Nel frattempo comincia a guarire le persone.
Il successo riscosso lo portò a pensare che
la venuta del regno era realmente vicina e che la sua azione ne costituiva
l’inizio. Prese posizioni molto radicali nei confronti della
legge mosaica, da lì cominciò la sua sfortuna.
A Gerusalemme gli eventi precipitano poiché
farisei e sommi sacerdoti si coalizzano contro di lui che comprese
come l’avvento del regno di Dio non era poi così vicino (Dio voleva che
prima morisse).
Rincula quindi sulla predicazione del Battista
enfatizzando l’apocalissi e la necessità di convertirsi.
Nell’ultima cena tenuta con i discepoli la vigilia della
pasqua riafferma di nuovo la sua fede nell’avvento del regno (celeste,
questa volta) chiedendo a tutti di interpretare la sua morte come una nuova
alleanza con Dio.
Nel processo dinanzi al sinedrio
parla della sua venuta gloriosa come Figlio dell’uomo.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/03/21/la-storia-di-gesu-riscritta-da-un-grande-storico-non-contro-ma-%E2%80%9Caccanto%E2%80%9D-al-gesu-della-fede/
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lunedì 25 marzo 2019
giovedì 21 marzo 2019
Gesù storico LINK
(Dal capitolo finale: “Conclusione. Un profilo storico essenziale di Gesù”, pp. 332-333)
UNA PREDICAZIONE DINAMICA E ALTALENANTE
Gesù ha cominciato la sua missione pubblica come discepolo e collaboratore di Giovanni Battista in Giudea. Ne ha condiviso quindi inizialmente le posizioni escatologiche e apocalittiche sul giudizio imminente di Dio e la necessità della penitenza e del battesimo, e probabilmente anche l’attesa di una figura messianica incaricata del giudizio.
All’arresto di Giovanni, ma forse già prima, ha dato vita però in Galilea a un ministero autonomo molto diverso da quello del Battista, centrato sull’annuncio della venuta imminente del regno (terreno) di Dio e accompagnato da una intensa attività taumaturgica.
L’iniziale successo di questa attività lo ha convinto che la venuta del regno era realmente vicina e che la sua azione ne costituiva l’inizio misterioso.
Questo lo ha spinto ad assumere posizioni molto personali e radicali nei confronti della legge mosaica e a presentarsi come l’ultimo e decisivo inviato di Dio prima dell’avvento del suo regno.
Dopo circa un anno di predicazione in Galilea conclusasi con un sostanziale insuccesso, ha deciso quindi di andare a Gerusalemme a confrontarsi direttamente con le autorità giudaiche.
A Gerusalemme gli eventi sono però precipitati. Alle critiche religiose dei farisei si sono aggiunte quelle, ora anche politiche, dei sommi sacerdoti e Gesù ha compreso che l’avvento del regno di Dio non era così vicino come aveva sperato e che Dio voleva che prima egli passasse per la morte.
Ha ripreso perciò la predicazione del Battista sui giudizio e la conversione, col riferimento alla figura apocalittica del Figlio dell’uomo.
Nell’ultima cena tenuta con i discepoli la vigilia della pasqua ha riaffermato la sua fede nell’avvento del regno (celeste) di Dio e ha indicato nella nuova alleanza di Dio col suo popolo nel suo sangue il valore teologico della sua morte imminente.
E nel processo dinanzi al sinedrio giudaico ha parlato della sua venuta gloriosa come Figlio dell’uomo testimone decisivo nel giudizio di Dio.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2019/03/21/la-storia-di-gesu-riscritta-da-un-grande-storico-non-contro-ma-%E2%80%9Caccanto%E2%80%9D-al-gesu-della-fede/
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