Visualizzazione post con etichetta daniel drezner Theories of International Politics and Zombies. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta daniel drezner Theories of International Politics and Zombies. Mostra tutti i post

martedì 5 dicembre 2017

Arrivano!

Arrivano!

Sono mesi che la NASA registra un’inquietante presenza nello spazio che sembra avvicinarsi a noi con modalità indubitabilmente “intelligenti”.
Non lo si puo’ dire apertamente ma a quanto pareci siamo, sono “loro”, arrivano.
Li abbiamo attesi a lungo e ora non sappiamo come reagire. Che stupidi!
Per noi gli alieni, a parte la loro presenza incombente, restano un mistero.
Come ci comporteranno? Come reagiremo?
La cosa migliore è ascoltare i quattro consiglieripiù stimati sui temi della politica estera.
1. LA PAROLA AL SIGNOR THOMAS
Prudenza innanzitutto.
Se volete la pace preparatevi alla guerra.
Deterrenza, e poi il resto.
Meglio te che me.
Aiutati che dio ti aiuta.
Pensare a se stessi è d’obbligo per un semplice fatto: quando il gioco si farà duro anche gli altri lo faranno. Non lasciatevi sedurre dalle belle parole.
Non fate troppi voli pindarici: la sicurezza è tutto. Poi viene il resto.
E ricordatevi soprattutto che l’unica alleanzapossibile non è quella tra “terrestri”.
Tessere accordi con gli alieni, o anche solo con una parte di loro, potrebbe essere la soluzione migliore per il vostro gruppo.
Non cadete nella trappola di pensare ad un confronto Alieni vs Terrestri. Sareste degli ingenui: le alleanze sono ancora tutte da stipulare, e lo si fa “durante”, non “prima”.
L’arrivo degli alieni puo’ essere per voi un’opportunità da sfruttare per migliorare la vostra posizione sullo scacchiere.
Se sono bellicosi e vogliono sfogarsi, fategli subito capire che è molto meglio lo facciano lontano da qui, laddove gli stati sono più deboli.
Quando la conoscenza degli alieni crescerà, calcolate gli equilibri possibili e spingete per quello che avvantaggia il vostro gruppo, avendo sempre in mente che non conta il guadagno ma il guadagno relativo: è una competizione darwiniana.
2. LA PAROLA AL SIGNOR WOODROW
Se ci separiamo è finita.
I nostri nemici, prima ancora che gli alieni, sono gliopportunisti che sfruttano il lavoro di chi si dà da fare tessendo pazientemente la rete diplomatica.
Per rafforzare la nostra coesione occorre puntare su una maggiore interdipendenza economica e una democrazia più spinta.
La democrazia ci rende meno bellicosi tra noi e più risentiti contro il nemico comune.
Incoraggiamo gli sforzi democratici di chi è rimasto indietro, questo faciliterà la creazione di ungoverno mondiale che parli con una sola voce agli alieni.
Un’azione collettiva è possibile, ma occorronoorganizzazioni internazionali che la facilitino e la coordinino.
3. LA PAROLA AL SIGNOR LEO
La democrazia ci indebolisce e ci rende fragili.
Quindi, diffonderla, è garanzia di pace. La democrazia minimizza i nostri rischi.
Se vuoi la pace, diffondi la democrazia.
Facciamolo al più presto, facciamolo anche presso gli alieni.
Facciamolo anche esportandola con la forza, ma soprattutto non contiamo sulle organizzazioni internazionali, infiacchite come sono da un bizantino metodo democratico a cui concorrono una miriade di democrazie già bolse di loro.
4. LA PAROLA AL SIGNOR SIGMUND
Ricordatevi che il nemico tende ad assumere le sembianze della rappresentazione che voi ne date.
E’ un po’ come vostro figlio: così come lo trattate lui diventa. Se gli dite “cretino” lui diventa un cretino.
Anche voi finirete per coincidere con l’identità che decidete di conferirvi.
Lavorate innanzitutto su questi fattori perplasmare voi stessi e il vostro nemico.
La società umana si costruisce su simboli e tabù: per cercare la coesione lavorate su slogan efficaci e parole d’ordine precise. In questo modo vi riconoscerete e vi distinguerete.
E’ anche il modo migliore per tessere una politica transnazionale.
Un’identità forte vi corazza contro il panico diffuso dalla presenza aliena. E’ una cura per lo sconforto, nonché l’arma più potente per assimilare lo “straniero”.
Dite chi siete, ditelo a tutti e anche a voi stessi, ditelo e ripetetelo a voce alta. Gridatelo. E come per incanto le cose cambieranno in meglio: sarete più coraggiosi, sarete più ammirati, sarete voi stessi.
5. LA PAROLA AL SIGNOR JOHN
Non delegate troppo.
I gruppi a cui appartenete, a partire dagli stati, non sono persone, non ragionano come persone, non hanno una volontà, non hanno intenzioni.
Le pseudo intenzioni degli stati sono in realtà intenzioni della sua burocrazia.
Spesso la burocrazia è in cerca di problemi più che di soluzioni.
Ma non c’è solo il conflitto d’interesse, c’è anche l’incompetenza congenita di chi 1) pensa ad altro, e 2) si trova di fronte a problemi complessi.
Meglio andarci con i piedi di piombo, meglio dividersi, che ognuno faccia il suo tentativo e gli altri imiteranno i vincenti. Meglio organizzarsi come si organizza la natura.
La natura e la scienza siano le vostre maestre.
Volente il “rappresentante unico”? Istituitelo, ma non dategli troppi poteri. I poteri veri, decentrateli sul territorio concedendo generose autonomie.
Al limite consentite agli alieni l’invasione e rintanatevi nei luoghi più impervi per colpire conle armi della guerriglia e del terrorismo.
Tante cellule, tante piccole intelligenze disperseche apprendono per tentativi e imitazioni, valgono più di qualsiasi cervellone.
***
Difficile pesare questi consigli così autorevoli, tutti contengono un nocciolo di verità.
La mia priorità (al momento): 5-1-4-2-3.
Risultati immagini per www.thisiscolossal.com alien

venerdì 24 luglio 2015

Theories of International Politics and Zombies by Daniel W. Drezner

Drezner sul realismo:

  • Definizione di realismo: nel dilemma cooperare o confliggere predilige la seconda soluzione. Prudenza innanzitutto... 
  • Hobbes e la sua guerra del tutti contro tutti costituisce l' archetipo realista. Ognuno pensa per sé, agiamo tenendo conto di qs principio.  Il "male necessario" diventa un concetto fondamentale. Meglio te che io. Il male esiste. Aiutati che dio ti aiuta. L'altro puo' anche collaborare ma ricordati che è pronto a tradire quando gli conviene. C' è una forma di pessimismo radicale in tutto qs. 
  • Altri concetti chiave: deterrenza, equilibrio dei poteri, "se vuoi la pace preparati alla guerra", calcola sempre la legge del più forte... 
  • Gli operatori sono razionali, egoisti e prudenti. In materia di sicurezza vige una generalizzata avversione al rischio... 
  • Non conta il guadagno ma il guadagno relativo. Non è una competizione economica ma darwiniana... 
  • La sicurezza è tutto. Obiettivo: max sicurezza... 
  • Sfiducia nelle Istituzioni internazionali: chi può xmetterselo si prende ciò che gli spetta senza rispettare gli accordi... 
  • Nei film di Romero i gruppi di uomini sono riluttanti a cooperare e spesso usano gli zombi x combattersi tra loro. Il realista nn fatica a spiegarsi qs dinamiche... 
  • La risposta realista agli Z: sono una piaga come un'altra (es.peste) e può essere sfruttata x guadagnare potere sugli altri. Ci saranno stati in grado di sconfiggerla ed altri meno...
  • Esiti: gli z. resteranno attivi negli stati più deboli...
Drezner sulla politica liberal

  • Liberal: la cooperazione è possibile e fruttuosa anche tra individui egoisti e razionali (no zero sum game). Non siamo poi così avversi al rischio...
  • Ma a volte la cooperazione altrui genera esternalità positive cosicchè la posizione migliore consiste nel nn-coop e godersi qs esternalità... 
  • Cosa aiuta a superare il dilemma del prigioniero: 1) giochi ripetuti 2) giochi contemporanei non correlati (interdipendenza economica) 3) uniformità delle preferenze (le democrazie hanno preferenze uniformi)...
  •  Un liberal s'interessa della politica interna degli altri paesi poichè le demo sono + collaborative. Inoltre sponsorizza l' ONU che coordina l'azione di chi intende collaborare... 
  • Hobbes. Per un liberal la sua guerra totale può realizzarsi ma è una situazione estrema... 
  • Il tit for tat è un pò una sintesi tra liberal e realisti anche se privilegia i primi... 
  • Z: il liberal è in difficoltà. Molti equiparano la diffusione incontrollata degli Z alla globalizzazione capitalista... 
  • La strategia liberal spiega xò la coesione dell' armata Z e l' ansia x una coop. tra gli umani che spesso manca... 
  • Ricetta: protocolli dalle organizzazioni internazionali che coordinino l'azione collettiva...
Drezner sui Neocon

  • Neocons: un fritto misto: bene la democrazia (liberal) male la coop. e quindi l'ONU (realisti)...
  •  I Neo esaltano la fragilità delle democrazie e vedono minacce ovunque. Il Neo realista vuole esportare la demo x rendere più "fragili" anche gli avversari..
Daniel Drezner sui costruttivisti:

  • La società si costruisce sui simboli e sui tabù. La psicanalisi e la semiotica contano più dell'economia e della politica nell'affrontare il Nemico... 
  • Nei cfr internazionali l'arma più potente è quella psicologica. Il lavaggio del cervello come bomba atomica... 
  • Lo z. mette in xicolo l' identità dei cittadini diffondendo panico e anarchia... 
  • Come "curare" una società del genere gettata nello sconforto?: solidarietà e costruzione del culto apocalittico... 
  • Misure raccomandate: falò e altri rituali tipici anche dei film. Alimentano il mito dell' apocalisse convertendoci ad essa e fugando il panico... 
  • Secondo: assimilare gli z. nella ns cultura. Anche se nn sembra una strategia promettente. Per i costruzionisti "assimilare" equivale a "conquistare"...
Daniel Drezner sugli "individualisti"

  • Finora abbiamo trattato gli Stati come xsone ma così facendo forse ci siamo persi qualcosa. L'individualismo metodologico ne è convinto e propone la sua analisi a "fondazione micro"... 
  • Istituzioni, opinione pubblica, gruppi d'interesse, cultura, psicologia eccetera. Bisogna tener conto di tutto... 
  • Es.: gli USA sono considerati un paese dove le lobbies contano molto... Critica: lack of parsimony. La mappa coincide col trritorio e diventa indervibile...
Daniel Drezner sulla politica libertaria

  • Public choice: spesso la burocrazia è in cerca di problemi + che di soluzioni. Occorre tenerne conto sullo scacchiere... 
  • È la posizione libertaria. Ma nei film i privati nn fanno meglio del governo... 
  • Altra critica alla posizione libertaria: è impossibile che i malfunzionamenti durino all' infinito... 
  • Una soluzione possibile: un' agenzia centrale forte e una rete decentrata di agenzie autonome che sperimentano soluzioni alternative in concorrenza tra loro... 
  • Paradosso (combina approccio micro con approccio public choice): approccio micro: il governo agisce prima liberamente e dopo sotto i vincoli della politica (peggiorando le sue xformance). Approccio p.c.: nel trial & error il governo migliora...
Daniel Drezner e la politica comportamentista (o psicologicista):

  • Tutti i soggetti in campo hanno una psicologia che li fa agire irrazionalmente... 
  • I 2 maggiori bias in politica estera: bias di attribuzione degli stati interiori e loss aversion (prudenza irrazionale). Loss aversion a hawk bias... 
  • Nel caso degli zombi i bias avvantagiano gli uomini anzichè fuorviarli..
Conclusione dello studio:

  • L' apocalisse finale dei zombi-film è irrealistica... 
  • Una critica allo stato dell' arte (politica internazionale): troppa enfasi sugli stati quando le minacce stanno ormai altrove… 
  • In lode alla politica. Lo studioso domina un paradigma ma solo il politico fa sintesi. Lo studioso è "riccio" ma i problemi sono risolti dall'eclettismo della "volpe"..