martedì 1 ottobre 2019

LA MIA PERSONALE STORIA DEL FASCISMO ITALICO

LA MIA PERSONALE STORIA DEL FASCISMO ITALICO

Il fascismo nacque dopo la I guerra mondiale con a capo l'ex direttore dell' Avanti Benito Mussolini. Si fece notare rispondendo con la violenza alle violenze del socialismo rivoluzionario. Presto ebbe molti imitatori, il più famoso fu il tedesco Adolf Hitler. Successivamente, Mussolini andò al potere con il consenso del Re e da quel momento potè minare dall'interno la democrazia italiana istituendo una dittatura. L'alleanza con Hitler condusse il regime verso una guerra infausta contro gli alleati. Il resto lo sappiamo.

Nella vulgata il fascismo è considerato un estremismo di destra da contrapporre agli estremismi di sinistra, anche l'Internazionale Comunista lo vedeva così; ma questa interpretazione ha un punto debole: i due estremismi condividono troppe idee per essere agli antipodi, specie in materia economica. L'alternativa consiste nel considerare comunismo e fascismo come due forme di totalitarismo: entrambe politicizzano qualsiasi aspetto della vita sociale. In questo caso, gli affezionati al primo paradigma hanno l'obiezione pronta: ma se comunisti e fascisti proposero solo variazioni sullo stesso tema perché furono acerrimi nemici? Risposta: perché da sempre l'eretico è sentito come più minaccioso dell'infedele. L'eresia qui è rappresentata dalla questione del nazionalismo, per i comunisti i lavoratori possono disinteressarsi alla patria, per i fascisti i due destini non sono disgiunti: la sorte dell' Italia incide sulla sorte dei lavoratori italiani. Rinunciando alla radicalità comunista, il socialismo dei fascisti è più pragmatico ma così facendo scava un fossato che lo rende il nemico da battere.