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lunedì 2 dicembre 2019

COSA C'E' ALLE RADICI DEL RAZZISMO?

A quanto pare non c'è il pregiudizio.
Il collegamento tra razzismo e pregiudizio è alquanto dubbio, anche se il nesso figura nella maggior parte delle spiegazioni ingenue del fenomeno. La presenza di stereotipi a fondamento dei sentimenti razzisti è puntualmente ripresa da tutti i manuali di psicologia elementare e psicologia sociale. Tuttavia, anche una lettura veloce della letteratura disponibile sull'argomento ci spinge verso l'idea che gli stereotipi non spieghino alcunché.
L'equivoco si genera perché abbiamo una versione distorta del concetto di pregiudizio. Lo si considera come una sorta di mito rigido e altamente resistente al cambiamento. In particolare, siamo condizionati da vecchie teorie etnocentriche che stabilivano un collegamento robusto tra concezione ortodossa del pregiudizio e razzismo. Questa impostazione prevedeva, per esempio, che chi valorizza molto il proprio gruppo d'appartenenza tendeva a disprezzare gli altri gruppi. Ma esiste davvero una correlazione, per esempio, tra odio per lo straniero e sopravvalutazione del proprio gruppo di appartenenza? Diversi studi sono giunti alla conclusione che è alquanto debole se non inesistente. Pensare bene del proprio gruppo, in altre parole, non ha praticamente nulla a che fare con il pensare male degli altri gruppi. Non solo il favoritismo della propria "squadra" non è legato alla bassa considerazione delle altre "squadre" ma non esiste nemmeno la relazione inversa. E' più probabile la teoria contraria: l’autostima - ovvero un atteggiamento positivo per il proprio gruppo - ci spinge ad instaurare relazioni più sane con lo straniero. Vi è un corpus sostanziale di lavori che vede il sentimento "patriottico" come qualcosa di simile all'autostima, cioè una base sana per allacciare relazioni con il diverso. Secondo questa visione è difficile pensare bene degli estranei se non si pensa bene innanzitutto dei propri "vicini".
C'è poi la faccenda dell'accuratezza degli stereotipi. Già il fatto che siano differenziati per gruppo etnico è un indice di attenzione. Non esiste "lo straniero": ciò che si crede di un gruppo etnico non lo si crede di altri. Gli ebrei, ad esempio, sono visti come diversi dai neri. Gli asiatici potrebbero essere visti come "industriosi" e i neri come "sporchi" e così via. Altro indice che depone a favore dell'accuratezza: c’è accordo tra gruppi nel sostenere uno stereotipo, spesso l'accordo s estende al gruppo interessato dallo stereotipo. Ad esempio, in una situazione di laboratorio Callan e Gallois hanno scoperto che anglo-australiani, greco-australiani e italo-australiani mostravano tutti un alto livello di accordo sul fatto che gli anglo-australiani fossero "sportivi, felici, fortunati e di aspetto piacevole". Chi discrimina lo fa in modo molto differenziato, la persona che discrimina dal punto di vista razziale ha un pensiero complesso piuttosto che semplice.
Altra questione: gli stereotipi positivi fanno bene? Non sempre. Esempio, Viljoen scoprì che alcuni gruppi di neri sudafricani avevano una considerazione particolarmente elevata dei bianchi di lingua inglese, tuttavia erano i meno propensi ad integrarsi con loro. Più la considerazione dell'altro è elevata, più si mantengono le distanze. Lo stereotipo positivo allarga la distanza sociale e ostacola l’integrazione tra gruppi. Gli studenti bianchi con un' alta considerazione dei neri sono anche quelli che hanno più probabilità di opporsi ad una politica delle quote. La politica delle quote è invece spesso sostenuta da chi nutre, magari nascondendoli, pregiudizi negativi sulla minoranza. La semplice idea che gli stereotipi positivi siano buoni e gli stereotipi negativi cattivi si rivela una semplificazione fuorviante.
Gli stereotipi hanno anche una funzione positiva: se riesci a classificare le persone, devi fare meno sforzi per interagire in modo costruttivo con loro. Lo stereotipo è uno strumento conoscitivo, come la generalizzazione e l’astrazione. La guerra agli stereotipi in fondo è una piccola guerra portata al metodo scientifico. Gli stereotipi possono davvero avere un ruolo utile, sono un aiuto nel conoscere accuratamente i tratti chiave del "diverso" e consentono di gestire molte ambiguità. Lo stereotipo non fa che mettere a frutto l’informazione minima e ridurre l’incertezza. È una grande leva a nostra disposizione per esaltare le più minute informazioni in nostro possesso. La sua utilità lo rende talmente radicato nella natura umana che tendiamo a generalizzare anche quando ci viene detto che una certa info è specifica.
Tuttavia, ciò non significa che chi o impiega possieda una struttura mentale rigida. Al contrario, gli stereotipi sono approssimazioni continuamente aggiornate man mano che l'informazione affluisce. Lo stereotipo è un’approssimazione in itinere. Gli stereotipi si affievoliscono quando le informazioni sulla persona specifica ci raggiungono e vengono messi da parte laddove l'informazione è completa. Quando si rendono disponibili informazioni migliori di quelle contenute nello stereotipo, lo stereotipo viene abbandonato come guida all'azione. Gli stereotipi sono resistenti in quelle situazioni in cui le informazioni specifiche sono rare o poco adeguate, e comunque non saranno disponibili con sollecitudine. Ad esempio, di fronte a un nero sconosciuto incrociato in un vicolo buio, un bianco usa gli stereotipi, non sospende i suoi giudizi. Lo stereotipo persiste nelle situazioni anonime per aggiornarsi poi con la presa di contatto. Se lo sconosciuto di colore dice semplicemente "buongiorno" quando passa, lo stereotipo non avrà più alcun ruolo nell'interazione e svanirà nel nulla. In laboratorio il "nero" anonimo viene descritto dalle "cavie" secondo lo stereotipo: "sporco, pigro...". Quando i gestori dell'esperimento precisano la descrizione del soggetto presentandolo come un "nero istruito", le cavie immediatamente mutano i loro sentimenti e le loro reazioni. Il nero istruito è infatti descritto in termini molto simili a un bianco istruito.
Cos'è allora uno stereotipo? Lo definirei un processo di approssimazione successive verso giudizi accurati. Direi che fa parte a pieno titolo della razionalità bayesiana. Puo' iniziare contenendo pochissime informazioni accurate ma, man mano che si accumulano conoscenze ed esperienze, le informazioni diventeranno progressivamente più definite e vicine alla realtà che si vuole conoscere.
Eppure ci sono autori che hanno sostenuto la rigidità degli stereotipi. Costoro trascurano che non è affatto razionale abbandonare uno stereotipo in seguito ad un’eccezione: “una rondine non fa primavera“. Noi non abbandoniamo o rivediamo immediatamente una regola, aspettiamo piuttosto che si accumulino diverse eccezioni. Se i neri sono generalmente visti dai bianchi come pigri, un nero diligente non perturberà lo stereotipo. Se, tuttavia, si incontreranno molti neri diligenti, si verificherà un cambiamento radicale. Gli autori che sostengono la rigidità non colgono quanto sia razionale tollerare delle eccezioni, sono vittime di un’ idealizzazione popperiana della conoscenza.
Conclusione: lo stereotipo non è il primo passo verso il razzismo ma verso la conoscenza in generale, tanto è vero che anche il "tollerante" ha i suoi bravi stereotipi, solo che li nasconde.
Ma se i pregiudizi non spiegano il razzismo, quali sono le teorie alternative più promettenti? Forse la linea di ricerca da seguire è quella che punta sull'esaltazione del sentimento comunitario. In casi del genere lo "straniero", al di là del suo valore specifico, è visto come una fonte di perturbazione della coesione sociale. Un forte sentimento comunitario può facilmente evolvere in razzismo. In questo senso sono i pilastri della comunità i soggetti più a rischio. Un caso di studio interessante è quello svedese, lì una società omogenea e coesa ha nel tempo messo a punto istituzioni comunitarie solidali robuste che con l'arrivo dello "straniero" sono andate sotto pressione sollevando un'ondata di rigetto negli "indigeni". Si è dovuto ripiegare su livelli di politicamente corretto che a noi suonano parossistici. Ecco, il brodo di cultura dei paesi nordici è particolarmente favorevole alla nascita del razzismo, e la cosa non ha nulla a che vedere con ignoranza e pregiudizi.

venerdì 14 settembre 2018

LO STEREOTIPO COME STRUMENTO DI CONOSCENZA

LO STEREOTIPO COME STRUMENTO DI CONOSCENZA
Perché non facciamo dirigere una banca a un bambino? Perché le imprese di trasloco non assumono ottantenni?
Perché in merito ci siamo fatti degli stereotipi!
NPR.ORG
Psychologist Paul Bloom explains why prejudice is natural, rational and even moral — the key is to understand why we depend on it, and recognize when it leads us astray.

sabato 25 agosto 2018

HL How a rebellious scientist (Lee Jussim) uncovered the left-wing bias of psychology lee jussim

How a rebellious scientist (Lee Jussim) uncovered the left-wing bias of psychology
lee jussim
Citation (APA): jussim, l. (2018). How a rebellious scientist (Lee Jussim) uncovered the left-wing bias of psychology [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia ( giallo) - Posizione 2
How a rebellious scientist (Lee Jussim) uncovered the left-wing bias of psychology By lee jussim
Evidenzia ( giallo) - Posizione 9
Left-wing bias, he said, was undermining his field.
Nota - Posizione 9
OPINIONE DI JUISSIM
Evidenzia ( giallo) - Posizione 12
faked the moon landing– therefore (climate) science is a hoax.”
Nota - Posizione 13
ES DI STUDIO PROBLEMATICO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 14
those who believed that the moon landing was a hoax also believed that climate science was a fraud.
Nota - Posizione 14
ESEMPIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 19
out of 1145 participants, only ten agreed that the moon landing was a hoax!”
Nota - Posizione 20
TUTTAVIA...
Evidenzia ( giallo) - Posizione 20
97.8% who thought that climate science was a hoax, did not think that the moon landing also a hoax.”
Nota - Posizione 21
Ccccccccc
Nota - Posizione 24
GIUDIZIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 24
misrepresentations.
Evidenzia ( giallo) - Posizione 25
it was the lax attitude on behalf of peer reviewers– Jussim suggested– that was at the heart of the problems within social psychology.
Nota - Posizione 26
PROBLEMA PEER
Evidenzia ( giallo) - Posizione 29
those on the left outnumbered those on the right by a ratio of about 10: 1.
Nota - Posizione 29
RATIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 44
Instead of finding that the teachers’ expectations influenced the students’ performances, he found that the students’ performances influenced the teachers’ expectations.
Nota - Posizione 45
PRIMO ESITO DEGLI STUDI DI JUSSIM...NO STEREOTIPO=>REALTÀ MA REALTÀ=>STEREOTIPO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 47
It did not show that stereotypes became self-fulfilling prophecies.
Nota - Posizione 47
Cccccccc
Evidenzia ( giallo) - Posizione 49
the results of the Reproducibility Project in psychology were announced.
Nota - Posizione 50
ALTRO INDIZIO DI UNA SCIENZA PIENA DI BIAS
Evidenzia ( giallo) - Posizione 51
only about 30%-50% could be replicated.
Nota - Posizione 51
SI 100
Evidenzia ( giallo) - Posizione 55
students were divided into two groups: one group received priming with the stereotype of elderly people; the other students received no priming (the control group). When the students left the experiment, those who had been primed with the stereotype of the elderly, walked down a corridor significantly more slowly than the students assigned to the control.
Nota - Posizione 57
STUDIO NN REPLICATO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 59
people applied a stereotype about social class when they saw a young girl taking a math test, but did not when they saw a young girl not taking a math test.
Nota - Posizione 60
ALTRO ESEMPIO NN REPLICATO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 72
Stereotypes are simply beliefs about a group of people.
Nota - Posizione 72
DEF
Evidenzia ( giallo) - Posizione 73
When stereotypes are defined as beliefs about groups of people (true or untrue), they correlate with real world criteria with effect sizes ranging from .4 to .9, with the average coming in somewhere around .8.
Nota - Posizione 74
CORRELAZIONE CON LA REALTÀ
Evidenzia ( giallo) - Posizione 77
stereotypes accurately predict demographic criteria, academic achievement, personality and behaviour.
Nota - Posizione 78
SCOPERTA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 78
One area of stereotyping which is consistently found to be inaccurate are the stereotypes concerning political affiliation; right-wingers and left wingers tend to caricature each others
Nota - Posizione 79
DOVE LO STEREOTIPO FALSIFICA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 81
people tend to switch off some of their stereotypes– especially the descriptive ones– when they interact with individuals.
Nota - Posizione 82
ALTRA SCOPEETA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 82
stereotypes are a crutch to lean on when we have no other information
Nota - Posizione 83
DI FATTO...FUNZIONE DELLO STEREOTIPO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 85
A Cool Reception
Nota - Posizione 85
Tttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 88
Gordon Allport, a mentor of Stanley Milgram, conceptualised stereotypes in his 1954 book The Nature of Prejudice as inaccurate, pernicious and unshakeable, and influential in shaping the social world9.
Nota - Posizione 90
L ORTODOSSIA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 94
“Social psychologists should not be studying whether people are accurate in perceiving groups! They should be studying how situations create disadvantage.”
Nota - Posizione 95
LA REAZIONE FREDDA AI LAVORI DI JUSSIM
Evidenzia ( giallo) - Posizione 98
“the promotion of social justice” as a research topic
Nota - Posizione 98
STRANO MA VERO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 100
the blending of science with political activism
Nota - Posizione 100
SEMPRE PIÙ COMUNE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 101
scientists are often in practice of tweeting about “white privilege”, “women in STEM”, “structural disadvantage”, “affirmative action”, and “stereotypes”.
Nota - Posizione 102
LO SI VEDE TUTTI I GIORNI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 102
the crusade to change the world
Nota - Posizione 102
NEL RETROPENSIERO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 105
for renegade academics such as Jussim to get published, they often must resort to sugar-coating and camouflaging
Nota - Posizione 106
STRATEGIE DI SOORAVVIVENZA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 108
Jussim also points out that while doing research that breaks taboos and undermines political narratives is hard, it is not impossible. Ultimately the scientific method wins.
Nota - Posizione 110
LIETO FINE

martedì 3 luglio 2018

PERCHE’ IL GAY PRIDE NON FUNZIONA.

PERCHE’ IL GAY PRIDE NON FUNZIONA.
In genere trattiamo in modo simile cose simili e in modo diverso cose diverse, per questo mi aspetterei che chi vuole essere trattato come gli altri minimizzi le sue differenze affermando: “guardatemi bene, in fondo sono come voi, le mie particolarità sono trascurabili”. Invece, a sorpresa, la strategia anti-discriminazione adottata da molte minoranze è quella contraria: rivendicare un’identità di gruppo dicendo: “io sono particolare, io sono diverso, io non sono come voi”. Ma chi sottolinea la sua diversità difficilmente potrà mai essere trattato come gli altri, difficilmente potrà mai lamentarsi che esistano dei pregiudizi sulla sua condizione.
ECONLIB.ORG
Identity Causes Prejudice 0 By Bryan Caplan SHARE POST: Here’s a rock-solid argument against racism, sexism, xenophobia, homophobia, or any other form of prejudice against an out-group: People are wrong to believe that there are important differences between us and them. We should treat the out-gr...

mercoledì 20 giugno 2018

GUERRA AGLI STEREOTIPI: DENUNCIAMO LA STAMPA CHE LI ALIMENTA.

GUERRA AGLI STEREOTIPI: DENUNCIAMO LA STAMPA CHE LI ALIMENTA.
Dire che il marito “geloso e possessivo” ha ammazzato la moglie alimenta lo stereotipo per cui i partner gelosi e possessivi siano anche violenti. Il fatto che i partner violenti siano quasi tutti gelosi e possessivi non toglie che la stragrande maggioranza dei partner gelosi e possessivi non sia affatto violenta, tuttavia, anche a causa di certi titoli leggeri della stampa, costoro soffrono di uno stigma sociale insopportabile. Vogliamo combattere davvero gli stereotipi oppure accettare supinamente che esistano stereotipi più stereotipi degli altri? Sveglia!!!
INTERNAPOLI.IT
Un cinquantenne albanese è stato fermato stamane dai carabinieri per avere accoltellato più volte la moglie al torace dopo una lite per gelosia. L'aggressione è avvenuta nell'abitazione della coppia, in via Donghi, sulle alture del quartiere popolare di San Fruttuoso. A chiamare i medici del 118

mercoledì 11 aprile 2018

PEANA DELLO STEREOTIPO

Gli stereotipi sono ovunque e ci facilitano la vita facendoci risparmiare tempo e denaro. I vecchi pagano più cara la loro assicurazione sulla vita, i tassisti prendono su gente in giacca e cravatta lasciando a piedi i neri col giubbotto della gang… non si potrebbe vivere senza stereotipi, non ci sarebbe conoscenza del mondo reale senza stereotipi.
Gli stereotipi sono ovunque, anche nei colloqui di lavoro, specie quando il datore soppesa i titoli di studio anteponendo la laurea al diploma.

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Why we need to stop wasting public funds on educationDespite being immensely popular--and immensely lucrative—education is grossly overrated. In this explosive book, Bryan Caplan argues that the primary function of education is not to enhance students' skill but to certify their intelligenc...

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mercoledì 29 novembre 2017

Stereotipi review

Why isn’t “stereotype threat” stronger in the data? http://marginalrevolution.com/marginalrevolution/2017/11/isnt-stereotype-threat-stronger-data.html

giovedì 12 gennaio 2017

Stereotipi sugli stereotipi

Secondo il John J. Ray di "DO WE STEREOTYPE STEREOTYPING? STEREOTYPING AND RACISM" non esiste alcun collegamento tra razzismo e pregiudizi. L'autore passa in rassegna la letteratura scientifica disponibile sui pregiudizi.
La tesi è chiara...
... A notion that seems to figure prominently in most explanations of racism is the notion of stereotyping. It certainly seems to occur in almost all elementary psychology and social psychology textbook accounts of racism. It will be submitted here, however, that even a desultory reading of the social cognition literature pushes us towards the view that stereotyping neither causes racism nor has any useful role in its explanation...
Molti, purtroppo, credono ancora in una versione superata del concetto di pregiudizio.
Facciamo il caso sintomatico di un autore influente come Lippman...
... as Weber & Crocker (1983) point out, the old Lippman view of stereotypes as being mythical, rigidly held and highly resistant to change still seems to be widely believed among psychologists...
Ma già a quei tempi c'è chi seminava dubbi...
... More careful writers (e.g. Allport, 1954) admit that stereotypes may often have a "kernel of truth"...
La teoria etnocentrica stabiliva poi un collegamento robusto tra la concezione ortodossa del pregiudizio e il razzismo. Autori di riferimento: Sumner (1906), Adorno, Frenkel-Brunswik, Levinson & Sanford (1950). La teoria....
... This theory predicts that people who place a high value on their own group will tend to scorn outgroups...
Ma esiste davvero una correlazione, per esempio, tra odio per lo straniero e sopravvalutazione del proprio gruppo di appartenenza?  Driedger & Clifton (1984) ci dicono che è scarsa...
... From their Table III we find that the correlation between autostereotype and heterostereotype is in only one case out of 24 above... Thinking well of your own group, in other words, has virtually nothing to do with thinking ill of other groups....
Altra ricerca dalle conclusioni ancor più radicali...
... For example: "Not only is ingroup favoritism in the laboratory situation not related to outgroup dislike, it also does not seem causally dependant on denigration of the outgroup" (Turner, 1978)...
Pensar bene di sè e del proprio gruppo non implica odio per gli altri. Autori di riferimento: Brewer & Collins (1981, p. 350) and Brown, Condor, Matthews, Wade & Williams (1986), Ray & Furnham, 1984; Heaven, Rajab & Ray, 1985 and Ray & Lovejoy, 1986.
La teoria contraria è più probabile: l'autostima ci spinge ad instaurare relazioni più sane con lo straniero...
... There is, furthermore, a substantial body of thought which sees pro-ingroup sentiment as something like self-esteem --i.e. a positive influence and a basis for a healthy, adaptive and positive view of the world. It is hard to think well of outgroups if you do not think well of your own group...
Autori: Mihalyi, 1984/ 85), Cairns (1982), Furnham & Kirris (1983) and Elwert (1982).
Ma gli stereotipi sono accurati?
Di certo sono differenziati per gruppo etnico, il che è un indice di accuratezza...
... Stereotyping studies in fact almost invariably find that responses to different ethnic groups are highly differentiated (e.g. Kippax & Brigden, 1967; Gallois, Callan & Parslow, 1982; Callan & Gallois, 1983; Houser, 1979).... what is believed of one ethnic group is not believed of others. Jews, for instance, are seen as different from blacks... Asians might be seen as "industrious" and blacks as "dirty"...
Altri autori sul punto: Newman, Liss & Sherman (1983), Ray (1974) and Ray & Lovejoy (1986).
Altro indice di accuratezza: c'è accordo tra gruppi nel sostenere uno  stereotipo, spesso anche con il gruppo interessato dallo stereotipo...
... There also seems to be a not inconsiderable tendency for agreement between the in- and the out-group concerning the characteristics of the in-group...
Un esempio...
... For instance, Callan & Gallois (1983) found that Anglo-Australians, Greek-Australians and Italian-Australians all showed a high level of agreement that Anglo-Australians were "sportsmanlike", "happy-go-lucky" and "pleasure-loving"...
Altro esempio...
... See also Kippax & Brigden (1977), where Australian and American opinions about one-another and various other nationalities are shown to have a lot in common...
Chi discrimina lo fa in modo altamente differenziato...
... Gallois, Callan & Parslow (1982) that people who discriminate on ethnic grounds do so in highly differentiated ways... On matters of interest to him (i.e. racial and ethnic matters) the racially discriminatory person is cognitively complex rather than cognitively simple (See also Ray, 1972a)....
Gli stereotipi positivi fanno bene?
Si direbbe di no...
... Viljoen (1974) found that South African Blacks thought higher of English-speaking whites than they did of themselves yet those same blacks still liked their own group best in other ways. In particular, blacks preferred more social distance from the English-speaking whites than from other blacks. To put it plainly, the blacks thought that the English- speakers were admirable but still did not like the thought of their daughters marrying one....
Lo stereotipo positivo allarga la distanza sociale e ostacola l'integrazione tra gruppi: Miller (1985).
Un esempio di scuola...
... Australian schoolchildren (whites) who had large numbers of blacks (Australian Aborigines) in their classes resented black welfare programs most when they had positive stereotypes of blacks....
La politica delle quote è spesso sostenuta da chi nutre pregiudizi negativi sulla minoranza...
... Conversely, the people who accepted affirmative action programs uncritically were those whites who thought very poorly of blacks...
Concllusione...
... The simple idea that positive stereotypes are good and negative stereotypes are bad is thus revealed as an oversimplification...
Il primo autore a sostenere la funzione benigna degli stereotipi fu Schutz (1932). Tesi...
... If you can categorize people, you have to make less effort in order to interact constructively with them...
Lo stereotipo è uno strumento conoscitivo, come la generalizzazione e l'astrazione. La guerra agli stereotipi in fondo è una piccola  guerra alla scienza...
Altro autore...
... Berry (1970) is one of many who concede that stereotypes can indeed have a useful role.... stereotypes are an aid in accurately knowing what the key (i.e. different) traits of various groups are... enabling us to deal with difficult and ambiguous data...
Lo stereotipo non fa che mettere  a frutto l'informazione minima e ridurre l'incertezza...
... It is a great human strength that we can make great use of even the tiniest amounts of information...
Sulla natura generalizzante degli stereotipi...
... Hamill, Wilson & Nisbett (1980) found that people will generalize from a single instance even when they are specifically told in advance that the instance concerned is an a-typical one...
Sulla loro natura adattiva...
... Doing so, however, does not mean that some rigid mental structure has been adopted. Quite to the contrary, stereotypes are approximations. They are continually modified as information comes in...
Lo stereotipo è un'approssimazione in itinere. Autori: Locksley, Hepburn & Ortiz, 1982.
Un esempio...
... show that when a target person is being evaluated by Ss, the provision of case information about that individual target person will substantially reduce the role of stereotypes in the evaluation made of the target person by the Ss...
Il lavoro di Galper & Weiss (1975)...
... stereotyping was not used where the situation was more fully specified...
Altro caso...
... Braithwaite, Gibson & Holman (1985-86)... stereotyping diminishes as the experimental situation becomes more realistic....
Conclusione possibile...
... Beyond the point where better information than what is contained in the stereotype becomes available, however, the stereotype is steadily abandoned as a guide to action....
Lo stereotipo persiste in assenza di informazioni...
... Where stereotypes persist, however, are those situations where specific information will seldom be adequate or available soon enough. For instance, when confronted by an unfamiliar black, a white does not conclude that he has no information to guide him in the interaction. He instead uses his stereotypes...
Lo stereotipo persiste nelle situazioni anonime...
... Thus a white who encounters a large black coming towards him on a dark street late at night will not normally approach the encounter with an empty mind...
Lo stereotipo si aggiorna con la presa di contatto specifica...
... If, however, the black simply says "Nice day" when he passes, the stereotype will no longer have any role in the interaction and some pleasantry in reply may be uttered...
Studi a supporto: Stein, Hardyck &Smith (1965), McCauley, Stitt & Segal (1980) and Bond (1986).
Un esempio tratto da Bayton, McAlister & Hamer (1956).
... These authors described a person to students simply as "black" and got the usual stereotypes back: "dirty", "lazy" etc. They then modified the description to "educated black" and instantly got greatly changed responses. The educated black was in fact described in terms very similar to an educated white...
Cos'è allora uno stereotipo?...
... Rather, stereotyping is a process of successive approximation towards accurate judgments...
Lo stereotipo fa parte a pieno titolo della razionalità bayesiana...
... The stereotype may start out containing very little in the way of accurate information but as knowledge of and experience with the particular class of person accumulates, the information will become progressively more accurate...
Autori a supporto: Locksley et al, 1982; Galper & Weiss, 1975; Braithwaite et al, 1985- 86; McCauley et al, 1980; Stein, Hardyck & Smith, 1965.
Eppure ci sono anche studi che mostrano la rigidità dei pregiudizi: Pettigrew, 1979; Johnson & Judd, 1983; Darley & Gross, 1983.
Ma non è affatto razionale abbandonare uno stereotipo in seguito ad un'eccezione: "una rondine non fa primavera". Questi autori s3mbrano trascurarlo.
... We do not immediately abandon or revise the rule but instead wait until several or maybe many exceptions build up. If blacks are generally seen by whites as lazy, one diligent black man will not disturb that stereotype. "One swallow does not make a summer". If, however, lots of diligent black men are encountered, cognitive change will eventuate (Weber & Crocker, 1983)...
Gli autori che sostengono la rigidità non colgono quanto sia razionale tollerare delle eccezioni, sono vittime di un' idealizzazione popperiana della conoscenza...
... Writers such as Pettigrew simply fail to consider adequately how many exceptions (to a rule) will be tolerated...
Conclusione: lo stereotipo non è il primo passo verso il razzismo ma verso la conoscenza in generale...
... Stereotyping may be involved as a step in the formation of racially antagonistic attitudes but it is involved as a step in the formation of all attitudes...
Tanto è vero che anche il tollerante ha i suoi bravi stereotipi, solo che li nasconde...
... Devine showed that "tolerant" people do not differ in their awareness of stereotypes from non-tolerant people but that the tolerant people deliberately suppress their use of stereotypes...
Altri autori a sostegno: Smith, Griffith, Griffith & Steger (1980).
Esempio di studio...
... These authors studied stereotypes of Germans held by American students who had been living in Germany for some time. They found that the students had stereotypes that were realistic and positive and concluded that stereotyping is of little use in explaining racial and ethnic antagonisms...
Ma se i pregiudizi non spiegano il razzismo, quali sono le teorie alternative più promettenti?...
... Perhaps the most hopeful line of enquiry for psychologists, however, may be those theories and findings which portray racial preferences as just another instance of a more general human tendency to prefer the familiar and thus to prefer people who are similar to themselves (Rokeach, 1960; Stein, Hardyck & Smith, 1965; Levine & Campbell, 1972; Liebowitz & Lombardo, 1980; Taylor & Guimond, 1978; Byrne, Clore & Smeaton, 1986; Marin & Salazar, 1985; Ray, 1983)...
Un forte sentimento comunitario può facilmente evolvere in razzismo. In questo senso sono i pilastri della comunità i soggetti più a rischio.