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venerdì 2 marzo 2018

Il problema dei pop corn

Perché i popcorn al cinema costano di più?
L' ingenuo pensa: "perché o li compri lì o non li mangi". Il cinema avrebbe come una sorta monopolio sui popcorn, e lo sfrutta.
Ma il cinema ha il monopolio anche sul bagno, eppure i bagni del cinema non costano nulla!
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The extensively revised and updated edition of Steven Landsburg’s hugely popular book, The Armchair Economist—“a delightful compendium of quotidian examples…
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mercoledì 23 agosto 2017

Perché al cine i popcorn costano di più?

Perché al cine i popcorn costano di più?

WHY POPCORN COSTS MORE AT THE MOVIES AND WHY THE OBVIOUS ANSWER IS WRONG – The Armchair Economist (revised and updated May 2012): Economics & Everyday Life – Steven E. Landsburg
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Punti chiave: La discriminazione di prezzo spiega tutto – isolare i clienti secondo le loro caratteristiche – I clienti dei blockbuster hanno una domanda di popcorn più robusta – Un minimo di monopolio è sempre richiesto: in concorrenza perfetta discriminare è impossibile – 
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Yellow highlight | Page: 157
Popcorn is expensive because, once you have entered the movie theater, the theater owner has a monopoly.
Note:LA SPIEGAZIONE PIÙ COMUNE
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Once you enter the theater, the owner has a monopoly on a lot of things. He is the only supplier of rest rooms, for example. Why doesn’t he charge you a monopoly price to use the rest room?
Note:E IL MONOPOLIO DEL BAGNO?
Yellow highlight | Page: 158
When I go to watch a movie and buy a quart of popcorn, I am quite indifferent between paying $1 for the popcorn and $7 for the ticket or paying $3 for the popcorn and $5 for the ticket.
Note:PREZZO BIGLIETTO E PREZZO POPCORN
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some moviegoers like popcorn more than others.
Note:IL FATTO CENTRALE
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the purpose of expensive popcorn is to extract different sums from different customers.
Note:SCOPO
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In a seller’s paradise, each customer would be charged exactly his reservation price
Note:PREZZO MASSIMO
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When you buy a Polaroid camera or a ticket to Disneyland, your expenses have only just begun.
Note:DISNEYLAND
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Expensive film extracts more from the heavy users, and Polaroid sensibly believes that the heaviest users are willing to pay the most.
Note:ABBINATI ALLA POLAROID
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why should a coupon for 50 cents off a bottle of detergent be a more effective lure than an ad announcing that the price of detergent had been slashed by 50 cents?
Note:PERCHÈ I BUONI SCONTO?
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Discount coupons are intended not to lure customers in general but to lure a certain class of customers—namely, those who would shop elsewhere in the absence of a bargain. The device works only if the discounts end up in the right hands
Note:ALLETTARE I TERZI INCONSAPEVOLI
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Sometimes an easily identifiable group, such as students or senior citizens, is particularly sensitive to price. In such cases, sellers give discounts to those groups directly.
Note:VECCHI E STUDENTI
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Did you buy this book in hardcover or in paperback? It might interest you to know that the production costs for the two kinds of binding are very close to equal. By pricing the hardback several dollars higher, the publisher effectively charges different prices to different classes
Note:COPERTINA RIGIDA
Yellow highlight | Page: 162
Airlines charge different prices depending on whether you stay over a Saturday, hotels charge different prices depending on whether you make reservations in advance, car rental agencies charge different prices depending on whether you belong to a frequent flyer program, doctors charge different prices depending on your income and your insurance status, and universities charge different prices depending on your grades and your family’s income.
Note:ESEMPI DI DISCRIMINAZIONE
Yellow highlight | Page: 163
But if this is the whole story, then why don’t popcorn lovers simply patronize a different theater?…The theater that sold a quart for $2.50 instead of $3 could attract all of the big popcorn eaters… Why don’t we see popcorn price wars?…
Note:PROBLEMA
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So one more ingredient must be added to the price discrimination story. Price discrimination can work only when the seller has a monopoly of the appropriate kind.
Note:UNA FORMA DI MONOPOLIO DEVE ESISTERE
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The standard textbook example of a perfectly competitive industry is wheat farming. No wheat farmer has any control over market conditions, and no wheat farmer represents a significant share of the market. That is precisely the reason why wheat farmers do not give senior citizen discounts.
Note:CONCORRENZA PERFETTA
Yellow highlight | Page: 164
if price discrimination is as common as our many examples seem to indicate, we are forced to conclude that monopolies are everywhere.
Note:MONOPOLI OVUNQUE
Yellow highlight | Page: 164
One product at two prices requires monopoly power, but two products at two prices is the normal order of things.
Note:DIFFERENZIAZIONE DEL PRODOTTO
Yellow highlight | Page: 164
Doctors charge wealthy patients more than they charge poor patients. Is this price discrimination? Perhaps. But perhaps wealthy patients are in general more demanding
Note:FINTE DISCRIMINAZIONI
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And finally and once again, why is popcorn so expensive at the movie theater? If this be price discrimination, whence the monopoly power?
Note:DA DOVE IL MONOPOLIO DEL CINEMA?
Yellow highlight | Page: 166
The Locay/Rodriguez response is that popcorn eaters cannot go to another theater without splitting up their social groups.
Note:SPLIT GROUP
Yellow highlight | Page: 167
Let’s stick to theaters with low-priced popcorn, and I’ll occasionally pay for your tickets.
OBIEZIONE COASIANA

lunedì 3 aprile 2017

Il gioco delle tre carte

Il gioco delle tre carte

Il libero mercato è meraviglioso poiché realizza ogni momento il miracolodello scambio: una delle poche attività umane dove quasi sempre tutti ci guadagnano.
Lo scambio è il contrario della stupidità, ovvero quella roba che danneggia tutti. Ma si contrappone anche alla guerra: quell’interazione dove, se va bene, ci guadagna una sola delle parti coinvolte.
Tuttavia, quando tutti ci guadagnano il problema diventa: come guadagnare di più?
Sul mercato per guadagnare più della controparte esiste un metodo sicuro, almeno se siete il venditore: il gioco delle tre carte.
Non conosco un venditore professionista che non lo usi.
Il nome “scientifico” del gioco delle tre carte è “discriminazione di prezzo”, il nome figo del gioco delle tre carte è “cross-subsidiation”.
Avete appena messo mano al portafoglio (negozio, ristorante, cinema, edicola, aeroporto, ferrovie, noleggio…) e i conti non vi tornano? Oppure non riuscite a spiegarvi bene qualcosa? Vi sentite soddisfatti ma anche un po’ straniti?
Il motivo è sempre quello: siete stati sottoposti al  gioco delle tre carte.
La responsabile è sempre lei: la discriminazione di prezzo.
Anche se la conosci non riuscirai mai ad evitarla, tuttavia vale la pena di conoscerla un po’ meglio tanto per capire di che (dolce) morte si muore tutti i giorni.
***
Al bar il caffè costa 1 euro.
Ma io lo pagherei anche 2, specie oggi.
Se il barista mi addebitasse 2 euro sarebbe un vero affarista poiché io pagherei senza fiatare e lui guadagnerebbe il doppio. Ma lui non lo fa.
Evidentemente, se lo facesse, perderebbe gran parte della sua clientela che evidentemente non ha i miei gusti.
D’altronde, non puo’ esporre un cartello in cui si dice: “caffè 2 euro (1 euro per chi non è disposto a pagare di più)”.
Forse domani sarà possibile vedere cartelli siffatti perché alla porta d’ingresso ci sarà una macchina scanner neuronale che dirà chi è disposto a pagare il caffè 2 euro. Il cartello sarà di questo tenore. “caffè: 2 euro per chi entrando accende la luce rossa; 1 euro per chi accende la luce verde”.
Ma oggi una macchina scanner neuronale del genere non esiste per cui bisogna inventarsi qualcos’altro per discriminare i clienti e fare affari.
Il marchingegno oggi a disposizione dei negozianti è il gioco delle tre carte. Senza gioco delle tre carte molti esercizi chiuderebbero domani, parlo dei negozietti di paese come dei colossi del web. Come funziona?
Basta creare diverse combinazioni di prodotti e venderle ognuna separatamente col suo prezzo.
Il concetto di fondo è questo: visto che sei già qui ed hai concluso un affarone, perché non concludi anche un affarino? Il non-detto: così io chiudo due affari anziché uno.
Pensate solo alle combinazioni possibili con tre prodotti. Ci sono i tre prodotti venduti separatamente, poi c’è la tripletta, e infine ci sono tre possibili coppie.
Ogni coppia è presentata come un’occasione rispetto alla vendita singola e la tripletta come una super occasione rispetto al prodotto singolo e come un’ occasione semplice rispetto alle coppie.
Ordinate da McDonald’s e capirete cosa intendo.
Attraverso molteplici combinazioni il cliente meno attento va in confusione, ma lo scopo è un altro: formare dei gruppi nella clientela in modo da procedere a trattamenti differenziati. Nelle combinazioni, di solito, c’è come un prodotto-guida che ha questa funzione.
Cosa intendo? Meglio fare un esempio, però solo due prodotti, altrimenti vado in confusione anch’io.
Prendiamo allora due prodotti: 1) il giornale e 2) il libro.
Poniamo che il giornale costi 1 euro e la combinazione giornale+libro 1.50. Il libro da solo costa invece 0.7.
Ammettiamo che per me potenziale acquirente il giornale valga da solo 1.50 e il libro 0.20.
Se compro solo il giornale (affare A) guadagno 0.5. Se compro la combinazione (affare B) guadagno invece 0.2 (1.50+0.2-1.50).
L’affare A è migliore dell’affare B ma nella fretta – specie se non sono un cliente molto attento – potrei confondermi e concludere l’affare B.
Cosa facilità questa “confusione”? Il fatto che anche l’affare B, in fondo, è per me conveniente!
Ma il l‘evento più rilevante è un altro: chi ama i giornali di solito apprezza i libri più della persona qualsiasi, quindi posso fare un prezzo diverso di quello che faccio a tutti.
Potrei aggiungerci il fatto che l’alternativa sarebbe quella di andare in libreria e comprare ora mi risparmierebbe un viaggio, ma questo è un altro discorso.
Questo è il punto chiave: il gioco delle tre carte che si intende qui non è quello del truffatore alla stazione che vi spenna, qui si rispetta la logica dello scambio: essere tutti più felici. Solo che dopo il gioco delle tre carte il venditore è ancora più felice e io un po’ meno felice perché sono statoisolato, etichettato e spennato con delicatezza e con il mio consenso.
L’affare B, naturalmente, fa la gioia del giornalaio che l’ha predisposto per discriminare quei clienti che, attirati dal giornale, probabilmente valutano il libro sopra il suo prezzo consueto. E’ lo stesso meccanismo per cui i pop corn al cinema costano più che altrove: il cinema è l’esca per isolare gli amanti di pop corn.
Ammettiamo che questa situazione si ripeta per molte persone, potremmo dire che “il giornale finanzia i libri”. Capito ora da dove deriva l’espressione “cross-subsidiation”? A volte, infatti, l’esca è talmente appetitosa e funzionale che la rendiamo ancor più succulenta facendola pagare poco.
Ma lo stesso identico ragionamento puo’ farsi a prodotti invertiti, avendo in mente l’amante di libri (che non ama i giornali) e che valuta il libro ben sopra i 0.7, ovvero sopra il suo prezzo “spacchettato”. In questo caso – qualora abbocchi all’amo della “combinazione” –  diremo che è il libro a finanziare il giornale. 
Cosa vuoi di più dalla vita? La macchina scanner? Ma per quella bisogna aspettare.
Due considerazioni:
1) il gioco delle tre carte non è un automatismo, una macchina da soldi che funziona col pilota automatico, va applicata valutando bene la natura della clientela, un fiuto imprenditoriale è quindi sempre necessario. L’imprenditore deve capire quali prodotti possono fungere meglio da esca per differenziare la sua clientela.
2) Il negoziante non potrà mai essere accusato di essere un profittatore truffaldino. I suoi clienti escono tutti soddisfatti, anche se forse, senza questi espedienti, lo sarebbero stati ancora di più. 
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Domanda: sono i ristoranti a finanziare i casinò o viceversa?
Las Vegas fornisce la risposta: entrambi i casi sono validi.
A Las Vegas ci sono ristoranti di qualità eccelsa, di solito sono sul retro dei Casino, un po’ nascosti. Uno deve conoscerli per andarci e fare una grande cena. Poi, già che è lì, fa una puntatina al Casinò.
Questi ristoranti finanziano il Casinò.
Ma Las Vegas è piena anche di ristoranti mediocri, di solito sono ben in vista di fronte al Casinò. Chi gioca si prende una pausa e va lì a cenare.
In questo caso è il Casinò a finanziare il ristorante.
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Domanda: sono gli aiuti agli agricoltori del Terzo Mondo a finanziare i prodotti equo-solidali o sono i prodotti equo-solidali a finanziare gli aiuti agli agricoltori del Terzo Mondo?
La mia impressione è che siano gli aiuti a finanziare i prodotti. Al punto che la vendita equo solidale è spesso un affare, tanto è vero che entra nei supermercati: il finanziamento degli aiuti è tale che una parte cospicua puo’ essere trattenuta dall’intermediario.
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Sono i popcorn a finanziare i film o viceversa?
Qui è ovvio: sono i film a finanziare i popcorn.
Quello che sfugge è l’entità del finanziamento. Ormai siamo arrivati al punto che i multisala non guadagnano più niente col film (i produttori pretendono l’intero incasso), guadagnano solo con i popcorn.
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Un caco di scuola di finanziamento incrociato lo riscontriamo al ristorante, il classico posto dove le bevande finanziano i cibi: di solito il cliente disattento si concentra sul prezzo della pastasciutta o della bistecca.

lunedì 28 novembre 2016

I misteri del supermercato

Il miglior modo per imparare l’economia – quella vera, non quella sui piani cartesiani - è andare al supermercato, la miglior guida ai supermercati è il Tim Harford di “What Supermarkets Don’t Want You to Know”.
Di solito la scarsità di qualcosa ne aumenta il valore: per questo Michael Jordan è miliardario.
Per questo il sontuoso bar di fronte alla Victoria Station di Londra sforna a ritmo frenetico un numero spropositato di colazioni nell’unità di tempi… senza fare molti soldi (è il proprietario delle mura ad arricchirsi poiché la capacità di preparare colazioni non è “scarsa” mentre la felice posizione del locale sì).
Ma la scarsità non è tutto
… The scarcity power is clearly considerable, but it is not unlimited...the Dome proved a commercial disaster because uniqueness alone wasn’t enough to persuade people to pay … Businesses with scarcity power cannot force us to pay unlimited prices for their products, but they can choose from a variety of strategies to make us pay more…
Fuori da casi eccezionali, ogni commerciante si trova di fronte al classico dilemma economico: meglio raddoppiare i prezzi o le quantità vendute?
Una soluzione ottima esiste: chi fa cappuccini potrebbe esporre questo cartello:
… “‘Cappuccino, £5, unless you’re only willing to pay 5.5”…
Un tariffario del genere massimizza i guadagni del bar ed è il sogno di ogni negoziante.
Ha solo un inconveniente: non esiste nessun cliente al mondo che confesserà mai di essere disposto a pagare di più.
Non è un inconveniente gravissimo: ci sono strategie furbe che ci fanno “confessare”.
I maestri di queste strategie sono i supermercati, per questo vanno messi sotto la lente.
Di fronte ad ogni prodotto ci sarà chi è disposto a spendere 1 e chi è disposto a spendere 10: l’ arte di discernere i due soggetti fa prosperare il commercio. Non è facile vista la convenenza del cliente a simulare.
Bisogna ricorrere alle cosiddette politiche di “discriminazione del prezzo”.
Il 95% delle strane e complicate offerte in cui ci si imbatte al supermercato non sono altro che politiche di “discriminazione del prezzo”.
Servono ad estorcervi una confessione.
Il commercio equo-solidale è un ottimo modo per discriminare la clientela. Facciamo il caso della Costa Coffee…
… Costa Coffee, who in the early 2000s used to have an elegant strategy: Costa offered ‘Fair Trade’ coffee to anyone willing to pay an extra 10p…
Il supplemento di 10p dà l’impressione di essere dovuto al “fair trade” ma non è così…
… fair trade coffee allowed Costa to find customers who are willing to paya bit more if given a reason to do so…
Consumatori disposti a pagare qualcosa in più esistono già, occorre solo un pretesto per farli uscire allo scoperto!…
… By ordering a fair trade cappuccino, you sent twomessages to Costa. One message may or may not have interested them:..‘I think that fair trade coffee is a product that should be supported.’ The second message is the one that they were straining to hear: ‘I don’t really mind paying a bit extra…
Il supermercato vi dà la possibilità di “esprimervi”, in cambio voi “confessate” che siete disposti a pagare un po’ di più un kg di caffé.
Vi stanno fregando? No!: il caffé al solito prezzo è sul bancone a fianco.
Inoltre, una fetta del suo guadagno la Costa lo gira al produttore.
Moltiplicare le scelte  disponibili ha la stessa funzione…
… Starbucks isn’t merely seeking to offer a variety of alternatives to customers. It’s also trying to give the customer every opportunity to signal that they’ve not been looking at the price…
Vi stanno fregando? No!…
… Does this mean that Starbucks is overcharging all of its customers? No. If so, a regular cappuccino or hot chocolate would cost £3.30…
Vi stanno solo facendo confessare la verità!
Ci sono almeno tre strategie per capire chi sono i consumatori disposti a pagare di più.
La prima consiste nel guardarvi in faccia e capire chi siete…
…The first is what economists call ‘first degree price discrimination’, but we could call it the ‘unique target’ strategy: to evaluate each customer as an individual and charge according to how much he or she is willing to pay. This is the strategy of the used-car salesman ...cars and houses, of course, but also souvenirs in African street stalls, where the impoverished merchant will find it worth bargaining for some time to gain an extra pound.... companies are trying to automate the process…
Per questo conviene sloggarsi spesso da amazon: altrimenti capiscono che siete un maniaco dei libri e sono guai…
… for instance, supermarkets accumulate evidence of what you’re willing to pay by giving you ‘discount cards’, you allow the stores to keep records of what you buy .......internet retailers such as Amazon can identify each customer by putting a tracing device called a ‘cookie’ on her computer. In Amazon’s case, customers started to realise that if they deleted the cookies on their computers, they were offered different, often lower prices…
Sono pratiche lucrose: la segretaria ci Caprotti ha inventato la Fidaty e si è beccata 75 milioni nel testamento. Ci sarà un motivo :-).
Un’altra strategia consiste nel distinguere il cliente dallo status che segnala: turista, locale, lavoratore…
… it must be reasonable for coffee shops to offer a discount to people who work nearby, and for tourist attractions to let locals in for a lower rate? It often seems reasonable because people in groups who pay more are usually people who can afford more....But we shouldn’t forget that this is a convenient coincidence. Companies ...are interested in who is willing to pay more, rather than who can afford to pay more…
E’ chiaro che il turista paga qualsiasi prezzo: mica puo’ girare per far confronti. I lavoratori in loco invece battono la zona in cerca del meglio visto che a loro le occasioni di sperimentare non mancano: meglio per chi li tratta bene.
I caffé in piazza San Marco hanno prezzi esosi anche se i turisti che transitano da quelle parti sono per lo più della classe media. I bar di fronte alla borsa hanno prezzi normalissimi anche se frequentati da miliardari…
… the AMT coffee bar in Waterloo station in London used to knock 10 per cent off the cost of your coffee if – as I did at the time – you worked locally. ...The discount reflected the fact that local workers are price-sensitive despite being rich
La terza strategia consiste nel differenziare leggermente il prodotto
… the company has to sell products that are at least slightly different from each other. So they offer products in different quantities (a large cappuccino instead of a small one, or an offer of three for the price of two)... even in different locations…
La leggera differenza nei prodotti non fa capire se il supermercato fa rice-targeting (vi sta facendo “confessare”) o vi sta addebitando un costo reale. In genere siamo nel primo caso, anche se spesso c’è un mix delle due cose.
Al momento il “bio” fa fare molti affari (al supermercato)…
… the favoured game at the moment has to be price-gouging the natural way, riding the bandwagon of organic food. ...The supermarkets have come to the rescue with a plentiful supply of organic products that happen to be marked up far above their additional costs…
La cosa necessita giusto di qualche accorgimento
… fruit and vegetable section contains both organic and conventionally grown produce side by side … but always side by side with a completely different product. The organic bananas are next to the ‘conventional’ (that is, non-organic) apples; the organic garlic is next ...The price-comparison would be too sobering…
I fanatici bio che non vogliono rinunciare premino almeno quei commercianti che espongono le banane bio accanto alle banane normali.
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I maniaci dei supermercati, quelli che li battono palmo a palmo in tutta la città (tipo Tim Harford) sanno bene che è difficile trovare prodotti uguali a prezzi diversi. Non fidatevi di chi proclama la “convenienza” delle Coop o la qualità di Esselunga.
Una cosa di cui non si tiene conto nel fare questi confronti è la localizzazione del supermercato: quanti km siete disposti a fare per risparmiare 1 euro?
Alcuni supermercati sembrano più economici perché – conoscendo la loro clientela - mettono in vista i prodotti più economici (o detengono solo quelli)…
… it wasn’t that these products were more expensive in Tottenham Court Road than in Dalston (only the Vittel was), it was just that in Dalston cheaper substitutes sprang into view far more readily…
Al supermercato gli sconti sono onnipresenti. Bisogna rendersi conto che il modo migliore per alzare i prezzi di un prodotto consiste nel dire che gli altri sono scontati.
La qualità di un supermercato deriva solo dal fatto che punta a clienti che apprezzano la qualità e mette più enfasi su questo aspetto. Altri sottolineeranno altro, ma tutto si trova ovunque. Sapendo questo il consiglio che ne esce è ovvio…
… so here’s my advice: if you want a bargain, don’t try to find a cheap store. Try to shop cheaply. Similar products are, very often, priced similarly. An expensive shopping trip is the result of carelessly choosing…
Inutile fare 5km per spendere meno: cercate meglio dove siete ora e troverete.
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Le politiche di prezzo dei supermercati sono meglio comprensibili se ci si pone questa domanda…
… why knock 30 per cent off many of your prices twice a year, when you could knock 5 per cent off year-round?…
Come al solito la “discriminazione di prezzo” spiega bene la cosa: bisogna isolare i consumatori pigri da quelli che gironzolano continuamente tra supermercati a caccia di affari…
… one explanation is that sales are an effective form of self-targeting.  If some customers shop around for a good deal and some customers do not, it’s best for stores to have either high prices to prise cash from the loyal (or lazy) customers, or low prices to win business from the bargain hunters…
Con prezzi stabili anche il più pigro capisce dove “comprare meglio” l’asparago…
.. between two supermarkets ...it’s hard for one to be systematically more expensive than the other without losing a lot of business, so they will charge similar prices on average, but both will also mix up their prices…
Creare confusione evita la comparazione!…
… this is an example of a universal truth about supermarkets: they are full of close (or not so close) substitutes, some cheap, some expensive, and with a strong random element to the pricing. The random element is there so that only shoppers who are careful to notice…
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I grandi supermercati ci sembrano super-potenti ma non lo sono: non possono contare sulla “scarsità”.
Siamo noi a renderli potenti con la nostra pigrizia.
La discriminazione del prezzo spiega praticamente tutto quel che accade nel supermercato e quasi tutto quel che accade nei commerci in generale…
… why does popcorncost so much at cinemas?… … customers may be dumb, but they’re not that dumb. People expect to be charged a lot for wine in restaurants and for popcorn and sweets in cinemas before they walk in the door. Now we have a better answer: it’s likely to be a price-targeting strategy…
Cosa costa di più quando andiamo al ristorante? Il posto occupato al tavolo.
Ma nessuno ci addebita la cena cronometro alla mano, non sarebbe elegante.
Magari non c’è il cronometro ma ci sono altri indicatori
… one of the big costs in a restaurant business is table space. Restaurateurs would therefore like to charge customers for dawdling, but because they cannot do that, they charge higher prices for products that tend to be consumed in longer meals: not just wine but also starters and desserts…
Capita di vedere certi prodotti estremamente spartani. Perchè tanta poca cura?
A volte la qualità è abbassata dal produttore con intenti che non sono affatto quelli di risparmiare sui costi. Perché lo fa allora?
Discriminazione di prezzo, ovviamente. Non è sempre facile spingere chi potrebbe pagare di più a farlo, e far abbassare l’appeal dell’alternativa è un modo efficace. Ci sono esempi storici nei trasporti di prima e seconda classe…
… French economist Emile Dupuit pointed to the early railways as an example: It is not because of the few thousand francs which would have to be spent to put a roof over the third-class carriage or to upholster the third-class seats that some company or other has open carriages with wooden benches … What the company is trying to do is prevent the passengers who can pay the second-class fare from travelling third class; it hits the poor, not because it wants to hurt them, but to frighten the rich…
Le sale d’aspetto scadenti di certi aeroporti potrebbero essere un esempio.
Il supermercato non è da meno: l’imballaggio di certi prodotti sembra urlare “faccio schifo!… non comprarmi!”. In altri casi il design è repellente e non costerebbe certo di più migliorarlo.
Questo è anche il motivo per cui ordinare un normalissimo cappuccino da Starbucks puo’ diventare un’impresa…
… Starbucks offers a splendid example: the world’s most famous coffee company will serve you a better, stronger cappuccino if you want one, and they will charge you less for it. ... why does this cheaper, better drink – along with its sisters, the short latte and the short coffee – languish unadvertised? The official line from Starbucks is that there is no roomon the menu board… price targeting provides a far more convincing answer: while some companies make their cheap products look unattractive, Starbucks simply makes them invisible to those who don’t ask around
Anche i ricchi potrebbero bere il loro eccellente (ed economico) cappuccino, e questo è un pericolo: vanno depistati.
Ma discriminare i clienti puo’ essere pericoloso: chi paga meno potrebbe rivendere a chi paga di più tagliando fuori il negoziante. Capita con le medicine, i dischi e i prodotti digitali. In questo modo anche i consumatori più pigri ricevono un premio a discapito del negoziante.
Si corre ai ripari in qualche modo…
… the DVD industry agreed on a system of regional coding so that DVDs bought in the United States would not work in Europe…
Ma la discriminazione di prezzo è cosa buona? Qui si realizza un paradosso…
… the same popular opinion that despises the DVD industry for trying to sell their products at different prices in different markets also believes that the big pharmaceutical companies should supply drugs to poor countries at discounted prices…
In genere la discriminazione di prezzo è un bene. Ecco un esempio:
… imagine a hypothetical pharmaceutical company called PillCorp, which has developed a uniquely powerful new treatment for HIV/ AIDS. Assume that it doesn’t engage in any price-targeting and charges the same price across the globe… that looks like bad news. PillCorp is using its scarcity power to charge a high price for a life-saving drug. As a result, people in poor countries don’t get the drug… PillCorp could be making more money and serving the world better.... a taxi driver in Cameroon might be willing to pay only $50 a year for treatment;l... Because of PillCorp’s global price policy, the taxi driver loses out on the treatment, and PillCorp loses out on the chance to make some profit. But if PillCorp were able to make a onetime discount to the taxi driver ... That is what economists mean when we say a situation ‘could be better’
Quanti più affari fa “Big Pharma”, tanto meglio sta il mondo! E in questo la discriminazione di prezzo aiuta.
E lo stesso, naturalmente, dicasi per i supermercati.
Ma facciamo un altro esempio che ha la virtù d’instillare qualche dubbio…
… consider another hypothetical organisation, TrainCorp, a passenger train company. TrainCorp owns a train that always travels full. Some of the seats go at a discount of £50 to leisure travellers who booked in advance, to senior citizens, to students or to families. The other tickets cost the full price of £100… We know at once – if we are economists – that this is inefficient. In other words, we can think of something that would make at least one person better off without making anyone else worse off. That something is to find a commuter who was willing to pay a little less than £100, say £95, and who decided to travel by car instead, and offer him a seat for £90. Where does the seat come from, since the train is full? Well, you take a student who is in no great hurry and was willing to pay a little more than £50, say £55, for the seat and politely throw him off the train. .... But of course, that’s not what happens, because if TrainCorp tried it, commuters who were willing to pay £100 would hang around for the £90 tickets… summary: the group price-targeting strategy is inefficient because it takes seats away from customers who are willing to pay more, and gives them to customers who are willing to pay less. .......individual price-targeting isn’t feasible…
Si noti però che in casi del genere  l’inefficienza deriva dalla discriminazione di prezzo per gruppi. Detto in altri termini: la discriminazione è troppo poca, andrebbe raffinata ulteriormente.
Perché certi libri escono prima nella versione più costosa con la copertina rigida e poi in formato tascabile? Per discriminare i clienti impazienti (e disposti a pagare di più dagli altri). La discriminazione spiega tutto, come al solito.
La discriminazione produce sia del bene (anche i più poveri potranno leggere il libro) e del male (l’appassionato è spremuto come un limone).
Se i supermercati potessero leggere nella vostra mente (ovvero potessero praticare una discriminazione perfetta) il mondo sarebbe un posto migliore?
Lascio in sospeso la risposta, avremo modo di riparlarne.
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