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lunedì 30 gennaio 2023

 PZ è pessimista sul fatto che le rotte del commercio mondiale rimarranno pacifiche e che i paesi saranno in grado di adattarsi al rapido calo dei tassi di natalità.


Economicamente, questo produrrà un circolo vizioso.  … interazione ridotta significa accesso ridotto che significa reddito ridotto che significa meno economie di scala che significa meno specializzazione del lavoro che significa interazione ridotta… Tutti diventano meno efficienti. Meno produttivi. E questo significa meno di tutto: non solo l'elettronica ma anche l'elettricità, non solo le automobili ma la benzina, non solo i fertilizzanti ma anche il cibo...La scarsità di elettricità fa impazzire la produzione. La scarsità di cibo sventra la popolazione. Meno persone significa meno possibilità di mantenere in funzione tutto ciò che richiede manodopera specializzata. Meno strade, meno energia, meno cibo...


Zeihan vede la caduta del comunismo come una riduzione della motivazione dell'America a essere il poliziotto del mondo. Senza poliziotti, prevede che il commercio sarà più spesso interrotto dalla guerra e dalla pirateria. La violenza imporrà una grossa tassa sui trasporti. Tutto ciò che aumenta il costo marginale del trasporto aumenta l'attrito in tutto il sistema. Un semplice aumento dell'1% del costo di una parte sussidiaria annulla in gran parte l'economia di una catena di fornitura esistente. La maggior parte delle località si considererà fortunata se i costi di trasporto aumentano solo del cento percento...

lunedì 18 novembre 2019

LA CARICA DEI NATALISTI

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LA CARICA DEI NATALISTI
Il grande nemico dei "natalisti" è un prete con due nomi e un cognome: Thomas Robert Malthus (vedi foto). Nei punti seguenti sintetizzo la strategia migliore per respingere gli argomenti del reverendo. Colgo l'occasione del premio Nobel a Michael Kremer, uno dei natalisti più stimolanti.
1) Malthus - Il suo modello: quando la popolazione cresce, gli standard di vita si abbassano.
2) Tutti malthusiani - In un senso banale siamo tutti malthusiani: se dobbiamo dividerci una torta e si aggiunge un nuovo convitato la nostra fetta si rimpicciolisce.
3) Il paradosso della carestia - Quando la peste colpisce, gli standard di vita si alzano. Il fenomeno è documentato in abbondanza. L'apparente esultanza dei malthusiani proprio quando i flagelli colpiscono duro ha reso la loro reputazione piuttosto tetra.
4) Il lungo periodo - E' il punto debole di Malthus, qui la relazione a lui tanto cara sembra sospendersi per poi invertirsi: più gente, più prosperità. Conclusione: il malthusianesimo non ha torto, è solo miope.
5) Natalismo - Il modello natalista collega invece fertilità e prosperità. I 3 benefici della popolazione numerosa: 1) più idee offerte e più idee richieste. 2) Sfruttamento economie di scala ed altri effetti di rete. 3) Più diversità umana e più possibilità di specializzazione. Conclusione natalista: crescete e moltiplicatevi (alla faccia di Malthus)!
6) Eroi - Gli eroi del natalismo: Julian Simon, Michael Kremer e Bryan Caplan.
7) Feedback - Tra tecnologia e fertilità esisterebbe un feedback: la maggiore produttività aumenta la popolazione e una popolazione più numerosa consente alla produttività di salire ulteriormente per i motivi sopra accennati. Se la fertilità si blocca o declina, anche la produttività stagna. La crescita esponenziale dal 100.000 AC a oggi sembrerebbe confermare questa dinamica.
8) Robinson - Immagina 5000 anni fa la presenza solitaria di una popolazione umana di 1 milione di anime destinata a non crescere mai di numero. Quanto ci avrebbe impiegato a raggiungere il livello tecnologico attuale? Molto di più. Anzi, probabilmente si sarebbe estinta prima di raggiungere la modernità.
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Sezione Notizie


mercoledì 2 ottobre 2019

PERCHE’ NON CI SPOSIAMO PIU’?

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PERCHE’ NON CI SPOSIAMO PIU’?
Chi si sposa è più ricco, più in salute, più felice, e ha figli che saranno come lui. Tuttavia, i matrimoni giusti già si fanno, quelli sbagliati no. In altri termini, i vantaggi di cui godono le persone unite in matrimonio dipendono dalle persone più che dal matrimonio.
Perché non ci sposiamo più? Perché siamo più poveri di ieri! I poveri non sono un buon partito. In altri termini, il calo dei matrimoni non è la causa della povertà ma un sintomo.
Perché non ci sposiamo? La cultura non c’entra, non c’entra quindi nemmeno l’ateismo o la tolleranza per stili di vita alternativi. C’entra solo l’economia: siamo poveri e ci inventiamo delle alternative al matrimonio che prima o poi vengono “normalizzate”. Il desiderio di sposarsi resta.
Non c’entra nemmeno l’individualismo tipico della società opulenta: a sposarsi meno sono proprio i “meno opulenti”. Il “marriage gap” vede i laureati sposati non soffrire alcuna crisi matrimoniale.
Se il matrimonio è sopravvalutato, il divorzio è sottovalutato. I bambini che ne sono vittime non starebbero peggio se i genitori avessero tenuto in piedi il loro matrimonio infelice.


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This book documents and explains the remarkable decline in the American marriage rate that began about 1970. This decline has occurred in spite of the fact that married people are better off than unmarried people in many ways. Many other attempts to explain the “retreat from marriageȁ...



  • Riccardo Mariani Ettore Panella Ora che ho cinque minuti dico la mia. No, non riesco ad accettare lo schema di Gary Lee, innanzitutto perchè sostenere che siamo più poveri è un azzardo. No, è più prudente assumere che siamo più ricchi dei nostri genitori e dei nostri nonni.

    Perchè allora ci si sposa di meno e si divorzia di più? Perchè ci sentiamo legittimati a farlo! Nessuno stigma sociale ricade su di noi se non ci sposiamo o se divorziamo. La cultura ci consente di seguire l'istinto del momento e di fare così i nostri comodi senza pagare pegno.

    Perchè sono i più poveri e i meno istruiti a sposarsi meno e divorziare di più? Perchè sono proprio loro i più impulsivi, del resto è una delle ragioni per cui sono poveri.

    Un corollario a quanto detto è questo: se i poveri si sposassero più spesso e divorziassero meno, migliorerebbero la loro condizione (più reddito, più salute, più felicità...). Ergo, ripristinare in materia di matrimonio e divorzio una cultura anni 50 arricchirebbe la società nel suo complesso. Questa cultura può essere indifferente per l'élite ma aiuta i più deboli.
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  • Riccardo Mariani Ettore Panella E guarda che lo stesso vale per i figli. Perchè ne facciamo pochi?

    Non perchè siamo poveri e costano troppo. No.


    Piuttosto perchè siamo immersi in una cultura che 1) non ci colpevolizza se non ne abbiamo e 2) ci colpevolizza se ne abbiamo uno e lo "trascuriamo" non investendo pesantemente sul suo futuro. E poi te credo che "costa tanto...".
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lunedì 30 settembre 2019

MOTIVI PER NON FARE FIGLI

MOTIVI PER NON FARE FIGLI
1) Per avere più tempo libero.
2) Per non inquinare il pianeta.
3) Per non generare ulteriore sofferenza in un mondo che va verso l'apocalisse.
THEPOINTMAG.COM
The national birth rate, long in decline, reached an all-time low this year. Different theories have been floated to explain the trend, but none have been more revealing than the answers young people give…

martedì 19 giugno 2018

LA PRECEDENZA

LA PRECEDENZA
Avere dei bambini ci rende infelici e soddisfatti.
La felicità riguarda il qui ed ora: come sto?
La soddisfazione riguarda l’insieme: come giudico la mia vita?
Mi chiedo a cosa si debba dare la precedenza: felicità o soddisfazione?

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A key turning point in my life was when my wife declared that her biological clock said she wanted kids now. I hadn’t been thinking of kids, and the prospect didn’t inspire much passion in me; my life had focused on other things. But I wanted to please my wife, and I didn’t much object, so we ...

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