LA PSICO-SOCIOLOGIA D CHARLES MURRAY
In questo libro la espone in quattro punti.
1) Il carattere debole delle persone le induce in errore.
2) I poveri sono particolarmente impulsivi: bevono, giocano, divorziano, hanno figli illegittimi, si drogano... E si rovinano.
3) Fino agli anni sessanta lo stigma sociale era uno strumento efficace per porre un freno a questi impulsi distruttivi. Esempio, una ragazza avrebbe avuto volentieri rapporti prematrimoniali col rischio di restare incinta fuori dal matrimonio, ma sapeva che sarebbe stato un suicidio sociale. Anche per questo si tratteneva.
4) Dagli anni sessanta lo stigma sociale si è indebolito. La cosa ha lasciato indifferente chi poteva contare su una buona dose di autocontrollo ma ha danneggiato chi invece aveva tare caratteriali. Questi ultimi hanno perso contatto dal gruppone.
Lo schemino gira, non c'è che dire, ogni singolo punto sembra solido. Tuttavia, non sorprende constatare che non piace. Nessuno vuole tornare agli anni '50 così come nessuno vuole "incolpare le vittime".
L' opposizione più argomentata alla psico-sociologia di Murray è portata da Sendhil Mullainathan. Nel libro che linko nei commenti il nesso di Murray viene rovesciato: è la povertà che stressa e indebolisce i caratteri. A spanne non trovo molto convincente questa replica, i "più poveri" tra noi sono gli immigrati e non mi sembra che abbiano un carattere particolarmente deficitario.