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mercoledì 17 gennaio 2018

Quale uguaglianza?

Quale uguaglianza?

Nella società moderna l’uguaglianza tra i membri è un precetto irrinunciabile, almeno dai tempi della rivoluzione americana (o francese)..
Ma quale uguaglianza?, ne esistono almeno tre:uguaglianza dei diritti (UD), uguaglianza dei risultati (UR) e uguaglianza delle opportunità (UO).
La nostra Costituzione dice tutto e il contrario di tutto, quindi, come al solito, meglio metterla da parte.
La prima è tipica dei liberali, ma poiché i liberali non esistono, almeno alle nostre attitudini, la trascurerò.
La seconda è tipica dei comunisti: “da ognuno secondo le sue capacità ad ognuno secondo i suoi bisogni”.
La terza è tipica dei “liberali alle vongole”, quelli che non hanno lo stomaco per essere liberali ma hanno la furbizia di non essere comunisti.
Personalmente prediligo l’ UR a l’ UO. Ok, sarei per l’ UD, ma qui non vale.
Perché?
Ci sono applicazioni radicali e applicazioni sensate sia dell’ UR che dell’ UO.
E’ chiaro che di fronte ad un’applicazione radicale dell’ UR rispetto ad una sensata di UO, preferisco la seconda. Ma questo non è un confronto onesto.
Per capire la tesi procedo con esempi.
1. Applicazione radicale dell’ UR: progressività della tassazione.
2. Applicazione sensata dell’ UR: reddito minimo di cittadinanza.
3. Applicazione sensata dell’ UO: borse di studio.
4. Applicazione radicale di UO: ?
Il punto 4 merita attenzione: si noti che se Giovanni intende fare il liceo scientifico e Giuseppe il classico, Giovanni e Giuseppe non avranno le stesse opportunità. Bisogna intervenire.
Vi lascio comprendere l’incubo in cui l’applicazione radicale dell’ UO getta la società: va controllato tutto di tutti. La carta millimetrata diventa lo strumento principe del burocrate.
Una società comunista controlla i redditi, ovvero la punta finale dell’ iceberg. Una società invasata dall’ UO deve controllare la parte sommersa dell’iceberg, ovvero il 95% della realtà sociale!
Se uno ha tre dipendenti, uno e mezzo dovrà essere donna, altrimenti le donne non avrebbero le medesime opportunità degli uomini.
Si capisce adesso perché preferisco UR  a UO?: nel confronto tra applicazioni sensate nessuna prevale con chiarezza, ma un elementare principio di precauzione ci impone di privilegiare il confronto tra alternative radicali, e in questo caso l’UR si rende preferibile.
Inoltre, si sa come vanno le cose: la marcia indietro non esiste, si inizia con soluzioni sensate per radicalizzarsi sempre di più quando le cose non funzionano come si vorrebbe (e le cose  non funzionano mai come si vorrebbe).
Nessun testo alternativo automatico disponibile.

giovedì 11 gennaio 2018

Diseguaglianze sopravvalutate?

Le diseguaglianze di reddito sono cresciute?

Sembrerebbe di sì. Ora sembra però molto meno di quanto si credeva. Non si è tenuto conto di tre fattori.

1) Tasse sui ricchi. Negli anni '80 Reagan abbassò le tasse ai ricchi, la cosa ha avuto conseguenze: prima gli utili aziendali venivano reinvestiti in azienda alzando il valore delle azioni (possedute dai ricchi, ovviamente), dopo il taglio fiscale vennero invece distribuiti o destinati ai mega stipendi dei manager. Nella sostanza cambia poco, senonché solo la seconda modalità viene registrata dal calcolo delle diseguaglianze.

2) Matrimoni. In questi anni le persone sposate sono diminuite di molto, ma non tra i ricchi. Poiché i redditi considerati nel calcolo delle diseguaglianze sono quelli familiari, la cosa ha un peso.

3) Contributi. Tra i redditi dei non ricchi dovrebbero essere ricompresi benefit come l'assicurazione sanitaria e pensionistica (contributi).

Rimettendo a posto le cose le diseguaglianze di reddito non aumentano di molto rispetto al passato.