giovedì 23 agosto 2018
HL If The Future Is Big Robin Hanson
martedì 3 luglio 2012
Genesi
Robin Hanson ha deciso e i contratti sottoscritti giacciono ora al sicuro nella cassaforte del notaio: una volta morto si farà spiccare chirurgicamente la testa dal fresco cadavere in modo da preservarla surgelata in azoto liquido.
Per quanto tempo? Un secolo? Due, tre? Finché non sarà possibile “uploadare” i dati e le funzioni neuronali del suo cervello su una macchina adeguata. Quella macchina non sarà altro che il nuovo corpo di RH redivivo visto che “penserà”, “gioirà”, “soffrirà”… esattamente come avrebbe fatto lui.
Qualche mese fa il NYT si è occupato della vicenda puntando i fari sul lato pettegolo, ovvero il matrimonio mandato in crisi dalla decisione di cui sopra. Altri (pochi) sono entrati nel merito della complicata questione tecnica contestando la probabilità che qualcosa del genere possa mai avvenire. C’ è poi dietro una questione filosofica interessante quanto impervia. Gli spunti, a essere onesti, non mancano, ma in genere la reazione tipo dell’ uomo della strada è di segno ben diverso, qualcosa tra lo sdegnato e l’ ironico: non riusciamo proprio ad associare un uomo a un corpo tanto strano e questa difficoltà si tramuta spesso in rabbia e condanna. Una specie di paura dell’ ignoto, una xenofobia dovuta al tempo più che allo spazio.
Purtroppo ho verificato che anche in ambienti cattolici si oppone una certa idiosincrasia: non si riesce a discutere pacatamente la faccenda; eppure, lo confesso, nutrivo speranze in qualcosa di diverso: se la difficoltà risiede nell’ “immaginazione” intorno ai corpi, mi chiedo a questo punto come un cattolico pensi ai corpi stra-passati di Adamo ed Eva. Probabilmente, ammettiamolo, erano molto più stravaganti e “impensabili” del corpo stra-futuro di RH. Ecco su cosa si fondava la mia speranza: se c’ è qualcuno che in materia non difetta di “immaginazione”, costui dovrebbe essere il cattolico.
martedì 5 luglio 2011
Il paradiso degli atei
Cryonics! Gentilmente offerto dalla Alcor spa:
To understand how this might work, one first must realize that our bodies are not operated by an “on and off” switch, meaning that when you die, you don’t necessarily die instantaneously. This shouldn’t be so hard to accept since we’ve all heard examples of people declared legally dead before miraculous (read: defibrillator-enabled) revival. So the “switch” is more like a dimmer. It takes four to six minutes (perhaps as long as ten minutes or up to almost an hour, depending on what source you believe) for the brain to suffocate from lack of oxygen and stop functioning. Now imagine that a human could be captured in that time after the heart stops and before the brain starts to degrade and that he or she could be suspended in this state indefinitely, like hitting pause on the dying process. Let’s say that, hypothetically, the body (or at least the brain) could be revived from that state (“unpaused”) at a time of more advanced technology, a time when the person could be treated for whatever caused the body to start shutting down in the first place—cancer, for example. And if such technology existed, then (in the case where the head is the only thing preserved), the technology for regrowing the body for the brain (or at the very least, creating a bionic one) should reasonably exist as well.
Insomma: oggi, tra morte cardiaca e morte cerebrale, vi ghiacciano il cervello e, domani, quando esisteranno tecniche idonee, ve lo sgeleranno impiantandolo su un computer.
Due considerazioni:
1. come paradiso non è un granché.
2. perché riservarlo agli atei?
Per quanto riguarda il punto due sono dell’ avviso che anche noi cattolici potremmo fruire di questo paradiso in terra in grado di prolungare indefinitamente la nostra vita.
Forse che un cattolico non riconosce se stesso qualora il suo corpo assuma le forme di un computer?
Eppure nessuno più del cattolico è disposto ad accettare l’ esistenza di strani corpi.
Pensate solo al corpo reale di Adamo ed Eva! Come sarà stato?