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giovedì 13 gennaio 2011

La vendetta riconsiderata

Cosa c' è che non va nella vendetta?

La risposta è difficile da reperire, forse anche perchè probabilmente non c'è.

E' un' impresa trovare cosa non vada nella "vendetta", almeno dal punto di vista sostanziale.

Il nostro senso di giustizia in fondo è ancorato alla logica del vendicatore.

Messa giù così ciascuno di noi è spinto a negare, ma ripensiamo per un attimo a film e telefilm che tanto ci appassionano: chi non ha tifato per il vendicatore?

Lo abbiamo fatto tutti e lo abbiamo fatto per appagare un nostro profondo senso di giustizia.

Tutto sto casino per dire che ieri ho rivisto "Il cavaliere della valle solitaria", è da sempre il mio western preferito, con un colpo da maestro il "vendicatore" Shane riporta spettacolarmente in parità i piatti della bilancia.

Western enfatico nei dialoghi ma stringato nella gestualità, comunque sempre consigliato, soprattutto a chi si attarda su una visione hobbesiana e stereotipata del far west.

La psicologia del ragazzino Joe, poi, è un modo efficace per accennare ai pericoli della vendetta: il "vendicatore" (Shane) rischia di assurgere ad eroe spiazzando il modello dell' uomo-lavoratore (il padre). L' eroe/giustiziere eclissa nella mente del fanciullo l' eroe/borghese. Joe è in bilico, ripudio e adozione sono per lui una sirena minacciosa.

Se la prevalenza dell' eroe-borghese non fosse emersa, gli Stati Uniti si sarebbero "africanizzati", se Joe avesse scelto Shane come padre, il "tribalismo" avrebbe fatto irruzione rimpiazzando il "pionierismo".

La fuga e il discorso finale di Shane a Joe mettono a posto le cose: "Joe, il vero eroe è tuo padre che coltiva i campi, alleva le vacche e costruisce chiesa e scuola per te, non certo io che con la mia estrazione rapida ti libero dal male contingente. Guarda a lui non a me, diventa come lui".

Dopodichè Shane se ne va per non sedurre la fragile mente, se ne va con le spalle alla camera e la fronte all' orizzonte, esattamente come mille magici cavalieri solitari e consapevoli prima e dopo di lui.

Prezioso il mestiere del boia, ma anche bisognoso di delicati equilibrismi.

Ecco, una vendetta senza la "Shane-postilla" potrebbe essere rischiosa per i molti Joe in cerca di un Padre.

Ottima occasione per rivedere la scena del duello finale (a proposito di "gestualità stringata"), una goduria in cui tifiamo senza remore per il vendicatore facendo baluginare la pupilla come e più di Joe. [Peccato solo per quella voce da schiavo impaurito che il doppiaggio rifila all' incolpevole Alan Ladd]