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giovedì 22 dicembre 2011

Libertarianism A-Z: banca centrale

In via di principio le funzioni stabilizzatrici di contrasto alla deflazione tipiche della Banca Centrale sono assai utili al sistema economico; non solo, si puo’ anche affermare a ragion vedutaa che alcune politiche monetarie siano meglio di altre. Ma c’ è anche da far rilevare che gli USA, fino al 1914, non avevano una Banca centrale, e molti paesi l’ hanno instaurata solo tardi nel corso del XX secolo. Non sembra che la mancanza abbia comportato gravi inconvenienti. Questo perché “stabilizzare” un sistema complesso è impresa ardua e spesso gli inconvenienti sovrastano i benefici. Meglio allora le politiche anti-cicliche del free banking.

mercoledì 21 dicembre 2011

Libertarianism A-Z: aborto

E’ difficile capire quando “comincia un uomo”, quando l’ anima entra in un corpo, diventano rilevanti l’ intuizione personale e le credenze religiose. Tuttavia la biologia ci aiuta a dire che che la fecondazione dell’ ovulo non è certo un momento scelto arbitrariamente, anzi.

C' è anche da dire che spesso la società moderna tollera l’ assassinio: pena di morte, legittima difesa, estrema necessità. Ma l’ assassinio di un innocente è altra cosa.

Tuttavia, anche chi considera l’ aborto un crimine, conviene sul fatto che la repressione sic et simpliciter di un crimine di questa naturaè molto difficile, meglio allora puntare su un' azione razionale di riduzione del danno.

Siamo in cerca di soluzioni e per cercare meglio sarebbe il caso di mettere in concorrenza diversi approcci. Si decentrino allora le decisioni lasciando la materia agli enti locali.

martedì 1 novembre 2011

Libertarianism A-Z: vietato ai minori

Alcolici, fumo, film… vietato ai minori!

E certo, chi vorrebbe vedere un dodicenne ubriaco?

Ma la misura è facile da eludere l' unico messaggio che passa veramente ai nostri ragazzi è contenuto nell' idea che la legge sia qualcosa da infrangere.

Intanto i negozianti disonesti prosperano a danno degli onesti.

I genitori si rilassano abbandonandosi a un lassismo deprecabile: pensa a tutto mamma Stato.

L’ effetto positivo di queste leggi è modesto, per non dire di come viene presto alla luce il tipico fascino del frutto proibito.

Non solo, finita l’ astinenza forzata, quella della minore età, spesso ci si dedica alle grandi abbuffate maneggiando roba di cui si è sommamente inesperti.

martedì 4 ottobre 2011

Libertarianism A-Z voucher

Il sistema dei vouchers è il migliore per finanziare l’ educazione. Innovazione e efficienza saranno spinte al massimo.

Sebbene la qualità dell’ “outcome” ottenuto nelle scuole private sia mediamente migliore, meglio non imbarcarsi in una crociata su questo punto visto che i dati sono ancora troppo altalenanti. E’ però abbastanza evidente che dall’ introduzione della “scelta” ci guadagna l’ intero sistema.

C’ è l’ aspetto legato all’ efficienza: nessuno mette in dubbio che il privato li governa molto meglio.

Non ci sono paragoni poi nell’ ambito della consumer satisfaction, forse l’ unica cosa che alla fine conta veramente.

La desindacalizzazione delle scuole è un altro obiettivo più alla portata di tutti grazie ai vouchers.

C’ è chi teme forme di segregazione. Assurdo, molte scuole private già oggi implementano rigorose , fffirmative action.

In ogni caso, sebbene la cosa migliore consista nel far piazza pulita delle scuole statali attraverso un’ immissione massiccia di vouchers, si potrebbe iniziare con l’ assegnazione riservata ai soggetti più poveri.

sabato 1 ottobre 2011

Libertarianism A-Z: medicine

Prima di entrare in commercio i medicinali, così come altri prodotti, devono essere testati da un’ agenzia governativa. Il trattamento è ritenuto essenziale per garantire la massima sicurezza.

Peccato che una simile procedura renda i prodotti più costosi e disponibili in ritardo (con costi di vite umane). Un esempio? L’ aspirina contro gli attacchi cardiaci.

Un bias dirotta i controlli verso un eccessiva prudenza che non verrà mai rinfacciata.

Per contro il mercato possiede almeno un paio di meccanismi che aggirano questi inconvenienti: 1. la competizione e 2. il rating privato (per es. a cura delle associazioni di consumatori.

Del resto i consumatori non sono tutti uguali e una regola one fit all è inefficiente.

L’ evidenza poi non supporta i controlli preventivi: molti medicinali già oggi vengono prescritti senza inconvenienti per usi diversi dal loro uso standard.

Un’ alternativa all'a regolamentazione c’ è e si chiama responsabilità civile.

lunedì 26 settembre 2011

Libertarianism A-Z: tassa sul peccato

Tassare i peccati ha non pochi effetti sgradevoli:

1. l’ effetto reddito rischia che la vita dei peccatori si incentri ancor di più sulle attività poche virtuose.

2. viene punito chi in realtà sa mantenere il self control anche in attività considerate corruttrici.

3. chi stabilisce i peccati? Guardare la TV a tarda sera è peccaminoso?

4. come la proibizione foraggia le mafie, la tassa alimenta il nero.

5. il mito del frutto proibito fa crescere con l' idea che le leggi siano fatte per essere infrante.


martedì 13 settembre 2011

Libertarianism A-Z: assicurazioni sanitarie

Jeffrey Myron sulle assicurazioni sanitarie
  • Ci sono almeno due motivi per socializzare l’ assistenza sanitaria: 1. il mercato è vittima di adverse selection e 2. le assicurazioni private costano troppo.
  • La selezione avversa si supera costringendo tutti ad avere un’ assicurazione e non “socializzando” la sanità. In ogni caso nemmeno il postulato della selezione avversa sta in piedi basandosi su una asimmetria informativa che in realtà non esiste. Se solo le assicurazioni potessero esaminare a fondo lo stato di salute dell’ assicurato finirebbero per saperne anche più di lui!
  • Ed eccoci allora al secondo problema: gli esami condurrebbero a polizze molto care per chi ha problemi di salute o rischi seriamente di averne in futuro. Ma questo non è un problema che riguarda la gestione della sanita, bensì quella della povertà, una questione ben diversa.
  • La socializzazione della salute implica problemi di azzardo morale risolvibili solo con sistemi di co-pagamento (ticket).
  • Ci fossero solo quelli… il fatto è che l’ assicurazione unica non è certo l’ assicurazione ottimale per tutti! E qui le inefficienze abbondano: i burocrati eludono le decisioni cruciali fornendo schemi assicurativi rozzissimi.
  • C’ è poi il problema dei prezzi: quanto far pagare le medicine? Quanto costano i dottori? Domande ardue se al posto del mercato ci mettiamo un burocrate. Fissare costi sotto il livello di mercato stronca l’ innovazione e incentiva la corruzione. Due mali tipici della sanità europea.
continua

domenica 11 settembre 2011

Libertarianism A-Z: tassa sui consumi

Tassare il consumo promuove il risparmio e l’ accumulazione di capitale. Alti risparmi significa alti investimenti, ogni economia sana non puo’ prescindere dal volume di investimenti.

Qualcuno si oppone dicendo che la tassa sui consumi è regressiva: si potrebbe conciliare le istanze tassando i consumi con aliquote che variano in base al reddito.

giovedì 1 settembre 2011

Libertarianism A-Z: politiche anticicliche o di stabilizzazione

Molti, specie dopo la moda keynesiana, le ritengono imprescindibili.

Ma si tenga conto che soffrono di molti limiti: innanzitutto il cosiddetto lag. Tra le decisioni e gli effetti passa del tempo così come tra la realtà e le decisioni.

C’ è poi una scarsa evidenza del loro successo: prima del 1914 gli USA non avevano una banca centrale. I singoli stati degli USA e della UE non ce l’ hanno nemmeno adesso.

La Grande Depressione dovrebbe averci insegnato qualcosa: le politiche di stabilizzazione prolungarono la crisi ad oltranza e spesso furono responsabili del suo inasprimento.

Alcune fluttuazioni, poi, sono salutari e danno segnali importanti (pensate all’ aumento nei prezzi del petrolio e agli incentivi per nuove trivellazioni).

Ci sono effetti collaterali: si è costretti a prevedere le mosse della politica oltre a quelle dell’ economia. Doppia incertezza.

Una cosa è certa: il breve periodo dominerà sulla lungimiranza.

martedì 30 agosto 2011

Libertarianism A-Z: droghe e prostituzione

Se volete più qualità e meno crimine intorno alla prostituzione, allora legalizzatela. Lo stesso dicasi per le droghe. Se invece non desiderate né l' una né l' altra cosa, proibitela.

Libertarianism A-Z assicurazioni sanitarie


Jeffrey Myron sulle assicurazioni sanitarie
  • Ci sono almeno due motivi per socializzare l’ assistenza sanitaria: 1. il mercato è vittima di adverse selection e 2. le assicurazioni private costano troppo.
  • La selezione avversa si supera costringendo tutti ad avere un’ assicurazione e non “socializzando” la sanità. In ogni caso nemmeno il postulato della selezione avversa sta in piedi basandosi su una asimmetria informativa che in realtà non esiste. Se solo le assicurazioni potessero esaminare a fondo lo stato di salute dell’ assicurato finirebbero per saperne anche più di lui!
  • Ed eccoci allora al secondo problema: gli esami condurrebbero a polizze molto care per chi ha problemi di salute o rischi seriamente di averne in futuro. Ma questo non è un problema che riguarda la gestione della sanita, bensì quella della povertà, una questione ben diversa.
  • La socializzazione della salute implica problemi di azzardo morale risolvibili solo con sistemi di co-pagamento (ticket).
  • Ci fossero solo quelli… il fatto è che l’ assicurazione unica non è certo l’ assicurazione ottimale per tutti! E qui le inefficienze abbondano: i burocrati eludono le decisioni cruciali fornendo schemi assicurativi rozzissimi.
  • C’ è poi il problema dei prezzi: quanto far pagare le medicine? Quanto costano i dottori? Domande ardue se al posto del mercato ci mettiamo un burocrate. Fissare costi sotto il livello di mercato stronca l’ innovazione e incentiva la corruzione. Due mali tipici della sanità europea.
continua

sabato 13 agosto 2011

Libertarianism A-Z: regole

Una società vive di regole ma l’ eccesso di regole la soffoca. La regolamentazione governativa appartiene quasi sempre a questa patologia. Almeno tre sono gli argomenti che consigliano morigeratezza:

1. Slippery slope: tante regole sacrificano la chiarezza, non si riesce più a capire perché una certa attività debba essere sottoposta a vincoli e proibizioni mentre un’ altra no.

2. Moral hazard: le regole distorcono i comportamenti: se prima mi impegnavo a soddisfare i miei clienti, dopo mi impegno soprattutto a eludere le nuove proibizioni.

3. Autoresponsabilità: mi rilasso e abbasso la guardia, pensa a tutto mamma Stato.

4. Osmosi (o regola di Peltzman): se una regola limita i miei rischi in un settore delle mie attività, provvederò ad aumentarli in altro settore visto che la mia preferenza sul rischio resta invariata (se mi imponi la cintura di sicurezza, guiderò più distratto).

venerdì 12 agosto 2011

Libertarianism A-Z: reddito minimo nit negativ income tax

La negative income tax (reddito minimo) potrebbe rimpiazzare una miriade di programmi governativi anti- povertà che alimentano confusione e distorsioni.

La NIT non è perfetta: genera disincentivi al lavoro. Ma questo è un male minore se raffrontato ai disincentivi delle alternative.

La NIT ha però il pregio della chiarezza e puo’ essere implementata da pochi burocrati, anzi, è un automatismo. Limita le controversie politiche (chi è il vero povero?) e le distorsioni di mercato tipiche degli aiuti "in-kind" così come pure la corruzione.

giovedì 11 agosto 2011

Libertarianism A-Z: deficit debito pubblico

Il deficit e il debito non sono un male in sé, dipende come queste risorse vengono spese.

Siccome una spesa pubblica che supera il 15% è inefficiente, allora ripianare debito e deficit puo’ trasformarsi in un affare, purché si agisca esclusivamente sul lato della spesa.

I deficit da politiche di stabilizzazioni non sembrano essere giustificati vista la scarsa consistenza delle teorie sul moltiplicatore keynesiano. Se stabilizzazione deve esserci, che venga dalla politica monetaria.

sabato 30 luglio 2011

Libertarianism A-Z: too big to fail

Alcune banche sono talmente grandi che si ritiene opportuno salvarle dal fallimento, siamo di fronte al cosiddetto too big to fail. Ma anche il too big to fail ha le sue controindicazioni.

Vediamo le distinzioni tra fallimento e salvataggio.

1. effetti redistributivi: in caso di fallimento il peso è sopportato da proprietà, dipendenti, creditori ecc. nel caso di salvataggio il peso passa al contribuente.

2. effetti sull’ efficienza: il salvataggio incentiva attività azzardo morale e attività eccessivamente rischiose.

3. effetto contagio: il salvataggio lo azzera, anche se l’ evidenza empirica è debole e gli inconvenienti maggiori possono essere evitati da un’ accorta politica monetaria.

Conclusione: il fallimento deve essere preso in seria considerazione come la migliore tra le soluzioni possibili.

Libertarianism A-Z utilities

Autostrade, acquedotti, gas… spesso vengono scambiate per beni pubblici e si chiede che di esse si occupi lo stato.

In realtà lo stato deve limitarsi a regolare una concorrenza che sarebbe problematica per la natura stessa di questi beni, stando ben attento a non intromettersi nella gestione.

Libertarianism A-Z: esternalità

Le esternalità sono ovunque, talmente ovunque che rintracciarle è compito improbo. Anche come porvi rimedio è problematico.

Pigou propone di tassare e risarcire cadendo nel nirvana fallacy.

Coase fa presente che spesso la contrattualistica privata risolve il problema.

Hayek aggiunge che spesso la competizione tra gruppi favorisce una soluzione individualista.

Libertarianism A-Z: federalismo

La difesa nazionale deve essere fornita a livello nazionale ma per le altre politiche si puo’ scegliere anche il livello locale.

La tendenza all’ accentramento si giustifica sulla base del fatto che “one fit all”: la stessa politica funziona ovunque. Oppure sulla base del concetto di “race to the bottom”.

Eppure la sperimentazione locale e la varietà favoriscono la scoperta e l’ innovazione.

La concorrenza è decisiva nel limitare la centralità della politica, e per i liberali questo è un vero chiodo fisso. Senza contare che la race to the bottom non si è praticamente mai registrata.

C’ è anche una riduzione nel rischio quando si decentra.

Non solo, l’ autogoverno smussa i risentimenti tra i popoli e le odiose ingerenze, ancora più odiose se chi le compie ha l’ arroganza di chiamarle umanitarie..

venerdì 29 luglio 2011

Libertarianism A-Z: ambiente

La crescita economica spinta dal capitalismo puo’ devastare l’ ambiente, bisogna intervenire per prevenire una simile tragedia.

Vero, a volte basta intervenire con più capitalismo e più crescita economica: è ormai accertato che ricchezza e calori ambientalistici vanno di pari passo.

Il resto è un problema noto: le esternalità.

Gran parte della devastazione ambientale deriva da attività governative. Bisogna fermarle. L’ Unione Sovietica è un classico esempio di ambiente devastato.

Altre esternalità, però, si realizzano perché non esistono diritti di proprietà privata ben definiti. E allora: privatizzare tutto il privatizzabile. Mi vengono in mente le riserve naturali africane.

Resta sempre qualcosa che non è facile privatizzare, qualcosa per cui non è disponibile una tecnologia adeguata. La cosa migliore allora consiste nel tassare gli inquinatori e redistribuire agli inquinati (carbon tax): meglio se la cosa si realizza in automatico con dei crediti d’ imposta in modo tale che burocrati e politici non annusino nemmeno quel flusso di ricchezza.

Chiariamo subito che la carbon tax è un’ extrema ratio a causa delle distorsioni che provoca: resta pur sempre un prezzo di mercato fissato fuori dal mercato, Si spera solo che le distorsioni da carbon tax siano inferiori alle distorsioni ambientali dovute alle esternalità.

Libertarianism A-Z: utilitarismo

Il metodo utilitarista impone di massimizza la felicità. Per quanto sia un metodo promettente e ragionevole, presto i guai vengono a galla: non è facile quantificare la felicità.

L’ unico modo sensato per applicare il metodo utilitaristico consiste nell’ abbinarlo al metodo della scelta: cio’ che scelgo mi è più utile di cio’ che scarto pur avendo la possibilità di sceglierlo.

Niente redistribuzioni utilitaristiche, quindi.

E’ all’ atto di giustificare le redistribuzioni che l’ arbitrio di molti utilitaristi emerge: c’ è chi dà scarso valore alla felicità di alcuni grubbi sociali: ebrei, non-*comunisti, neri, ricchi, eccetera.