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lunedì 1 luglio 2024

 Se esisti, allora sei immortale (tra induismo e cristianesimo) -


https://wollenblog.substack.com/p/the-evidence-for-hinduism

Il motivo per cui non scarto la reincarnazione è che tempo e spazio mi sembrano infiniti. Non riesco ad immaginarli finiti poiché la finitudine implica confini e io non riesco a immaginarmi tra cosa. Cosa c'è prima che il tempo inizi? E cosa confina con lo spazio? Dovrei immaginarmi un posto che non abbia un posto in cui stare. Poiché l'operazione è impossibile, concludo che non puo' esistere nulla del genere e che, quindi, l'universo sia eterno. Una volta stabilito questo ci sono due possibilità: 1) universo ciclico o 2) universo evolvente. Nel primo caso, se io esisto qui ed ora, evidentemente faccio parte di un ciclo destinato a tornare in eterno, ed io con lui. Se l'universo non è ciclico ma ospita una quantità di materia finita, finite saranno anche le combinazioni atomiche possibili, cosicché, anche in questo caso, tornerò in eterno pure io con la mia vita esattamente come la sto vivendo ora (ma anche in versioni leggermente variate). Quindi, come dicevo, se esisto ora è perché sono immortale. A meno che una persona esattamente come me che vive la mia stessa vita non sia Riccardo Mariani per il semplice fatto di essere collocato diversamente in termini spazio/temporali. L'enfasi sui corpi tipica del cristianesimo potrebbe suggerire che sia così anche se la cosa è difficile da immaginare. Questa eterna reincarnazione sembra vicina all'induismo e sembra anche risolvere brillantemente il problema del Male. Purtroppo, anche se felicemente compatibile con la presenza di un Dio, non dà molta importanza al bene, al male, alla libertà, all'escatologia e alla resurrezione, il che mi fa ancora tenere il giudizio in sospeso. La via per recuperare le lacune penso che passi da un' enfasi sui corpi specifici, tipica del cristianesimo. In questo caso non parleremmo più di reincarnazione e immortalità ma di "anime gemelle".