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sabato 7 dicembre 2019

PROMUOVERE ED ESPRIMERE

PROMUOVERE ED ESPRIMERE
Ecco come di solito si invoca il primato della politica: quando acquisti la zuppa al supermercato, il tuo focus è limitato, stai solo considerando il tuo bene o forse quello della tua famiglia. Ma quando voti un senatore, consideri il bene di tutti. La politica deve quindi avere la precedenza. Riguarda tutti, non te solo, ha un focus più nobile.
E bisogna ammettere che chi appronta questa difesa della politica puo' disporre di prove empiriche in grado di sostenere entrambi i punti.
Tuttavia, questo argomento cade presto nella polvere. Non basta infatti nutrire un interesse pubblico per essere buoni elettori, occorre sapere come l'interesse pubblico si promuove. In caso contrario si fanno più danni che altro.
La distinzione tra promuovere un valore ed esprimere la propria fedeltà a quel valore è cruciale. Purtroppo, il voto è come il tifo. Io, per esempio, tifo Juve anche quando sono sul divano a centinaia di chilometri dallo stadio. So benissimo di non aiutare in niente la mia squadra. Esprimo solo il mio sostegno e mi sento bene così. Allo stesso modo, molte persone votano per esprimere il loro sostegno a determinati valori politici anche se non cambieranno nulla nella sostanza. Ma un difensore della democrazia deve dimostrare che gli elettori promuovano il bene comune, non solo che lo sostengano.
Non è necessario raccogliere faticosamente le informazioni corrette e soppesare l'evidenza contraria per esprimere semplicemente la propria fedeltà a un certo valore. Mettere un Like a un post di Facebook a favore del WWF esprime il tuo sostegno alla conservazione della fauna selvatica anche se non hai fatto alcuna ricerca per capire se il WWF aiuta effettivamente a preservare la fauna selvatica.
Come verificare il reale atteggiamento degli elettori? Se un elettore "promuove il bene" anziché "esprimere il bene" 1) acquisirà informazioni utili per promuovere quei valori e 2) rivedrà spesso le sue convinzioni per aggiornarle.
Tutto suggerisce che cose del genere sono rarissime.
Infine, c'è la questione di come i cittadini facciano uso delle informazioni che possiedono. Supponiamo di avere uno juventino doc. Il suo giudizio sul fatto che un calciatore sia buono o meno dipende in gran parte dal fatto che giochi o meno nella Juve. Per emettere il suo giudizio non trascorre il suo tempo ad analizzare con cura le partite degli altri club, a stilare o consultare le statistiche e a leggere i rapporti di scouting, ciò che per lui conta di più è l'affiliazione. Se il giocatore indossa la maglia bianco-nera è ok, altrimenti è una merda. Inutile dire che non dovresti fidarti del giudizio di un tifoso di calcio quando giudica le squadre o i giocatori. Ma lo stesso dicasi dell'elettore che si "esprime" nell'urna.
Geoffrey Cohen ha scoperto che l'atteggiamento delle persone nei confronti di una certa politica si prevede meglio guardando chi "tifa" che guardando alle sue idee. Il ricercatore ha presentato a elettori di sinistra e di destra due diverse proposte. La prima era una politica di benefici previdenziali; la seconda una politica di tagli sociali. Presumibilmente, quelli di sinistra avrebbero dovuto preferire la prima e quelli di destra la seconda. Senonché, ai soggetti è stato detto come si sono schierati i vari partiti. Quando la politica dei tagli è stata abbinata ai partiti di sinistra, una buona fetta degli elettori di sinistra l'ha preferita. E quando la politica più generosa è stata abbinata ai politici di destra, molti elettori di destra si sono aggregati.
Questo tipo di irrazionalità epistemica non è affatto irrazionale o, come dice qualcuno, è "razionalmente irrazionale". In effetti, avere credenze accurate sui giocatori della Juve è noiosissimo e ci priva del bello di tifare una squadra. Lo stesso vale per la politica.
Ci aspetteremmo di vedere un comportamento "espressivo" quando il costo dell'esprimersi è basso. Ma questo è proprio il caso della politica. Il tuo voto pesa poco e tutto quel che ti puo' dare la condizione di elettore è una felicità espressiva. Al contrario, il vantaggio espressivo dello shopping all'Esselunga è costoso: il prodotto di bassa qualità che acquisti solo per "esprimerti" lo paghi tutto tu e te lo mangi tutto tu. Scommetto che le persone hanno maggiori probabilità di assumere un comportamento espressivo nella cabina elettorale rispetto a quando fanno la spesa. La politica esalta l'espressività, il mercato la razionalità. Questo è un grave vulnus per la democrazia, affinché lo stato risolva il problema dei beni pubblici, gli elettori devono promuovere un governo che fornisca beni pubblici in modo efficiente, non semplicemente esprimere il proprio sostegno a tale governo.
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Unequivocal Justice challenges the prevailing view within political philosophy that broadly free market regimes are inconsistent with the basic principles of liberal egalitarian justice. Freiman argues that the liberal egalitarian rejection of free market regimes rests on a crucial methodological...

venerdì 22 novembre 2019

SPALTI

SPALTI
Il calcio è mimesi di vita, diceva la buon anima del Giuanin Brera fu Carlo. Parole sante: sul campo impari il merito, la fortuna, la vittoria, la sconfitta e soprattutto che la Legge è uguale per tutti: biondi, bruni, forti, deboli, ricchi e poveri.
Ma per imparare ancora di più devi guardare fuori dal campo, sugli spalti, dove ci sono gli ultrà. Ecco, i tifosi ti insegnano come funziona la politica.
Quando sono in casa e gioca la Juve alla TV io tifo di brutto e incito la squadra con una mitragliata di "dài-dài-dài...". La mie bambine mi guardano attonite e sul volto hanno dipinto il consiglio: "guarda che non ti sentono, è inutile che sudi così papà". In effetti il mio tifo non incide, perché mi agito tanto allora? Per esprimermi. Ecco allora la prima lezione: l'elettore sa che il suo voto non incide ma va ugualmente a votare. Perché? Per esprimersi! L'elettore è fondamentalmente un tifoso: la politica gli serve per esprimersi.
Da tifoso ho i miei beniamini, per esempio Bonucci. Lo adoro. Poi ha cambiato maglia, ne ha messa una rosso-nera 8colore orribile converrete), e ho cominciato ad odiarlo. Ma era sempre lui, solo con un vestito diverso. Infine ha ricambiato maglia di nuovo tornando a quella bianco-nera, e ho ricominciato ad amarlo come se nulla fosse successo. Ma era sempre lui, solo vestito diversamente. Chissà cosa hanno pensato le mie bambine, non che sottovalutino l'importanza dell'abbigliamento ma che potesse produrre un passaggio dall'odio all'amore forse non lo sospettavano nemmeno loro. Ecco il militante offre lo stesso spettacolo sconcertante: se una cosa la dice il suo capo-popolo è una considerazione su cui meditare ma se esce da un'altra bocca, tipo quella del nemico giurato, diventa una cazzata terrificante. L'elettore è un tifoso: la politica gli serve per avere un'orda in cui intrupparsi gioiosamente.
Quando ho scelto la squadra da tifare mica mi sono messo a compulsare le statistiche, ad analizzare nel dettaglio le prestazioni degli atleti, ad approfondire la storia dei club: sono andato dove mi portava il cuore esaltando le mie emozioni primarie: il calcio è divertimento mica pallosissimo studio. L'elettore fa lo stesso, resta ignorante pur di andare dove batte il suo cuore e sfogarsi.
Quando alla sera riguardo la moviola noto che la Juve ha sempre ragione, mancano regolarmente all'appello un paio di rigori mentre le contestazioni altrui sono ridicolmente pretestuose. Sì, lo so, sulla Juve circolano miti ma sono chiaramente messi in giro da invidiosi che non sanno perdere (di solito gli interisti ladri di scudetti). In alcuni rari attimi di lucidità puo' attraversarmi il dubbio di essere leggerissimamente fazioso ma poi ricomincio come prima perché in fondo è comodo e divertente (dubitare stanca e domani si lavora). L'elettore è così: un tale che giudica tutto instupidito da una fede... perché è bello così! Perché ci si diverte di più e si fatica meno.
Conclusione. Il calcio è mimesi di vita: guarda in campo e vedrai la società libera, guarda sugli spalti e vedrai la politica.

8 Behavioral Symmetry, Again + 9 CONCLUSION

8 Behavioral Symmetry, Again
Note:8@@@@@@@@@@@@@@Democrazia..ignoranza e stupiditá

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Loyalty to any one sports team is pretty hard to justify.
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Fans will be so in love with a player but if he goes to another team, they boo him. This is the same human being in a different shirt—they hate him now. Boo! Different shirt! Boo!
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if the principle of behavioral symmetry is correct, then Rawlsian ideal theory is self-undermining.
Note:Tesi....tieni presente che public choice considera governanti e governati allo syesso modo...simmetria

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showing that people are characteristically more public-interested in politics than elsewhere.
Note:Tesi impossibile da dimostrare...in politica nn valgono principi diversi

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Rational Choice Theory
Note:Tttttttttt

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inadequacy of rational choice theory.
Note:Mina la simmetria

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they’ll sacrifice money to play fair.
Note:Esperimenti

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I have two replies. First, this sort of objection misunderstands rational choice theory.
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rationality involves preferring more value over less value.3 There’s nothing irrational about pursuing altruistic values.
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Second, behavioral symmetry doesn’t assert a particular behavioral model; it asserts only that you should apply your model consistently across institutions.
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To disconfirm behavioral symmetry, it’s not enough to show that people are often altruistic.
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you’d need to show that people are characteristically more altruistic in their role as political actors
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Competition in Markets and Politics
Note:Tttttttt

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markets encourage a competitive, “greed is good” mentality whereas democracies ask us to listen to each other,
Note:Asimmetria

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democratic politics is itself a kind of market competition. Accordingly, Cohen’s concerns about markets apply with at least as much force to democracies.
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But maybe political competition is gentler
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Adam Smith would have us focus on all of the unseen cooperation
Note:Nn solo aviditá

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The tax draws us into a conflict because her gain is my loss.
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citizens can be quite hostile to their political opponents.
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we’re subject to a strong cross-partisan prejudice;
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experimenters had subjects play the trust game and the dictator game.
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results suggest that people are both less generous and less trusting when interacting with those from the other side of the political aisle.
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So there’s reason to doubt that real-world democratic competition induces citizens to think of themselves as engaged in a “common cooperative project”
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Public-Interested Voting
Note:Tttttttt

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When you shop for soup, your focus is narrow. You’re probably considering only your own good or maybe your family’s. But when you’re shopping for a senator, you’re considering the good of all.
Note:L argpmento piú forte

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people tend not to vote selfishly.
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This argument ultimately falls short. Voters need more than public-interested intentions if they are to promote the public good of good government; they need accurate beliefs
Note:Ma

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the distinction between promoting a value and expressing your allegiance to that value is crucial.
Note:Espressionosmo

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I cheer for the Philadelphia Eagles even when I’m on a couch 295 miles away from Philadelphia. I’m under no illusion that I’m helping them win. I’m expressing my support
Note:Analogia con il tifo

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Rawlsian ideal theory needs voters to promote the common good, not just express support
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“Liking” a Facebook post advocating for a wildlife preservation organization expresses your endorsement of wildlife preservation even if you haven’t done any research into whether the organization actually helps preserve wildlife.
Note:analogia

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if voters are motivated to promote values rather than express them, they will (i) acquire information
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(ii) revise their beliefs
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But the empirical evidence suggests that they do neither.
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Finally, there’s the question of how citizens make use of the information
Note:Tttttt

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analogize political partisans to sports fans.
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Your friend spends a little time watching games, studying players’ statistics, and reading the scouting reports, but what matters most to him is the player’s team affiliation.
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Needless to say, you shouldn’t trust this friend’s judgment about which football players are good
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When the stereotypically conservative policy was labeled with Democratic support, liberals supported it.
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“motivated political reasoning”
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Dan Kahan
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“team affiliation” influences how we interpret political information,
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Note that this sort of epistemic irrationality is practically rational or, as Bryan Caplan puts it, “rationally irrational.”40 Having accurate beliefs about the quality of Eagles players doesn’t do Eagles fans any good
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Indeed, having accurate beliefs about Eagles players is probably downright harmful
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So the empirical evidence fails to support the claim that voters promote the public good of good democratic governance.
Note:Conclusione

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“Good intentions are ubiquitous to politics; what is scarce is accurate beliefs.”
Note:Motto

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people are more likely to engage in expressive behavior in the voting booth than the grocery store. But this asymmetry doesn’t undermine behavioral symmetry
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we’d expect to see more expressive behavior when the cost is lower.
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It’s worth repeating, though, that an asymmetry in expressive behavior won’t vindicate Rawlsian ideal theory.
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Conclusion
Note:@@@@@@@@@@

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we ought to reject an a priori ideal institutional analysis of the state.
Note:Upshot

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we have no need for the state.
Note:Nel mondo ideale

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we can generate a need for the state by switching to the nonideal assumption
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However, in doing so we lose the right to make the a priori stipulation that the state itself is fully just.
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we may not assume, as Rawls does, that the state acts “in accordance with
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Take Rawls’s difference principle as an example:
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make the poorest as rich as possible.
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open, empirical question
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laissez-faire capitalism, or liberal socialism,
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I want to address the worry that my argument against ideal theory doesn’t change anything of substance.
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his conclusions nevertheless stand because there’s so much empirical evidence that policies like dramatic income redistribution and campaign finance regulation are needed to advance the aims of liberal egalitarianism. Consider Denmark/Sweden/Thomas Piketty.”
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we should be skeptical that the empirical institutional analysis is easily and obviously settled.
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There’s reason to think that we start with the moral judgment that laissez-faire capitalism (or liberal socialism, etc.) is just and then cherry-pick empirical evidence to rationalize
Note:L a priori

Yellow highlight | Location: 4,451
Jonathan Haidt report that economists’ “moral judgment profiles” predict their responses to empirical questions.
Note:Pregiudizi

Yellow highlight | Location: 4,458
people who score highly on care are more likely to hold the economic belief that the minimum wage is an effective means to helping workers.
Yellow highlight | Location: 4,460
By analogy, wouldn’t it be strange if, say, a strong concern for keeping rooms warm predicted a person’s belief about the effectiveness of wood stoves relative to gas stoves as a mechanism for keeping rooms warm?
Note:Distorsioni

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Similarly, there’s nothing inconsistent in thinking that we should improve workers’ well-being and thinking the minimum wage is not an effective
Yellow highlight | Location: 4,465
But it turns out that this moral belief and this economic belief tend not to go together.
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substantive conclusions about the workings of the economy are suspiciously correlated with their moral values.”
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In short, we academics may be as susceptible to motivated political reasoning as anyone else.
Yellow highlight | Location: 4,478
We’re all tempted to think that we are the exception to the general rule;
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Rawls and others haven’t produced successful arguments for ruling out free market regimes a priori
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if we may not assume away government failure, then we may not dismiss the classical liberal worry that the state tends to hurt, rather than help,

lunedì 21 maggio 2018

INTRO - HIGHLIGHT

INTRO@@@@@@@@@

Yellow highlight | Location: 250
Bill: In a perfect world, I’d have longer arms so I could shave my back. Hank: In a perfect world, you’d have no back hair.
Note:ESERGO

Yellow highlight | Location: 253
A perfect state is a pointless state.
Note:FILOSOFIA POLITICA E NONSENSE

Yellow highlight | Location: 254
If Rich would donate his 40% to the poor, the state wouldn’t need to tax his income. If Mimi would buy a hybrid instead of a Hummer, the state wouldn’t need to cap
Note:PERCHE' TASSARE? PERCHE' REGOLARE?

Yellow highlight | Location: 255
But since virtue alone won’t do the job, the state needs to redistribute equitably and regulate efficiently.
Note:CCCCCC

Yellow highlight | Location: 257
the very reasons why the state is needed are reasons why the state won’t work.
Note:DOVE LO STATO SERVE LO STATO NON FUNZIONA

Yellow highlight | Location: 261
a state that efficiently provides public goods is itself a public good:
Note:ARGOMENTO SPECCHIO

Yellow highlight | Location: 267
Free riders won’t pay the costs of good government
Note:CCCCCCCC

Yellow highlight | Location: 272
our theory cannot coherently assume a just state.
Note:CCCCC

Yellow highlight | Location: 272
But ideal theories of the state, like John Rawls’s, make precisely this assumption. Rawls and others stipulate fair-playing, equality-prizing citizens who work hard to make their democratic state completely just. But people who play fair and prize equality don’t need a state to force them to do the right thing—
Note:L'ASSUNTO DI RAWLS

Yellow highlight | Location: 281
The shift to nonideal theory should prompt Rawls and other liberal egalitarians to rethink their rejection of a free market,
Note:RIPENSARE IL MERCATO

Yellow highlight | Location: 290
I defend the claim that an ideally just society has no need for a coercive state. Coercion is needed to achieve justice only when society is less than fully just. But when society is less than fully just, we cannot stipulate the ideal justness of the state itself.
Note:LA GERUSALEMME CELESTE E BABILONIA... NON CONFONDIAMO

Yellow highlight | Location: 295
ideal theorists have sidestepped this dilemma by implicitly violating what Geoffrey Brennan and James Buchanan call “behavioral symmetry”—
Note:VIOLARE L'ASSUNTO DEL COMPORTAMENTO SIMMETRICO (O PRINCIPIO DELL'EGUAGLIANZA)

Yellow highlight | Location: 299
liberal egalitarians’ objections to classical liberalism miss the mark precisely because classical liberal arguments typically presuppose behavioral symmetry.
Note:I VIOLENTATORI DELL'ASSUNTO ALTROVE LO UTILIZZANO A MAN BASSA

Yellow highlight | Location: 336
that purports to challenge the principle of behavioral symmetry. I conclude that the principle, properly understood, withstands these challenges. As a result, philosophers should abandon ideal theories of the state entirely.
EVIDENZA EMPIRICA

venerdì 4 agosto 2017

Perché la sinistra è antipatica? SAGGIO


Perché la sinistra è antipatica?


Luca Ricolfi ci aveva persino scritto un libro su questo inconveniente: “Perché siamo antipatici. La sinistra e il complesso dei migliori”.
Un libro un po’ pretenzioso poiché immaginava possibili soluzioni all’inconveniente quando soluzioni non ci sono: la sinistra, infatti, è antipatica per natura.
Perché la sinistra è antipatica?
Per essere coerente.
***
Veniamo all’argomento della mia tesi: la sinistra immagina un mondo ideale e cerca – attraverso la politica – di avvicinare il nostro a quello.
Si tratta di correggere il reale avendo come modello l’ideale.
Mi spiego meglio.
Perché tassare i ricchi per dare ai poveri? Perché i ricchi non danno ai poveri volontariamente, sono cattivi.
Perché imporre la raccolta differenziata? Perché non la facciamo volontariamente, siamo cattivi.
Ammettiamo che sia corretto ritenere che un ricco debba trasferire ai poveri il 40% del suo reddito.
Ebbene, se un ricco desse volontariamente ai poveri il 40% del suo reddito non ci sarebbe alcun bisogno di tassarlo.
Ma un ricco giusto lo fa volontariamente per definizione poiché abbiamo appena detto che è la cosa giusta da fare.
In altri termini: se il mondo fosse giusto i partiti politici di sinistra non esisterebbero. A che servirebbero?
Ma il mondo non è giusto, per cui è necessario che i giusti prendano il potere e governino sugli ingiusti.
D’altro canto, immaginiamoci un mondo ingiusto: in un’ipotesi del genere anche i governanti – essendo ingiusti – realizzerebbero politiche ingiuste, magari tasserebbe i poveri per dare ai ricchi (sotto forma per esempio di opera lirica, teatro sperimentale, arte d’avanguardia e università gratuite).
In buona sostanza, nella mentalità di sinistra il mondo si divide tra giusti ed ingiusti con i primi che cercano di correggere i secondi attraverso la politica, ovvero il monopolio della violenza.
La politica di sinistra è un nonsense senza questa cruciale divisione tra giusti e ingiusti. Infatti:
  1. se il mondo fosse composto solo da giusti la politica di sinistra sarebbe un pleonasma,
  2. se il mondo fosse composto solo da ingiusti la politica di sinistra sarebbe una chimera.
  3. Sintesi: se il mondo fosse composta de eguali la politica di sinistra non avrebbe alcun senso.
Ora è più evidente come diventi assolutamente necessariodividere il mondo tra giusti e ingiusti. I giusti sono di sinistra e la loro missione è quella di governare gli altri. Se non fosse così la loro azione sarebbe pleonastica o chimerica.
Immaginate, per analogia, uno scienziato della politica che parlasse in questi termini:
“ho risolto il problema degli ubriachi alla guida delle auto ma la mia soluzione vale solo in un mondo in cui le bevande alcoliche non sono state inventate”
Ebbene, se la sinistra avesse in mente un’umanità di eguali il suo messaggio di fondo sarebbe esattamente di questo tenore assurdo.
Chiudo allora tornando alla questione dell’antipatia, ora tutto è più chiaro: immaginate un tizio che pensi in questi termini: io sono il giusto e sono chiamato a governare con la forza te che sei l’ ingiustizia fatta persona.
Bè, ma questa non è altro che la forma mentis dell’uomo di sinistra. E, si badi bene, non si tratta di un accidente, si tratta di una necessità. Aggiungeteci pure il fatto che costui – in contesti solo leggermente diversi – fa continuamente appello all’eguaglianza delle persone, e il quadretto è composto.
Ebbene, vi sembra una persona simpatica?
No. Non lo è… ma per essere di sinistra non si puo’ che essere quel tizio.
se
A questo si potrebbe obbiettare: “quanto dici vale anche per la destra”.
No.
No, se si adotta la definizione di destra che personalmente prediligo: per me l’uomo di destra è un tale a cui è antipatico l’uomo di sinistra e si oppone ai suoi progetti. In un certo senso è qualunquista, non rivendica un piano politico alternativo, si limita ad opporsi e ad esecrare. La sua politica è indiretta: fatta fuori la sinistra, infatti, trionfa la legge di natura con le sue gerarchie precostituite.

giovedì 3 agosto 2017

Sinistra nonsense SAGGIO


Sinistra nonsense


Bill: in un mondo perfetto avrei braccia talmente lunghe da potermi grattare la schiena.
Hank: in un mondo perfetto la schiena non ti pruderebbe mai.
Unequivocal Justice (Political Philosophy for the Real World) – Christopher Freiman
***
Trigger warning: – l’errore di Rawls – sinistra nonsense – Gerusalemme e Babilonia –
***
A perfect state is a pointless state.
Note:FILOSOFIA POLITICA E NONSENSE
If Rich would donate his 40% to the poor, the state wouldn’t need to tax his income. If Mimi would buy a hybrid instead of a Hummer, the state wouldn’t need to cap… But since virtue alone won’t do the job, the state needs to redistribute equitably and regulate efficiently. 
Note:PERCHE’ TASSARE? PERCHE’ REGOLARE?
the very reasons why the state is needed are reasons why the state won’t work.
Note:DOVE LO STATO SERVE NON PUO’ FUNZIONARE
a state that efficiently provides public goods is itself a public good… Free riders won’t pay the costs of good government … our theory cannot coherently assume a just state. 
Note:ARGOMENTO SPECCHIO
But ideal theories of the state, like John Rawls’s, make precisely this assumption. Rawls and others stipulate fair-playing, equality-prizing citizens who work hard to make their democratic state completely just. But people who play fair and prize equality don’t need a state to force them to do the right thing—
Note:L’ASSUNTO DI RAWLS
The shift to nonideal theory should prompt Rawls and other liberal egalitarians to rethink their rejection of a free market,
Note:RIPENSARE IL MERCATO
I defend the claim that an ideally just society has no need for a coercive state. Coercion is needed to achieve justice only when society is less than fully just. But when society is less than fully just, we cannot stipulate the ideal justness of the state itself.
Note:LA GERUSALEMME CELESTE E BABILONIA… NON CONFONDIAMO
ideal theorists have sidestepped this dilemma by implicitly violating what Geoffrey Brennan and James Buchanan call “behavioral symmetry”—
Note:VIOLARE L’ASSUNTO DEL COMPORTAMENTO SIMMETRICO (O PRINCIPIO DELL’EGUAGLIANZA)
liberal egalitarians’ objections to classical liberalism miss the mark precisely because classical liberal arguments typically presuppose behavioral symmetry.
Note:PARADOSSO: I VIOLENTATORI DELL’ASSUNTO SONO PROPRIO QUELLI CHE LO USANO AD OGNI PIE’ SOSPINTO
that purports to challenge the principle of behavioral symmetry. I conclude that the principle, properly understood, withstands these challenges. As a result, philosophers should abandon ideal theories of the state entirely.
EVIDENZA EMPIRICA