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giovedì 19 settembre 2019

F contro pinker

http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2019/09/frequency-of-conflict-initiation-worldwide.html

mercoledì 24 luglio 2019

DILEMMI SULLA GUERRA PROSSIMA VENTURA

Riccardo Mariani
Adesso

DILEMMI SULLA GUERRA PROSSIMA VENTURA
Sul lungo periodo mi ritengo un grande ottimista, tra un paio di secoli le nostre ricchezze raddoppieranno ogni ora, non per questo mi nascondo i problemi a breve:
- nelle nazioni ricche l’ IQ medio ha smesso di crescere;
- la crescita economica è rallentata;
- il riscaldamento globale incalza;
- in occidente la fertilità è bassa;
- da un secolo il tasso innovativo per ogni singolo ricercatore si abbassa;
- diseguaglianza e polarizzazione politica si acuiscono.
Tuttavia, il problema dei problemi è la guerra: come si vede dal grafico, dopo il picco di morti del 900, abbiamo attraversato un lungo periodo in cui le morti in guerra sono state in caduta libera. La traiettoria storica sembra indicare una guerra prossima ventura con picchi nei morti mai raggiunti prima, probabilmente una guerra di origine nucleare.
Ma qui viene il bello: da noi, non solo i morti in guerra sono precipitati, anche il supporto sociale alle tipiche virtù combattenti è svanito. Rispetto ai nostri nonni, glorifichiamo meno i soldati destinati al sacrificio. Al contrario, le società del passato erano organizzate attorno alla guerra e offrivano status elevati alla classe guerriera. Persino i soldati che violentavano e saccheggiavano erano giustificati. D’altro canto, creare un maggiore supporto sociale per le virtù combattenti potrebbe avvicinare l’evento bellico.
Da qui il dilemma: al punto in cui siamo è più opportuno ridare prestigio alla figura del soldato – in modo da prepararsi meglio al combattimento – o proseguire l’andazzo attuale – in modo da rinviarlo ulteriormente?

martedì 18 settembre 2018

EVVIVA IL DENOMINATORE

EVVIVA IL DENOMINATORE
Steven Pinker ci annuncia la buona novella: nella storia la violenza sta declinando; non a caso il rapporto tra vittime della violenza e popolazione è in costante discesa. D'altro canto, però, i grandi stermini di massa sono un tratto tipico della nostra epoca. In altri termini, il rapporto di cui sopra cala solo per merito del denominatore.
A quanto pare il miglior modo per contribuire al virtuoso declino consiste nel fare molti figli.
Non sono sicurissimo che su una roba del genere possa essere apposta l'etichetta "declino della violenza", dovrei pensarci su.
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Il XX secolo, con lo spaventoso numero di vittime provocate da due guerre mondiali e vari genocidi, è stato definito "il secolo più violento della storia", e l'alba del nuovo millennio sembra prefigurare scenari non meno inquietanti, diffondendo ovunque una crescente sensazion...
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lunedì 17 settembre 2018

Problemi con Pinker

Le guerre con molti morti sono aumentate nel ventesimo secolo anziché diminuire.

Steven Pinker can show a decline in violence by looking at the ratio of war deaths to total population. But is the increase in the denominator, not a decrease in the numerator, that is holding down that ratio.



Measuring violence http://www.arnoldkling.com/blog/measuring-violence/

venerdì 4 maggio 2018

CONTAGIO

CONTAGIO
A guardar bene l’ebola ha causato meno morti che il monossido di carbonio, così come il terrorismo ha ucciso meno delle vasche da bagno che abbiamo in casa. Perché allora tanta attenzione sui giornali all’ebola e al terrorismo e così poca alle piscine?
Forse perché il confronto tra questi eventi è improprio. Per capirlo basta porsi la domanda: qual è la possibilità che l’hanno prossimo i morti da monossido o da annegamento nella vasca da bagno raddoppino? Zero. Mentre invece i morti a causa dell’ebola e/o del terrorismo potrebbero anche raddoppiare visto che si tratta di rischi soggetti a “contagio” (esplosione), la probabilità che questo accada non è affatto zero. In altre parole: le vittime dell'ebola sono collegate in positivo tra loro mentre i morti annegati in piscina no. Poiché l’analisi del rischio riguarda il futuro di questo va tenuto in conto. In generale: due eventi negativi possono anche avere la medesima probabilità di verificarsi ma se il primo è contagioso potrebbe essere razionale intervenire con una prevenzione solo su quello.
Altro esempio: c’è chi dice – esempio Steven Pinker - che oggi la violenza è calata e viviamo in un mondo più sicuro, dopodiché si confrontano i morti ammazzati di quest’ anno con i morti ammazzati di due secoli fa. Sbagliato! Una simile visione non tiene conto del “contagio”; oggi, per esempio, il mondo è molto più interconnesso: la probabilità che tra cinque anni scoppi una guerra mondiale che distrugga l’intero pianeta non è zero mentre era zero due secoli fa. Di questo andrebbe tenuto conto prima di avanzare tesi tanto azzardate.

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CONTAGIO
A guardar bene l’ebola ha causato meno morti che il monossido di carbonio, così come il terrorismo ha ucciso meno delle vasche da bagno che abbiamo in casa. Perché allora tanta attenzione sui giornali all’ebola e al terrorismo e così poca alle piscine?
Forse perché il confronto tra questi eventi è improprio. Per capirlo basta porsi la domanda: qual è la possibilità che l’hanno prossimo i morti da monossido o da annegamento nella vasca da bagno raddoppino? Zero. Mentre invece i morti a causa dell’ebola e/o del terrorismo potrebbero anche raddoppiare visto che si tratta di rischi soggetti a “contagio” (esplosione), la probabilità che questo accada non è affatto zero. In altre parole: le vittime dell'ebola sono collegate in positivo tra loro mentre i morti annegati in piscina no. Poiché l’analisi del rischio riguarda il futuro di questo va tenuto in conto. In generale: due eventi negativi possono anche avere la medesima probabilità di verificarsi ma se il primo è contagioso potrebbe essere razionale intervenire con una prevenzione solo su quello.
Altro esempio: c’è chi dice – esempio Steven Pinker - che oggi la violenza è calata e viviamo in un mondo più sicuro, dopodiché si confrontano i morti ammazzati di quest’ anno con i morti ammazzati di due secoli fa. Sbagliato! Una simile visione non tiene conto del “contagio”; oggi, per esempio, il mondo è molto più interconnesso: la probabilità che tra cinque anni scoppi una guerra mondiale che distrugga l’intero pianeta non è zero mentre era zero due secoli fa. Di questo andrebbe tenuto conto prima di avanzare tesi tanto azzardate.
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