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lunedì 18 giugno 2018

Genetica e libertà

Gli studiosi del comportamento umano distinguono tra fattori genetici e fattori ambientali. Ma l’ambiente puo’ essere ulteriormente distinto in ambiente-condiviso e ambiente non-condiviso. Due gemelli non si comportano in modo uguale pur condividendo genetica e ambiente, evidentemente la differenza è da imputare all’ambiente non-condiviso.
La libertà personale rientra tra le variabili residue tipiche dell’ambiente non condiviso. Di fronte a questa situazione il determinista compie un atto di fede dicendo: “un giorno sapremo e potremo scartare l’ipotesi della libertà”. 

http://www.econlib.org/archives/2009/04/free_will_and_b.html

martedì 21 marzo 2017

Follia!

Come rapportarsi con la malattia mentale? Cos’è esattamente? Come deve essere intesa?
Bryan Caplan nel saggio “THE ECONOMICS OF SZASZ PREFERENCES, CONSTRAINTS AND MENTAL ILLNESS” difende una visione economicista.
Tesi…
… il modello che postula il malato mentale come un tale con preferenze estreme è il migliore…
Vantaggio: un soggetto del genere rientrerebbe nel modello economico tradizionale. Il che significa società più efficienti e prospere.
***
I due piloni centrali del modello economicista…
… nella teoria economica le scelte sono determinate da due fattori: preferenze e vincoli di bilancio. Le scelte del malato mentale sarebbero da inquadrare come “preferenze” piuttosto che come “vincoli”…
Vincoli e preferenze. Non esiste altro nel mondo dell’economia. Cos’è cio’ che chiamiamo “disturbo mentale”? Un vincolo ai nostri comportamenti o una preferenza che li guida?
Ebbene, nel modello economicista il “malato mentale” è solo un soggetto con “preferenze estreme”.
L’obiezione più scontata si puo’ sintetizzare in questo esempio…
… Sandy si barcamena tra due lavori spiacevoli che rendono poco, non ce la fa più ad andare avanti fino al giorno in cui si sente stanca e svuotata, va dal medico che gli diagnostica una depressione, poi torna a casa e sta a letto tutto il giorno. Bob è un manager di successo che vuole partecipare alla maratona di Boston ma questa settimana è stracarico di lavoro, quando rientra a casa si ritrova stanco e demotivato, va dal medico che gli diagnostica un'influenza. il giorno dopo anziché allenarsi per la maratona se ne sta a letto. Da notare che influenza e depressione possono avere un'origine molto simile: un corpo stressato che abbassa l'azione del sistema immunitario. Orbene: perché dovremmo credere che quella di Sandy è una scelta mentre quella di bob un vincolo esterno?
Una risposta plausibile…
… il fenomeno fisico non è rilevante finché non stabiliamo il nesso causale: è lo spirito che aziona i corpi o sono i corpi che determinano l'azione dello spirito? Nella storiella ci sono chiari indizi che i nessi siano diversi: Bob in fondo rinuncia ad un compito piacevole (la maratona), senza contare che per lui il lavoro stesso è gratificante e in qualche modo piacevole. Sandy invece “rinuncia” alla tortura dei suoi due lavori…
Seconda obiezione
… ammettiamo di entrare di nascosto nella stanza di John e iniettargli mentre dorme la sostanza X che tra i suoi effetti collaterali induce depressione. Quando si sveglia John è fortemente depresso e torna a letto. Qui non c'è stata scelta di sicuro, eppure c'è depressione!…
Risposta…
… infatti qui sappiamo con certezza che non c'è stata scelta ma questo è un caso che non somiglia affatto a quelli da noi considerati…  In condizioni normali è più ragionevole che sia il libero arbitrio a determinare il comportamento apatico… Uno potrebbe entrare di soppiatto nella mia camera da letto e iniettarmi una sostanza che, una volta sveglio, mi indurrà ad andare verso il frigo e mangiare la tavoletta di cioccolato che ho comprato ieri… cio’ non toglie che quando di solito mangio il cioccolato lo faccia per una mia libera scelta…
Terza obiezione
… perché allora chi soffre di “disturbati mentali” chiede aiuto e si dice malato e infelice per la loro condizione?…
Risposta…
… è una buona tattica per ricevere aiuto a buon mercato nel momento del bisogno...
Quarta obiezione:
...se devo pensare che chi mi dice una cosa in realtà ne pensa un'altra, posso provare e confutare tutto...
Risposta:
... ma ho comunque dei criteri per sospettare di chi mi parla: quando per esempio si ha una grande convenienza ad affermare certe cose la credibilità di chi le afferma diminuisce. La psicologia evoluzionista studia proprio l'ipocrisia e l'autoinganno che ci caratterizzano. Non dobbiamo forse considerarla una scienza?
Quinta obiezione…
… se quelle dei disturbati sono solo “preferenze estreme” dobbiamo concludere che sono preferenze molto disordinate: ora vogliono abusare di una certa sostanza, poi vogliono smettere, poi ancora vogliono tornare alla sostanza...
Risposta…
… forse in alcuni casi estremi bisogna anche concludere in questo senso, ma non esattamente come viene descritto nell’ obiezione. Cosa c'è che non fila in un alcolista che ragiona così: "ora, nelle condizioni in cui sono, scelgo di bere, lo trovo piacevole. Poi, lo so già, toccherò il fondo, un punto in cui nemmeno il bere è più piacevole, sarò una “merda”… Ebbene, in quel momento chiederò aiuto dicendo che voglio smettere, la gente si impietosirà e mi soccorrerà. Quando tornerò nella condizione in cui sono ora tornerò a bere. Ben inteso: se durante il mio recupero dovessi per caso giungere ad una condizione più piacevole di quella attuale (magari con tanti amici, magari con una posizione di rispetto negli alcolisti anonimi…) non posso certo escludere a priori di optare per conservarla anziché per rovinarmi di nuovo con la bottiglia”…
Naturalmente chi riflette su una simile ipotesi tende a scartarla dicendo: “francamente non ho mai conosciuto in vita mia gente che ragionasse in questi termini”.
Ma qui il “ragionare”  deve intendersi come metafora. E’ il corpo che “ragiona” così più che la nostra testa. Noi ci limitiamo a dare una sorta di “via libera”.
Se dico che il sole ha “pensato” bene di tramontare anche oggi, uso il termine in senso metaforico.
In altri parole, è la selezione naturale che ci facilita le cose poiché ha sperimentato queste strategie di sopravvivenza come vincenti.
***
Vediamo più nello specifico qualche caso problematico.
Come si puo’ formalizzare in termini economici, per esempio, il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività o ADHD? Non è così difficile…
… Overall, the most natural way to formalize ADHD in economic terms is as a high disutility of work combined with a strong taste for variety. Undoubtedly, a person who dislikes working will be more likely to fail to 'finish school work, chores or duties in the workplace'. Similarly, a person with a strong taste for variety will be 'easily distracted by extraneous stimuli'. symptoms of inattention are worded to sound more like constraints. However, each of these is still probably best interpreted as descriptions of preferences…
***
Vediamo altre obiezioni all’approccio economicista.
Al fondo della concezione proposta ci sono assunti sulla filosofia della mente che qualcuno potrebbe ritenere delle forzature. Non è così, giusto uno scientista potrebbe dissociarsi ma lo scientismo non è l’unica filosofia della mente…
… What about all the contrary scientific evidence?  It's not really contrary.  The best empirics in the world can't resolve fundamental questions of philosophy of mind…
C’è poi chi fa notare che il cervello dei matti potrebbe presentare degli squilibri a livello chimico? E’ per questo che assumono medicine. Qui si va sul concetto di malattia, un concetto problematico…
… critics often cite findings of 'chemical imbalances' in the mentally ill. The problem with these claims, from a Szaszian point of view, is not that they find a connection between brain chemistry and behavior. The problem is that 'imbalance' is a moral judgment masquerading as a medical one
Ma come distinguere un vincolo da una preferenza?…
… make such a big deal about the difference between preferences and constraints. If you literally CAN'T do something, it makes sense to say you have a "disorder." If you're perfectly able to do something but don't like it, it doesn't. How can you tell the difference? As I say in the paper, see if sufficiently strong incentives change behavior. If you do X given sufficient motivation, you CAN do X…
Più nello specifico, c’è un metodo semplice semplice…
… chiedersi sempre se con la proposta di un compenso Tizio è in grado di variare il suo comportamento. Se sì, allora PUO' variarlo e possiamo così dire che è in grado di scegliere… esempio… se ti offro una somma di denaro affinché tu ti astenga dal bere e tu riesci a guadagnartela, allora, cio' indica che se solo lo volessi tu POTRESTI astenerti…

follia

mercoledì 7 dicembre 2016

Piccola difesa del libero arbitrio

Il libero arbitrio è la capacità di scegliere. Detto questo, le ambiguità di un simile concetto non sono esaurite.
Alcune ulteriori precisazioni andrebbero fatte e a farle ci pensa Bryan Caplan nel saggio “A Short Essay on the Freedom”.
Chi si oppone all’esistenza del libero arbitrio lo fa di solito in nome della scienza: tutti i fenomeni materiali hanno una causa materiale, quindi il libero arbitrio non puo’ esistere.
Ma la scienza si basa su una logica induttiva, quindi, fallace. In mancanza di verifiche il dibattito resta aperto.
C’è anche chi discutendo della faccenda tira in ballo la fisica quantistica:
… a probabilistic theory of choice is just as contrary to the freedom of the will as a fully deterministic one. The argument here is extremely simple. Imagine that my action is determined by the roll of a six-sided die; if it comes up six, I raise my arm…
Se cio’ che faccio è imprevedibile perché soggetto a una “lotteria quantistica”, cio’ non significa affatto che sono libero.
Chi crede nel libero arbitrio afferma che noi siamo liberi di scegliere. Ma cosa? Essenzialmente tre cose:
… To begin with, we choose our beliefs. Secondly, we choose many of our bodily movements. Thirdly, we choose many of our mental processes
Gli argomenti a sostegno sono quattro:
  1. Osservazione. Osservo che sono libero, e la scienza si basa sulle osservazioni. La logica (induttiva) viene dopo, si applica alle osservazioni. Chi insiste nel negare valore all’introspezione, allora nega valore anche al metodo sperimentale che si fonda su cio’ che mi sembra di vedere e toccare.
  2. Assurdità dello scetticismo. Se siamo esseri predeterminati, allora ogni discussione è insensata visto che la ragione non esiste o comunque non è accessibile.
  3. Argomento di Moore. Poiché vince l’argomento con le premesse più solide, e la premessa “sono in parte libero” è la più solida, gli argomenti per il libero arbitrio sono vincenti. Anche l’argomento: “questa discussione intorno al libero arbitrio è sensata” è una premessa solida che assegna la palma ai libertari.
  4. Argomento della falsificazione. Una volta che i deterministi mi porteranno una legge in grado di prevedere che “ora” non alzerò la mia mano, io la confuterò facilmente alzando la mano.
Ancora sull’osservazione. Se per me l’essere parzialmente libero è evidente, non si capisce perché mai – in mancanza di prove - dovrei considerare tutto questo un’illusione…
… I observe that I choose freely, at least sometimes; and if you introspect, you will see it too. There is no reason to assume that these observations are illusory... argument against the validity of introspection might be applied, ipso facto, to sight, hearing, touch, taste…
Sull’assurdità dello scetticismo: nel momento in cui si discute la faccenda non si puo’ che essere per il libero arbitrio… 
… I shall begin with the assumption of determinism, and show that it leads to the self-contradictory position of abject skepticism. Now it is a fact that people disagree on many questions; this leads us to wonder if on any given issue we are correct. How is the determinist to come to grips with this?…
Obiezione 1: le dipendenze ci tolgono libertà.
Attenzione a non confondere scelta e piacere: una scelta piacevole è più facile ma non per questo meno libera di una scelta spiacevole.
Prendiamo il caso dell’alcol. Cosa dice chi obbietta in nome delle “dipendenze”?…
… normal person is free to use or not use alcohol; but certain people are not free to not use it. The choice is "too hard" for them to make…
Risposta
… my objection to this is basically that it just contradicts experience. Imagine that there were a button in front of you, the pressing of which would instantly exterminate all human life. You would not (I hope) want to press this button. But can you really say that you do not feel just as free to do so as you would to dial a phone number? Suppose someone pointed a gun at you and told you to push the button. Would you not be free to refrain? But if you are free in these extreme cases, how could you be unfree to refrain from drinking alcohol…
Obiezione 2: la massa è conformista e quindi non libera.
Noi difendiamo una libertà minima, non assoluta: l’esistenza di condizionamenti è inevitabile. La massa, inoltre, dimostra di sapere benissimo cosa sia la libertà poiché usa il termine in modo appropriato…
… Almost all humans use the language and concepts of free will.... experience of free will permeates the lives of ordinary people…
Obiezione 3: perchè gruppi differenti fanno scelte differenti se gli individui che li compongono sono liberi?
Il fenomeno non è contraddittorio una volta ammessa l’esistenza di condizionamenti…. 
… different groups behave consistently differently. There is nothing amazing about this. The typical criminal makes a long series of brutal choices over his life; there is a systematic pattern to his choices. Does this show that each of his actions was not a choice?…
Obiezione 4: la dottrina del libero arbitrio impedisce di spiegare in modo completo il mondo, un progetto a cui ambisce la scienza.
Questa non è un’obiezione alla teoria del libero arbitrio, semmai la frustrazione di un certo scientismo con pretese velleitarie….
… Another objection to the doctrine of free will is that it renders a persons choices inexplicable. But there is really no paradox here, anyway. Of course it is possible to "explain" a choice, in the sense of describing the actor's motives, goals, impulses, and so on. But we must remember that these were simply the factors that the agent chose to go along with; we are explaining which factors out of the cosmos of possibilities that the actor drew upon when making his choice…
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Michael Huemer ha dimostrato l’esistenza del libero arbitrio in questo modo (“A Proof of Free Will”)…
PREMESSA 1: devo affermare solo cio’ che è vero (premessa EPISTEMOLOGICA).
PREMESSA 2: quel che devo fare deve essere possibile (premessa ETICA).
PREMESSA 3: se il determinismo è vero, tutto cio’ che posso fare lo faccio (premessa LOGICA).
PREMESSA 4: credo di essere parzialmente libero (FATTO).
CONSIDERAZIONE 1. In virtù di P1 e P2 io non affermo mai delle falsità.
CONSIDERAZIONE 2. In virtù di P3 e C1, se il determinismo fosse vero, non affermerei mai delle falsità.
CONSIDERAZIONE 3. Per P4 e C2 io sono parzialmente libero.
CONSIDERAZIONE 4. L’ipotesi determinista convalida anche la sua ipotesi contraria (è autorimuovente).
CONSIDERAZIONE 4. Tra un’ipotesi autorimuovente e una coerente scelgo la seconda.
Sintesi: la logica sottostante al determinismo è che i “doveri etici” sono insensati, ma nessuno di noi puo’ esimersi dall’avere dei doveri, in primo luogo scienziati e filosofi (che hanno il dovere di cercare la verità). E sono proprio scienziati e filosofi che dibattono sul libero arbitrio.
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Tuttavia, nonostante le forti ragioni in favore del libero arbitrio, gira voce che “la scienza” ne abbia confutato l’esistenza.
Si occupa della cosa Alfred Mele nel suo scritto “What Are the Implications of the Free Will Debate for Individuals and Society”.
Puo’ darsi che anche quel briciolo di libertà che ci sembra di avere sia solo un’illusione e che in realtà sia il nostro inconscio ad agire per noi…
… One major plank in a well-known neuroscientific argument for the nonexistence of free will is the claim that participants in various experiments make their decisions unconsciously…
Stando agli esperimenti di Benjamin Libet, sembra che quando pensiamo di decidere, in realtà il nostro corpo ha già deciso (ha avviato i motori per operare nel senso che noi crediamo di aver scelto autonomamente)…
… The other part of the evidence comes from participants’ reports on when they first became aware of their decisions…
Sequenza tipica di quel che accade…
… the typical sequence of events is as follows: first, there is the brain activity the scientists focus on, then the participants become aware of decisions (or intentions or urges) to act, and then they act, flexing a wrist or pushing a button, for example…
Conclusioni tipiche
… 1. In various experiments, participants decide unconsciously. 2. Only consciously made decisions can be freely made…
L’assunto problematico: il modo in cui decidono le “cavie” di questi esperimenti è il modo tipico in cui decidono le persone.
Tuttavia, non sembra che le cose siano in questi termini.
La scelta che devono compiere le cavie è semplicissima
… Participants in these experiments are instructed to perform a simple action whenever they want and then report on when they first became aware of an urge, intention, or decision to perform it…
Il setting dell’esperimento, poi, non è certo quello che ci propone la vita quotidiana…
… The experimental setting is very different from a situation in which you’re carefully weighing pros and cons…
Insomma, non siamo nelle condizioni tipiche in cui prendiamo le nostre decisioni.
Quando le cose sono tanto semplificate è plausibile pensare che l’istinto giochi un ruolo preminente.
Inoltre, il fatto che una decisione presa d’istinto (o inconsciamente) si possa frenare significa già di per sè che il libero arbitrio non è stato confutato.
Altri problemi: come si correlano coscienza e attività cerebrale?…
… the brain activity that experimenters are measuring several hundred milliseconds or several seconds in advance of the action gives rise to additional brain activity that is a conscious decision, and that conscious decision plays a part in producing the action – the flexing, clicking, or pressing. There is no good reason to believe that the early brain activity (measured in seconds with fMRI and in milliseconds in the other studies) is correlated with a decision that is made – unconsciously – at that time…
Sì, c’è un’attività cerebrale precedente, ma di che natura? Una cosa è certa: non ci consente di prevedere la risposta.
Come possiamo definire il libero arbitrio? Modesta proposta: uno è libero quando non esistono forze che lo determinano…
… According to a modest conception of free will, as long as you’re able to make rational, informed, decisions when you’re not being subjected to undue force and also are capable of acting on the basis of some of those decisions, you have free will…
Definizione più ambiziosa: uno è libero quando il suo comportamento è imprevedibile…
… According to a more ambitious view, something crucial must be added to these abilities: If you have free will, then alternative decisions are open to you in a way requiring that the natural laws that govern your brain activity sometimes give you at most a probability of deciding one way and a probability of deciding another way…
L’indeterminatezza del futuro è per noi esperienza abituale, fa parte del buon senso…
… Most people assume that the future is open in a certain way. As they see it, not only don’t we know now exactly what we will do next week, but it also is not determined…
Gli studi di Benjamin Libet registrano una semplice attività cerebrale che consente predizioni giusto al 60%. Il futuro è dunque aperto anche nei casi semplicistici messi sotto la lente…
… In the fMRI study I mentioned, scientists were able to predict with 60% accuracy… After all, the evidence leaves a 40% chance that the participant would press the other button…
Si tratta quindi di esperimenti compatibili anche con la definizione più ambiziosa di libero arbitrio…
… Believers in ambitious free will thrive on probabilities of action, and that’s exactly what we find in these studies…
Conclusione. La scienza non confutato il libero arbitrio poiché sperimenta su casi non equiparabili a quelli che una persona affronta, inoltre non conosciamo bene la correlazione tra attività cerebrale e coscienza (il fatto che esista un’attività non significa che si è già deciso).
Un’ultima cosa: l’ipotesi del libero arbitrio è preferibile anche per motivi pratici:…
…  lowering people’s confidence in the existence of free will increases bad behavior…
Credere alla nostra libertà ci rende persone migliori
… belief in free will promotes personal well-being…
… e anche persone più soddisfatte.
Quando le ragioni teoriche sono deboli, anche le ragioni pragmatiche assumono un peso importante.
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Esistono alcuni contro-esperimenti implementati con un setting molto più realistico, in casi del genere il ruolo della coscienza e del libero arbitrio è difficile da eludere.
Il primo riguarda delle donne che decidono di sottoporsi allo screening: tra chi dice di “aver deciso” bisogna ancora distinguere chi ha preso un impegno serio e le altre. Se ci si limita alle seconde è facile vedere all’opera forze misteriose che trascendono la coscienza e la fanno apparire come un’illusione.
… In one experiment, the participants were women who wanted to do a breast self-examination during the next month.  The women were divided into two groups.  There was only one difference in what they were instructed to do.  One group was asked to decide during the experiment on a place and time to do the examination the next month, and the other group wasn't.  The first group wrote down what they decided before the experiment ended and turned the note in.  Obviously, they were conscious of what they were writing down.  They had conscious implementation intentions…. The results were impressive.  All of the women given the implementation intention instruction did complete a breast exam the next month, and all but one of them did it at basically the time and place they decided on in advance.  But only 53 percent of the women from the other group performed a breast exam the following month…
Se l’impegno è serio lo si adempie, altrimenti non si è “manipolati”, molto più semplicemente ci si autoinganna per convenienza. Caso due… 
… In another experiment, participants were informed of the benefits of vigorous exercise. Again, there were two groups.  One group was asked to decide during the experiment on a place and time for twenty minutes of exercise the next week, and the other group wasn't given this instruction.  The vast majority - 91 percent - of those in the implementation intention group exercised the following week, compared to only 39 percent of the other group…
Se decidiamo di fare una cosa e ne facciamo un’altra non è tanto perché il libero arbitrio sia illusorio, quanto perché le nostre priorità cambiano nel tempo e tendiamo – anche inconsciamente - ad approfittare della vaghezza nell’impegno preso. Caso tre… 
… In a third experiment, the participants were recovering drug addicts who would be looking for jobs soon.  All of them were supposed to write resumes by the end of the day.  One group was asked in the morning to decide on a place and time later that day to carry out that task.  The other group was asked to decide on a place and time to eat lunch.  None of the people in the second group wrote a resume by the end of the day, but 80 percent of the first group did…
free

giovedì 28 luglio 2016

Tre esperimenti che confermano il ruolo preponderante della coscienza

In one experiment, the participants were women who wanted to do a breast self-examination during the next month.  The women were divided into two groups.  There was only one difference in what they were instructed to do.  One group was asked to decide during the experiment on a place and time to do the examination the next month, and the other group wasn't.  The first group wrote down what they decided before the experiment ended and turned the note in.  Obviously, they were conscious of what they were writing down.  They had conscious implementation intentions.

The results were impressive.  All of the women given the implementation intention instruction did complete a breast exam the next month, and all but one of them did it at basically the time and place they decided on in advance.  But only 53 percent of the women from the other group performed a breast exam the following month.

In another experiment, participants were informed of the benefits of vigorous exercise.  Again, there were two groups.  One group was asked to decide during the experiment on a place and time for twenty minutes of exercise the next week, and the other group wasn't given this instruction.  The vast majority - 91 percent - of those in the implementation intention group exercised the following week, compared to only 39 percent of the other group.

In a third experiment, the participants were recovering drug addicts who would be looking for jobs soon.  All of them were supposed to write resumes by the end of the day.  One group was asked in the morning to decide on a place and time later that day to carry out that task.  The other group was asked to decide on a place and time to eat lunch.  None of the people in the second group wrote a resume by the end of the day, but 80 percent of the first group did.

giovedì 17 marzo 2016

A Short Essay on the Freedom of the Will Bryan Caplan

#caplan libero arbitrio
A Short Essay on the Freedom of the Will Bryan Caplan
  • Cos'è il l.a. the ability to choose more than one thing.
  • Obiezione: "Every effect must have a cause;
  • Quantum confusion. a probabilistic theory of choice is just as contrary to the freedom of the will as a fully deterministic one. The argument here is extremely simple. Imagine that my action is determined by the roll of a six-sided die; if it comes up six, I raise my arm.
  • COSA SCEGLIAMO. To begin with, we choose our beliefs. Secondly, we choose many of our bodily movements. Thirdly, we choose many of our mental processes
  • 6 argomenti
  • 1 osservazione. mi sembra di essere libero. la scienza si basa sull osservazione. ogni argomento contro l introspezoone si applica immediatamante a vista udito... tatto
  • 2 assurdità dello scetticismo... se siamo determinati ogni discussione è insensata visto che la ragione nn esiste o comunque nn è accessibile
  • 3 argomento do moore. vince l argomento con le premesse più solide. sono libero è la premessa più solida. qs discussione è sensata è un altre solida premessa
  • 4 argomento della falsificazione. i deterministi dovranno portarmi una legge che predice quando alzerò la mano a quel punto io la confuterò nn alzando la mia mano
  • OSSERVAZIONE. I observe that I choose freely, at least sometimes; and if you introspect, you will see it too. There is no reason to assume that these observations are illusory... argument against the validity of introspection might be applied, ipso facto, to sight, hearing, touch, taste,
  • ASSURDITÀ DELLO SCETTICISMO. I shall begin with the assumption of determinism, and show that it leads to the self-contradictory position of abject skepticism. Now it is a fact that people disagree on many questions; this leads us to wonder if on any given issue we are correct. How is the determinist to come to grips with this?
  • MOORE. C. Moore's Proof of the External World Extended. Since no premise has greater initial plausibility than "This is a hand," said Moore, it is in principle impossible for that claim to be overturned.
  • IL PREDITTORE ASSOLUTO. Thought Experiment... Our brilliant neurophysiologists come up with an equation that they claim will predict all of our behavior.... Suppose that the equation says that the next thing that you will do is raise your arm. Do you seriously believe that you couldn't falsify this prediction by failing to raise your arm?
  • OBIEZIONI
  • 1 le dipendenze ci tolgono la libertà. c è confusione tra scelte e piacere. una scelta piacevole è più facile ma non meno libera di una scelta spiacevole. il caso del bottone che stermina l umanità
  • 2 la massa è un gregge che nn sa cosa sia la libertà. la massa dimostra tutti giorni di sapere cosa sia usando il trrmine libertà in modo appropriato
  • 3 xchè gruppi differenti fanno scelte differenti se tutti gli individui sono librri? ma il fenomeno nn presenta alcuna contraddizione
  • 4 la dottrina del la. non consente spiegazioni complete. ma qs considrrazione non segnala alcun paradosso
  • DIPENDENZE. normal person is free to use or not use alcohol; but certain people are not free to not use it. The choice is "too hard" for them to make.
  • My objection to this is basically that it just contradicts experience. Imagine that there were a button in front of you, the pressing of which would instantly exterminate all human life. You would not (I hope) want to press this button. But can you really say that you do not feel just as _free_ to do so as you would to dial a phone number? Suppose someone pointed a gun at you and told you to push the button. Would you not be free to refrain? But if you are free in these extreme cases, how could you be unfree to refrain from drinking alcohol
  • Pleasant choices are "easier" not in the sense that they are more free
  • L INDUZIONE NN È UNA LOGICA. Almost all humans use the language and concepts of free will.... experience of free will permeates the lives of ordinary people
  • STRANE REGOLARITÀ. different groups behave consistently differently. There is nothing amazing about this. The typical criminal makes a long series of brutal choices over his life; there is a systematic pattern to his choices. Does this show that each of his actions was not a choice?
  • TROPPI TIPI STRANI.   Another objection to the doctrine of free will is that it renders a persons choices inexplicable. But there is really no paradox here, anyway. Of course it is possible to "explain" a choice, in the sense of describing the actor's motives, goals, impulses, and so on. But we must remember that these were simply the factors that the agent chose to go along with; we are explaining which factors out of the cosmos of possibilities that the actor drew upon when making his choice.
continua

martedì 23 dicembre 2014

Come capire se un uomo è libero?

Naturalmente nessuno è libero in senso assoluto, tutti noi siamo condizionati, tuttavia possiamo ritenerci liberi e responsabili se, AL MARGINE, è il nostro potere decisionale a determina la nostra traettoria.

Non conta quel che si fa e quanto sia prevedibile ma solo se si puo' fare altrimenti. E' prevedibile che io non mi amputi un braccio entro mezzanotte, tuttavia potrei farlo se solo lo volessi.

La questione del libero arbitrio si suddivide in due questioni da tenere ben distinbte:

1) L' uomo è libero? Si puo' concludere per il sì o per il no. Si puo' concludere, per esempio, che l' uomo è libero e il pesce gatto no.

2) Tizio è libero? Si puo' sostenere che benché l' uomo sia libero e responsabile delle sue azioni Tizio non lo è (per esempio perché è pazzo).

Limitatamente alla seconda questione c' è un metodo ortodosso per risolverla: chiedersi se con un compenso Tizio varia il suo comportamento. Se sì, allora PUO' variarlo è possiamo dire che è libero.
Se ti offro una somma di denaro affinché tu ti astenga dal bere e tu ci stai, allora, cio' indica che se solo lo volessi tu POTRESTI astenerti.