Visualizzazione post con etichetta f.lli dardenne. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta f.lli dardenne. Mostra tutti i post

lunedì 15 ottobre 2012

Rosetta

Il racconto di un' esistenza vissuta ai margini, sempre in bilico. Eppure lei lotta come una leonessa per non finire nel "buco nero"; ci sentiamo addosso il suo sudore, la sua fatica e la sua ansia. Nonostante l' empatia, quando per esempio è crudele verso l' unica persona che le tende la mano, sentiamo anche la sua radicale "diversità": la conoscenza completa della sua anima ci è negata. Finale con la speranza incarnata in un semplice sguardo (tipico dei film francesi). C' è poi una domanda prosaica: ma i poveri, gli ultimi, i disperati sono così, posseggono proprio quei tratti psicologici? Esperienza e teoria mi dicono di no. Trattasi di personaggio romanzesco che agisce in un film iper-realistico.


venerdì 17 febbraio 2012

… tanto poi ne faremo un altro…

… aggrappati piccolino, aggrappati forte… e non disperare: il mondo è pieno di placente…

… lui, all’ insaputa di lei, lo porta dall’ acquirente (“… tanto ne faremo un altro…”)

Trama: lui e lei sono giovani, belli e spiantati: vivono di espedienti, caldo o freddo, sempre all’ aperto; con l’ ottundente bordone del traffico parigino a far da ovatta nelle orecchie e a sbiadire il tipico grugnito francese della banlieu; quando ecco una “visita” inaspettata.

Povere donne, sempre la solita solfa… sembra che debba nascerti un bimbo, prepari il corredino e tutto, ed ecco che te ne nascono due… il secondo alto un metro e ottanta…

NMARGHERITA

Il film si chiude ancora con doglie, travaglio e (ri)nascita (del bietolone); speriamo bene… ma di questi tempi il “bene” e il “male” sono secondari,  “sperare” è già tanta roba… lo considero a tutti gli effetti un “… e vissero felici e contenti…” in salsa Dardenne.

 

F.lli Dardenne – L’ enfant