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venerdì 29 dicembre 2017

Dalle corporazioni alla triplice. Giorgio Bianco

Il sindacato antifascista ha la pretesa di fatto ereditata dal fascismo di rappresentare la società. È praticamente un partito politico. La parte migliore della società, gli altri sono i krumiri, i padroni, gli evasori e i borghesi.

L'altra Italia si fece sentire con la marcia dei 40.000. E poi con la marcia del 23 novembre 1986 bollata dai sindacati come marcia degli evasori perché chiedeva meno imposte. Ricossa, un evasore che chiede meno imposte È come se un vegetariano Si lamentasse perché la carne è troppo cara.

Il nostro sindacato Non si oppone ai sussidi alle imprese. Conduce una lotta serrata all'evasione poiché crede che con meno evasione si potrà aumentare la spesa pubblica di cui campa.

Il nuovo sindacato si accanisce contro i ceti medi. Tassare tutto è il suo motto. Al punto che un'eroina internazionale dei liberali diventa Margaret Thatcher poiché ha ridimensionato le pretese sindacali. Fornendo così un modello a cui si accordarono ma solo formalmente personaggi come Silvio berlusconi.

Negli anni 90 si poteva dire che il sindacato era l'unico partito che non si presenta mai alle elezioni ma che vince sempre.

Chi rappresenta veramente il sindacato? Più che altro i dipendenti pubblici. I pensionati costituiscono il 55% delle tessere della CGIL. I dipendenti delle aziende con più di 15 dipendenti. Insomma, non più del 40% dei lavoratori. Eppure sono stati a lungo interlocutori privilegiati del governo sulle politiche economiche. Sempre più in crisi di proselitismo Si punta sugli extracomunitari. Il sindacato è in prima fila per lo Ius Solis e il diritto di voto.

Il nord-est. Una specie di laboratorio per una nuova coscienza di classe. Qui il sindacato conta come il due di picche. Ancora nel 1976 Si parlava di meridione del nord. Poi l'esplosione economica. E anche le geremiadi contro l'idolatria produttivistica. La religione del lavoro. Si tratta di un'umanità che crede sempre meno allo stato. Stupisce secondo lottieri questa avversione per l'attaccamento al lavoro. Ma anche la cultura del lavoro porta valori morali positivi. Lealtà, rispetto per chi lavora duro, collaborazione.

Nel dopoguerra le aree italiane più depresse erano due, il sud e il veneto. Quest'ultimo ancora più povero del primo. Il Nordest è stato abbandonato a se stesso e ha avuto il successo visto. Sul Sud è scesa una pioggia di miliardi coni i risultati Ben noti. Di fronte a questa divergenza c'è chi non trova di meglio che fare prediche perché si lavora troppo.

Sindacato e lotta di classe. La lotta di classe secondo marx, lavoratore contro datore di lavoro. La lotta di classe secondo i liberali, lavoratori contro parassiti e politici. L'intervento dello Stato crea di per sè una lotta di classe poiché stabilisce dei privilegi. Tax producers contro tax consumers.

La rivolta dei Ceti produttivi contro lo stato tassatore e il sindacato moderno è Innanzitutto morale. La illustra bene David friedman. Se un privato viene da me e mi dice ti fornisco certi servizi e quindi tu devi pagare parliamo di estorsione Ma se un governo si comporta allo stesso modo parliamo di cassazione. Ma che differenza c'è? Nessuna! Da qui la rivolta morale.

Il corporativismo italiano, da Mussolini all'unità antifascista.

L'unità sindacale fu inizialmente un idea fascista. Il sindacato deve essere istituzionalizzato. Rocco prevede che ogni ramo industriale sia riunito sotto un unico Cartello sindacale. Il sindacato Deve essere riconosciuto giuridicamente. Stipulerà contratti collettivi ovvero validi per tutti. Per Rocco concepire più sindacati è un retaggio di una mentalità medievale.

Fin dalla sua origine il sindacato fascista riconobbe la contrattazione collettiva con valore erga omnes.

La paura di una egemonia della sinistra porto al sindacato unico.

La Costituzione dal sindacato un carattere profondamente iliberale. Il sindacato non è libero e l'adesione obbligatoria. I liberi accordi individuali sono fuori legge. Si autorizza il diritto di sciopero ma non quello di serrata. Gli articoli 39 e 40 sono nati da compromessi e sono sostanzialmente estranee alla cultura liberale. Si presuppone che l'interesse dei Lavoratori sia il medesimo per tutti solo perché svolgono lo stesso lavoro.

Dai sindacati di partito ai sindacati di stato. Nell'autunno caldo del 1969 divenne esplicita l'ambizione di trasformare la lotta contrattuale in un'azione politica generale. Affitti, sanità fisco tutto rientrava nelle competenze del sindacato anche la lotta dei palestinesi contro israele. Papa Giovanni XXIII benediva e auspicava il solito ben noto uomo nuovo. Per essere più efficaci i sindacati tornavano a riunirsi nella federazione CGIL CISL e uil. L'unità Sindacale di Mussolini trionfava. Si conclusero una serie di accordi con un punto comune, gli oneri andavano trasferiti alle generazioni future.

Il sindacato fa le leggi. Gli accordi confederali diventano presto legge. Succede Per il licenziamento individuale. Succede anche per lo Statuto dei lavoratori. Lo statuto ha il compito di rendere sempre più penetrante il controllo sindacale. Lo statuto irrigidisce le relazioni sociali. Rappresenta il trionfo della tradizione corporativa fascista.

Norme sui permessi sindacali. Sulle bacheche dei sindacati in azienda. Sui locali per la rappresentanza sindacale in azienda. Una violazione del diritto di proprietà. È una discriminazione per i sindacati autonomi.

Articolo 5. Assenteismo. Sono vietati accertamenti medici da parte del datore di lavoro. Liberazione dal medico è Cerbero o lazzaronismo istituzionalizzato?

Articolo contro la discriminazione. Norma sommamente il liberale. Definire qualcuno vittima di discriminazione è del tutto priva di senso perché una persona che ne descrive in altre si limita a rifiutare di intrattenere rapporti con loro.

Una macchina contro la flessibilità. Sergio ricossa, la disoccupazione dei lavoratori e inversamente proporzionale all'occupazione dei sindacalisti.

Articolo 18. Il lavoratore Non può essere licenziato se non per giusta causa. La giusta causa deriva da un inadempimento oppure da problemi nella produzione. Il lavoratore ingiustamente licenziato può essere reintegrato sul posto di lavoro. L'articolo non vale per i sindacati. Il referendum per l'abrogazione non raggiunge il quorum. Un esempio di populismo ad oltranza.

Le 35 ore. Lavorare meno per lavorare tutti. Cosa c'è che non va? Se per qualcuno qualità della vita significa lavorare meno per altri no. Perché imporre uno standard? Ideologia della rassegnazione. La qualità della vita è stata sempre garantita dal progresso e non dalla decrescita. Guarda il grafico a pagina 227, la disoccupazione diminuisce all'aumentare delle ore lavorate.

Il sindacato come apparato di potere e sistema di privilegi.

Ritenute automatiche, distacchi sindacali, Zero bilanci. Finanziamenti pubblici ai patronati. Centri di assistenza fiscale. Immobili di proprietà, fin dal periodo fascista. Incarichi di formazione professionale. La gestione dei fondi pensione. Le pensioni agevolate per i sindacalisti ovvero legge mosca. L'esercito di sindacalisti nelle istituzioni pubbliche tutte nomine dall'alto, dalla politica.

Tangentopoli. Bruno Trentin riconobbe che a quel sistema di organizzazione spartitoria partecipava a pieno titolo anche il sindacato.

D'Antoni e affittopoli.

I meccanismi di elezione delle rsu. Uno strumento di emarginazione dei sindacati indipendenti. Si tratta di leggi partorite da Gino giugni, giurista da sempre legato a doppio filo alla triplice. La concessione di privilegi i firmatari dell'accordo collettivo non meraviglia.

A che serve questo sindacato? Sergio ricossa, poco efficace quando il lavoro si disperde nelle botteghe il sindacato Si rafforza grazie alle grandi fabbriche cittadine. Il sindacalismo ha sfruttato una conseguenza dello sviluppo capitalistico, la trasformazione dei contadini in operai.

Il sindacato ha migliorato le condizioni di lavoro? Rispondono Edward Brown e Margaret Brown nel libro e Century of pay 1860-1960. La diffusione del sindacato ha avuto un'influenza irrilevante sulla crescita del reddito dei lavoratori il quale è aumentato soprattutto a causa dell' incremento della produttività.

Sergio ricossa sul beneficio indiretto dei sindacati. Aumentando il costo del lavoro hanno costretto gli imprenditori ad aguzzare l'ingegno per aumentare la produttività. Insomma, What e Bolton furono più preziosi di qualsiasi sindacalista per i lavoratori.

Sulle condizioni extra salariali la storia si ripete. Si lavora meno solo la dove si è più produttivi.

Molti interessi dei Lavoratori sono allineati a quelli del capitalista. La retorica del padrone mostro non funziona più. Non a caso i più astuti nemici del capitalismo hanno cambiato metodo. Non più la lotta di classe ma la lotta al consumismo. L'esempio di Erich fromm. L'esempio di Stenio solinas. L'esempio di pasolini. La pletora degli intellettuali contro il liberalismo. Il pluridecennale piagnisteo sulla coazione a produrre. La retorica sul persuasore occulto di Vans Packard la scuola di francoforte. Galbraith. Ma la pubblicità informando dell'esistenza di alternative spesso Abbassa i prezzi più che sedurre.

I lavoratori non controllano i sindacati più di quanto gli elettori non controllino i partiti.

Carlo stagnaro. Ipotesi teoriche per l'avvenire.

Per l'enciclopedia Treccani il fascismo è quel sistema per cui tutto è dentro lo stato. Il sindacalismo moderno riprende questa concezione e la applica ai rapporti di lavoro.

E il fascismo l'artefice del contratto nazionale. Delle efficacia erga omnes. Del fatto che se non sei iscritto non sei nessuno.

Il mito dello sciopero. La tutela costituzionale. Una violazione alla libertà contrattuale.

Walter block. Pensare che il lavoratore possegga il suo posto di lavoro e come pensare che il datore di lavoro possegga il suo lavoratore.

L'imprenditore ha più potere perché è una risorsa scarsa.

Nathaniel branden newsletter i salari sono continuamente cresciuti fin dalla rivoluzione industriale. E sono sempre stati differenziati in funzione della produttività. Non si capisce perché non sia la produttività anziché il sindacato ad averli fatti aumentare.

Paradosso, i sindacati, ovvero il monopolio più potente che c'è in italia, sono in prima fila nel richiedere l'introduzione di leggi antitrust.

E il futuro? Speriamo in un recupero della tradizione ottocentesca. Un ritorno al sindacato libertario. Il sindacato della Gran Bretagna quello contro cui si schierarono I conservatori guidati da Bismarck in Germania e Disraeli in gran bretagna.

Riforma 1. Abolire i privilegi.

Riforma 3. Tornare al Libero contratto.

Il passato del sindacato. Guglielmo Piombini

Nel 1200-1300 le prime corporazioni dei Lavoratori erano un prodotto spontaneo della società civile. Le autorità civili, né Vescovi virgola sono implicate.

Si spinge per la regolamentazione. Il ciabattino non può fare il calzolaio, eccetera. Ci si giustifica con la difesa del cliente.

Resistenza alle innovazioni. Violenza luddista

Esodo verso la città per sfuggire al feudatario. Esodo verso la campagna per sfuggire alla corporazione.

1600 1700. Il nord prende il sopravvento sul corporativo e statalista sud. Ne fa le spese l'italia, fino ad allora all'avanguardia della rivoluzione commerciale.

Molto lavoro irregolare, molta illegalità, molta violenza e instabilità sociale.

Il lavoratore salariato della Rivoluzione Industriale era un lavoratore libero che volontariamente si trasferiva dalle campagne.

Chi migliora la condizione del lavoratore? Il sindacato o il successo del capitalismo industriale? Spesso infatti la legislazione pubblica si limita a sanzionare una situazione già raggiunta nella pratica.

I socialisti cristiani accusano il capitalismo di distruggere i tradizionali sistemi di vita e di lavoro. Si alleano ai conservatori e puntano sul sindacato.

Si lavorava troppo? Quando una fabbrica riduceva le ore perdeva i suoi operai. Hutt.

Quintino Sella 1868. La fissazione del salario è per me un contratto come un altro. Se il fabbricante è l'operaio si accordano sul prezzo, bene, sennò si lasciano nè più nè meno Se si trattasse di un acquisto ordinario. Nell'Ottocento il sindacato è vista come una libera associazione tra lavoratori. Ci furono associazioni fortemente antistatalista come quelle inglesi di Thomas paine e dei livellatori. Il sindacato libertario inglese è tipico del periodo vittoriano. Era a favore del Liberismo e della deregolamentazione. Eugenio biagini.

Per il sindacato libertario la lotta di classe non era la guerra del proletariato contro i capitalisti ma piuttosto la lotta della nazione dei produttori contro l'aristocrazia terriera dei privilegiati dallo stato. Le teorie di Marx erano ritenute grottesche. Qualche nome,Lloyd Jones, Holyoaker, Odger...

La lega contro il protezionismo di Richard cobden era un movimento di classi medio-basse.

La globalizzazione era accettata con entusiasmo dai leader delle classi popolari inglesi dell'800, il sindacato si batteva per l'uguaglianza davanti alla legge e non per ottenere privilegi speciali. Alla base c'erano self-help e mutua assistenza. Dal giornale operaio beehive del 1864, ripetiamo qualsiasi interferenza governativa con le associazioni dei lavoratori, credendoli sufficientemente capaci di controllare i loro affari.

Il capitalismo contro cui si scaglia il sindacato ottocentesco non è quello liberista nel mirino di Max ma quello supportato dallo stato.

L'operaismo post risorgimentale di Bignami e gnocchi viani. Le riviste la plebe e il fascio operaio erano liberali e antistatalista. Spicca una profonda indifferenza verso il potere governativo. Il modello era quello inglese e non quello tedesco. Purtroppo la svolta del Congresso di Genova del 1892 favori Filippo Turati e fece indossare a tutti una divisa tedesca.

Il socialismo liberista di Romeo soldi. Contro la politica riformista e statalista di Turati combatterono i socialisti e liberisti guidati da Enrico leone e Arturo Labriola prima, e poi da Romeo soldi.

Le casse di risparmio sono quel che resta di un'impresa gigantesca di mutuo soccorso previdenziale originata dalle associazioni di beneficenza. Tra queste spiccano le società di mutuo soccorso. Provvedevano anche ad educare i lavoratori su un modello comportamentale Ben preciso. Ma una persona più autonoma e anche meno docile. Bismarck, il vero fondatore dello Stato sociale, fu il primo a comprendere che i lavoratori dovevano essere moralmente disarmati prima che diventassero troppo pericolosi. Si parlava apertamente di minaccia dell'assicurazione sociale. I socialisti andavano addomesticati.

Il sindacato durante il periodo fascista. Incardinamento dei sindacati nello stato fu Addirittura il caposaldo della dottrina corporativa professata dal regime. Lo sbocco naturale fu il sindacato unico. L'appartenenza al sindacato diveniva obbligatoria per ogni lavoratore.

Il modello del dopoguerra fu molto più simile a quello fascista che a quello ottocentesco.