I CONSIGLI SONO STRONZATE
Di certo non servono a consigliare:
1) Molti consigli sono infondati, ma li vogliamo comunque. Cerchiamo consigli da attori famosi sulla politica o sul senso della vita , anche se non sono economisti o filosofi. Divoriamo i vaghi consigli di Einstein sulla felicità , anche se non era uno psicologo.
2) Molti consigli sono uguali per tutti, anche se le persone sono diverse. "Sii gentile con te stesso" è un buon consiglio per un perfezionista, ma un pessimo consiglio per un narcisista. "Credi in te stesso" è un buon consiglio se hai talento, ma un pessimo consiglio se fai schifo, come probabilmente farai.
3) Molti consigli si concentrano su obiettivi che in realtà non abbiamo, ad esempio come essere felici (la felicità è una stronzata), come esprimere il nostro vero io (l'autenticità è una stronzata ) o come rendere il mondo un posto migliore (cosa di cui a nessuno frega niente).
4) I consigli raramente si concentrano sugli obiettivi che abbiamo realmente. Ad esempio, ecco alcuni capitoli di un libro di self-help realmente utile:
- Lo zen e l'arte dell'arrampicata sociale
- Eco-Friendly: 10 passi per tessere intorno a sè un bozzolo di conformismo ideologico e ragionamento motivato
- Le 7 abitudini di un segnalatore di virtù altamente efficace
- La Bibbia del leccaculo: prendi il controllo della tua vita ingraziandoti con l'adulazione le persone più importanti
- Prenditi cura di te stesso: tieni lo sperma del tuo rivale lontano dalla vagina della tua compagna
- Ce la puoi fare! Come sfruttare il potere dell'ambiguità morale per razionalizzare il tuo comportamento sbagliato
- Mangia, prega, confabula
5) Molti consigli sono quasi impossibili da seguire. "Non aver paura di fallire", "Sii felice di te stesso". E' quasi come chiedere al nostro cuore di saltare un battito.
6) Molti consigli sono semplici, anche se il mondo è complicato. "Segui la tua passione". "Ci sono cose più importanti nella vita dei soldi". Ma cosa succede se la mia passione è il poker da bisca ad alto rischio e vivo in povertà estrema?
7) Siamo sorprendentemente disinteressati all'efficacia dei consigli. Raramente chiediamo dati storici su quanto spesso i consigli abbiano funzionato per persone come noi in situazioni come quella in cui ci troviamo.
8) Spesso non sappiamo nemmeno cosa fare con i consigli che ci vengono dati. "Vivi la vita al massimo", "Continua ad andare avanti". Non è chiaro quali comportamenti pratici implichino questi slogan evanescenti.
9) La gente non dà quasi mai consigli del tipo: "Diffida del tuo istinto" o "Ignora ciò che ti dice il cuore". Eppure, a a volte il nostro cuore è sciocco e il nostro istinto è stupido. D'altronde, cosa significa ascoltare il cuore o fidarsi del proprio istinto? Sembra un modo più gentile per dire: "Fai quello che probabilmente avresti fatto comunque".
Ma allora, se non servono a funzionare, a cosa servono i consigli? A posizionarsi nella scala gerarchica, a rubare status. Il consiglio è il cavallo di Troia del narcisismo: per chi lo dà, è un piedistallo; per chi lo riceve, una scusa. Il sottotesto di chi elargisce: "siccome ne so più di te mi permetto di consigliarti". Il sottotesto di chi ascolta: "mi sottometto a te ma non in modo plateale o umiliante". Quando la scala gerarchica non è ben definita, si finice nel classico "consiglio non richiesto", è infatti molto strano che qualcuno rifiuti qualcosa dato gratuitamente.