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lunedì 15 maggio 2017

Difesa della virtù SAGGIO

L’ educazione alla virtù è piuttosto fuori moda, tuttavia Angela Knobel la difende nel saggio “Is Character Necessary for Moral Behavior?”.
L’educazione alla virtù dovrebbe tendere a forgiare un carattere “virtuoso” (coraggioso, prudente, forte, controllato…).
Essere virtuosi significherebbe quindi possedere un’inclinazione alla giustizia e all’azione degna di lode.
Aristotele e San Tommaso sono i filosofi che più hanno sponsorizzato questa via al bene.
C’ è chi si oppone all’approccio facendo notare che i caratteri sono piuttosto rigidi, anche in tenera età: volerli piegare alla virtù è velleitario e rischia di produrre forzature.
Ci sono anche altri rischi: l’educazione alla virtù fa uso della ripugnanza come segnale etico. In altri termini: una persona “ben educata” riconosce il male dalla sua “puzza”. Che ne penserà costui del “matrimonio omosessuale”? E del divieto di vendere organi umani (tipo i reni)? Si tratta di istituzioni che, al limite, possono essere accettate ragionando, se ci affidiamo al nostro istinto immediato potremmo prendere una decisione errata.
A difendere le virtù sono rimasti i religiosi: costoro non si accontentano di una morale minimale (cosa non bisogna mai fare) ma vogliono di più (cosa è lodevole fare). Ora, mentre esiste una bussola per la morale minimale, è difficile orientarsi quando si ambisce alla vita perfetta: quello che serve allora è una coscienza ben formata che sappia discernere al meglio nella contingenza.
A fianco dei religiosi c’è solo lo psicologo evoluzionistaper lui l’istinto prevale ed è quindi l’istinto, per quanto possibile, a dover essere “educato” in tenera età.
Ma quali sono i reali vantaggi della virtù? E’ davvero necessario essere coraggiosi per fare gesti coraggiosi?
A prima vista no: spesso persone non particolarmente coraggiose compiono azioni coraggiose se convinte della loro bontà.
Eppure c’è un collegamento tra prontezza nell’azione e carattere della persona. Considerate una situazione di questo tipo…
… Suppose you and a friend witness a terrible accident: a vehicle loses control, crashes into a tree, and begins to burn with the driver trapped inside. Let’s assume that it’s possible to save the driver, that going to his aid would be courageous, not reckless or foolhardy. Your friend, who is courageous, immediately springs into action. Before other bystanders have fully registered what has happened, he has rushed to the vehicle, found a means of breaking the window, and is in the process of dragging the unconscious driver to safety. If you are not particularly courageous yourself, it’s unlikely that you will react as your friend does. For one thing, you probably won’t react as quickly or decisively, even if you do want to help. You might, for instance, have a hard time deciding what to do and an even harder time doing it. In other words, you will have to wrestle with your fear of being burned or otherwise injured— even if you end up doing the courageous thing…
La persona coraggiosa compie il suo gesto senza un travaglio interiore. A volte costui sembra addirittura ansioso di compiere il “bel gesto”. Di certo agisce più prontamente, e questo in molti casi conta: in condizioni di emergenza è soprattutto su di lui che possiamo fare affidamento.
Ma cosa succede se non siamo di fronte al bambino caduto nel fiume o alla macchina che prende fuoco? Le virtù sono ancora utili? Sembrerebbe di no: il non-virtuoso, una volta risolta la sua crisi interiore, è anch’esso disponibile all’azione dopo che ha soppesato i pro e i contro.
Eppure, c’è un legame anche tra carattere e percezione morale. Per coglierlo facciamo un caso meno drammatico del precedente…
… Peter, seeing that the walks are icy and worried that his elderly neighbor might slip and fall, salts his neighbor’s walk as well as his own. Paul, seeing how much cleaning up there is to do after a friend’s party, stays behind to help wash the dishes…
Nelle nostre vite ci sono molte piccole cose buone che possiamo fare, ma pochi di noi se ne accorgono. Se qualcuno ce lo chiede esplicitamente poi acconsentiamo con entusiasmo. Altrimenti… Se il vecchietto della porta accanto ci chiede una mano noi ci precipitiamo. Se non lo anticipiamo intervenendo di nostra sponte – probabilmente - è perché non abbiamo un carattere morale ben formato.
Spesso non pensiamo di aiutare i nostri ospiti a riordinare la casa dopo una serata trascorsa insieme. Ebbene, ad una persona virtuosa un gesto del genere viene d’istinto. Una persona gentile è gentile, non deve pensare “ora è il momento giusto per essere gentili”, lo è per inclinazione, di conseguenza difficilmente “dimenticherà” di essere gentile.
La differenza tra l’ “essere” e il “fare” si riflette quindi sia nei grandi che nei piccoli gesti.
Ecco come pensa il vizioso:
… When we wake up to find our sidewalk coated in ice, our first thought is likely of the inconvenience this poses to ourselves— to our own risk of injury and our own well-being. It’s not that we consciously disregard the well-being of our neighbor but, rather, that we don’t habitually think of our neighbor’s well-being much at all…
Chi è gentile pensa in termini molto diversi, in casi del genere avere un carattere ben formato è un pre-requisito per agire in modo corretto: se non siamo virtuosi non riconosciamo il bene.
Qualcuno pensa che le le convenzioni sociali possano rimpiazzare la virtù soggettiva: facciamo in modo che certi comportamenti siano vergognosi e la virtù diventa superflua. Ma spesso la convenzione sociale fallisce…
… If I desire social approval and I know that society expects a certain kind of behavior, then I will have reason to do it— when someone is watching. Only when I see the relevant actions as desirable for their own sake will I have a reliable reason to do them no matter what…
E la legge formale come sostituto della virtù? Una società che imponga la “vita perfetta” è un incubo. Inoltre, non favorisce la conoscenza: la morale va esplorata consentendo esperimenti alternativi tra loro.
C’ è infine il problema della circolarità
… If I have to know what is virtuous in order to do it, isn’t virtue circular?…
Aristotele risolveva con il concetto di “phronimos”…
… Even if we are not ourselves virtuous, we can still recognize people who seem to have “gotten it right,” and we can imitate them. As we make progress in modeling ourselves after these exemplars, we grow in virtue…

giovedì 10 novembre 2016

Is Character Necessary for Moral Behavior? Angela Knobel

Notebook per
Is Character Necessary for Moral Behavior?
Angela Knobel
Citation (APA): Knobel, A. (2016). Is Character Necessary for Moral Behavior? [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
Is Character Necessary for Moral Behavior? By Angela Knobel
Evidenzia (giallo) - Posizione 11
“character” I mean the possession of one or more virtues,
Evidenzia (giallo) - Posizione 12
what does it mean to possess a virtue?
Evidenzia (giallo) - Posizione 12
ethical tradition associated with Aristotle and Thomas Aquinas,
Evidenzia (giallo) - Posizione 13
to have a deeply ingrained disposition,
Evidenzia (giallo) - Posizione 14
recognize what is virtuous, but to do it promptly, easily, and without internal struggle.
Nota - Posizione 14
x AVERE UNA VIRTÙ
Evidenzia (giallo) - Posizione 16
is the virtue of courage necessary for courageous actions?
Nota - Posizione 16
DOMANDA RIFORMULATA
Evidenzia (giallo) - Posizione 18
people who aren’t particularly courageous sometimes do courageous things,
Evidenzia (giallo) - Posizione 20
Good Character and Readiness of Action
Nota - Posizione 21
T
Evidenzia (giallo) - Posizione 21
Suppose you and a friend witness a terrible accident: a vehicle loses control, crashes into a tree, and begins to burn with the driver trapped inside. Let’s assume that it’s possible to save the driver, that going to his aid would be courageous, not reckless or foolhardy. Your friend, who is courageous, immediately springs into action. Before other bystanders have fully registered what has happened, he has rushed to the vehicle, found a means of breaking the window, and is in the process of dragging the unconscious driver to safety. If you are not particularly courageous yourself, it’s unlikely that you will react as your friend does. For one thing, you probably won’t react as quickly or decisively, even if you do want to help. You might, for instance, have a hard time deciding what to do and an even harder time doing it. In other words, you will have to wrestle with your fear of being burned or otherwise injured— even if you end up doing the courageous thing.
Nota - Posizione 26
x ES DI IMMEDIATEZZA
Evidenzia (giallo) - Posizione 28
difference between doing a brave thing and being a brave person.
Evidenzia (giallo) - Posizione 31
do brave things without any internal struggle
Evidenzia (giallo) - Posizione 32
brave people seem even to want to do brave things;
Evidenzia (giallo) - Posizione 36
A brave person acts more quickly— with less of an interior struggle
Evidenzia (giallo) - Posizione 36
And this clearly matters,
Evidenzia (giallo) - Posizione 37
But what if there are no burning vehicles? Is good character still important
Evidenzia (giallo) - Posizione 38
It might seem that it isn’t.
Evidenzia (giallo) - Posizione 40
Good Character and Moral Perception
Nota - Posizione 40
T
Evidenzia (giallo) - Posizione 44
Those who witness the accident will not fail to notice that someone needs saving,
Evidenzia (giallo) - Posizione 45
But things are not always so obvious.
Evidenzia (giallo) - Posizione 45
less dramatic examples
Evidenzia (giallo) - Posizione 45
Peter, seeing that the walks are icy and worried that his elderly neighbor might slip and fall, salts his neighbor’s walk as well as his own. Paul, seeing how much cleaning up there is to do after a friend’s party, stays behind to help wash the dishes.
Nota - Posizione 47
x ESEMPI DI BENE NASCOSTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 47
these are good things to do. But few of us ever actually do them.
Evidenzia (giallo) - Posizione 48
Why not?
Evidenzia (giallo) - Posizione 49
helping a friend clean up hardly ever crosses our minds.
Evidenzia (giallo) - Posizione 49
if asked, we would all probably say that we care
Evidenzia (giallo) - Posizione 50
if an elderly neighbor asked us directly for assistance, we’d most likely oblige.
Evidenzia (giallo) - Posizione 52
why does the thought of doing them not occur to us more often?
Evidenzia (giallo) - Posizione 52
answer has to do with moral character.
Evidenzia (giallo) - Posizione 54
When we wake up to find our sidewalk coated in ice, our first thought is likely of the inconvenience this poses to ourselves— to our own risk of injury and our own well-being. It’s not that we consciously disregard the well-being of our neighbor but, rather, that we don’t habitually think of our neighbor’s well-being much at all.
Nota - Posizione 56
x COME PENSA IL NN VORTUOSO
Evidenzia (giallo) - Posizione 57
Someone who possesses the virtue of kindness, by contrast, perceives exactly the same situation in a different way.
Evidenzia (giallo) - Posizione 61
character really is a necessary pre-condition for moral behavior.
Evidenzia (giallo) - Posizione 61
Unless we possess virtues, we won’t recognize
Evidenzia (giallo) - Posizione 66
Discussion Summary
Nota - Posizione 66
T
Evidenzia (giallo) - Posizione 73
relationship between feelings and morality.
Evidenzia (giallo) - Posizione 74
social norms or duty suffice to produce the desired outcomes.
Nota - Posizione 75
OPINIONE DIFFUSA
Evidenzia (giallo) - Posizione 76
For Aristotle, the feelings relevant to moral character are themselves informed by and amenable to reason.
Evidenzia (giallo) - Posizione 76
So someone whose actions are consistently guided by their belief about what is right simply will come to have the relevant feelings. I think Aristotle is mostly correct about this.
Nota - Posizione 77
x ABITUDINE IN ARISTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 78
social norms, by themselves,
Nota - Posizione 78
SONO SUFFICIENTI? NO
Evidenzia (giallo) - Posizione 78
If I desire social approval and I know that society expects a certain kind of behavior, then I will have reason to do it— when someone is watching. Only when I see the relevant actions as desirable for their own sake will I have a reliable reason to do them no matter what.
Nota - Posizione 80
x FALLIMENTO DELLA NORMA SOCIALE
Evidenzia (giallo) - Posizione 81
what it means to “have” a virtue
Nota - Posizione 81
T
Evidenzia (giallo) - Posizione 82
If I have to know what is virtuous in order to do it, isn’t virtue circular?
Nota - Posizione 82
CIRCOLARITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 83
“phronimos”
Evidenzia (giallo) - Posizione 84
Even if we are not ourselves virtuous, we can still recognize people who seem to have “gotten it right,” and we can imitate them. As we make progress in modeling ourselves after these exemplars, we grow in virtue.
Nota - Posizione 85
x L USCITA DI SICUREZZA DI ARIST.: IL PRONIMOS