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martedì 9 febbraio 2016

L'illusione dell'ateismo di Roberto Timossi

 L'illusione dell'ateismo di Roberto Timossi
  • Cap1 scienza e fede
  • il revival dell ateismo: dawkins e i suoi amici italiani
  • Ateismo contemp: pretende di dimostrare la nn esist. Per il resto simile al passato
  • un fatto contro l'incomp.: Gli scienziati credenti: molti
  • einstein: un panteismo confusionario dietro il quale, comq, trapela un sentimento religioso
  • Argumeentum ad verecondiam: si chiama uno scienziato e lo so fa parlare d altro. Di dio x es. poi lo si prende sul serio per il suo grande sapere in altre materie
  • Tesi: scienza e fede hanno l una bisogno dell altra
  • Odifreddi: religione = superstizione
  • Carnap: la parola dio nn ha senso
  • Odifreddi: la logica confuta dio. Critica: la logica si ferma alla validità formale nn si occupa di "esistenza"
  • Mainardi: fede = irrazionalità freud: fede e consolazione
  • Barrett vs freud: xchè dio nn avrebbe dovuto farmi in modo da credere? Se la scienza mi spiega xchè amo mia moglie significa forse che nn la amo? Se siamo nati x credere significa solo che credere è l opzione più semplice
  • La stessa scienza comprende molto atti di fede. ammissione di odifreddi.
  • I postmoderni eco e vattimo: tutto è vanità. La verità filosofica è deleteria in politica. Matrice cattolica del postmodernismo italico. Critica: i numi postmoderni nietzsche e heidegger nn sembrano molto democr.
  • Steven weinberg: universo senza scopo. tipica tesi neopositivista. w aggiunge: è una posizione che ci rende infelici, anzi, appena in grado di sopravvivere
  • La tesi di w ripugna alla mente umana: john eccles. alternative di pari potenza sono preferibili
  • Paul davis: x dare senso a x devi uscire da x
  • e qui si torna a swinburne: o recgresso infinito o causa prima: la seconda alternativa è più semplice
  • imho: discorso tipico 1) l'universo nn ha senso 2) la cosa ci ripugna e dio dà senso all'universo 3) e chi dà senso a dio: regresso infinito 3) arg. swin: l'ipotesi si sio è più semplice 4) e se l'universo fosse eterno e da sempre esistente? 5) ci sarebbe cmq la domanda perché esiste anziché no e si tornerebbe all alternativa regresso infinito/dio 6) non posso dire che l'universo ha senso in sé? eviterei di introdurre l'ente dio e occam sarebbe più felice 7) certo che puoi ma devi introdurre cmq uno spirito connaturato all'universo, una specie di posizione panteista, l'universo come mero oggetto fisico nn puo' avere senso, tu stesso lo dici al punto 1 8) ok, allora sono panteista, mi sembra meglio che teista 9) il panteismo, che resta una religione, da un lato è cervellotico da comprendere (cos'è sto spirito immateriale presente anche nei sassi?), il teismo ha a disposizione molte più analogie semplici per essere compreso (dio crea come creo io quando costruisco un manufatto), inoltre, proprio per rendersi comprensibile, il panteismo si trasforma sempre in un politeismo primitivo: il dio del fuoco, quello del fiume ecc. perdendo sul fronte di occam.
  • l epistemologia contemporanea, rispetto al muscolarismo neopositivista, sottolinea i limiti della scienza: per popper puo' solo falsificare, per kuhn è soggetta a elementi sociologici, per quine è sempre indeterminata...
  • l'unico vero alleato dell'ateismo scientista: il fideismo. innegabili i pregiudizi anti-scientifichi
  • la via estrema di paul davis: per arrivare a dio la scienza è una via migliore rispetto alla teologia
  • cap3 la prima mossa fede ed evoluzione
  • l argomento nuovo dello scientismo contemporaneo: l'evoluzione ci ha mostrato la potenza del caso. 
  • ob: non è tanto all'evoluzione che dobbiamo vedere ma all'origine dell'universo: big bang vs universi paralleli
  • il letteralismo non è tipico solo dei fondamentalisti ma anche degli scientisti: serve per confutare la bibbia e dichiarare l'incompatibilità con la scienza. vedi asimov. in questo progetto collaborano inconsapevolmente i concordisti alla Capra.
  • bibbia: scrigno di metafore, storia e poesia. una biblioteca con diversi generi
  • perché le condizioni di partenza dell'universo erano quelle? una scienza che non risponde è una scienza a metà!
  • il teorema della singolarità ci dice che non possiamo dimostrare le cause certe di un evento singolo ma cio' non toglie che possiamo formulare ipotesi più o meno plausibili
  • aggirare il problema della prima mossa: universo inflazionario: l'espansione iniziale è talmente rapida da realizzare infinite combinazioni anche nei parametri fondamentali della fisica fino al raggiungimento di un equilibrio, in qs modo il nostro universo è un sopravvissuto spiegabile con le probabilità.
  • ob: teoria meramente speculativa, del resto per avere un fenomeno inflattivo occorrono condizioni di contorno (ogni evoluzione richiede  esse stesse improbabili cosicché il dilemma della prima mossa resta intatto
  • altra idea: universi paralleli. ob: ad hoc, controintuitiva e infalsificabile
  • altra idea: universo oscillante o ciclico: stesse critiche che le altre + critiche all universo infinito qualora si presenti come tale
  • altri modelli: stringhe, universo senza confini... più che altro modelli estetici
  • conclusione: il problema della prima mossa resta intatto e il modello teista il più semplice e pragmatico
  • nota: è lo stesso dawkins ha dare il massimo valore al requisito della semplicità. per lui l'ipotesi multiverso è più semplice di quella teistica: l'intelligenza di dio è complessissima!
  • ob di barrow: non è affatto detto che gli altri universi siano poi così semplici come vorrebbe dawkins
  • ob decisiva: ad ogni modo l'ipotesi degli universi paralleli non è affatto scientifica (anche se formulata da scienziati) il che va contro tutti i dogmi dawkinsiani
  • ipotesi di smolin (una variante della teoria inflattiva): l'universo cresce combinando i suoi elementi a velocità esponenziale finché non imbrocca un eq a prima vista statisticamente impossibile come il nostro. la legge di darwin seleziona i parametri della fisica (ovvero le leggi fondamentali della materia). 
  • ob: se gli universi sono sequenziali allora si deve parlare cmq di universo unico e all'interno di un unico universo economia vuole che fino ad evidenza contraria le leggi della fisica individuate vengano mantenute fisse. Perchè ipotizzarne una selezione? Solo per eludere la prima mossa? Se gli universi sono molti e collegati tra loro con i buchi neri, allora l'ipotesi è inverificabile, e quindi ancora ad hoc.
  • tesi di dawkins: l'intelligenza di dio è talmente complessa da essere improbabile
  • ob: dawkins giudica la complessità di un ipotesi guardando la realtà ma questo ha poco senso, se dispongo di una descrizione dettagliata dell'ipotesi devo giudicare quella.
  • ob2: forse d ha in mente il cervello: ci vuole un cervello complesso per elaborare progetti complessi. ok, ma noi coincidiamo col nostro cervello? prob no: vedi brain split
  • cap4 creazione ed evoluzione
  • l evoluzione spiega il potere del caso, questo è vero. ma questo potere è una confutazione di dio?
  • l ipotesi di dio, la più credibile per quanto detto prima, non è certo confutata dall evoluzionismo che puo' essere accettato e visto come finalizzato (dio conosce tutto fin dall inizio). l ammissione di telmo pievani
  • molti filosofi atei lo comprendono meglio solo vedendolo come finalizzato: nagel, fodor, piattellini...
  • curioso: molti scienziati si sono messi a filosofeggiare formulando ipotesi su dio e facendo della scienza una dottrina filosofico/teologica (scientismo)
  • l'errore creazionista: credere che dio sia difendibile solo confutando l evoluzionismo
  • nemmeno tra evoluzionisti c'è accordo: gould (eq punteggiati (stasi+ev veloce) vs ultradarwinisti (evol costante). esiste dunque una pluralità di teorie in un unico paradigma
  • l evoluzione viaggia verso il più complesso: c'è chi nega: gould: il successo dei batteri
  • come procede l evoluzione?: il suo forte è la diversità: tutte le nicchie vengono esplorate tra cui anche quella dell intelligenza. è lì che il tentativo uomo ha avito successo ed è emerso. in questo senso l'uomo è tut altro che un ipotesi meramente casuale, l evoluzione procede seguendo anche spinte direzionali ben precise
  • per alcuni l evoluzionismo è una teoria a metà tra scienza e storia
  • tre ipotesi evolutive: 1 ev specifica 2 ev casuale (darwiniana) 3 ev direzionata
  • escludiamo 1. l ipotesi 2 rende difficile pensare ad un processo cmq guidato: o caso o guida. anche se l idea di dio non è certo confutata. miller barr e altri scienziati credenti stanno in qs solco.
  • 3: esiste una spinta sottostante ad evolversi dal semplice al complesso il che in qualche modo guida l ev e rende prevedibili alcuni sviluppi. nota che il massimo della complessità è l intelligenza
  • il precursore di 3: theillard de cardin. ma anche presso i neodarwiniani ci sono chiare aperture a 3 (gaylord simpson, dobzhansky)
  • il sistema terrestre è sufficientemente chiuso per generare autoorganizzazione
  • ipotesi teleologica: l ev ha una sua tendenza a generare complessità, se la tendenza non è la più economica cio' si deve anche al fatto che il creatore oltre a creare l uomo deve creare l ambinte in cui inserirlo e in cui testarlo.
  • nell ipotesi finalista creazione ed evoluzione convivono eludendo l aut aut neodarwiniano. un nome per ev convergente: simon conway morris: the deep structure
  • cap6 riepilogo
  • Cos è la fede. Un tempo si distingueva tra fede e conoscenza. Oggi tutto è credenza ovvero un misto di fede e conoscenza. edmund gettier ha spianato le barriere http://broncobilli.blogspot.it/2014/10/credenza-e-conoscenza.html
  • Se tutto è credenza capiamo bene come la fede nn coincida con l irtazionalità e come la distinzione tra fatti e fede è problematici
  • Oggi il probabilismo bayesiano domina ma il prob ha una radice soggettiva
  • Cos è scienza? Il prob della demarcazione
  • Da carnap a popper a quine tornando a bayes
  • Withehead: molta teologia nella scienza contemporanea
  • L assunto della scienza: esiste un ordine. Parentela con la teologia medievale: la sequenza di cause
  • Fede degli scienziati: molte teorie sono meramente speculative: teorie del tutto. Es stringhe multiverso ecc
  • Smolin sullo srimghismo: surrogato della fede
  • Feynman: la scienza si occupa dell osservabile. Verificazionosmo. Assenza di fede nella scienza. Insanabile alternativa con la teligione
  • Relazioni possibili tra fede e scienza
  • 1 conflitto. Es galilei
  • 2 indipendenza. Es gould
  • 3 concordismo e Tappabuchi
  • 4 dialogo x un sapere più armonioso e completo
  • Critica alla teologia: ha fatto poco x nutrire qs dialogo. Ha fatto di più la filosofia quando nn la scienza stessa. La teol è rimasta al tomismo e quindi alla scienza aristotelica
  • Newman: la scoperta scientifica sposta la ns fede, non respingiamo la sfida
  • Con frege: capiamo il senso ma nn il signifocato del tutto. Dio porta significato. il senso è una coerenza interna del pensiero ma il significato è il suo referente esterno
continua

martedì 10 novembre 2009

Religione e Scienza: differenze

L' equivoco consiste nel pensare che la prima si sostenga tramite la fede, mentre alla seconda basti la ragione. Guardandole da vicino si scopre che non è così.

Sia le verità della Scienza che quelle della Religione sbocciano da un mix di fede e ragione.

Poichè la scienza è fallibile, solo con un atto di fede posso pensare che quanto mi dice sia vero.

D' altro canto anche la Religione implica l' uso dell' intelletto: credo perchè ritengo di avere buone ragioni per farlo.

Tracciamo ora una più credibile distinzione tra i due ambiti.

Le buone ragioni per sostenere la propria fede religiosa si sostanziano in UNA teoria. Chiamiamola pure "dimostrazione di Dio".

La fede nella scienza invece si articola di volta in volta in teorie che procedono sempre in coppia: la prima è la teoria specifica, la seconda una teoria osservativa.

lunedì 2 novembre 2009

L' illusione dell' ateismo

Guardando alla vita terrestre e alla sua evoluzione secondo le lenti della biologia moderna, esiste una possibilità di vedere all' opera l' azione di un "Dio architetto"? Ovvero, la prova cosmologica dell' esistenza di Dio è supportata dalla scienza moderna? Mentre la risposta affermativa sembra piuttosto facile avendo in mente le teorie astronomiche (es. Big Bang), alcune pietre d' inciampo intralciano il cammino di chi prende in considerazione l' evoluzionismo della vita sulla Terra.

Poniamoci dunque la domanda concentrati sulla biologia. Per una risposta affermativa si raccomanda di notare come i processi evolutivi appaiono "direzionati": dal semplice al complesso. E, inoltre, come sommamente complessa sia quel prodotto che chiamiamo intelligenza umana. Attenzione però a non confondere quanto detto con la fantomatica spinta interiore di lamarkiana memoria che gli organismi avrebbero ad evolvere in un certo senso.

Il mondo che ci circonda esiste per filtrare e produrre intelligenza? La scienza non si pone queste domande, tuttavia, trasferendo il piano del discorso in ambito filosofico, è lecito valutare se l' interpretazione sia compatibile con i fatti che la scienza stessa ci mette a disposizione.

Le mutazioni saranno anche casuali, l' ambiente sarà anche costituito da un insieme di fenomeni dall' origine casuale, sta di fatto che questo impulso e questo filtro, selezionano gli organismi in modo da privilegiare nel tempo una crescente complessità organizzativa fino a raggiungere livelli sorprendenti, come nel caso dell' intelligenza umana.

Se il mondo è un posto dove i tipi intelligenti sono anche i più adatti a campare, allora una certa spinta verso la complessità esiste. Uscendo dall' ambito scientifico, la domanda "chi spinge?" diverrebbe ragionevole.

Obiezione dell' onnipresente Gould: l' ambiente seleziona il più adatto, ok. Ma se andiamo a vedere quali organismi siano risultati i "più adatti" nella storia della vita, ovvero quali organismi resistono meglio alla selezione, notiamo che tra essi la maggioranza è estremamente semplice.

Vero, cio' non inficia l' esistenza di una spinta verso la complessità, almeno sul nostro pianeta.

Si potrebbe insistere che, per quanto sia inconfutabile una spinta verso la complessità, bisogna mettere in conto eventi catastrofici - sempre possibili - tali da estinguere anche le intelligenze più sofisticate. La spinta in "avanti" sarebbe dunque compensata da una pari spinta all' "indietro".

Gould convince: i meccanismi dell' evoluzione non garantiranno mai un progresso lineare e generale verso forme di vita più sofisticata, si avanza a tentoni, non tutti avanzano, e a volte si torna indietro.

Resta vero comunque che esiste una tendenza statistica alla comparsa nel tempo di forme mediamente (non modalmente) sempre più complesse. Si procede in avanti a tentoni ma si procede. Perchè, tanto per fare un esempio la vita non tende ad arretrare ma piuttosto ad avanzare? Non tutto è una lotteria, come potrebbero concludere i lettori frettolosi di Gould.

A proposito, importante: l' approccio proposto è indifferente all' intrinseca probabilità che sorga la vita umana date certe premesse iniziali. La "spinta direzionale" (trial and error) esisterebbe comunque, indipendentemente dal numero di "trial" che forza e dal numero di "error" che frena. Nel tempo, prima o poi, l' improbabile accade. Se sulla terra l' uomo sia comparso sfidando leggi probabilistiche, l' importanza è relativa. Cio' che conta è che la "direzione" sia quella.

Ironia: l' analogia proposta si attaglia meglio all' evoluzione pensata nei termini di un ultradarwinista ateo come Dawkins, rispetto ai medesimi processi pensati da uno studioso come Gould che appare molto più incline a concessioni verso la sensibilità religiosa. Non a caso è Dawkins a parlare di "gene egoista", ovvero ad introdurre la metafora di una volontà in azione che spinge e spiega i processi evolutivi. La metafora di Gould è invece quella della "lotteria", una metafora decisamente inservibile ai nostri fini.

E' pur vero che ad un Dio di questo genere l' appellativo di "architetto" sta un po' stretto; pensiamolo pure senza inconvenienti come un "chimico" o un biologo.

Quale mondo dovrebbe consegnarci la scienza per mettere in crisi l' ipotesi appena formulata? Semplice, un mondo caotico dove ricorsivamente e ineluttabilmente si ripropongono sempre le medesime forme di vita prive di una complessità minimale nonchè di un' ambizione a raggiungerla intrappolate come sono nella loro gabbia ciclica.

Da notare che chi accoglie questa versione della prova cosmologica, deve dismettere ogni condanna e disprezzo del mondo, atteggiamento diffuso tra molti religiosi "puritani": la prova di Dio dipenderebbe infatti dalla particolare attitudine dell' intelligenza a valorizzare le risorse mondane e a potenziarsi con esse.

add: link

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Considerazioni sul cap. IV par. 5 di Roberto Timossi: "L' illusione dell' ateismo"