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giovedì 8 agosto 2024

liberali illiberali - il falso miito della tolleranza

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lunedì 1 luglio 2019

COMPAGNI LIBERALI CHE SBAGLIANO

COMPAGNI LIBERALI CHE SBAGLIANO
Molti liberali ingenui credono di dover tollerare tutti tranne gli intolleranti, ma non è così: devono tollerare tutti tranne una sottocategoria marginale di intolleranti: gli intolleranti asimmetrici.
Esempio: se escludo dalla mia festa negri ed ebrei perché li odio non sono un intollerante, ma sono simmetrico, e vado dunque tollerato. Se pretendo che negri ed ebrei siano esclusi anche dalla tua festa sono invece un intollerante asimmetrico, e non posso essere tollerato.  

Ecco, l’intollerante simmetrico è talmente odioso che il “liberale di larghe vedute” non riesce davvero a tollerarlo oltre e contro di lui invoca a sproposito l’intolleranza in nome famoso paradosso.

giovedì 15 marzo 2018

LA TOLLERANZA DEL DIVERSO

La tolleranza del diverso è oggi il valore più negletto dalla Ue, te ne accorgi quando ascolti i discorsi di gente come Guy Verhofstdadt, o Daniel Cohn-Bendit contro il “nemico” Orban. Nelle loro parole non manca un riconoscimento formale di un valore che poi però accantonano in fretta, quasi si dimentichino chi sia veramente il “diverso”, quasi tralascino il normale fatto che non tutti i paesi sono uguali:
- ci sono paesi più autoritari e paesi meno autoritari,
- ci sono paesi più razzisti e paesi meno razzisti,
- ci sono paesi più sessisti e paesi meno sessisti,
- ci sono paesi più democratici e paesi meno democratici,
- ci sono paesi xenofobi e paesi meno xenofobi,
- ci sono paesi più nazionalisti e paesi meno nazionalisti,
- ci sono paesi più cristiani e paesi meno cristiani…
Eccetera.
La diversità è la regola, la tolleranza la soluzione.

Concern and hostility towards populism has become a distinctive feature of contemporary political culture. In Europe such concerns are frequently directed at…
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venerdì 30 settembre 2016

Tollerare gli intolleranti - cap. 8 fair play

Tollerando gli intolleranti il mondo sarà un posto migliore. E’ questo il messaggio lanciato da Steven Landsburg nel suo saggio “The Symmetry Principle”.
Ma andiamo con ordine, chi sono gli intolleranti da tollerare? Quelli che rispettano il “principio di simmetria”.
Esempio, Giovanni odia gli omosessuali, non vuole né toccarli né vederli e nel suo locale non sono ammessi, chi prova ad entrare viene cacciato in malo modo.
Domanda: Giovanni è un intollerante? Direi. Solo che rispetta il principio di simmetria: non pretende di avere il diritto di introdursi nei locali gay dove non è gradito.
Altro esempio: Renzo è un tennista che non tollera di giocare con i tennisti neri. Ha un rifiuto che gli viene da dentro. Se nel corso di un torneo si accorge della presenza di tennisti di colore piuttosto dà forfait e se ne torna a casa.
Domanda: Renzo è un intollerante? Direi! Ma rispetta il principio di simmetria: non impone ai tennisti di colore di partecipare a tornei in cui ci sono anche dei bianchi, qualora non lo desiderino.
Giovanni e Renzo, due intolleranti da tollerare in quanto rispettosi del principio di simmetria.
Tollerando gli intolleranti che rispettano il “principio di simmetria” in fondo tolleriamo chi ha gusti diversi, e quindi, indirettamente, anche la nostra diversità.
In molti casi chi non tollera l’intolleranza fa addirittura peggio degli intolleranti poiché non rispetta nemmeno il principio di simmetria. Ecco un esempio preclaro:
… Mary owns a vacant apartment; Joe is looking for a place to live. If Joe disapproves of Mary’s race or religion or lifestyle, he is free to shop elsewhere. But if Mary disapproves of Joe’s race or religion or certain aspects of his lifestyle, the law requires her to swallow her misgivings and rent the apartment to Joe. Or: Bert wants to hire an office manager and Ernie wants to manage an office. The law allows Ernie to refuse any job for any reason. If he doesn’t like Albanians, he doesn’t have to work for one. Bert is held to a higher standard: If he lets it be known that no Albanians need apply, he’d better have a damned good lawyer. These asymmetries grate against the most fundamental requirement of fairness—that people should be treated equally, in the sense that their rights and responsibilities should not change because of irrelevant external circumstances. Mary and Joe—or Bert and Ernie—are looking to enter two sides of one business relationship. Why should they have asymmetric duties under the antidiscrimination laws? When the law is so glaringly asymmetric, one has to suspect that the legislature’s true agenda is not to combat discrimination on the basis of race, but to foster discrimination on the basis of social status… Why do we recoil from imposing the burdens of affirmative action on Joe and his fellow apartment hunters or Ernie and his fellow job seekers? I think it’s because we recognize that Joe and Ernie have a right to live according to their values, and that we cannot respect that right without allowing them to exercise it in ways we don’t like—even when they are motivated by intolerance or bigotry…
E’ un buon cristiano che ci raccomanda di non sorvolare sulle ingiustizie di chi viola il principio di simmetria:
… Pastor Martin Niemoller, after eight and a half years in a Nazi concentration camp, wrote these words: They came first for the Communists, but I did not speak up because I was not a Communist. Then they came for the Jews, but I did not speak up because I was not a Jew. Then they came for the trade unionists, but I did not speak up because I was not a trade unionist. Then they came for the Catholics, but I did not speak up because I was a Protestant. Then they came for me, and by then there was nobody left to speak up…
Certo che l’idea di tollerare gli intolleranti è ben strana. Assomiglia un po’ all’idea della libertà d’espressione.
… The idea of tolerating intolerance sounds suspiciously paradoxical, but so do a lot of other good ideas—like freedom of speech for advocates of censorship. In fact, freedom of speech has a lot in common with tolerance: Neither of them means a thing unless it applies equally to those we applaud and those who offend us most viscerally…
Non è un caso se il motto “non tollerare gli intolleranti” appartiene a Popper, ovvero a chi chiedeva censure più pesanti nei confronti della TV.
Chi sono i nemici dell’idea “tolleriamo gli intolleranti”? Essenzialmente gli amici dell’idea dei “diritti civili”.
… “gay civil rights” is a euphemism for restricting the civil liberties of those who, for whatever reasons, would prefer not to do business with gays…
Vediamo un’altra plateale violazione del principio di simmetria, simile anche se non identica. E’ interessante perché nemmeno ci accorgiamo di certi soprusi. Riguarda le barriere architettoniche:
… Along the same lines, suppose you’re wheelchair-bound and therefore unable to reach the third story of your favorite shopping mall. Under the law, the mall owner can be required to install an elevator to accommodate you. But there can be no moral sense to such a law, because it requires the owner (a total stranger) to help you overcome your handicap, while allowing me (another total stranger) to ignore your plight completely… The mall owner and I are equally indifferent to your problems; why should he be singled out to bear the entire cost of solving those problems while I go on my merry way?… You might want to counter-argue that the mall’s appearance did make you worse off by creating a new attraction that your neighbors can enjoy and from which you are excluded. But that counter-argument is based on the position that you actively dislike having good things happen to other people unless you can share in them. That’s a pretty crabbed view of what constitutes an improvement in the world—and taken to its logical extreme, it would require that you be compensated every time anybody does anything that benefits anyone…
Per chiudere, facciamo un altro esempio, questa volta un po’ diverso, ma che mette sempre insieme intolleranza e principio di simmetria: il partito dei cibi senza glutine vince le elezioni e vara una legge in cui si pretende che almeno metà dello spazio commerciale dei supermercati ospiti cibo senza glutine. Per semplicità potremmo anche ipotizzare che metta fuori legge il cibo contenente glutine. Oppure: il partito del ramadan vince le elezioni e mette al bando carne di maiale e alcol.
Si tratta di “intolleranti da tollerare”?
Sì: rispettano il principio di simmetria. In altri termini, non impediscono ad altri partiti, magari altrettanto “intolleranti”, di partecipare alle elezioni democratiche.
Eppure, ciascuno di noi vede un problema in tutto questo, magari si prefigura esempi ancor più radicali e trema. Forse che il “principio di simmetria” non è così solido come si pensa? No, il problema non deriva dal principio per cui in presenza di “simmetria” bisogna “tollerare gli intolleranti” ma dal principio “democratico”, quello sì poco solido, che consente alla maggioranza (che non è mai maggioranza) di decidere per tutti. Ecco, allora vediamo di agire dove si annida la malattia e non altrove.
P.S. recentemente ci sono state due esternazioni di segno contrario:
heather-1

martedì 15 marzo 2016

8 Fairness II: The Symmetry Principle - Fair Play: What Your Child Can Teach You About Economics, Values and the Meaning of Life by Steven E. Landsburg

 8 Fairness II: The Symmetry Principle - Fair Play: What Your Child Can Teach You About Economics, Values and the Meaning of Life by Steven E. Landsburg - #discriminazioneasimmetrica #tolleraregliintolleranti #nuovidirittimenodiritti
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Note: 8@@@@@@@@@@@@@@@ Edit
Mary owns a vacant apartment; Joe is looking for a place to live. If Joe disapproves of Mary’s race or religion or lifestyle, he is free to shop elsewhere. But if Mary disapproves of Joe’s race or religion or certain aspects of his lifestyle, the law requires her to swallow her misgivings and rent the apartment to Joe. Or: Bert wants to hire an office manager and Ernie wants to manage an office. The law allows Ernie to refuse any job for any reason. If he doesn’t like Albanians, he doesn’t have to work for one. Bert is held to a higher standard: If he lets it be known that no Albanians need apply, he’d better have a damned good lawyer. These asymmetries grate against the most fundamental requirement of fairness—that people should be treated equally, in the sense that their rights and responsibilities should not change because of irrelevant external circumstances. Mary and Joe—or Bert and Ernie—are looking to enter two sides of one business relationship. Why should they have asymmetric duties under the antidiscrimination laws? When the law is so glaringly asymmetric, one has to suspect that the legislature’s true agenda is not to combat discrimination on the basis of race, but to foster discrimination on the basis of social status.Read more at location 1154
Note: DISCRIMINAZIONE ASIMMETRICA Edit
Pastor Martin Niemoller, after eight and a half years in a Nazi concentration camp, wrote these words: They came first for the Communists, but I did not speak up because I was not a Communist. Then they came for the Jews, but I did not speak up because I was not a Jew. Then they came for the trade unionists, but I did not speak up because I was not a trade unionist. Then they came for the Catholics, but I did not speak up because I was a Protestant. Then they came for me, and by then there was nobody left to speak up.Read more at location 1193
Note: NON SORVOLARE SULLE INGIUSTIZIE Edit
Why do we recoil from imposing the burdens of affirmative action on Joe and his fellow apartment hunters or Ernie and his fellow job seekers? I think it’s because we recognize that Joe and Ernie have a right to live according to their values, and that we cannot respect that right without allowing them to exercise it in ways we don’t like—even when they are motivated by intolerance or bigotry.Read more at location 1201
The idea of tolerating intolerance sounds suspiciously paradoxical, but so do a lot of other good ideas—like freedom of speech for advocates of censorship. In fact, freedom of speech has a lot in common with tolerance: Neither of them means a thing unless it applies equally to those we applaud and those who offend us most viscerally.Read more at location 1212
Note: TOLLERARE GLI INTOLLERANTI E LIBERTÀ D EASPRESSIONE Edit
“gay civil rights” is a euphemism for restricting the civil liberties of those who, for whatever reasons, would prefer not to do business with gays.Read more at location 1229
Note: I NUOVI DIRITTI SONO UN MODO PER RISTRINGERE I VECCHI Edit
Along the same lines, suppose you’re wheelchair-bound and therefore unable to reach the third story of your favorite shopping mall. Under the law, the mall owner can be required to install an elevator to accommodate you. But there can be no moral sense to such a law, because it requires the owner (a total stranger) to help you overcome your handicap, while allowing me (another total stranger) to ignore your plight completely.Read more at location 1241
Note: BARRIERE ARCHITETTONICHE... A CARICO DI CHI? Edit
The mall owner and I are equally indifferent to your problems; why should he be singled out to bear the entire cost of solving those problems while I go on my merry way?Read more at location 1244
You might want to counter-argue that the mall’s appearance did make you worse off by creating a new attraction that your neighbors can enjoy and from which you are excluded. But that counter-argument is based on the position that you actively dislike having good things happen to other people unless you can share in them. That’s a pretty crabbed view of what constitutes an improvement in the world—and taken to its logical extreme, it would require that you be compensated every time anybody does anything that benefits anyone.

lunedì 4 aprile 2011

Gli amari frutti del mito Deweyano

... nell' affrontare il mondo contemporaneo la scuola si dimostra disorientata e inadeguata: sta fallendo in molti paesi europei sul piano didattico, sul piano della mobilità sociale, sul piano della crescita produttiva... la modestia dei risultati a fronte delle cospicue risorse investite salta agli occhi... così pure le carenze nella formazione di atteggiamenti socialmente utili e criticamente etici... il rischio è quello di porre la scuola al centro di tutto quando da sola non puo' molto... un rischio a cui è particolarmente esposto chi, dopo il crollo delle ideologie e la scarsa tenuta della famiglia, guarda alla scuola come ultimo presidio capace di promuovere valori comuni... Lo stesso concetto di valore ha per le nuove generazioni, cresciute nella prospettiva di un "pensiero debole", un sapore formale, retorico ed è percepito come privo di fondamenta... è difficile per un ragazzo ricondurre a senso unitario un sapere sempre più frammentato, tanto più quando questo sapere è inservibile professionalmente... un malinteso senso di tolleranza, un limitato concetto di laicità, conducono inevitabilmente ad una "società senza", senza quei fondamenti ideali, culturali, religiosi e pedagogici sui quali i valori della convivenza possono poggiare... questo sterile sbocco lo si deve innanzitutto alla diffusione del mito deweyano della neutralità educativa... che corrisponde ad una visione indiscriminatamente negativa verso cio' che è esterno ... una "scuola contro" il mondo e "contro" la persona intesa come individuo destinato ad entrare nel mondo...

Giacomo Zagardo - La punta di diamante - ISFOL

Illuminante e dettagliata analisi della scuola europea da parte di uno studioso che mette al centro il ruolo chiave delle "motivazioni".

Per "motivare" è necessario affiancare l' "educazione" all' "istruzione". L' educazione rende meno arido l' insegnamento e gli conferisce un senso unitario (Big Ideas).

Ma la scuola di Stato non puo' divenire realmente "educatrice" senza farsi sempre più dottrinaria. Ecco allora la necessità di rompere il pernicioso monopolio.

A "motivare", è facile capirlo, sono innanzitutto "libertà" e "responsabilità"; chiunque constata che se scelgo la mia via sono motivato a percorrerla in modo onesto e senza sotterfugi, il mio fallimento non avrebbe scusanti.

Morale: favoriamo un sistema in cui i genitori possano scegliere la scuola per i figli, un sistema in cui il ventaglio dell' offerta sia variegato, un sistema in cui l' insegnante possa scegliere il piano educativo da privilegiare lavorando a fianco e con coloro che lo condividono.

I migliori hanno già iniziato a muoversi in questo senso, non perdiamo altro tempo.

***

Don Giussani parla spesso di "rischio educativo" riferendosi alla necessità che l' insegnante metta tutto se stesso nello sforzo di trasmissione del sapere. Ma questa esigenza è frustrata da John Dewey che richiama di continuo ad unsegnamento asettico e imparziale.

Sebbene la moderna scienza dell' apprendimento sia più vicina all' impostazione di Giussani, in molti difendono ancora Dewey, non tanto perchè credano nella sua visione, quanto perchè le vedono, e a ragione, come l' unica compatibile con la scuola di stato, come l' unica in gradi di evitare processi di de-scolarizzazione.