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lunedì 30 luglio 2018

IL FONDAMENTALISMO NON ESISTE: L’OCCIDENTE PUO’ CONVERTIRE IL MONDO INTERO.

IL FONDAMENTALISMO NON ESISTE: L’OCCIDENTE PUO’ CONVERTIRE IL MONDO INTERO.
I disaccordi sono di due tipi:
1) Si condividono i valori ma ci si divide sull’interpretazione dei fatti. Esempio: concordiamo che i paesi poveri vadano aiutati ma litighiamo su come farlo nel modo migliore.
2) C’è conflitto sui valori. Esempio: c’è chi ritiene che sia nostro dovere aiutare i paesi poveri e chi no.
Molti (fondamentalisti) ritengono sanabile il primo disaccordo ma non il secondo. Per costoro i valori non sono negoziabili, sono dati, ispirati da Hume ritengono la distinzione fatti/valori radicale. Magari la guerra civile sarà evitata per questioni pragmatiche ma l' "altro" sarà sempre un nemico.
E’ davvero impossibile cambiare i valori di una persona, ovvero convertirla? Forse è impossibile convertire un robot con valori programmati a priori ma per quanto riguarda l’uomo mi riesce difficile pensare che fatti e valori siano tanto scollegati. Anche i terroristi kamikaze non sono dei mutanti valoriali nati così come si presentano, hanno maturato le loro convinzioni in un contesto, professano la loro visione perché credono vere certe cose. Anch’io se credessi alle verità dell’Islam wahanabita considererei l’occidente un posto peccaminoso da emendare, con un certo sforzo posso anche capirli e quindi convertirli. Allo stesso modo capisco anche il ladro, il ricattatore, il frodatore, il pettegolo, il killer, l'invidioso, il satanista, l'abortista… Chi pensa sia nostro dovere aiutare i paesi poveri, tanto per fare un altro esempio, non pensa che sia nostro dovere devolvere l’intero bilancio sanitario italiano in favore del Congo, di conseguenza conosce nel suo animo le motivazione di chi pensa che uno stato debba badare solo ai suoi cittadini. Del resto, anche l’egoista sente un po' di empatia di fronte alle disgrazie di una catastrofe naturale che colpisce un paese diverso dal suo.
Ma come nascono i valori che professiamo? La mia ipotesi preferita: dapprima sperimentiamo in un contesto necessariamente ristretto e da quell’esperienza cerchiamo di inferire delle leggi morali generali. Poi, con l’allargamento della nostra esperienza, le correggiamo via via e constatiamo tutte le eccezioni a cui quelle leggi vanno soggette. In questo senso è una ricerca infinita. Questo movimento, finché si crede nell'esistenza di una meta, non implica alcun relativismo.
Conclusione: i principi non negoziabili sono un mito e la conversione del prossimo sempre possibile. Se “il resto del mondo” fa più figli noi non dobbiamo disperare e temere un’invasione ineluttabile, noi, infatti, possiamo "convertirli tutti" ai nostri valori prolungando così la nostra civiltà, un compito duro, ma non impossibile se davvero riteniamo che la nostra ricerca valoriale sia in uno stadio più avanzato: i valori che proponiamo non sono certo quelli dell’Impero Romano morto invaso dallo straniero.

ILMEDIANO.COM
L’apocalisse dei migranti e l’inguaribile epidemia delle chiacchiere. L’Europa, nonostante le…

HL Fundamental Value Differences Are Not That Fundamental scott alexander

Fundamental Value Differences Are Not That Fundamental
scott alexander
Citation (APA): alexander, s. (2018). Fundamental Value Differences Are Not That Fundamental [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia ( giallo) - Posizione 2
Fundamental Value Differences Are Not That Fundamental By scott alexander
Nota - Posizione 3
Tttttttt
Evidenzia ( giallo) - Posizione 7
fundamental value differences as a barrier to cooperation.
Nota - Posizione 7
IL TEMA...FARE UN MODELLO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 8
share values but disagree about facts.
Nota - Posizione 8
PRIMO DISACCORDO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 9
help the Third World.
Nota - Posizione 9
UN ESEMPIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 11
you and I have fundamentally different values.
Nota - Posizione 11
SECONDO DISACCORDO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 11
country should only look after its own citizens.
Nota - Posizione 12
POSIZIONE VALORIALE SUL TERZO MONDO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 13
we can agree not to have a civil war for pragmatic reasons,
Nota - Posizione 14
GUERA CIVILE?
Evidenzia ( giallo) - Posizione 14
we shouldn’t mince words and pretend not to be enemies.
Nota - Posizione 14
IL DISACCORDO VALORIALE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 27
fact/ value distinction.
Nota - Posizione 27
IN POCHE PAROLE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 28
impossible to change someone’s values.
Nota - Posizione 28
LA CONCLUSIONE APPARENTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 31
humans rarely work like this.
Nota - Posizione 31
DI FATTO NN È COSÌ...NN SIAMO ROBOT
Evidenzia ( giallo) - Posizione 33
Eliezer Yudkowsky writes, in Are Your Enemies Innately Evil?:
Nota - Posizione 34
UNA RIFLESSIONE SUI TERRORISTI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 36
born with a mutant disposition
Nota - Posizione 36
COME CONSIDERARE I TERRORISTI?
Evidenzia ( giallo) - Posizione 37
most people don’t construct their life stories with themselves as the villains.
Nota - Posizione 37
OVVIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 41
If I believed in the literal truth of Wahhabi Islam– a factual belief– I might be pretty worried about the sinful atheist West.
Nota - Posizione 42
ECCO IL LEGAME
Evidenzia ( giallo) - Posizione 43
factual beliefs
Nota - Posizione 43
ESISTONO SOLO FATTI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 53
I think most people err on the side of being too quick to dismiss others as fundamentally different,
Nota - Posizione 54
ESISTONO I DIVERSI?
Evidenzia ( giallo) - Posizione 54
a little charity
Nota - Posizione 54
CAPIAMOLI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 56
they believe we should not spend money to foreign countries,
Nota - Posizione 57
MA PRENDIAMO QLCN MENO DISTANTE L ISOLAZIONISTA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 58
other people who argue that we should treat foreigners exactly the same as our fellow citizens
Nota - Posizione 58
ALTRO ESTREMO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 60
nobody, me included, ever takes it seriously or to its logical conclusion.
Nota - Posizione 60
CARITÀ VS SERIETÀ
Evidenzia ( giallo) - Posizione 61
the idea that the Medicaid budget should be mostly redirected from the American poor (who are already plenty healthy by world standards) and used to fund clinics in Africa,
Nota - Posizione 62
IDEA ASSURDA CHE LI ALLONTANEREBBE DAL LORO MONDO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 67
Very few people have consistent values on questions like these. That’s because nobody naturally has principles.
Nota - Posizione 68
I PRINCIPI NN NEGOZIABILI SONO UN MITO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 70
“it’s bad when you lie to me, so maybe lying is wrong in general”
Nota - Posizione 70
QUELLO CHE FACCIAMO....PARTIAMO DAL PICCOLO E SCALIAMO..ETICA DEL BUON SENSO...MA NEL FARLO LE ECCEZIONI SONO MOLTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 87
the bell curve is continuous;
Nota - Posizione 87
LA CURVA DEI VALORI DI FATTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 99
I expect that (contra the Moral Foundations idea) both the supposed-nativist and the supposed-cosmopolitan have at least a tiny bit of the instinct toward nativism and the instinct toward cosmopolitanism.
Nota - Posizione 100
IN NOI C È ANCHE L ALTRO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 104
the idea that they’re inherently different,
Nota - Posizione 105
UNA STUPIDAGGINE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 113
all those conservatives talking about how liberals can never be convinced by mere debate because debate can’t cut across fundamental differences, they should try to figure out why their own party was half again as immigrant-friendly in 2002 as in 2010.
Nota - Posizione 115
LA CONTINGENZA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 115
They switched because it became mildly convenient to switch,
Nota - Posizione 116
CONVENIENZA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 117
So if the 9/ 11 hijackers told me they truly placed zero value on American lives,
Nota - Posizione 118
NN CREDETE...
Evidenzia ( giallo) - Posizione 135
I’m not sure I have any fundamental value differences with the 9-11 hijackers,
Nota - Posizione 136
CONCLUSIONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 139
trying to use shaming and indoctrination to settle value differences is going to be harder than you think.
Nota - Posizione 140
DELLE DIFFERENZE DI VALORE PERMANGONO SEMPRE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 148
“remember, liberals and conservatives have fundamental value differences, so they are two tribes that can’t coexist” is the wrong message.
Nota - Posizione 149
RICORDA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 149
everyone has weak and malleable value
Nota - Posizione 149
Ccccc

mercoledì 29 giugno 2016

Il nostro povero bisogno di purezza

La categoria dei “valori non negoziabili” è emersa da tempo nel Magistero della Chiesa in riferimento ad alcune questioni riguardanti l’impegno dei cattolici in politica. Da allora si è litigato tanto ma il concetto (a me) non è ancora oggi chiaro.
Si tratta forse di un richiamo fatto ai politici cattolici alla stregua dei richiami di partito? Ma allora ogni partito politico possiede una miriade di “valori non negoziabili”. Il concetto sarebbe banale, mi rifiuto di crederlo.
Si tratta di valori la cui violazione dovrebbe risultare inaccettabile al cattolico doc?
In realtà, qualsiasi cattolico assennato sembra sopportarla benissimo pur dicendo di battersi contro. L’aborto in Italia è autorizzato per legge, e quella legge viene riconosciuta e rispettata da tutti i cattolici. Naturalmente viene considerata una legge sbagliata e da cambiare ma, anche qui, è lo stesso atteggiamento che qualsiasi militante di qualsiasi partito ha nei confronti di leggi che considera ingiuste. Siamo di nuovo alla banalizzazione.
Forse che le leggi di cui parliamo sono particolari perché hanno un contenuto morale?
No, molte leggi sono sostenute per il loro contenuto morale. Un comunista vuole più eguaglianza poiché lo ritiene giusto, un liberale vuole più meritocrazia perché lo ritiene giusto. Eppure in questi casi non si parla di “valori non negoziabili”.
Faccio allora un’ipotesi alternativa capace di conferire significato e originalità al concetto in questione: la categoria dei “valori non negoziabili” ha a che fare con la dimensione del sacro. Ammetterete che con il sacro non ha nulla a che spartire con i valori liberali e socialisti.
Ma per chiarire meglio cosa intendo soccorre la lettura di Viviana Zelizer, in particolare del suo libro The Purchase of Intimacy.
Il bisogno di sacro è bisogno di purezza, qualcosa che tutti condividiamo, in passato si esercitava molto nella sfera del sesso, oggi in quella del cibo.
ma anche senza coltivare tabù estremi, tutti noi apprezziamo la “purezza” di certi sentimenti e ci disturba “contaminarli” con elementi inquinanti. Per questo decidiamo di “sacralizzare” certe relazioni mettendole al riparo dall’agente contaminatore per eccellenza che è il denaro. Ora, tra denaro e “negoziabilità” il nesso è evidente.
Diciamo allora che denaro e sacro convivono male. Nessuno di noi stila un contratto pre-matrimoniale dettagliato, ci sembrerebbe di sminuire il matrimonio, riteniamo l’amore una sfera ben distinta dall’economia. Sentimenti e soldi sono nemici, almeno dal punto di vista della comunicazione. Il denaro richiede una comunicazione letterale, il sacro una comunicazione simbolica. Quando firmo un contratto dico che mi impegno a rispettarne la lettera e a risarcire i danneggiati, quando dico “ti amerò tutta la vita” aderisco ad un simbolo.
Parlo di simbologia perché, a guardar bene, quello che preme agli adoratori del sacro non è la purezza in sè quanto qualcos’altro, ovvero l’appartenenza ad un gruppo che osserva gli stessi precetti (legati alla purezza) e si coordina intorno a quelli. L’importante è il coordinamento, i precetti in sé potrebbero anche essere altri. Banalizzo affinché sia chiaro: ci si puo’ coordinare stabilendo di “tenere la destra” ma lo si puo’ fare altrettanto bene stabilendo di “tenere la sinistra”.
Un esempio: la sacralità della Messa cattolica non si coniuga molto bene con il denaro, tanto è vero che Gesù scacciò con rabbia i mercanti dal tempio. Eppure, ad ogni messa gira sfacciatamente un cestino per raccogliere moneta sonante: mai la pornografia del denaro è esplicita e senza filtri come durante la Santa Messa, si tira materialmente fuori il portafoglio e si consegna la pecunia nuda e cruda in un recipiente stracolmo che sembra il deposito di Paperone in miniatura. Naturalmente ognuno potrebbe donare in qualsiasi momento nelle apposite cassette ma affinché la sua decisione sia esposta alla massima pressione sociale si stabilisce di fare una raccolta nel momento più cruciale della liturgia.
Cio’ puo’ significare solo una cosa: che l’impurità del denaro va proclamata come simbolo ma non osservata alla lettera. E qui comprendiamo meglio la funzione del sacro: è il proclama che garantisce l’appartenenza ad una tribù, e se l’appartenenza è cio’ che conta, allora basta e avanza quello.
Altro piccolo esempio. Se chiedi a Giovanni quanto stima la sua vita in euro, lui avrà un moto di repulsa. Tuttavia, Giovanni, durante la giornata, compirà mille azioni da cui si puo’ evincere il valore che si rifiuta di formulare esplicitamente.
La conclusione è che il valore esiste ed è calcolabile ma per questioni simboliche l’interessato si rifiuta di fornirlo o addirittura di pensarlo, questo perché vuole comunicare al mondo che per lui la “vita è sacra”.
In cio’ che diciamo c’è un messaggio diretto e un messaggio indiretto: il primo è di natura economica, il secondo di natura simbolica. I due messaggi convivono, infatti Giovanni dà un valore in euro alla sua vita ma DICENDO di non poterlo dare ci comunica la sua appartenenza alla tribù di coloro per cui “la vita è sacra”. In Chiesa malediciamo mammona e il denaro in modo simbolico ma poi all’offertorio facciamo della moneta e del portafogli un protagonista assoluto.
L’identità e l’appartenenza sono un bene privato (ci rende più felici) ma l’aspetto simbolico riveste anche un valore comunitario. infatti, noi sappiamo tante cose della tribù della “vita è sacra” e di conseguenza sappiamo molte cose di Giovanni. Giovanni si rende prevedibile, diminuisce l’incertezza sociale e questo è un bene per tutti. Noi sappiamo molte cose di della tribù che “disprezza il denaro”, cosicché riusciamo a coordinarci bene con loro, sappiamo con chi abbiamo a che fare, sappiamo se e come evitarli, se e come incontrarli. Il simbolismo dei sacramenti è un vantaggio anche per i non appartenenti alla tribù che li celebra.
Ma c’è un aspetto che puo’ risultare fastidioso: “simbolo” e “letteralismo” possono interagire in modo equivoco. Se Giovanni dice “la vita umana non ha prezzo” usa un’espressione simbolica che molti potrebbero prendere alla lettera equivocando. Lo stesso Giovanni potrebbe auto-ingannare se stesso pensando alla verità letterale della sua espressione simbolica e rispondere in modo scorretto a chi gli chiede quanto valuta in euro la sua vita.
A volte simboli e lettera confliggono in modo così potente che meglio sarebbe ritarare il sistema simbolico formatosi in contesti differenti in modo da mantenerne il valore sociale minimizzando equivoci ed auto-inganni.
Alcuni equivoci sono socialmente molto costosi. Facciamo una caso ipotetico: chi dice “i bambini non si comprano” prendendosi alla lettera potrebbe opporsi alle commissioni richieste dagli intermediari all’adozione, il che farebbe crollare le adozioni in tutto il mondo con danno per tutti. Chi invece dice “i bambini non si comprano” cosciente di esprimere un mero simbolo (la sacralità del bambino) non farebbe mai un errore del genere perché sa che simbolo e lettera divergono.
E non so fino a che punto chi dice che l’ “utero non si affitta” parli in modo simbolico anziché letterale. Districare la matassa è difficile sia per chi ascolta che per chi parla.
Chi dice “valori non negoziabili” è poi non negozia (magari perché preferisce sparare ai medici abortisti), probabilmente fa un danno all’intera comunità. Al contrario, chi parla di “valori non negoziabili” e poi di fatto negozia non si sta necessariamente contraddicendo poiché c’è una differenza tra lettera e simbolo.
purit
Come far convivere lettera e simbolo, sacro e profano? Ci sono quattro atteggiamenti.
1) I moralisti. Per loro gli ambiti vanno tenuti ben separati, nel momento in cui entrano in contatto si crea una contaminazione. Ipotizzare in modo esplicito che il valore “non negoziabile” sia di fatto negoziabile significa inquinarlo irreparabilmente. Meglio negare anche l’evidenza pur di conservare la dimensione del sacro.
2) Gli economicisti. Per loro i simboli sono sempre riducibili alla lettera. Il sacro è sempre riducibile all’economia. Operazione che va fatta per comprendere e spiegare.  Esempio: il matrimonio è un mero contratto economico a lungo termine e l’aspetto rituale una mera patina superficiale che lo studioso deve smascherare.
3) I relazionisti. Per loro simbolo e lettera sono due dimensioni umane imprescindibili che possono e devono convivere. Il sacro riguarda la dimensione comunitaria, il profano la dimensione individuale. Entrambe vanno preservate senza fagocitarsi. Quando i costi di una simbolica datata sono troppo alti si proceda a riformarla.
4) I dialettici. Per loro tutto è lotta e i simboli sono armi come altre: servono ai “forti” per sottomettere i “deboli”. La rivoluzione esige un rovesciamento e una sostituzione. Esempio: il patriarcato ha imposto suoi simboli per sottomettere il genere femminile, oggi la rivoluzione femminista è chiamata a sovvertirli.
Personalmente mi sento più vicino a 3)… con una spruzzatina di 2).

giovedì 10 marzo 2016

CHAPITRE VI Une morale : tout homme a un prix - Les discrètes vertus de la corruption by Gaspard Koenig

  CHAPITRE VI Une morale : tout homme a un prix -  Les discrètes vertus de la corruption  by Gaspard Koenig - #propostaindecente #controkant #valorinonnegoziabili
CHAPITRE VI Une morale : tout homme a un prixRead more at location 1409
Note: 6@@@@@@@@@@@@@@@@@@ Edit
« Every man has his price » : tout homme a un prix pour lequel il se vend. Telle est la maxime de la corruption, énoncée selon la légende par Sir Robert Walpole, Premier ministre de George Ier puis de George II.Read more at location 1411
Every man has his price » : tout homme a un prix pour lequel il se vend. Telle est la maxime de la corruption, énoncée selon la légende par Sir Robert Walpole, Premier ministre de George Ier puis de George II.Read more at location 1411
Note: WALPOLE Edit
Le scrupuleux Emmanuel Kant ne s’y est pas trompé. Il écrit au début de son opuscule sur La Religion dans les limites de la simple raison : « Un membre du Parlement anglais proféra dans la chaleur des débats cette assertion : “tout homme a son prix pour lequel il se livre”. Si cela est vrai… il se pourrait que ces paroles de l’apôtre soient vraies de l’homme de manière générale : il n’est ici aucune différence, tous sont pécheurs également. »Read more at location 1420
Note: KANT Edit
Cette loi se traduit par un impératif catégorique, dont la formulation varie, mais qui repose approximativement sur deux principes : agis de telle façon que tu traites autrui non seu lement comme un moyen, mais aussi comme une fin en soi ; et agis selon une maxime qui puisse se transformer en loi universelle.Read more at location 1427
Note: IMPERATIVO CATEGORICO Edit
Il joue le pragmatisme contre l’universalisme : alors que, chez Kant, seul le mobile intérieur compte pour évaluer la moralité d’un acte, le corrompu ne s’attache bien évidemment qu’au résultat de la transaction. La question n’est alors plus « que dois-je faire ? » mais « combien faut-il payer ? ».Read more at location 1433
La question n’est alors plus « que dois-je faire ? » mais « combien faut-il payer ? ».Read more at location 1435
Note: PRAGMATISMO ANTIKANTIANO Edit
On sait depuis Friedrich Hayek que le marché est le meilleur instrument de connaissance. Ce qui vaut pour les objets doit s’appliquer aussi aux âmes : l’évaluation sert d’introspection.Read more at location 1438
Note: HAYEK Edit
Pour congédier définitivement la morale kantienne, il faut savoir si tout le monde a un prix.Read more at location 1440
Cette question est au centre d’Indecent Proposal (Proposition indécente), le film d’Adrian Lyne.Read more at location 1445
Note: PROPOSTA INDECENTE Edit
David. — Il y a des limites à ce que l’argent peut acheter. John G. — Pas beaucoup. Diana. — On ne peut acheter des gens. John G. — J’achète des gens tous les jours. Diana. — Dans les affaires, peut-être, mais pas quand les vrais sentiments sont en jeu. John G. — Vous êtes naïve… mettons un peu à l’épreuve tous ces clichés : toute une vie à l’abri du besoin, contre une seule nuit.Read more at location 1453
Diana reste prisonnière d’un mythe kantienRead more at location 1462
Exit donc les Lumières et leur mystique de l’Individu, aux droits sacrés,Read more at location 1484
Osons dire alors que every man has his price. C’est une morale difficile, qui exige de l’expérience pour évaluer les autres, de l’énergie pour réussir ses entreprises, et une vraie connaissance de soi-même pour fixer son propre prix.Read more at location 1576
Note: MORALE ANTIKANTIANA Edit
des âmes sont plus subtiles que celles de la casuistique. CHAPITRE VIIRead more at location 1579
Note: immaginario benpensante: orruzione patto col diavolo (segno di desidrrio e dinamismo) Faust: es. supremo di desiderio di conoscenza anime in vendita su e bay la realtà: nessun patto col diavolo... solo abitudine e nuovi equilibri