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martedì 7 febbraio 2023
martedì 23 maggio 2017
Perché gli ebrei?
Un po’ piú di equità, vi prego! - Perchè i tedeschi? Perchè gli ebrei?: Uguaglianza, invidia e odio razziale (1800-1933) by Götz Aly
Per andare alle radici del razzismo Hitleriano vediamo più da vicino l'antisemitismo tedesco di fine XIX secolo.
A partire dagli anni ottanta si aprì in Germania un dibattito altamente informativo.
Cosa dava fastidio negli ebrei? L'attivismo, il dinamismo, l'intraprendenza...
... Nel saggio Unsere Aussichten Heinrich von Treitschke caratterizzava gli immigranti ebrei dall’Est europeo come un «branco di giovani, ambiziosi straccivendoli» i cui «figli e i figli dei figli un giorno avrebbero dominato le borse e i giornali tedeschi»...
Una schiera laboriosa di talenti semiti di terza classe si agitava nel fondo della società tedesca. Straccioni e ambiziosi.
Sarcasmo e affarismo erano il loro marchio di fabbrica...
... Il famoso professore si accalorava contro l’«indole del nuovo ebreo», la sua «critica dozzinale» e la «mania di deridere», il «tono particolarmente spudorato», la «spigliatezza, la prontezza e la perspicacia», il suo «darsi da fare» e la sua «offensiva presunzione»...
Il rimpianto del protestante per l'«antico, pacato amore per il lavoro onesto».
Non colgo parallelo con la xenofobia di oggi. Piuttosto con l'odio per lo speculatore, per il negoziante che tiene aperto anche la domenica e altre figure del genere.
Paradosso: è la capacità di integrarsi che fa crescere l'avversione.
1871-1910: la presenza semita si impenna...
... durante quei quarant’anni nella capitale il numero degli ebrei triplicò fino a raggiungere le 150 000 persone, mentre la loro percentuale sulla popolazione totale passò dal 3 a oltre il 5 per cento...
Ebrei più ricchi della media. Viene loro rimproverata un'emancipazione troppo spinta. Altra differenza con la xenofobia nostrana...
... la struttura sociale, culturale e il reddito degli ebrei cominciarono a distinguersi nettamente dalla media. Ed era qui che si concentrava la critica dei nemici degli ebrei, i quali deploravano il fatto che l’emancipazione si fosse spinta troppo oltre...
1880: primi tentativi di ridimensionare i diritti degli ebrei...
... una petizione rivolta al governo prussiano con cui si invocavano vincoli all’immigrazione degli ebrei e al loro accesso alle professioni…
Opuscolo antisemita…
… l’opuscolo appena uscito dal titolo Das moderne Judenthum in Deutschland, besonders in Berlin («L’ebraismo moderno in Germania e in particolare a Berlino»), redatto da Adolf Stoecker…
Troppo istruiti questi giudei. Ecco il tipico lamento. Non somiglia proprio a quello di un leghista verso i “ciabattanti” che infestano le periferie di Cinisello…
… L’accusa principale che Stoecker rivolgeva agli ebrei era di affollarsi nelle scuole di grado piú elevato: «Un simile desiderio di avanzamento sociale, di istruzione superiore, è una cosa di per sé degna della massima stima; ma per noi equivale a una lotta febbrile per l’esistenza. Se Israele continuerà a crescere in questa direzione, ci supererà del tutto»…
Un esempio tipico di invidia…
… Come invece nascesse quel sentimento d’invidia, lo dimostrò il deputato conservatore Jordan von Kröcher sbraitando contro la «grande superiorità intellettuale» dei liberal-democratici, che contavano fra le proprie file deputati ebrei. Von Kröcher disprezzava la Berlino moderna, «metropoli dell’intellighenzia», che si ergeva arrogante sull’onesta provincia…
L’ebreo visto come satirico, sarcastico, irridente… affetto da un eccesso di insolenza…
… Considerava i giornali satirici berlinesi – «Kladderadatsch», «Ulk», «Wespen» – «l’essenza indegna» e intollerabile «dello spirito giudaico-riformista…
L’antisemitismo: un movimento a tutela degli invidiosi facendo finta di difendere i poveri e gli ultimi…
… essi non si occupavano della «miseria dei veri diseredati, dei poveri e degli infelici», bensí di chi si riteneva «non abbastanza benestante»: «Miei signori, qui si fomenta e si istiga l’invidia di chi possiede meno verso chi ha di piú, si chiama a raccolta l’invidia dell’incapace per il piú abile»…
L’inviato del Times: “cristiani antisemiti perché analfabeti economici”…
… Secondo lui la propaganda antiebraica in Germania tornava ogni volta, improvvisamente, a farsi sentire, perché cosí tanti tedeschi cristiani erano «abituati a trattare in modo gretto, meschino» le questioni economiche. L’osservatore inglese notava che il tedesco era «inetto negli affari»…
L’ebreo come speculatore. L’ebreo che si oppone con la sua attività all’onesto lavoro degli operai…
… Gli antisemiti associavano l’analisi sociologica dell’ebraismo alla questione operaia. Stoecker imputava agli ebrei «le eccessive speculazioni in borsa», li incolpava di «danzare intorno al vitello d’oro». Li considerava responsabili del fatto che all’improvviso i lavoratori fossero disoccupati, si trovassero «sull’orlo del baratro»…
Operaismo e antisemitismo: due movimenti confluenti.
L’antisemita teme e denuncia l’atomizzazione della società (oggi diremmo la società liquida). L’ebreo è un individualista pericoloso che mina le relazioni umane…
… Considerava l’antisemitismo una risposta alle «teorie astratte», e dunque ebraiche, «della libertà sociale individuale», che non doveva piú essere definita libertà, bensí ormai «solo insolenza»…
Prime azioni violente…
… durante la notte di San Silvestro del 1880-81, giovani esaltati dalle parole d’ordine antisemite dilagarono per le strade del quartiere berlinese di Friedrichstadt al grido ritmato di «via gli ebrei!», impedendo agli ebrei, o a chi ritenevano tale, di entrare nei caffè…
Alla difesa dell’idealismo contro il materialismo…
… il pretesto di difendere l’idealismo tedesco minacciato dal materialismo giudaico…
L’agenda degli antisemiti: estendere lo stato sociale. I cristiani in prima fila a promuovere un programma che Hitler farà suo con la massima naturalezza…
… Come avrebbe fatto Hitler in seguito, Stoecker offriva ai suoi seguaci un programma sociale. Chiedeva la riduzione per legge dell’orario di lavoro, la tassazione progressiva dei redditi e dei patrimoni, imposte sul lusso e sulle transazioni finanziarie, il divieto del lavoro minorile, l’introduzione di forme di previdenza sociale e la creazione di aziende di Stato….
Tipico passaggio del manifesto antisemita…
… «Il Partito cristiano-sociale dei lavoratori persegue lo scopo di ridurre il divario tra ricco e povero e creare maggiore sicurezza economica»…
I titoli delle conferenze del pastore antisemita Stoecker…
… «Il lavoro artigiano oggi e un tempo», «I peccati della stampa scadente», «La questione ebraica», «L’assicurazione obbligatoria sugli infortuni»…
Scopo…
… risvegliare l’invidia e la cupidigia dei poveri verso i possidenti…
Le simpatie socialdemocratiche tra gli antisemiti…
… il partito si batteva per la revoca del divieto della SPD e considerava un «principio di giustizia», «valutare in modo piú imparziale di prima» le istanze socialdemocratiche. Gli artigiani, i commercianti e i contadini cristiani dovevano venire protetti dalla sfrenata libertà d’impresa…
Il programma dei cristiano sociali…
… «Chiediamo che vengano limitate tutte le libertà che favoriscono il giudaismo sfruttatore e improduttivo, mentre danneggiano gravemente il tedesco, l’onesto lavoratore che produce»…
Associazioni antisemite…
… il Reichsdeutscher Mittelstandsverband («Associazione del ceto medio»), il Bund der Landwirte («Unione degli agricoltori»), il Deutschnationaler Handlungsgehilfenverband («Associazione tedesco-nazionale dei commessi»), la Vereinigung Christlicher Bauernvereine («Lega delle associazioni contadine cristiane») e le confraternite studentesche… Deutschbund («Lega tedesca»), le Wagner-Vereine e le Gobineau-Vereine (associazioni intitolate a Wagner e a Gobineau), il Reichshammerbund («Lega del martello») e infine lo Alldeutscher Verband («Lega pangermanista»)…
Proposta di legge…
… Come indennizzo per la protezione di cui [godevano] in quanto popolo straniero, [dovevano essere] soggetti a doppia tassazione»…
Giustificazione della proposta…
… Claß giustificava le sue istanze facendo riferimento «al vantaggio dell’educazione» e al «talento» che aveva consentito agli ebrei una rapida ascesa sociale in confronto alla maggioranza dei cristiani…
Tassare il talento in quanto fortuna immeritata è ancora l’ambizione di certa sinistra che forse non disdegna leggi del genere.
Nelle beghe antisemite la religione c’entra poco, fu una questione sociale…
… il pastore protestante Stoecker non considerava la questione ebraica il «pomo della discordia dell’intolleranza confessionale», né un problema razziale, bensí «motivo di allarme sociale». Non scagliava i suoi strali contro gli ebrei ortodossi, ma contro quelli moderni, secolarizzati. Li incolpava di essere intelligenti. Se la prendeva con il loro «pericoloso» desiderio di promozione sociale. Criticava con ammirazione mista a disprezzo il fatto che persino gli «ebrei poveri sacrificassero tutti i loro averi per dare ai figli una buona istruzione». Invece avrebbero finalmente dovuto «fare gli stessi mestieri dei tedeschi», non «tenersi lontani dai lavori pesanti»: avrebbero fatto «i sarti e i ciabattini, gli operai e i servi, le operaie e le domestiche»…
Dietro a tutto: tanta frustrazione!…
… Gli antisemiti dissimulavano in tal modo la loro incapacità individuale o la delusione per il risultato modesto dei loro tentativi di fare strada…
Gridi di battaglia antisemiti…
… Il grido di battaglia di Otto Boeckel, antisemita originario dell’Assia, era: «Contro gli ebrei e i latifondisti!», quello dell’antisemita Hermann Ahlwardt: «Contro gli ebrei e gli Junker!»… cercavano di danneggiare i commercianti ebrei «andando di paese in paese a fondare cooperative di consumo»…
La tipica richiesta del razzista: più solidarietà…
… chiedeva a uno «Stato integro e morale» che ponesse attenzione a bisogni e richieste quali «il rispetto e la cura del cittadino economicamente debole, il quale al contempo può configurarsi come il piú forte a livello fisico e morale». A tal fine lo Stato doveva garantire «una buona ripartizione del benessere e una crescita serena della collettività», doveva spezzare il predominio ebraico e mitigare la velocità del progresso…
Obbiettivo della propaganda…
… La propaganda mirava a conquistare i milioni di sradicati, scossi e smarriti, le persone trasferite di fresco nei centri industriali dalle campagne, vale a dire dai confini orientali dell’impero…
Prendiamo un razzista tipo - Theodor Fritsch. Fu molto attivo per la realizzazione di periferie a misura d’uomo per “gli ultimi”…
… Chi oggi a ragione parli con disprezzo di Theodor Fritsch non dovrebbe dimenticare che fu uno degli antesignani delle moderne città-giardino e del principio di un’accurata infrastruttura urbana…
Il suo seminale saggio: Die Stadt der Zukunft («La città del futuro»).
Un modello socialista al centro dei programmi antisemiti…
… orti per gli operai, parchi, luoghi di ritrovo per i bambini in cortili interni ampi e soleggiati, edifici scolastici ariosi e luminosi, ferrovie circolari urbane, sistemi stradali radiali, aree industriali e aree residenziali separate, il tutto pensato su modelli socialisti, sulla base della ripartizione comunitaria del suolo, dell’enfiteusi, senza interessi a usura sui terreni, senza ipoteche e tributi…
L’opinione di Sombart…
… Werner Sombart definí l’odio antiebraico propagato da Fritsch, Böckel, Stoecker e Marr come un antisemitismo sociale che nascondeva l’invidia per la concorrenza, ma una specie particolare di invidia, perché diretta contro chi si chiamava Kohn e non Müller…
Ebrei e istruzione privata…
… Stando ai risultati del censimento berlinese del 1867, gli ebrei rappresentavano il 4 per cento della popolazione, ma il 30 per cento delle famiglie che assumevano personale per l’educazione dei figli…
Per l’ antisemita cristiano-sociale l’istruzione privata equivale ad un insulto alla Nazione.
Il problema degli ebrei è un problema di giustizia sociale…
… la questione ebraica un problema legato allo svantaggio dei cristiani, un vuoto di giustizia sociale, come diremmo oggi…
Oggi taluni propongono una politica delle quote per integrare. Ieri, contro gli ebrei, si proponevano politiche delle quote per integrare un po’ meno Chi si emancipava troppo…
… «Mezzo milione di concittadini ebrei, – diceva nel 1880 Stoecker alla camera dei deputati prussiana, – ha una posizione all’interno del nostro popolo che non corrisponde al loro rapporto numerico con la popolazione totale. Sostenuta da un ingente potere finanziario, oltre che dotata di molto talento, questa parte della popolazione preme sulla nostra vita pubblica»…
La parola d’ordine dell’antisemita moderno:
… «Un po’ piú di equità, vi prego!»…
lunedì 22 maggio 2017
1. Un po’ piú di equità, vi prego! - Perchè i tedeschi? Perchè gli ebrei?: Uguaglianza, invidia e odio razziale (1800-1933) by Götz Aly
Nel saggio Unsere Aussichten Heinrich von Treitschke caratterizzava gli immigranti ebrei dall’Est europeo come un «branco di giovani, ambiziosi straccivendoli» i cui «figli e i figli dei figli un giorno avrebbero dominato le borse e i giornali tedeschi».Read more at location 1909
Il famoso professore si accalorava contro l’«indole del nuovo ebreo», la sua «critica dozzinale» e la «mania di deridere», il «tono particolarmente spudorato», la «spigliatezza, la prontezza e la perspicacia», il suo «darsi da fare» e la sua «offensiva presunzione».Read more at location 1912
durante quei quarant’anni nella capitale il numero degli ebrei triplicò fino a raggiungere le 150 000 persone, mentre la loro percentuale sulla popolazione totale passò dal 3 a oltre il 5 per cento.Read more at location 1923
la struttura sociale, culturale e il reddito degli ebrei cominciarono a distinguersi nettamente dalla media. Ed era qui che si concentrava la critica dei nemici degli ebrei, i quali deploravano il fatto che l’emancipazione si fosse spinta troppo oltre:Read more at location 1925
una petizione rivolta al governo prussiano con cui si invocavano vincoli all’immigrazione degli ebrei e al loro accesso alle professioni.Read more at location 1930
l’opuscolo appena uscito dal titolo Das moderne Judenthum in Deutschland, besonders in Berlin («L’ebraismo moderno in Germania e in particolare a Berlino»), redatto da Adolf Stoecker,Read more at location 1936
L’accusa principale che Stoecker rivolgeva agli ebrei era di affollarsi nelle scuole di grado piú elevato: «Un simile desiderio di avanzamento sociale, di istruzione superiore, è una cosa di per sé degna della massima stima; ma per noi equivale a una lotta febbrile per l’esistenza. Se Israele continuerà a crescere in questa direzione, ci supererà del tutto».Read more at location 1938
Come invece nascesse quel sentimento d’invidia, lo dimostrò il deputato conservatore Jordan von Kröcher sbraitando contro la «grande superiorità intellettuale» dei liberal-democratici, che contavano fra le proprie file deputati ebrei. Von Kröcher disprezzava la Berlino moderna, «metropoli dell’intellighenzia», che si ergeva arrogante sull’onesta provincia,Read more at location 1945
Considerava i giornali satirici berlinesi – «Kladderadatsch», «Ulk», «Wespen» – «l’essenza indegna» e intollerabile «dello spirito giudaico-riformistaRead more at location 1949
essi non si occupavano della «miseria dei veri diseredati, dei poveri e degli infelici», bensí di chi si riteneva «non abbastanza benestante»: «Miei signori, qui si fomenta e si istiga l’invidia di chi possiede meno verso chi ha di piú, si chiama a raccolta l’invidia dell’incapace per il piú abile»5Read more at location 1956
Secondo lui la propaganda antiebraica in Germania tornava ogni volta, improvvisamente, a farsi sentire, perché cosí tanti tedeschi cristiani erano «abituati a trattare in modo gretto, meschino» le questioni economiche. L’osservatore inglese notava che il tedesco era «inetto negli affari»,Read more at location 1968
Gli antisemiti associavano l’analisi sociologica dell’ebraismo alla questione operaia. Stoecker imputava agli ebrei «le eccessive speculazioni in borsa», li incolpava di «danzare intorno al vitello d’oro». Li considerava responsabili del fatto che all’improvviso i lavoratori fossero disoccupati, si trovassero «sull’orlo del baratro».Read more at location 1972
Considerava l’antisemitismo una risposta alle «teorie astratte», e dunque ebraiche, «della libertà sociale individuale», che non doveva piú essere definita libertà, bensí ormai «solo insolenza»Read more at location 1980
durante la notte di San Silvestro del 1880-81, giovani esaltati dalle parole d’ordine antisemite dilagarono per le strade del quartiere berlinese di Friedrichstadt al grido ritmato di «via gli ebrei!», impedendo agli ebrei, o a chi ritenevano tale, di entrare nei caffè,Read more at location 1982
il pretesto di difendere l’idealismo tedesco minacciato dal materialismo giudaicoRead more at location 1985
Come avrebbe fatto Hitler in seguito, Stoecker offriva ai suoi seguaci un programma sociale. Chiedeva la riduzione per legge dell’orario di lavoro, la tassazione progressiva dei redditi e dei patrimoni, imposte sul lusso e sulle transazioni finanziarie, il divieto del lavoro minorile, l’introduzione di forme di previdenza sociale e la creazione di aziende di Stato.Read more at location 1986
Note: L AGENDA DEGLI ANTISEMITI: STATO SOCIALE. UNA TRADIZ CHE ARRIVERÀ FINO A H I CRISTIANO SOCIALI N PRIMA FILA Edit
«Il Partito cristiano-sociale dei lavoratori persegue lo scopo di ridurre il divario tra ricco e povero e creare maggiore sicurezza economica»,Read more at location 1989
«Il lavoro artigiano oggi e un tempo», «I peccati della stampa scadente», «La questione ebraica», «L’assicurazione obbligatoria sugli infortuni».Read more at location 1992
risvegliare l’invidia e la cupidigia dei poveri verso i possidentiRead more at location 1993
il partito si batteva per la revoca del divieto della SPD e considerava un «principio di giustizia», «valutare in modo piú imparziale di prima» le istanze socialdemocratiche. Gli artigiani, i commercianti e i contadini cristiani dovevano venire protetti dalla sfrenata libertà d’impresa,Read more at location 1998
«Chiediamo che vengano limitate tutte le libertà che favoriscono il giudaismo sfruttatore e improduttivo, mentre danneggiano gravemente il tedesco, l’onesto lavoratore che produce»Read more at location 2004
il Reichsdeutscher Mittelstandsverband («Associazione del ceto medio»), il Bund der Landwirte («Unione degli agricoltori»), il Deutschnationaler Handlungsgehilfenverband («Associazione tedesco-nazionale dei commessi»), la Vereinigung Christlicher Bauernvereine («Lega delle associazioni contadine cristiane») e le confraternite studentesche.Read more at location 2009
Deutschbund («Lega tedesca»), le Wagner-Vereine e le Gobineau-Vereine (associazioni intitolate a Wagner e a Gobineau), il Reichshammerbund («Lega del martello») e infine lo Alldeutscher Verband («Lega pangermanista»)Read more at location 2012
Come indennizzo per la protezione di cui [godevano] in quanto popolo straniero, [dovevano essere] soggetti a doppia tassazione».Read more at location 2019
Claß giustificava le sue istanze facendo riferimento «al vantaggio dell’educazione» e al «talento» che aveva consentito agli ebrei una rapida ascesa sociale in confronto alla maggioranza dei cristiani:Read more at location 2020
il pastore protestante Stoecker non considerava la questione ebraica il «pomo della discordia dell’intolleranza confessionale», né un problema razziale, bensí «motivo di allarme sociale». Non scagliava i suoi strali contro gli ebrei ortodossi, ma contro quelli moderni, secolarizzati. Li incolpava di essere intelligenti. Se la prendeva con il loro «pericoloso» desiderio di promozione sociale. Criticava con ammirazione mista a disprezzo il fatto che persino gli «ebrei poveri sacrificassero tutti i loro averi per dare ai figli una buona istruzione». Invece avrebbero finalmente dovuto «fare gli stessi mestieri dei tedeschi», non «tenersi lontani dai lavori pesanti»: avrebbero fatto «i sarti e i ciabattini, gli operai e i servi, le operaie e le domestiche».Read more at location 2023
Gli antisemiti dissimulavano in tal modo la loro incapacità individuale o la delusione per il risultato modesto dei loro tentativi di fare strada.Read more at location 2036
Il grido di battaglia di Otto Boeckel, antisemita originario dell’Assia, era: «Contro gli ebrei e i latifondisti!», quello dell’antisemita Hermann Ahlwardt: «Contro gli ebrei e gli Junker!»Read more at location 2039
cercavano di danneggiare i commercianti ebrei «andando di paese in paese a fondare cooperative di consumo»Read more at location 2040
chiedeva a uno «Stato integro e morale» che ponesse attenzione a bisogni e richieste quali «il rispetto e la cura del cittadino economicamente debole, il quale al contempo può configurarsi come il piú forte a livello fisico e morale». A tal fine lo Stato doveva garantire «una buona ripartizione del benessere e una crescita serena della collettività», doveva spezzare il predominio ebraico e mitigare la velocità del progresso:Read more at location 2055
La propaganda mirava a conquistare i milioni di sradicati, scossi e smarriti, le persone trasferite di fresco nei centri industriali dalle campagne, vale a dire dai confini orientali dell’impero:Read more at location 2059
Chi oggi a ragione parli con disprezzo di Theodor Fritsch non dovrebbe dimenticare che fu uno degli antesignani delle moderne città-giardino e del principio di un’accurata infrastruttura urbana.Read more at location 2063
orti per gli operai, parchi, luoghi di ritrovo per i bambini in cortili interni ampi e soleggiati, edifici scolastici ariosi e luminosi, ferrovie circolari urbane, sistemi stradali radiali, aree industriali e aree residenziali separate, il tutto pensato su modelli socialisti, sulla base della ripartizione comunitaria del suolo, dell’enfiteusi, senza interessi a usura sui terreni, senza ipoteche e tributi.Read more at location 2066
Werner Sombart definí l’odio antiebraico propagato da Fritsch, Böckel, Stoecker e Marr come un antisemitismo sociale che nascondeva l’invidia per la concorrenza, ma una specie particolare di invidia, perché diretta contro chi si chiamava Kohn e non Müller.Read more at location 2071
Stando ai risultati del censimento berlinese del 1867, gli ebrei rappresentavano il 4 per cento della popolazione, ma il 30 per cento delle famiglie che assumevano personale per l’educazione dei figli.Read more at location 2074
la questione ebraica un problema legato allo svantaggio dei cristiani, un vuoto di giustizia sociale, come diremmo oggi.Read more at location 2076
«Mezzo milione di concittadini ebrei, – diceva nel 1880 Stoecker alla camera dei deputati prussiana, – ha una posizione all’interno del nostro popolo che non corrisponde al loro rapporto numerico con la popolazione totale. Sostenuta da un ingente potere finanziario, oltre che dotata di molto talento, questa parte della popolazione preme sulla nostra vita pubblica».Read more at location 2077
la parola d’ordine di tutti i moderni antisemiti: «Un po’ piú di equità, vi prego!»Read more at location 2081
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