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venerdì 5 giugno 2020

NOSTALGIA DELLE FAKE NEWS.

Il NYT dice che che l'uso della forza da parte della polizia contro i neri è sette volte più frequente. Si resta perplessi ripensando a quella dozzina di studi empirici che concludono come la razza non incida su fenomeni come l'azione della polizia, la custodia cautelare, il patteggiamento, la condanna o la durata della pena.
Il mistero della discrasia è presto svelato, la letteratura sul razzismo della polizia di solito si chiede se i tassi relativi di arresto e condanna sono sproporzionati rispetto ad alcuni gruppi razziali, ma controlla questo dato con altri fattori rilevanti come la propensione al crimine degli appartenenti a quella razza. Il NYT non controlla con nulla. Già che c'era avrebbe potuto dire con tono scandalizzato che TUTTE le esecuzioni capitali sono inflitte a esseri umani. Qui il vuoto di contenuto informativo è macroscopico ma, sia chiaro, la logica sottostante è la medesima.
Già, il NYT non controlla con nulla e fornisce così una distorsione informativa nello stile vellutato dei "giornaloni" rispettabili. Non sarebbe stata meglio una bella fake news? Di sicuro, nella sua patente assurdità, sarebbe stata più innocua.
Immagina di essere un poliziotto chiamato ad arginare il crimine nel tuo quartiere. Che fai? Cerchi di perseguire le persone più facili da incastrare e della cui condanna sei più certo. E' forse questa una scelta razzista? Chiedo perché è proprio quello che fa la polizia americana di molte città.
Le persone povere, non qualificate e impulsive fanno meno sforzi per cancellare le tracce, hanno meno competenze, pianificano con meno zelo il loro misfatto. Di conseguenza, è probabile che lo sforzo della polizia contro di loro abbia più successo. E' forse sbagliato impegnarsi laddove le possibilità di successo sono maggiori? Puo' esistere un razzismo razionale?
Alcuni crimini sono di fatto più facili da perseguire e condannare, il che potrebbe essere una iattura per i neri. Ma vogliamo davvero sostenere che i crimini dei bianchi siano socialmente più nocivi? Sarebbe davvero difficile pensarlo.

giovedì 19 settembre 2019

TICKET TO RIDE

TICKET TO RIDE
Io che viaggio sul treno so esattamente chi ha il biglietto e chi no. Oddio, “esattamente”, lo so con con una buona probabilità, intorno all’85%. Lo vedo dalla faccia, dai vestiti, dal colore della pelle.
I bigliettai potrebbero andare direttamente da questa gente senza perdere tempo con gli altri. Domanda: sarebbe una strategia razzista?
YOUTUBE.COM
Music video by The Beatles performing Ticket To Ride. © 2015 Calderstone Productions Limited (a division of Universal Music Group) / Subafilms Ltd http://vev...

venerdì 5 aprile 2019

RAZZISMO FREDDO

RAZZISMO FREDDO
Avete notato che ogni tanto su Amazon escono dei prezzi assurdi? Mi dicono che sono impostati da algoritmi sensibili alla “domanda” e, talvolta, persino tarati sulla tua disponibilità a pagare.
L’intelligenza artificiale sta cominciando a prenderci le misure e le aziende, sempre più spesso, adottano queste “macchine prezzatrici” dalla razionalità spietata. Le decisioni demandate alla fredda razionalità meccanicistica crescono ogni giorno, e non riguardano solo i prezzi.
Siamo giustamente preoccupati per gli algoritmi che, nel perseguire l’interesse dell’azienda, praticano la discriminazione razziale o sessuale come effetto collaterale.

Ma in questi casi è legittimo parlare di sessismo o razzismo? Sessismo e razzismo non sono forse il frutto di pregiudizi? Come possono discendere da scelte razionali non certo animate da ostilità, come quelle prese da un freddo algoritmo?

http://timharford.com/2019/03/just-because-youre-paranoid-doesnt-mean-the-algorithms-arent-out-to-get-you/

lunedì 13 novembre 2017

Ritratto del razzista doc

Ritratto del razzista doc

Quando Tizio dà del razzista a Caio che nega, di solito intendono il termine in modo diverso.
Per non disperdere energie mentali sarebbe bene far chiarezza fin da subito.
Ci provo con una definizione di “razzismo” che mi sembra sia limpida che sensata.
Sulla statale 95 del Maryland i neri hanno una probabilità di essere fermati dalla polizia anti-droga che è tre volte e mezza quella di un bianco.
Si tratta di razzismo?
Andiamo aventi con l’evidenza disponibile: tra i bianchi fermati circa lo 0.33% viene beccato con la roba. Per i neri è lo stesso.
Si tratta di razzismo?
Ora possiamo rispondere: no.
Lo si capisce meglio se rappresentiamo la situazione usando altre parole: i neri trasportano tanta droga quanto i bianchi, nonostante che per loro sia molto più rischioso farlo.
L’inclinazione dei neri a trasportare droga è maggiore, quindi è naturale (non razzista) che siano più nel mirino della polizia.
Sequestrare più droga possibile non è unobbiettivo razzista.
Con questo standard potremmo al limite dire che la polizia è razzista verso i “latinos”: la percentuale “beccata” nel loro caso è dello 0.25% anziché dello 0.33%
Chi canta “legalize it” si rammarica che la polizia non sia razzista: se una politica ingiusta viene perseguita in modo razionale fa più danni.
Ma le cose non sono così pacifiche: per molti si tratta comunque di un comportamento razzista. Evidentemente hanno un’altra nozione del termine.
Penso francamente che ci siano buoni argomenti per negarlo e per sostenere che razionalità e razzismo non possano essere compatibili. In caso contrario io sarei un razzista.
***
Va da sé che la definizione data di razzista si estende anche ad altri comportamenti discriminatori, per esempio il sessismo.
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