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lunedì 20 maggio 2024

copernico

"Copernico nella sua lettera a Paolo III riconosce che le sue teorie sono già accennate, con un tatto che egli tralascia, in Plutarco e Cicerone; le premesse del pensiero pitagorico portavano alla conclusione che la terra si muovesse attorno al sole e questo era trapelato anche nel mondo profano, ma non si era evidentemente ravvisata alcuna utilità a scompaginare le menti più difficili a plasmarsi, con una divulgazione che avrebbe tolto prestigio alla metafora dei cieli narranti la gloria divina. Del pari Senofane ed Empedocle avevano chiara nozione delle vicissitudini geologiche della crosta terrestre, gettate in pasto alle masse soltanto nel secolo XIX, col risultato non già di giovare alla geologia ma sì di togliere alle menti più fragili quel soccorso che potevano trovare in un’interpretazione materiale (come premessa a quella anagogica) del racconto della creazione dei mondi a opera di Dio".

lunedì 7 agosto 2017

Bellarmino vs Galileo



https://www.uccronline.it/2018/09/25/caso-galileo-cosi-il-filosofo-della-scienza-feyerabend-difese-la-posizione-della-chiesa/

Bellarmino vs Galileo


La tirannia della verità – Contro il metodo – Paul Feyerabend
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Trigger warning: Bellarmino dalla parte della ragione – punire la conoscenza – invidia dei colleghi – il verdetto dei periti – i successori della chiesa: gli ordini – nessuna censura –
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La Chiesa all’epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo… La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione.
PARTIAMO DALLE CONCLUSIONI
I processi dell’Inquisizione non tenevano conto delle tutele previste dal diritto romano e diedero luogo ad alcuni eccessi, ampiamente divulgati…. gli eccessi dei tribunali laici erano spesso paragonabili a quelli dell’Inquisizione.
ECCESSI
Galileo voleva che le sue idee rimpiazzassero la cosmologia del tempo, ma gli fu proibito di lavorare in quella direzione. Oggi la ben più modesta aspirazione dei creazionisti a veder insegnate le loro opinioni nelle scuole, affiancandole e mettendole in competizione con idee diverse, si scontra con leggi che stabiliscono la separazione tra Chiesa e Stato.
PUNIRE LA CONOSCENZA?… MA SUCCEDE ANCHE OGGI
Il processo a Galileo fu uno dei tanti. Non ebbe alcuna caratteristica speciale, se non forse il fatto che Galileo fu trattato con una certa moderazione, nonostante le sue bugie e i suoi sotterfugi.
MODERAZIONE
in fondo era solo un contrasto tra un esperto e un’istituzione che difendeva una visione più ampia delle cose
VISIONE PIÙ AMPIA
È particolarmente ingiusta nei confronti di Giordano Bruno, che fu mandato al rogo, ma che gli intellettuali di formazione scientifica preferiscono dimenticare.
L’ENFASI INGIUSTA SU GALILEO
Il primo si tenne nel 1616. Fu esaminata e criticata la dottrina copernicana. Galileo ricevette un’ingiunzione, ma non fu punito.
PRIMO PROCESSO
Il secondo processo si tenne nel 1632-33. Questa volta il punto principale non era più la dottrina copernicana. Fu invece esaminata la questione se Galileo avesse obbedito all’ordine che gli era stato impartito
SECONDO PROCESSO
Il primo processo fu preceduto da voci e denunce in cui ebbero una parte avidità e invidia, come in molti altri processi.
INVIDIA DEI COLLEGHI
gli esperti definirono la dottrina «insensata e assurda in filosofia» o, usando termini moderni, la dichiararono non scientifica. Questo giudizio fu dato senza far riferimento alla fede o alla dottrina della Chiesa, ma fu basato esclusivamente sulla situazione scientifica del tempo. Fu condiviso da molti scienziati illustri— ed era corretto fondandosi sui fatti, le teorie e gli standard del tempo.
PERITI: UNA DOTTRINA NON SCIENTIFICA
Uno scienziato moderno non ha alternative in proposito. Non può attenersi ai suoi standard rigorosi e nello stesso tempo lodare Galileo per aver difeso Copernico. Deve o accettare la prima parte del giudizio degli esperti della Chiesa o ammettere che gli standard, i fatti e le leggi non decidano mai di un caso e che una dottrina non fondata, opaca e incoerente possa essere presentata come una verità fondamentale.
UNO SCIENZIATO MODERNO
Gli aristotelici, non diversi in questo dai moderni studiosi che insistono sulla necessità di esaminare vasti campioni statistici o di effettuare «precisi passi sperimentali», chiedevano una chiara conferma empirica, mentre i galileiani si accontentavano di teorie di vasta portata, non dimostrate e parzialmente confutate.
STANDARD
Voglio solo mostrare la contraddizione di coloro che approvano Galileo e condannano la Chiesa, ma poi verso il lavoro dei loro contemporanei sono rigorosi come lo era la Chiesa ai tempi di Galileo.
L’INCOERENZA DI CHI AMMIRA GALILEO MA OGGI È SCETTICO SU TEORIE SPERICOLATE
Riguardo al secondo punto, le implicazioni sociali (etiche), gli esperti affermarono che la dottrina copernicana era «formalmente eretica».
ERESIA
le Scritture siano un’importante condizione limite dell’esistenza umana e, quindi, della ricerca.
L’ASSUNTO DELLA CHIESA
Questa tesi era condivisa da tutti i grandi scienziati, tra cui Copernico, Keplero e Newton. Secondo Newton la conoscenza scaturisce da due fonti: la parola di Dio, la Bibbia, e le opere di Dio, la Natura, ed egli postulò l’intervento divino nel sistema planetario.
CONDIVISIONE
La Chiesa romana sosteneva inoltre di possedere un diritto esclusivo sullo studio, l’interpretazione e la messa in atto delle Sacre Scritture.
MONOPOLIO
L’atteggiamento dell’American Medical Association verso i professionisti che non ne fanno parte è rigido come quello della Chiesa
ORDINE DEI MEDICI
Qualsiasi critica al rigore della Chiesa romana è valida anche nei confronti dei suoi moderni successori
SUCCESSORI DELLA CHIESA
si dà per scontato che la qualità della vita possa essere definita indipendentemente dalla scienza
INDIPENDENZA DALLA SCIENZA
I risultati scientifici e l’ethos scientifico (se esiste) sono fondamenta troppo esili per dare un senso alla vita. Molti scienziati condividono questa opinione. Si trovano d’accordo sul fatto che la qualità della vita si possa definire indipendentemente dalla scienza— che è la prima parte del primo assunto.
LA SCIENZA NON DÀ SENSO ALLA VITA
Inoltre la Chiesa era assai più moderata. Non diceva: quel che è in contraddizione con la Bibbia interpretata da noi deve scomparire, per quanto siano forti le ragioni scientifiche in suo favore.
NON SI CENSURAVA
Una verità sostenuta da un ragionamento scientifico non era respinta. Era usata per rivedere l’interpretazione di passi della Bibbia apparentemente incoerenti con essa. Molti passi biblici sembrano suggerire che la Terra sia piatta. Tuttavia la Chiesa ha accettato senza problemi che la Terra sia sferica.
REINTERPRETARE
Dall’altro lato la Chiesa non era pronta a cambiare solo perché qualcuno aveva fornito delle vaghe ipotesi. Voleva prove scientifiche.
PER CAMBIARE OCCORRONO PROVE
agì in modo non dissimile dalle istituzioni scientifiche moderne, che di solito aspettano a lungo
LA SCIENZA OGGI
fu consigliato a Galileo di insegnare Copernico come ipotesi
IPOTESI
Considerate le difficoltà che quel modello aveva a essere considerato una descrizione della realtà, dobbiamo ammettere che «la logica era dalla parte di… Bellarmino e non dalla parte di Galileo», come scriveva lo storico della scienza e fisico Pierre Duhem.
LA LOGICA DI DUHEM
Una revisione di quel giudizio potrebbe procurare alla Chiesa qualche amico tra gli scienziati, ma indebolirebbe gravemente la sua funzione di custode di importanti valori umani e superumani.
REVISIONE: SOLO FINALITÀ POLITICHE
Il ritratto L’epistemologo anarchico L’affaire Sapienza lo avrebbe divertito di GIULIO GIORELLO
Le evidenze che portava dall’osservazione dello «splendore dei cieli» potevano trovare spiegazione anche nei sistemi di Tolomeo e di Tycho Brahe; quanto all’argomento fisico delle maree abbozzato nel Dialogo sopra i massimi sistemi per «dimostrare» il moto della Terra… faceva tipicamente acqua.
PROVE CHE FANNO ACQUA
Edward Teller (proprio lui, il padre della bomba H) mi diceva che Urbano VIII avrebbe addirittura potuto «bruciare Galileo
TELLER
Che le sue motivazioni più profonde fossero quasi di ordine estetico e poco dotate di supporto empirico, agli occhi di Feyerabend non toglieva niente al fascino di colui che il nostro Carlo Emilio Gadda chiamava ironicamente «il maligno pisano».

MOTIVAZIONI ESTETICHE