Internalismo epistemico: Qual è la base della conoscenza? L'individuo (internalismo) o il mondo (esternalismo)?
Internalismo semantico: per battere il nichilismo occorre fondare i significati nel mondo (cervelli in una vasca e terra gemella)?
Internalismo motivazionale: credenza e motivazione sono collegate (ipotesi internalista)?
Io dovrei essere un iternalista:
1) vedo la conoscenza come emergente nelle interazioni tra singoli, quindi come fondata in ultima istanza nell'individuo.
2) Il nichilismo non costituisce un problema, quindi basta la struttura interna del linguaggio per fissare i significati.
3) da disposizionalista humeniano mantengo il collegamento tra credenze e motivazioni.
aaaaaaaaaaaaaaaaa quarantena
Per me è sempre stato difficile capire se sono un INTERNALISTA, anche perché il termine è impiegato in molti ambiti.
Internalismo EPISTEMICO: il fondamento di ciò che sai risiede dentro di te? Verrebbe da rispondere di sì, ma poi pensi alla RANA BOLLITA: a ogni piccolo rialzo della temperatura, la rana immersa nell’acqua non prova dolore, finché si ritrova lessata e servita in tavola. Forse avrebbe fatto meglio ad affidarsi a modelli di conoscenza esterni rispetto alla propria interiorità: avrebbe scoperto di soffrire senza accorgersi di soffrire, e si sarebbe salvata.
Internalismo SEMANTICO: sei un CERVELLO IN UNA VASCA? Tutti vogliono rispondere di "no" per evitare il nichilismo, ma per farlo al meglio c'è chi sostiene che occorre far dipendere il significato delle parole da elementi esterni (si veda l’esperimento mentale delle TERRE GEMELLE). Da pragmatista, non considero il nichilismo un problema, cosicché dell'esternalismo semantico, visto che non ha conseguenze pratiche, non so che farmene.
Internalismo della MOTIVAZIONE morale: La FEDE è un preludio alle OPERE? Se credi in qualcosa, sei anche motivato a uniformare il tuo comportamento? Rispondere affermativamente fa di te un internalista. Ora, se la credenza è una “deformazione” del soggetto (disposizionalismo), è evidente che la reazione all’ambiente risulta già orientata, salvo poi l’intervento dei freni imposti dalla coscienziosità. Il disposizionalismo mi convince abbastanza: l’ho provvisoriamente adottato.
Ecco quindi il mio responso per “rana bollita”, “cervello in una vasca” e “fede/opere”:
esternalismo;
internalismo;
internalismo.
Per capire se siete internalisti o esternalisti, vi propongo un test psicologico inventato da me adesso: state viaggiando in auto seguendo il vostro GPS su strade che non conoscete bene. Ad un certo punto le indicazioni vi indirizzano su percorsi che per voi hanno poco senso. Proseguendo, le vostre sensazioni negative aumentano, ora vi pare veramente tutto assurdo. Che tipi siete? Smettete di seguire il GPS oppure continuate ad avere fiducia? O meglio, a che punto smettete di prendere ordini da quel robottino impazzito? Se smettete relativamente presto siete predisposto all'internalismo, se smettete tardi (o mai) siete un potenziale esternalista.
segue BOZZA di questo post
1) Epistemico: paradosso della rana bollita. O paradosso di Quine: privilegi il sentimento o il modello? Domanda: se dico di non soffrire posso sbagliarmi? Da pragmatista valuto le conseguenze, ovvero privilegio il modello (esternalismo).
2) Semantico. VAT. Putnam ritiene che il nichilismo i combatta solo introducendo esternalismo. Il pragmatista non concorda.
3) Motivazione morale. Per l'internalista Credere =》Motivare. Da disposizionalista simpatizzo per l'internalismo.
Tesi generale (Rorty): Il pragmatista non introduce nessun concetto metafisico, tra cui c'è quello di realtà. Cosicché perde di senso anche anche la distinzione internalismo/esternalismo.