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lunedì 13 luglio 2015

HFT e dintorni


La posizione di Tyler Cowen su HFT
  • Telefono e telegrafo, una prima versione di HFT...
  • Critica: chi ha accesso a certe tecnologie vince facile. Chi nn crede ad una versione forte di EMH accetta qs fatto pensando ai benefici sociali di domani...
  • HFT rende il mercato + liquido..HFT spaventa gli operatori mettendoli in fuga. Vero forse nel breve ma nel lungo il mercato risponde aggiornando le strategie...
  • Contro hft finora polemica spicciola e nn argomenti chiari...
  • Xchè un'ora è meglio di 1 secondo?…
  • La critica più fondata: se tutti utilizzassero HFT gli esiti dell'arbitraggio nn sarebbero differenti rispetto allo slow trading cosicchè gli investimenti in HFT possono ben dirsi sprecati. Tuttavia si tratta di uno spreco limitato dalle aspettative degli operatori: nn investirò se nn mi aspetto guadagni...
  • Inoltre la velocità nn instaura monopoli naturali poichè si abbina sempre a strategie particolari: il più veloce nn prende affatto tutto il mercato proprio come DFW nn prende affatto tutto il mercato ebook anche se produrne uno in più è a costo zero...
  • Da studi attendibili si direbbe che il pc in borsa abbia aumentato la liquidità e i tempi di arbitraggio...
  • Xchè nn obbiettiamo sullo spreco di risorse degli arbitraggi tradizionali, pensa solo alle banane? Eppure la logica HFT è la medesima e medesimo è lo spreco. Forse il ns intuito funziona solo con certe scale...
  • HFT crea uno spreco ma elimina lo spreco precedente mettendo fuori causa i rentier di prima...
  • HFT è un xicolo? Sì, soprattutto x quei mercati che nn l'hanno...
  • La liquidità di HFT: sembra illusoria e quando serve sparisce...
  • HFT nn compete con il risparmiatore ma con gli altri trader...
continua

Il punto di landsburg:


  • La competizione darwiniana, rispetto a quella di mercato, è inefficiente: vedi apologo sulla lunga coda degli uccelli del paradiso...
  • A volte il mercato si comporta in modo darwiniano con derive di spreco. Un es. potrebbe essere l' HFT...
  • condizioni: mercati win take all con costi di prod. marginali pari a zero: tutti investono ma uno solo vince cosicchè l'investimento dei xdenti è "spreco"…
  • Caso classico: lo sport. Se c' è MJ su un canale tv che raggiunge tutti a costo marginale pari a zero vincerà su tutti gli altri eventi sportivi che risulteranno sprecati. Spettacolo: Se DFW vende il suo ebook (cm pari a zero) tutti compreranno i suoi e solo i suoi libri e la produzione di altri libri sarà un mero spreco...
  • Difficilmente l'inefficienza darwiniana si presenta allo stato puro: in effetti né MJ, né DFW hanno alcun monopolio, evidentemente lo zero-marginal-cost deve comunque vedersela con differenziazioni nella produzione...
  • I cestisti e gli scrittori avrebbero potuto accordarsi in anticipo con MJ e DFW evitando lo spreco di risorse, esattamente come gli uccelli del paradiso si sono accordati x tagliarsi la coda....
  • Altro caso di scuola: la corsa senza esclusione di colpi x impadronirsi dell' unico pozzo di petrolio. Tutti sopportano costi ma solo il vincente non spreca l' investimento. Non sarebbe stato meglio mettersi d' accordo con un asta?…
  • NB: anche qs fallimento è comunque riconducibile alla presenza dei costi di transazione: se i concorrenti consapevoli si accordassero prima di investire l' eff. sarebbe preservata. Vedi la riunione degli uccelli del paradiso....
Caso di scuola:

  • Innovazione IT
  • costo alice: 5000
  • ricavi alice: 100.000
  • costo bob: 80.000
  • ricavi bob: 100.000
  • costo consumatori con alice: 100.000
  • godimento cons. con alice: 200.000
  • cc con bob: 100.000
  • gc con bob: 201.000
  • valore sociale con bob: 20.000 - 95000 + 101.000 = 26.000
  • vs alice: 95.000 + 100.000 - 20.000 = 175.000
  • Problema (mio): ma gli 80.000 non vanno conteggiati anche tra i benefici sociali? (sono un reddito per i softeristi)
  • Chiarimento: no. Se si assumono mercati competitivi la produzione non ha mai margini (valore sociale tendente a zero)
  • Semplificazione del problema: si passa da A a B con un piccolo vantaggio x i consumatori. Ma in A il monopolista speculava molto + che in B: a parità del resto in A il valore sociale è maggiore...
  • Detto altrimenti: in un sistema dove il consumatore è sovrano scambia un piccolo vantaggio x il c. contro un grande vantaggio del produttore...
  • E se alice e bob si accordassero per nn passare a B? No. Quel che chiamiamo "alice" può anche essere un gruppo numeroso di persone a cui si aggiungrrebbe bob solo x lasciare il suo ruolo a fred.
  • Ma attenzione (colpo di scena): quando il "gruppo alice" diventerà sufficientemente numeroso nessuno degli appartenenti guadagnerà alcunchè (come in concorrenza xfetta), ciò consentirà di passare in B senza costi sociali (mero trasferimento di risorse tra i ricattatori di alice agli sviluppatori del soft dell' ennesimo Bob)
  • Conclusione: solo un ricatto (se entri investirò x farti concorrenza e anche se vincerai avrai margini bassi) può salvare l' efficienza locale. Ok, il ricatto con le sue asimmetrie d' informazione può creare inefficienze, ma qs sono inefficienze tradiznali (da costi di trans). 
continua

venerdì 10 luglio 2015

High frequency trade

I’ve yet to see a good argument that they are high. HFT is taken to mean many things, but let’s (for now) focus on high-speed arbitrage and near-arbitrage. Let’s say the market for coconuts in Thailand reacts somewhat slowly, and the market for coconut derivatives in Singapore allows for quicker trading. A storm comes to Thailand, the two coconut prices split, and a number of traders rush in to take advantage of the price discrepancy. (Of course since the Thai market is slow and less liquid, this won’t be perfect arbitrage.) If ten traders have more or less the same speed (and quality) of trading technology, the returns to rushing would appear to be pretty small. At most, the $$ invested in speed will rise to equal the size of the available p x q discrepancy. That’s basically the same result you get with slower trading technologies. Call it waste, or not, but I don’t see that any new problem has arisen here. There is some waste, bounded by the p x q discrepancy, whether people compete over speed at higher speeds or lower speeds. If one trader has dominant speed, that seems to also limit the costs of running after the arbitrage profits. Rent exhaustion will be far from complete. Alternatively, imagine a leapfrog model. The quickest firm gets to be clear leader for a year, but by the time that year is up they are leapfrogged by a new and speedier technology, and then there is a new leader. It still seems to me that the investments in the new speed technologies are bounded by the p x q discrepancies, as they were in slower times. Keep in mind, if HFT yields profits, there are also incentives to improve the trading technologies in the slower of the two coconut markets. Those incentives will limit the profits from HFT and thus the resources invested in HFT. I understand full well that this discussion considers only a few relevant factors. Nonetheless I don’t see that the critics are imposing even this much structure on the problem. I don’t see why “at higher speed” makes the rent exhaustion problem from price arbitrage more costly in social terms. I don’t see a good theoretical or empirical argument on the table, much less a verified argument. You also might think that more volatile intra-day asset prices are a cost of HFT. Hold off on that for now, I’ll consider it in another post.

venerdì 4 aprile 2014

HFT non è un problema

A study of limiting HFT http://feedproxy.google.com/~r/marginalrevolution/feed/~3/3l0dnvDbHPs/a-study-of-limiting-hft.html