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venerdì 26 giugno 2015

Infinite Jest di David Foster Wallace. Pt.1

  • Tiri liberi: ...riesco quasi a vederli deLint e White, seduti con i gomiti sulle ginocchia nella posizione defecatoria tipica degli atleti a riposo...
  • Una spruzzatina proustiana ci sta sempre bene: ... Orin si ricorda che nel bel mezzo del trasloco io uscii di casa di corsa piangendo come una fontana e mi presentai in cortile con una tutina rossa e pelosa tipo orso, e urlavo e tenevo nel palmo della mano qualcosa di davvero sgradevole a vedersi. Dice che avevo piú o meno cinque anni e piangevo ed ero tutto rosso nell’aria fredda della primavera. Continuavo a ripetere qualcosa che non capiva, finché mia madre non mi ha visto, ha spento il Rototiller e si è avvicinata per vedere cosa avevo in mano. Era un grosso pezzo di muffa – Orin pensa venisse fuori da qualche angolo buio della cantina della casa di Weston, che era sempre calda per via della caldaia e ogni primavera si allagava. Per come lo descrive lui, quel pezzo di muffa era orripilante: verde scuro, viscido, a tratti irsuto, punteggiato qua e là di chiazze fungiformi gialle, arancioni e rosse. Ma quel che è peggio, videro che quell’affare appariva stranamente incompleto, come fosse stato morsicato; e c’era un po’ di quella roba nauseante intorno alla mia bocca aperta. Stavo dicendo: «Ho mangiato quest’affare»...
  • Mamme dopo l'incidente:... dice che a questo punto i suoi ricordi si confondono, forse a causa dell’ansia. Ci sono due versioni. Nella prima la Mami comincia a girare per il cortile in ampi cerchi di pura isteria: «Dio!» esclama.
  • Giornate nere:... le mattine peggiori, coi pavimenti freddi e le finestre calde e la luce senza pietà – la certezza dell’anima che il giorno non dovrà essere traversato ma scalato verticalmente, e andare a dormire alla fine della giornata sarà come cadere da un punto molto in alto, a strapiombo...
  • E adesso un po' di teologia:... "mi sembra che Dio abbia un modo piuttosto disinvolto di gestire le cose, e questo non mi piace per nulla. Io sono decisamente antimorte. Dio sembra essere sotto ogni profilo promorte. Non vedo come potremmo andare d’accordo sulla questione, lui e io, Boo".
  • James Struck: ... e quel James Struck che sembra sempre lasciarsi dietro la scia come le lumache...
  • Il capo-allenatore: Schtitt, a quasi settant’anni si è ammorbidito fino a diventare una sorta di anziano uomo di Stato che comunica astrazioni piú che disciplina, un filosofo anziché un re. La sua funzione piú importante è quella verbale; in tutti e nove gli anni di Schtitt all’Eta la bacchetta da meteorologo non ha avuto contatti correttivi con un solo sedere d’atleta...
  • Privilegi dell'handicap: Mario piú che altro ascolta. Si può dire che Mario è un ascoltatore nato. Una delle cose positive dell’essere visibilmente menomato è che la gente a volte può dimenticarsi che ci sei, perfino quando interagisce con te. È un po’ come origliare. È un po’ come se dicessero: Se in realtà non c’è nessuno là dentro allora non c’è ragione di essere timidi. Ecco perché le cazzate cadono a pioggia quando c’è nei paraggi un ascoltatore menomato, le convinzioni profonde vengono rivelate e ci si abbandona ad alta voce a ricordi privati tipo diario;
  • Problemi con le vie aeree:... quando Schtitt espira fa dei piccoli suoni che variano in esplosività fra la P e la B.
  • Narciso social: Schtitt poi sprofonda nel tipo di silenzio di chi si diverte a riavvolgere e riascoltare mentalmente ciò che ha appena detto.
  • Ecco, il solito canadese:... come la maggior parte dei canadesi, John Wayne solleva leggermente una gamba per scoreggiare, come se la scoreggia fosse una cosa che richiede impegno.
  • Il vero giocatore di tennis: Ortho Stice e John («N.R.») Wayne appaiono piú distaccati che affaticati; hanno quella capacità da vero giocatore di spegnere per brevi periodi la loro intera rete neurale; fissano lo spazio che occupano, avvolti nel silenzio, distanti per un momento dalla correlazione degli eventi.
  • Tassonomia da spogliatoio: John Wayne è della scuola calzino-scarpa, calzino-scarpa...
  • I colori del tennista:... gambe e braccia color terra di Siena carico tipo guantone da baseball e piedi e caviglie di un bianco pancia-di-rana, il bianco della tomba, mentre i busti, le spalle e le parti superiori delle braccia tendono piú al bianco sporco – ai tornei i giocatori possono sedere in tribuna senza maglietta, cosí prendono almeno un po’ di colorito al torace. Le facce sono la cosa peggiore, forse, la maggior parte rosse e lucenti con in piú qualche residua spellatura profonda data dalle tre settimane di fila di tornei all’aperto in agosto-settembre.
  • Lezione di teoria agli under 14:... "Mettiamo che devi scoreggiare... sai che è una di quelle puzzolentissime, pressurizzate»... mormorii enfatici adesso, scambio di occhiate. Josh Gopnik annuisce con calore... "per cautela non la fai", dice Josh..."ma cosí hai trattenuto una scoreggia urgente, e corri per il campo cercando di vincere con una terribile impellente puzzolentissima scoreggia che a sua volta corre per il campo dentro di te".
  • Le fatiche dei match in trasferta:... neppure i tappi per orecchie in polistirolo espanso Flents modello industriale possono risolvere il problema di un compagno di stanza che russa se il compagno in questione è cosí gigantesco e adenoideo che le sue russate creano vibrazioni subsoniche che arpeggiano lungo tutto il vostro corpo e la vostra branda tremola.
  • Cose scoperte in comunità:
... che certe prostitute tossicodipendenti hanno piú difficoltà a smettere con la prostituzione che con la droga, fornendo poi una spiegazione che riguarda l’opposta direzione del flusso di denaro nelle due attività...
... che la solitudine non è una funzione dell’isolamento.
... che le attività noiose diventano perversamente molto meno noiose se ci si concentra molto su di esse.
... che la vostra preoccupazione per ciò che gli altri pensano di voi scompare una volta che capite quanto di rado pensano a voi.
... che esiste una cosa come la cruda, incontaminata, immotivata gentilezza.
... che è possibile addormentarsi di botto durante un attacco d’ansia.
... che quando vi si vuole convincere che si tratta di un disagio, l'addetto [una specie di Cacciari] vi fa sedere a guardarlo mentre scrive DISAGIO su un pezzo di carta poi divide la parola con un trattino cosí da farla diventare DIS-AGIO, poi vi fissa come se si aspettassero di vedervi colpiti da un’accecante consapevolezza epifanica.
... che il novantanove per cento dei pensieri di chi soffre di pensiero compulsivo è rivolto a se stessi.
... che il novantanove per cento dei pensieri di chi soffre di pensiero compulsivo è rivolto a se stessi.
... che il novantanove per cento dell’attività del pensiero consiste nel cercare di terrorizzarsi a morte.
... che provare a ballare da sobri è tutto un altro paio di maniche.
... che Dio potrebbe inserire la questione se crediate nell’esistenza di un dio o meno piuttosto in basso nella lista delle cose sul vostro conto che a lui/lei/esso interessano.
... che farsi togliere un tatuaggio vuol dire solo passare da una forma di deturpazione a un’altra.
... che un’esibizione semovente di tatuaggi ad alto pentimento induce alla malinconia.
  • Vita sociale tra gli esclusi: Don Gately ha sviluppato l’abitudine di fissare freddamente Ewell fino a quando il minuscolo avvocato si cheta; in parte fa cosí perché spesso Gately non riesce a seguire ciò che dice Ewell, e non sa se questo accade perché lui non è abbastanza sveglio o colto per capirlo o se invece è perché Ewell è completamente fuori di testa...
  • Cose che peggiorano col tempo: Michael Pemulis ha l’abitudine di guardare da un lato e dall’altro prima di dire qualcosa... questa cosa peggiora quando ha preso un paio di indrine.
  • Esaminando "la roba":... il profilo contorto dal monocolo che tiene nell’orbita...
  • Camerata... coi letti a pelle di tamburo...
  • I pusher: due ex ribelli canadesi che portavano avanti progetti insurrezionali pateticamente obsoleti...
  • Premulis frega il negro che spaccia nella sesta strada... sentendosi come doveva essersi sentito William Penn nel suo cappello da quacchero quando intorno al XVI secolo aveva barattato della chincaglieria in cambio del New Jersey trattando con i tonti nativi del luogo...
  • Il siriano appena giunto al campus: ... per questa giovane promessa due settimane pagate di allenamenti per rettificare una dinamica del servizio che gli sta erodendo il capitello radiale.
  • Post-allenamento, pre-doccia:... col sudore nei capelli sul punto di solidificarsi e congelare.
  • Spettatori dietro le reti metalliche:... le dita orribilmente aracnodattiliche...
  • Uno dei momenti più tristi in assoluto:... quell’invisibile svolta alla fine di una festa – anche di una brutta festa – quel momento di tacito accordo quando tutti cominciano a raccogliere l’accendino e la partner...
  • Il pre-suicidio: uno dei miti piú pericolosi è quello secondo il quale chi sta per suicidarsi diventa sempre positivo e generoso e altruista. La verità è che le ore prima di un suicidio sono fatte di enorme presunzione ed egocentrismo.
  • Arriva la figa... accompagnata dallo staccato dei fragili tacchi a spillo.
  • Spacciatori downtown:... ragazzetti tanto neri da essere blu, orrendamente giovani e scheletrici, poco piú che ombre viventi coi berretti di maglia e le felpe lunghe fino al ginocchio e le scarpe da basket bianchissime; spostano il peso da un piede all’altro e si soffiano nelle mani a coppa alludendo alla disponibilità di un certo Materiale, vi alludono appena, con la postura e lo sguardo annoiato, vuoto e arrogante.
  • Funzioni continue:... c'era poi A.Y. («Campo Vettoriale») Rickey della Brandeis University, che entusiasmava Hal e Mario a Weston sfilandosi il gilet senza prima togliersi la giacca del vestito, cosa che anni piú tardi M. Pemulis ha denunciato come mero trucchetto da prestigiatore da quattro soldi, una misera applicazione di certe caratteristiche basilari delle funzioni continue, rivelazione che è dispiaciuta a Hal nel modo tipo Babbo-Natale-non-esiste mentre Mario ha semplicemente ignorato il tutto e ha preferito considerare pura magia la faccenda del gilet.













venerdì 27 marzo 2015

Leggendo "L'Imitazione di Cristo" di Tommaso da Kempis


Tra i libri di devozione, il mio preferito. Che stile!

Passaggi che vorrei rimeditare:
  1. Precedenze: preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire.
  2. Effetti collaterali perniciosi: coloro che sanno desiderano apparire.
  3. Invito allo svuotamento cerebrale: quanto più grande e profonda è la tua scienza, tanto più severamente sarai giudicato.
  4. Il fascino dell' ombra: cerca di essere ignorato e di essere considerato un nulla.
  5. La minaccia della passione: Che cosa ti lega e ti danneggia di più dei tuoi desideri non mortificati?
  6. Diffidare: un consiglio domina gli altri, fatti guidare da uno migliore di te.
  7. Cosa cercare: anela alla verità, fuggi la bellezza.
  8. Il covo del maligno:  l'eleganza della parola.
  9. L' edificazione impedita: ci è di ostacolo la nostra smania di indagare.
  10. Un destino di sofferenze: attende colui che non è perfettamente morto a se stesso.
  11. Prossimità della follia: chi mette la sua fiducia negli uomini e nelle altre creature è un insensato.
  12. Nelle relazioni: la familiarità non è affatto necessaria. Se impari a non curarti della gente, questa lascerà che tu attenda tranquillamente a te stesso.
  13. Da meditare: stare sottomessi, vivere soggetti a un superiore e non disporre di sé è cosa grande e valida. E' infatti molto più sicura la condizione di sudditanza, che quella di comando. Corri pure di qua e di là; non troverai pace che nell'umile sottomissione sotto la guida di un superiore.
  14. Rapporto con l' attualità: stai lontano dall'agitarsi che fa la gente, l'occuparsi delle faccende del mondo è un grosso impaccio, ogni volta che andai tra gli uomini ne ritornai meno uomo di prima.
  15. Temprarsi: è bene per noi che incontriamo talvolta difficoltà e contrarietà, proprio quando la gente attorno a noi ci offende e ci scredita, noi aneliamo con maggior forza al testimone interiore, Iddio.
  16. Vanità dell' agitarsi: non puoi vincere semplicemente con la fuga, punta invece sulla sopportazione.
  17. Trappole intellettuali: stai attento a non giudicare, è poi difficile liberarsi da vecchie posizioni.
  18. Attitudini religiose: non è cosa facile stare in un monastero, devi considerarti esule, devi farti stolto.
  19. La virtù dell' isolamento:  è più facile stare chiuso in casa che sapersi convenientemente controllare fuori casa. Ritirati nella tua stanza, lasciando fuori il tumulto del mondo.
  20. Continua.

Leggendo "Il partigiano Johnny" di Beppe Fenoglio


Solo quelli che non hanno rischiato nulla abusano della parola. Vale all' ippodromo come in letteratura.

Qualche lampo:
  1. Il candidato partigiano visto dai conoscenti: la sua vaga, gratuita, reputazione d’impraticità.
  2. Il rientro inatteso dello sbandato: la scultorea stupefazione del padre.
  3. Finalmente nei panni borghesi: quella ritrovata attillatezza, comodità e pulizia (basta la leva per capire al volo).
  4. Finalmente la lettura dei giornali: quarti d’ora e piú su un dettaglio...
  5. In cerca di un rifugio per imboscarsi: la villetta era stupida e pretenziosa
  6. Trasferimento a piedi sulle colline langarole: sotto un sole guasto.
  7. La stressante inattività: il guadagno fatto col dormire diurno si dilapida nell’insonnia notturna.
  8. Il padre: e la sua voce opaca, irrimediabilmente anarrativa (vengono in mente le fiction italiane).
  9. Spettacoli raccapriccianti: la faccia meteca del gerarca.
  10. L' imboscato in missione: nell' ora atramente propizia.
  11. Voce dalla radio americana: affascinante nella sua correttiva vibrazione twang (ricordi la la twang guitar di Dick Daley?).
  12. La guerra che torna in mente: il distante ricordo gliela magnificava.
  13. Fiorello La Guardia parla alla nazione: intollerabile nella sua sbracata inflessione siculo-inglese.
  14. I devoti di Radio Londra: l’orecchio teso a districare e tesaurizzare l’ultimo urlio di Churchill.
  15. Lo zio è nervoso: trema in tutta la sua mole gelatinosa... smania sudoroso col fare dell’omone dalla respirazione fischiante.
  16. Arriva l' autunno: si spande una nera tristezza piombata sulle colline derubate dei naturali colori.
  17. Brulichio accelerato della folla di paese vista a distanza: e nel ridicolo era una clandestina punta d’angoscia, viperina.
  18. Come onorare un genitore degno: l’unica maniera di ripagarlo sarebbe stata d’amare suo figlio come il padre aveva amato lui: al padre non ne verrà niente, ma il conto sarà pareggiato nel libro mastro della vita.
  19. Propaganda: quei sorrisi di esplodente fiducia... i sentimenti elementari a galla, che congelavano tutti i protagonisti in una antichissima iconicità, annullando secoli di progresso nell’atteggiamento.
  20. Un ricordo tra tanti: la bovina, esangue faccia del Duce liberato.
  21. Giornali che cadono dal tavolino: angoscioso planare di uccelli sparati.
  22. Presentimenti del genitore: tante ne succederanno che non ne avremo mai piú gli occhi asciutti.
  23. Un padre visto da lontano: scendeva il sentiero con l’accentuazione delle sue congenite spalle curve
  24. Imprevisti: e uno stimolo sessuale, repentino e clamoroso, giunse a complicare tutto.
  25. Continua.

giovedì 27 novembre 2014

Verso la spiaggia

Verso la spiaggia: “… papà attaccato al... - Riccardo Mariani:



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Grammatica russa

Riccardo Mariani:



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Costi di transazione

Riccardo Mariani:



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Piccoli fastidi quotidiani

Riccardo Mariani:



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Cosa danno in TV

“Alla televisione le tre Charlie’s Angels stanno... - Riccardo Mariani:



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Lo scrittore legge una critica positiva

Riccardo Mariani:



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mercoledì 30 luglio 2014

Beard e Leeson

Lette ampie parti dal volume donatomi e proveniente dalla biblioteca di tuo papà: C. A. Beard, Interpretazione economica della Costituzione degli Stati Uniti d' America.

La critica alla Costituzione USA è senza appello: sarebbe stata il frutto di una convergenza degli interessi meramente materiali di cui erano portatori i Padri Fondatori. Reazioni generalizzate di scandalo dei lettori di allora: un attentato alle più sane istituzioni del vivere civile.

Mi ha ricordato un lavoro curioso di Pete Leeson sui pirati, anche lui descrive, adottando il medesimo approccio di Beard, nel frattempo diventato più comune, la nascita di una costituzione ben più modesta, quella dei corsari caraibici.

Nonostante i "pirati", la loro organizzazione non era male. La Tortuga era retta da una democrazia costituzionale, l’ equipaggio tipico delle navi d’ assalto era un’ impresa cogestita dai lavoratori, ogni razzismo era bandito dalla comunità, vedove e orfani dei caduti venivano assistiti vita natural durante, non esisteva coscrizione obbligatoria...

Ricordo solo che il core business settecentesco dei Pirati era l’ abbordaggio e la depredazione delle navi battenti bandiera Inglese e Spagnola. Spagna e Inghilterra, ovvero organizzazioni assolutiste, razziste, con leve obbligatorie schiavizzanti e senza lo straccio di un welfare.

Perché le istituzioni piratesche erano tanto diverse? Leeson: perchè erano guidate dalla mera avidità, una ciurma di pirati è la quintessenza dell’ avidità. Democrazia, anti-razzismo, welfare, cogestione, volontarietà del servizio… unite ad un ottimo branding come la bandiera teschio con tibie incrociate su fondo nero (“nessuna pietà per chi resiste, incolumità per chi desiste”) consentivano di ottimizzare l’ entità dei bottini, e quindi erano soluzioni da adottare.

Insomma, l’ approccio istituzionale di Leeson è lo stesso di Beard ma il primo non vede il bicchiere mezzo vuoto come il secondo, bensì quello mezzo pieno: sebbene la presenza dei pirati sia un male in sé, la loro “avidità istituzionalizzata”  lo attenua anziché esacerbarlo.

Ebbene, considerata a fianco di quella americana - dalle origini tanto turpi - la Costituzione italiana e la sua origine idealistica che ancora infiamma tanto i cuori (purché rossi), vale la pena di considerare i paradossi di Leeson.

Non posso non citare il titolo strepitoso del lavoro di Leeson: “The invisible hook”.
p.s. Leeson potrebbe far pensare anche Saviano, altro autore che si occupa di organizzazioni criminose denunciando in modo allarmato il connubio tra avidità e razionalità.