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venerdì 28 gennaio 2011

Libertarianis A-Z: difesa nazionale

Anche un libertario deve arrendersi all’ evidenza che un bene come la difesa nazionale sia pubblico.

Cio’ non esclude una serie di problemi: l’ attacco preventivo fa parte della difesa? E la guerra umanitaria? Si tratta di guerre che hanno forti costi e deboli benefici, eppure sono molto popolari presso gli intellettuali più impegnati.

giovedì 6 marzo 2008

La fortuna di essere europei

Nel suo articolo più recente Sabino Cassese tira un sospiro di sollievo: fortunantamente è nato in Europa. Dalla lettura si ricava tutta una serie di indizi che segnalano quanto la civiltà giuridica europea sia all' avanguardia rispetto a quella poco più che barbara dei mai citati USA. Con l' autore si è parlato da poco in una puntata di Fahre.



Le parole di Cassese hanno anche un contenuto che merita considerare. Purtroppo perdono di autorevolezza nel momento in cui ostentano le categorie di "Europa" e "America".



Basta allungare l' occhio e sappiamo bene cosa ci dice la storia recente dell' Europa. Ci dice di una terra che nella prima metà del Novecento ha messo in piedi uno dei più terrificanti mattatoi mai visti. E nella seconda parte ha vissuto sotto tutela sfruttando opportunisticamente e a costo zero l' ombrello difensivo di chi, tra l' altro, come se non bastasse, l' aveva salvata già in precedenza. Da questa campana di vetro i suoi fini intellettuali hanno riversato una marea di critiche capziose e di distinguo sofistici sull' azione di chi era seriamente impegnato a fare i conti con la storia. I più recenti verdetti, crollo del muro ecc., hanno poi confermato come gli ideologhi in pantofole avessero torto rispetto ai cowboy. Da vent' anni ci divertiamo assistendo alle retromarce più grottesche e ai ricicli più impudenti.



Ora che si apre una nuova stagione, Cassese viene subito a spiegarci quanto il terrorismo islamico sia combattuto male dagli unici che lo combattono per tutti. Bene, su molte cose posso essere anche d' accordo in toto. Ma che per favore non tiri fuori, sobillato da Sinibaldi, le categorie di "Europa", "America" e "Barbarie", con quell' eredità a cui accennavo nel precedente paragrafo, finirebbe per screditarsi da sè.

martedì 4 marzo 2008

La Pace, una questione fra bottegai

Basterebbe un' indagine sull' etimo per stabilire connessioni che inquiterebbero il tipico sbandieratore di vessilli arcobaleno.

"...take the word pay...pay comes from the latin pacare, which means to appease, pacify, reduce to peace...remarkable: the english world peace, coming via latin pax from pacare, derives from the idea of payng..."

William Ian Miller. Eye for an Eye, p.15

sabato 9 febbraio 2008

Libertari paralizzati di fronte alle guerre giuste

Scoglio ineludibile.

"...Seriously. American military intervention has been an incredible boon to global liberty. We fought and defeated the Axis powers in WWII, bringing liberty back to conquered Western Europe and giving it to Japan and Germany as well. We helped ensure that liberty would thrive via the Marshall Plan. We fought in the Korean War and have seen from that great natural experiment how valuable our intervention was. Indirectly via the cold war, we contributed to the demise of the Soviet Union and the spread of liberty in Eastern Europe. OK, Vietnam didn't turn out well, but the comparison to Korea shows that maybe we should have tried harder?? Iraq has not gone well either, but it's not over till the fat lady sings right?..."

lunedì 7 gennaio 2008

Lo sviluppo economico riduce il terrorismo?

Secondo Becker sì. L' esempio dei protagonisti del 9/11, istruiti e benestanti, deve ritenersi un' eccezione.
"...The power of economic development is also shown by
the well-established finding that countries become more democratic when their
economies undergo significant development. This finding is illustrated by
Taiwan, South Korea, and Chile, all countries that started growing rapidly under
non-democratic governments, and evolved into vibrant democracies. China has had
significant expansion of civil and economic freedoms since it started developing
rapidly in 1980..."


"...Just as economic progress greatly affects family
structure and the amount of freedom available, it also sharply reduces the
willingness of people to hide or otherwise protect terrorists because they have
more to lose if they are caught...."


"...To be sure, Al Qaeda and other radical violent groups
have attracted members from the richest nations: Great Britain, France, Germany,
and even the United States. Certainly in the US and Great Britain, Muslims have
been rather well integrated into their economies, and both countries provide
very good opportunities for advancement to younger Muslims. For this reason, in
both countries, and even in France and Germany, only tiny numbers of their
Muslim populations have been recruited to active participation in radical
causes..."

lunedì 31 dicembre 2007

La politica estera mette in crisi il pensiero liberale

Lo sappiamo bene, poichè è ordita dai governi, poichè viene finanziata da risorse derivanti dalla tassazione, un liberale coerente dovrebbe auspicare una politica estera ridotta ai minimi termini.

Magari isolazionista.

Eppure sull' applicabilità di questa soluzione ci sono seri dubbi.

Sì, lo so, i costi della guerra sono ben più alti di quello che comunemente si ritiene. Istituzioni governative create ad hoc per i conflitti proseguono bellamente la loro attività durante il periodo di pace sperperando una quantità di risorse difficilmente calcolabile.

Eppure siamo sicuri che l' interventismo USA nel '900 abbia nuociuto alla causa della libertà?

Osservo che:
  1. l' intervento nel corso della II guerra mondiale è stato decisivo per le libertà dell' Europa Occidentale. E ne hanno tratto giovamento anche Germania e Giappone. Il Piano Marshall, almeno da un punto di vista simbolico, ha contribuito alla causa;
  2. con la guerra in Corea, gli USA contribuirono all' indipendenza della parte meridionale di quel paese. Oggi appreziamo appieno quanto provvidenziali siano state quelle scelte;
  3. d' accordo, l' intervento in Vietnam è stato un fiasco. Eppure, ripensando alla Corea, verrebbe da dire che bisognava essere più decisi, e non che bisognava starsene a casa.
  4. attraverso l' impegno nella Guerra fredda, gli USA costituirono un valido ombrello protetivo per le libertà occidentali contribuendo al colasso dell' URSS e alla liberazione dei suoi stati satelliti:
  5. nella guerra in Iraq non tutto è andato per il verso giusto, anzi. Ma siamo sicuri che i tempi siano già maturi per dare un giudizio ed archiviare la pratica?

Forse il modo migliore per non tradire i principi liberali dovrebbe evitare un supporto acritico a politiche isolazioniste per concentrarsi su:
  1. le modalità di selezione delle scelte in politica estera al fine di renderle più esplicite (tassa di guerra ecc...);
  2. le modalità di finanziamento di tali scelte (terziarizzazione, assicurazioni ecc.).

Le considerazioni di cui sopra diventano ancor più stringenti se rivolgiamo la nostra attenzione all' Italia. Per noi è difficile pensare a forme di isolazionismo, una politica di alleanze si impone.