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venerdì 4 dicembre 2009

Un posto sulla terra

Se ambisci a non essere rispettato, presto diverrai invisibile; se ambisci a perdere i tuoi i diritti, sarai denudato prima del previsto.

In Quel Posto vige il credo della rinuncia.

Per questo la Polizia vi entra divertita smanganellando a destra e a manca e distribuendo calcioni non contestati per quanto fuori ordinanza. Solo quando mostra l' intenzione di prelevare un adepto sospettato, il guru ne chiede la liberazione in lacrime prostrandosi sullo stivale lucente. Per essere più convincente, forse come omaggio, rosicchia la carcassa di un ratto in agonia. Del resto i ratti non mancano in Quel Posto sulla Terra.

Si è capito dove siamo? Forse ancora no, siamo comunque in un posto dove uno pensa di essere più convincente se fa quello che ho detto. Siamo tra chi ritiene il sacrificio e la degradazione di sè fonte di tutte le salvezze.

Intanto, i bambini della setta giocano accanto al topo stuzzicandolo con un legnetto mentre chiedono ad una delle mamme che passa cosa fa il profeta. Poi ridono. Tutti gli altri piangono. Dopo un po' piangono anche loro.

Il Tempio dell' Amore si dedica all' amore dei più sfortunati.

In cosa consiste l' amore per i poveri?

Semplice, nell' abbracciare i poveri mentre infreddoliti chiedono l' elemosina alla periferia di Mosca.

Ma si puo' fare di più se la fede ci sorregge. Si puo' baciarli.

Si puo' baciarli a fondo entrando in contatto con i loro umori più intimi, con le loro ormai rinsecchite mucose. Si possono stupire parti del corpo che ormai avevano rinunciato a qualsiasi tocco umano.

Perchè fermarsi qui? Si puo' fare l' amore con loro, ci si puo' unire nell' intimità ai loro corpi puteolenti, si puo' ambire al rimescolamento dei dolori e delle salive, si puo' cercare l' amplesso appartandosi nei loro tuguri così affollati di bestiole, generalmente nere, che zampettano ovunque.

La setta dell' Amore per i Poveri non conosce mediazioni e pratica il suo credo orgiastico e mortificante ogni giorno.

Sono orge dello Spirito e mortificazioni del corpo. O viceversa?

Quando l' Amore per il prossimo viene prima, allora la cura di se' viene dopo. Infatti quel Posto sulla Terra è abitato ormai solo da ex persone tramutatesi in feccia umana.

Quando l' Amore viene prima, allora la pulizia e l' igiene vengono dopo. Infatti quel posto sulla Terra è una cloaca a cielo aperto con bambini che scorazzano inconsapevoli sull' orlo dell' abisso.

Quando l' amore viene prima, allora l' amore è ovunque e in nessun posto; proprio come la toilette.

Quando l' amore viene prima, allora l' amore per la propria fidanzata viene dopo. Infatti, quando lui si scopre ancora innamorato, si evira lanciando l' urlo più lungo della storia del cinema (7 minuti).

Quando l' amore viene prima, allora l' identità delle persone non conta. Così, in quel Posto sulla Terra, il neonato succhia un niveo seno della mamma, con l' altro giocano i denti gialli del disadattato dall' ispida guancia.

Quando l' amore viene prima, la stanchezza viene dopo.

La stanchezza per il troppo amore è particolarmente spossante. La stanchezza dei senza fissa dimora assommatta alla stanchezza dell' amore poi, sfibra anche la tempra più resistente, ti fa cadere nel letto, se ne rimedi uno, come un corpo morto. E non c' è salvezza per il cartilaginoso cranio del neonato sistemato temporaneamente sul materasso da una mamma che nell' altro locale della stalla scalda il latte per il piccolo.

Quando l' amore viene prima, tutto il resto viene dopo.

Con diabolica abilità, la setta è specializzata a rintracciare questo "resto" e a farti capire quanto ce n' è in giro.

E' un "resto" particolarmente esteso e assomiglia maledettamente a quello che credevi essere il "tutto".

Forse a qualcuno "Iinizio" e "Fine" di una storia del genere parranno prevedibili.

L' Inizio: da una parte, borghesi fanatici con una gran voglia sincera di dedicarsi anima e corpo alla Causa. Dall' altra, straccioni sgradevoli, incattiviti e scettici sul trasporto dei loro "amanti" così desiderosi di contaminarsi e di mettere alla prova la loro resistenza al conato.

La Fine: i borghesi disillusi abbandonano la comune tornando in banca. I diseredati restano soli nel loro marciume a grattarsi le pulci.

Eppure, con l' aiuto di Sara ho scovato un finale diverso.

Guardalo meglio il mentecatto spiaccicato sul selciato che biascica qualcosa ondeggiando il barattolino delle elemosine. Guardalo meglio, perchè non litiga più per la piazzola con gli altri cenciosi? Guarda il suo occhio allucinato. E' un occhio che vive nel passato, come quello di certe star hoolywoodiane ricoverate in geriatria. E' l' occhio di chi vive e si bea nel ricordo dell' amore ricevuto.

E' l' occhio di chi è felice perchè sa che esiste "Un posto sulla Terra".

Stramaledetto profeta che adesso aspetti il 27 all' ufficio Fidi della Succursale. Avevi torto! Avevi maledettamente torto, avevi puerilmente torto. Ma forse avevi ragione.

Mi ricordi qualcuno.

P.S. la colonna sonora è composta da una sola canzone: Alfie-Alifib. Quella in cui RW si rivolge in un linguaggio puerile ad Alfie, la donna che, dopo che cadde ubriaco dal terrazzo rompendosi l' osso del collo, gli stette vicino spingendo la carozzella e ispirandolo per il resto della sua vita (sax Gary Windo).