Qualcuno risale alla litigiosità degli staterelli pre-moderni. Ma ci sono mille contoesempi per non considerare quella condizione come decisiva, pensiamo solo alla Germania o ai territori anseatici.
Pesano di più le due guerre Civili a cui siamo stati sottoposti. La seconda, al cadere dell' ultimo conflitto mondiale, trascina ancora oggi il suo strascico ideologico.
Ma è soprattutto la prima, che giace nel dimenticatoio, ad aver inciso. Parlo di quella guerra a tutto tondo che viene fatta passare come "fenomeno del brigantaggio". Sentiamo l' insospettabile Miglio in merito:
"...nel '60 le bande brigantesche prendono il carattere di unità combattenti per una guerra legittima; raggiungono e talvolta superano le mille unità, hanno struttura militare a tutti gli effetti, con tanto di trombe, tamburi e bandiere; spesso sono capeggiati da ex ufficiali dell' esercito borbonico, hanno reparti di cavalleria, ospedali da campo, carreggi e servizi, erano insomma un' armata da campo che combattè nei dieci anni a seguire una sanguinosa guerra civile contro gli invasori, spesso prendendo a modello i Mille di Garibaldi... la prova fu molto dura e il meridione subì la stretta della legislazione speciale...
...più tardi, il Sud conoscerà la sua vera secessione, prenderà nome di "migrazione transoceanica". Numeri: nel 1861 gli italiani residenti all' estero erano 220.000, nel 1914 erano tra i 5 e i 6 milioni (popolazione complessiva 35 milioni). Nel 1927 si raggiunse la cifra di 9 milioni. Sebbene il fenomeno coinvolgesse anche il Nord (veneti e popolazioni alpine) il grande serbatoio era costituito dalle genti meridionali..."
"...i progetti federalisti di Minghetti fallirono miseramente, il Sud subì la centralizzazione amministrativa, anche se più tardi fu proprio l' incorporamento nella burocrazia statale a fungere da assimilatore efficiente...intanto la redistribuzione delle terre fu un bluff...le terre appena redistribuite venivano immediatamente riacquistate dai primitivi proprietari...si noti che, nonostante autorevoli pareri negativi, il sud fu "annesso", serviva "carne da cannone"...Nell' Italia post unitaria, tutte le volte che le circostanze richiederanno strette economiche, sarà il Meridione ad essere sacrificato a vantaggio del Nord...il liberismo originario comportò la caduta delle barriere doganali a tutto svantaggio della debolissima industria meridionale che sparì presto nel nulla...anche i finanziamenti delle prime sperimentali reti ferroviarie gravarono prevalentemente sulle spalle dei contribuenti meridionali...il debito pubblico per le campagne militari piemontesi si ripartiva ora anche su di loro...la facilitazione dei trasporti fu la causa della grande crisi agricola del 1873..il conflitto doganale con la Francia (1887-1892) si risolse con l' accoglimento delle richieste avanzate dall' industria settentrionale: nuove barriere doganali. Pagò il Sud, i capitali volarono tutti verso l' Industria protetta...Nel 1906 il Ministro Fortis stipulò un trattato con la Spagna per facilitare le esportazioni dell' Industria, il trattato danneggiava pesantemente, manco a dirlo, l' enologia del nostro mezzogiorno...potremmo andare avanti ma per ora basta così..." Miglio: L' Asino di Buridano.
Naturalmente si ritenne di sanare questi pasticci con mille forme di assistenzialismo spuntato. Il doppio effetto riportato fu quello, alla lunga, di spazientire una massa di contribuenti ormai slegata da un lontanissimo passato e, sull' altro versante, di creare forme di dipendenza spesso abbinata ad una tollerata attività criminosa volta alla ripartizione dei sussidi.