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venerdì 10 febbraio 2012

Una questione di chimica

Ho l’ impressione che quanti più commercialisti circolino, tanto più si evade.

Ma, sia bene inteso, non lo dico a disdoro dei commercialisti, anzi.

Mi sa però che tocca chiarire: nei grafici OCSE Italia e Usa si collocano ai lati estremi per cio’ che concerne i livelli di evasione fiscale: gli americani sono i più “virtuosi”, mentre noi…

Eppure – sorpresa sorpresa - un lavoratore autonomo americano evade quanto un italiano. E lo stesso dicasi per i lavoratori autonomi danesi.

Quel che cambia (e molto) è il volume di lavoratori autonomi e piccole imprese (con relativo commercialista aggregato): massiccio solo in Italia.

Perché una simile abbondanza?

Cultura?

Penso piuttosto alla alla demonizzazione insistente del privato quando fa le cose in “grande”, una nostra prerogativa: fate caso alla reazione chimica che si innesca allorché certi intellettualoidi nostrani origliano da lontano la parola “multinazionale”…

La chioma elettrizzata, l’ occhio spiritato, la frogia fremente, il brufolo esondante, segnalano invece un chiodo fisso: come ostacolare la prossima apertura di un centro commerciale.

i due

loro

Dove la ricchezza è lo sterco del demonio, meglio non accumularne troppa, anche se la si volesse investire in modo produttivo.

E taccio dell’ ipersindacalizzazione che rende invivibile il mercato del lavoro spingendo i più a cercar riparo nel “piccolo”.

martedì 20 settembre 2011

“Piccolo è brutto”?

Da Regole:

In Italia per cinquant'anni «piccolo è bello» è stata la parola d'ordine della competitività. E continua a esserlo anche oggi, durante questa crisi, dove le preoccupazioni di tutti sono concentrate sul futuro delle nostre «leggendarie» PMI. Questa simpatia e l'indulgenza regolatoria che ne deriva hanno delle (giuste) ragioni storiche, ma oggi sono una delle cause del blocco dello sviluppo dei servizi in Italia. Nulla è risultato più fatale all'economia italiana del «piccolo è bello», che forse ha avuto un senso cinquant'anni fa, quando era cruciale l'agilità di tante piccole imprese nel settore industriale, ma che negli ultimi vent'anni è diventato un alibi

Che l’ Italia sia il paese della piccola impresa è un mito: in tutti i paesi prosperano i “piccoli” solo che dopo un po’ o crescono o falliscono lasciando l posto ad altri. L’ Italia, insomma, è il paese dove le imprese sono piccole e restano tali in eterno.

Nel podcast Abravanel spiega bene il nesso tra dimensioni d’ impresa e regole.

Il capitalismo si basa su alcune (poche) regole forti: proprietà privata, brevetti, rispetto dei contratti… Secondo Abravanel il problema del capitalismo nostrano risiede nel particolare rapporto che abbiamo instaurato con le regole: ne abbiamo troppe e diventa così estremamente faticoso rispettarle. La dimensione media delle nostre aziende pesa se teniamo conto che a volte il rispetto di una regola ha lo stesso costo per la multinazionale e per la micro impresa. Il mancato rispetto, sentito come inevitabile anche se raramente ammesso, viene tollerato. Si produce così una svalutazione della “regola” e questo è un danno di sistema perché a farne le spese sono anche le “regole buone”. Anche gli altri paesi hanno regole “sbagliate” ma, rispettandole ugualmente, i danni emergono con chiarezza e gli errori legislativi vengono corretti più velocemente. Da noi una correzione del genere, se va bene, procede molto a rilento: si preferisce tollerare l’ inadempienza affinché non emerga mai in modo conclamato l’ effetto pernicioso di una legislazione stupida e anti-economica.

Sembra convincente.

bestoverall-s

C’ è poi anche il recente saggio di Erik Hurst e Benjamin Wild Pugsley:…, eccone uno stralcio:

… most small businesses have little desire to grow big or to innovate in any observable way. We show that such behavior is consistent with the industry characteristics of the majority of small businesses, which are concentrated among skilled craftsmen, lawyers, real estate agents, doctors, small shopkeepers, and restaurateurs. Lastly, we show non pecuniary benefits (being one's own boss, having flexibility of hours, etc.) play a first-order role in the business formation decision…