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martedì 26 novembre 2019

FARSI PRENDERE SUL SERIO.

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FARSI PRENDERE SUL SERIO.
I social sono il trionfo del dilettantismo, in questo libro ci si chiede come un semplice appassionato possa dare un contributo originale nell'era dell'iper-specializzazione. Occorre tener presente in quali contesti è più probabile che la comunità degli esperti vada fuori strada in modo da intervenire lì con il giusto tempismo.
Nel famoso racconto di Hans Christian Andersen, "I vestiti nuovi dell'imperatore", un ragazzo sfida la convinzione ortodossa che l'imperatore indossi un bel vestito. Quando il ragazzo grida: "Ma l'imperatore è nudo!", tutti gli altri abbandonano l'ortodossia per seguire la sua ipotesi eretica. E' il classico caso in cui il dilettante rovescia un perverso equilibrio nel consenso degli esperti.
Ma ribaltare l'ortodossia non è così semplice, la reazione normale della gente è invece quella di bollare la sfida del ragazzo come un'opinione non qualificata. L'assenza di credenziali viene percepita come una spiacevole violazione dell'ordine sociale, qualcosa a cui pochi vorrebbero vedersi associati. Molte persone, anche se non hanno alcun interesse personale nelle convinzioni sfidate, resisteranno istintivamente, per esempio, alle credenze economiche eterodosse di un non economista, alle idee mediche eterodosse di un non medico o alle idee di gestione eterodossa di un dipendente di basso livello.
Nel gergo statistico la comunità degli esperti puo' restare bloccata in un "ottimo locale", ovvero in una situazione che per essere migliorata deve sopportare una marcia indietro che a nessun membro della casta conviene fare.
Se la sfida del dilettante si rivela senza basi allora siamo di fronte ad un errore di tipo I. Se invece non riesce o non ha il coraggio di sfidare il sistema, siamo nell'errore di tipo II. Yudkowsky afferma che ci preoccupiamo eccessivamente degli errori di tipo I e, di conseguenza, commettiamo troppi errori di tipo II. Nelle sue parole, il dilettante è troppo "modesto". Le abitudini sono dure a morire e gli individui che sfidano l'ortodossia sono messi a dura prova, questo intimidisce molti di loro. Bisogna coniugare modestia e testardaggine. Pensate a Galileo.
E' difficile coordinarsi per uscire da un cattivo equilibrio, anche se non ci sono problemi di "convenienza". Qui il dilettante puo' fare la differenza. Prendo un esempio dagli anni sessanta. L'omosessualità era vista da tutti come un disturbo psicologico, e il consenso si rifletteva nel Manuale diagnostico e statistico di quell'epoca. Quando questa idea rappresentava l'ortodossia, gli psicologi avevano un incentivo a rimanervi fedeli. Ci si aspettava che offrissero un trattamento al malato e la mancata risposta era vista come poco professionale. Gli stessi omosessuali avevano pochi incentivi per affermare di sentirsi bene così com'erano, per molti di loro la strategia migliore era quella di nascondere il presunto disturbo. Uscire da questo perverso equilibrio è stato duro: se l'omosessuale non cerca di affermare chiaramente che si sente bene così com'è, gli psicologi tenderanno a persistere nel trattare l'omosessualità come un disturbo. Se gli psicologi avessero continuato a considerare l'omosessualità come un disturbo mentale, sarebbe stato difficile per gli omosessuali affermare di essere sani. E' facile in questi casi restare bloccati senza un coordinamento. Occorreva allora una forza esterna alla comunità degli esperti.
Proseguo con gli esempi. La maggior parte delle persone che criticano l'economia tradizionale ha ovviamente torto. Pertanto, quando incontro un critico dell'economia tradizionale, il mio presupposto è che abbia torto. Quando io stesso critico l'economia tradizionale, il presupposto più ragionevole, me ne rendo conto, è che sia in errore. Il dilettante deve essere innanzitutto modesto. Ma molte persone che sfidano le credenze ortodosse sono troppo sicure di sé, motivo per cui la critica finisce per sommergerli. Tuttavia, chi è troppo sensibile alla modestia sbaglia nella direzione opposta e finisce spesso per non trovare nemmeno il coraggio di avanzare la sua critica: le persone intelligenti con poca auto-stima sono molto numerose.
Proseguo con qualche esempio. In economia la maggior parte degli studenti ha grande soggezione degli economisti con eccezionali capacità matematiche. Tuttavia, la sensazione che taluni complessi modelli matematici siano piuttosto sciocchi aleggia in modo evidente ma nessuno apre bocca. Un po' come con l'imperatore nudo. Le cose vanno avanti così da almeno mezzo secolo, oggi forse si registra un maggiore pluralismo metodologico ma la fuoriuscita dalla "palude matematica" è molto lenta.
La medicina è un buon campo dove sfidare il parere ufficiale degli esperti: i medici non conoscono il teorema di Bayes (tradotto: non sanno comporre i dati a loro disposizione) e spesso, in un sistema sovietizzato come il nostro, sono chiamati a svolgere in modo latente anche la funzione di ufficiali pubblici oltre che di controllori della spesa medica. Quando hai bambini piccoli te ne accorgi subito. Qualche esempio? L'ortodossia in pediatria insiste con i genitori per far dormire i neonati sulla schiena. Questo perché un pediatra si è fermamente convinto che ciò avrebbe ridotto i casi di morte improvvisa del bambino (una sindrome che chiamano SIDS). Ma il SIDS è un evento troppo raro per paticare rigorosi test controllati, che infatti non esistono. Si è solo registrato il fatto che il tasso di SIDS risultava più basso dopo che i pediatri hanno iniziato a divulgare questo consiglio. La cosa sembra bastare a molti anche se non sembra certo una prova "pesante" visto che (a) molti altri fattori sono cambiati nel tempo e (b) le cause della morte sono state riportate in modi non sistematici. Nel frattempo, si osserva che molti bambini ora mostrano uno sviluppo ritardato nel gattonare, e più di un pediatra lo attribuisce a disturbi alla schiena, senza accennare ai disturbi del sonno, che potrebbe avere un collegamento con il modo di dormire dei bambini.
Per concludere direi che chiunque coltivi opinioni eretiche su vari temi dovrebbe leggere il libro, farsi prendere sul serio è alquanto arduo per un dilettante e le dritte di di Yudkowsky mi sembrano sensate.

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Inadequate Equilibria: Where and How Civilizations Get Stuck

mercoledì 31 gennaio 2018

L'ottimo locale nella battaglia delle idee

Un libro in cui si parla del dibattito intellettuale, della battaglia delle idee e del ruolo che possono giocare i dilettanti (il web, infatti, segna il grande ritorno dei dilettanti).
Una breccia favorevole ai dilettanti viene vista laddove l'interazione tra professionisti si fissa su un cosiddetto "equilibrio inadeguato". Io lo chiamerei "ottimo locale". In casi del genere il dilettante - estraneo a certe logiche - puo' fare la differenza portandosi più agevolmente sull'ottimo globale.
Per ricorrere ad un'analogia: vogliamo stare sul tetto del mondo e quando arriviamo in cima sul K2 scopriamo che l’Everest è più alto di 100 mt. Cento metri sono pochi ma passare dal K2 all’Everest è un gran casino! Siamo praticamente bloccati su un ottimo locale, l’ottimo generale è fuori dalla nostra portata. Ecco, talvolta i professionisti sono bloccati sul K2 in piena tempesta di neve, mentre i dilettanti sono al livello del mare. L' Everest è più alla portata dei secondi che dei primi.
When should you think that you may be able to do something unusually well?Whether you’re trying to outperform in science, or in business, or just in finding…
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