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martedì 10 dicembre 2019

DISEGUALI E FELICI

DISEGUALI E FELICI
La Svezia ha un miliardario ogni 250.000 persone, uno dei tassi più alti al mondo. È anche uno dei paesi più diseguali in termini di distribuzione della ricchezza. La fortuna dei miliardari svedesi è equivalente a un quarto del PIL annuale. Solo nei paradisi fiscali come Cipro o Monaco i plutocrati hanno una simile posizione dominante.
Eppure, presso la popolazione i miliardari svedesi sono sorprendentemente popolari. Il serrato dibattito che c'è in America o in Gran Bretagna sulla tassazione dei super ricchi qui non esiste. La popolarità dei miliardari è in parte dovuta alla percezione che questa gente ha fatto soldi senza "sfruttare" gli svedesi ma creando multinazionali come H&M, Volvo e Spotify. Vivono anche in modo austero, occorre dirlo. Anche sulle stra più eleganti non vedi circolare auto lussuose, i ricchi mangiano Smørrebrød fianco a fianco con la gente comune.
Pochi svedesi sono desiderosi di tasse punitive sui ricchi, anche perché molti di loro sono arrivati alla conclusione che tenerseli cari è meglio. In passato non era così, qualche esempio: Kamprad fuggì in Svizzera nel 1973; Hans Rausing, il cui padre ha fondato Tetra Pak, è fuggito in Gran Bretagna negli anni '80.
Con il sostegno bipartisan, la Svezia ha abolito l'imposta di successione nel 2005 e l'imposta sul patrimonio nel 2007. Kamprad è tornata quasi subito e molti altri hanno fatto la medesima scelta.
Informazioni su questo sito web
ECONOMIST.COM
The land of ABBA and Ikea has high wealth inequality

mercoledì 15 novembre 2017

Il paradosso dell’abbondanza

Il paradosso dell’abbondanza

Parlando di consumi, viviamo in un’epoca in cui l’eccellenza è a disposizione di tutti i comuni mortali. Alcuni esempi:
IPhone,
Kindle,
Libri,
Musica,
Giornali (informazione in generale),
Acqua minerale,
Rasoi,
Coca Cola,
Google, Facebook, Twitter…,
Bistecche, dolciumi e cibo (anche esotico) in generale,
Scuole,
Vaccini, antibiotici (e altri servizi sanitari),
Videogame,
Film,
Carta per scrivere e disegnare,
Sport,
eccetera (i contributi sono benvenuti).
La lista è talmente lunga che diventa più interessante porre la domanda complementare:c’è qualche bene di consumo che nella sostanza è disponibile solo ai super-ricchi?
A me viene in mente la casa.
Effettivamente la casa dei super-ricchi è di un altro pianeta.
In questo caso la differenza nei costi rispecchia unadifferenza sostanziale.
Cosa possiamo aggiungere?
Forse la sicurezza finanziaria?
Può darsi, anche se non sono del tutto convinto: non vedo molte persone normali precipitare nell’indigenza, se non in seguito a divorzi o depressioni.
E ricordiamoci che si tratta di eventi in grado dirovinare la vita anche al super-ricco.
Naturalmente ci sono poi tutte le problematiche legate allo status.
Ma lo status è apparenza più che sostanza, anche se non nego la sua centralità, specie per gli invidiosi.
Lo status però riguarda più la psicologia dei singoli che la diseguaglianza sociale: uno deve curare se stesso più che inveire contro l’altro.
L'immagine può contenere: pianta, spazio all'aperto e natura

I ricchi vivono in un mondo a parte?

Tyler Cowen is asked a good question: are there any goods someone on a median income can afford which are the very best of their kind? The answer, as Tyler shows, is plenty – including some important ones such as books and recorded music. To this we might add that even where the very best goods are unaffordable, the median income earner can afford pretty decent ones, such as cars, TVs and sound systems.
Which poses the question: if someone on a median income can afford such a luxurious cornucopia, what can’t he buy?
The obvious answer, in the UK, is a decent house. The average house costs over £208,000, equivalent to 7.5 times median annual earnings. Given that the bestschools tend to be in the most expensive areas, this means that our median earner can’t afford the best education for his kids either.
However, I suspect that most of the best things that the median income-earner can’t buy are non-material goods.
One is financial security. 49% of people, and most 35-44 year-olds live in households with less than £5000 of net financial wealth (pdf). They are only a pay cheque or two away from trouble.
Another is status. Our wages are related to our sense of worth – which is one reason why most people would prefer (pdf) a lower but above-average income to a higher but below-average one. A median income, by definition doesn’t provide much status.
You might reply that this problem would be solved if we could shake off envy. Not entirely. Status is one mechanism whereby income leads to political power: