venerdì 25 ottobre 2019
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giovedì 12 ottobre 2017
13-14 Il mito della buona politica
Il mito della buona politica
mercoledì 13 gennaio 2016
Basic Facts of Growth and Development
- Basic Facts of Growth and Development - YouTube:
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- necessario confrontare il potere d'acquisto: operazione difficile
- i ricchi sono tali perché crescono in modo COSTANTE
- la grande depressione fu molto più severa della recente recessione
- malawi e bangladesh sono ricchi quanto gli usa nel 1800; india come gli usa nel 1880 (far west); cina come gli usa del 1940; argentina come gli USA nel 1960; italia come gli usa nel 1980
- nel 1800 tutti siamo partiti in posizioni pari
- confronto con l europa: si parte alla pari. dopo il 1900 gli usa si staccano ma dopo la guerra comincia la convergenza europea, dopo gli anni 70 gli usa riprendono la leadership
- i ricchi: più tempo libero più diritti le donne stanno meglio
- spillover dei ricchi, specie medicine.
Growth Rates Are Crucial
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quante cose dipendono dalla crescita
quando i tuoi nipoti saranno ricchi come bill gates? presto se la crescita è buona
con una differenza dell'1% all anno guarda dove saresti
quanti spill over grazie a chi cresce. il bangladesh è ricco come gli usa nell' 800 ma ha la sua stessa speranza di vita di oggi.
l italia di oggi è come gli usa nell 88
venerdì 8 gennaio 2016
Istituzioni e cambiamento di Douglass North
- Istituzionalisti:
- Buchanan: la politica vista come un mercato
- Coase: il ruolo dei costi di transazione
- North: le istituzioni nello sviluppo economico
- Istituzioni vs organizzazione. Solo la prima nasce da una sensibilità culturale e riguarda regole prive di obbiettivi
- North come storico quantitativo
- Nn dare un ruolo eccessivo alla razionalità
- Perchè nn si converge verso le istituzioni più efficienti? Perchè esistono dei costi di transizione elevati
- Il miracolo dello scambio nn si realizza da sè necessita di una cornice istituzionale adeguata
- Cap1 perchè nn tutti i paesi hanno le stesse istituzioni
- L istituzione riduce l incertezza
- La teoria neoclassica nn spiega la divergenza istituzionale. Alchian vedeva una convergenza evolutiva
- Tesi: esiste un feedback tra istituzioni (regole) e organizzazioni (sfruttano le regole per ottenere un loro fine). Un feedback che può anche portare su path inefficienti
- Cap2 il problema della cooperazione
- Come si è superato il dilemma del prigioniero? I giochi ripetuti hanno portato alla nascita di istituzioni etiche più efficaci che hanno consentito un superamento.
- La teoria dei giochi ci dice che l iteratività porta alla collaborazione dei razionale. Ma più spesso la coop è un frutto della cultura
- La cooperazione volontaria è dunque possibile ma solo grazie alla cultura e alle istituzioni che crea. Se poi lo stato imita e rinforza una cultura preesistente tanto meglio
- Cap3 critica alla scelta razionale
- La storia: esempi chiari di cambiamento delle preferenze
- Storia: esempi chiari di irrazionalità altruistica
- Il so spiegare cosa stia sotto l ideologia comunista: un intrresse materiale dei proprietari. Ma cosa sta sotto l ideologia comunista di molti borghesi? Nn certo l interesse materiale
- Cap4 costi di transazione
- Scopo delle istituzioni è quello di ridurlo. Tre esiti possibili
- 1 società con scambi personalizzati
- 2 società con scambi anonimi
- 3 società con scambi anonimi con garanzia di applicazione delle regole
- Cap5 vincoli informali
- Ideologia cultura religione convenzione tradizione concorrono a fissare le regole informali
- Lo stesso ordinamento produce esiti diversi in società diverse. Da qui capiamo l importanza delle regole informali
- Antropologia e regole informali
- Accettare o no il duello. Alla luce delle regole formali meglio evitare ma laddove la cultura stabilisce che le dispute si risolvono col duello devo accettare
- Andare o no in vacanza ai caraibi? No, non mi interessa. Ma se ne va del mio prestigio sociale devo andarci.
- Le regole informali nascono per coordinare: vedi strada. Vedi serata per uscire nei locali.
- La mente umana. Sapere come pensa l uomo ci dà conto sia delle istituzioni che della loro evoluzione anche se siamo lontani dall avere un modello in merito
- Cap6 regole formali
mercoledì 6 novembre 2013
martedì 11 dicembre 2012
C' è un modo per coniugare diseguaglianze e stagnazione produttiva?
Risparmio sui costi del lavoro e innovazione tecnologica sono concorrenti.
In questi anni la delocalizzazione ha spinto tutti a puntare sul primo elemento.
Questo fatto ha 1. compresso i salari nel primo mondo, 2. spinto i PIL del terzo mondo, 3. alzato i compensi dei managers e 4. fatto ristagnare l' innovazione.
La logica sottostante è abbastanza semplice: 1. globalizzando è possibile spostare quantitativi enormi di ricchezza realizzando grandi profitti. Da qui gli alti compensi dei managers. 2. la globalizzazione giova i paesi del terzo mondo, da qui l' innalzamento del pil 3. la globalizzazione richiede alle economie più avanzate di ricollocarsi, da qui le crisi industriali 4. puntare sull'' offshore consente di non puntare sull' innovazione.
Che facciamo, ci mettiamo le mani nei capelli? No, tutt' altro. Il secondo stadio dei processi di delocalizzazione prevede un riequilibrio. Gli investimenti in tecnologia diverranno presto ancora convenienti e cio' alzerà produttività e salari nel primo mondo.
giovedì 10 novembre 2011
Lezioni dalla Scandinavia
Vista la vulgata, a molti suoneranno quantomeno inattese:
The scandinavian economies have performed strongly over the past 15 years, leading many to believe that the nordic model defies economic theory – which suggests that bigger government means lower growth and/or a lower level of income.
This report shows that one of the primary reasons for the recent strong performance of the scandinavian economies has been a retreat of government – in terms of public spending, taxation and product market regulation.
Over the 15 years prior to the 2008 great recession public spending fell by more than 20 percentage points of gDP in sweden.The smallest fall in the share of public spending in gDP was in Denmark, where it still managed to fall by 10 percentage points. These are stunning figures.
The reductions in public spending suggest the private sector was being crowded-in, thereby raising productivity and output growth. The scandinavian economies still record the highest tax burdens in the oECD, as a proportion of gDP. However, the introduction of lower actual tax rates – the marginal rate – over recent decades has surely boosted the supply-side of these economies.
Dicendo che certo “liberismo selvaggio” alla svedese spaventa persino gli inglesi ho detto tutto:
British voters have no stomach for the savage inequalities of Swedish-style laissez-faire. They won’t tolerate public money going to for-profit schools or health care. Instead, Cameron has signed on to increasing the top rate of income taxes from 40% to 50%. Eliminate inheritance taxes? I don’t think so. Follow Denmark in privatizing firefighting? Don’t make me laugh. The British public likes big government, and they are going to get it.
Ci immaginiamo gli scandinavi come iper-tassatori, ma, almeno per i carichi fiscali aziendali guardate (p.31) dove stanno in classifica Danimarca (29%), Svezia (54%). E poi guardate l’ Italia buona ultima (68%). Risultato:
Ricordiamoci sempre che la Svezia primi novanta era un paese fallito.
La lezione che traggo è questa: deregolamentare e tagliare sia tasse che spesa, ecco la via; ma occorre anche una cultura adeguata. In altri termini: occorre tagliare molto e in modo convinto dando l’ idea di inaugurare un trend. Il “trend” conta anche più del “livello”.
sabato 23 aprile 2011
Libertarianism A-Z: aiuti esteri
I meriti dell’ aiuto ai paesi poveri sono davvero pochi.
Non c’ è da stupirsene, i paesi avanzati faticano a governare le loro economie, figuriamoci cosa combinano in paesi che hanno una cultura a loro estranea.
Ci sono paesi che ricevono aiuti da decenni senza apparenti progressi. Anzi, il più delle volte hanno sviluppato una sorta di dipendenza. o comunque una loro economia (magari criminosa e corrotta) tutta intrecciata agli aiuti che ricevono con regolarità da sempre.
Eppure un aiuto davvero fruttuoso esiste: aprire all’ immigrazione delle genti che vengono dai paesi più poveri.