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martedì 28 febbraio 2017

Fede & Ragione

Titolo scontato?
Evitiamo allora di entrare nel merito, di misurare col bilancino quanta fede c'è nella ragione e quanta ragione c'è nella fede. Guardiamo invece all'uomo religioso e all'uomo razionale. Si tratta di due tipi che possono convivere nella stessa persona?
Si occupa della faccenda Scott Alexander nel saggio “Analytical Thinking Style And Religion".
Recentemente Gervais e Norenzayan hanno pubblicato uno studio dal titolo eloquente: " Analytic Thinking Promotes Religious Disbelief". Descrizione del loro primo esperimento...
... They make some people take the Cognitive Reflection Test (CRT), a set of questions designed so that intuition gives the wrong answer and careful thought gives the right one. Then they ask those people a couple of questions about their religious beliefs (most simply, “do you believe in God?”). They find that people who do better on the CRT (ie people more prone to logical rather than intuitive thinking styles) are slightly less likely to be religious...
Esito...
... religion is associated with intuitive thinking styles, atheism with logical thinking styles...
Proseguivano poi constatando che un certo "priming" analitico (roba tipo osservare a lungo la scultura di Rodin "Il pensatore"!) diminuiva la credenza religiosa dei partecipanti.
Sentite una certa puzza di bruciato? Ebbene, l'hanno sentita anche i ragazzi del Reproducibility Project,  i quali hanno rifatto l'esperimento senza riuscire a replicarne i risultati. Anzi, ottenendo risultati negativi....
... replication of Study... It was essentially negative;... two out of their three measures of religion, there was no significant rationality/ atheism correlation... on the third it was much smaller than the original study, so small it might as well not exist.... Then they move on to their replication of Study 2... This is the one with Rodin’s The Thinker.... They found no effect of sculpture-viewing...
In realtà Gervais e Norenzayan hanno condotto contestualmente altri tre test che confermavano l'esito dei primi. Tuttavia...
... studies 3, 4, or 5. But Studies 3 and 4 have been investigated by a different group in a slightly different context (CRT on liberal/ conservative) and they find that the prime doesn’t even work...
***
Uno si chiede: che c'è di strano? È solo uno dei tanti esperimenti di psicologia che non si riesce a replicare. Sappiamo tutti che la psicologia ha un tasso di replicabilità degli esperimenti molto basso, molto più basso rispetto all’economia per esempio...
... Seven bajillion vaguely similar priming-related studies have failed replication before. Now it’s seven bajillion and one...
Di strano c'è che si tratta di un esperimento piuttosto semplice, difficile da falsificare o da “sbagliare”.
Di solito gli studi non replicati hanno caratteristiche differenti...
... My usual understanding of why these sorts of studies go wrong is a combination of overly complicated statistical analysis with too many degrees of freedom, unblinded experimenters subtly influencing people, and publication bias... These studies don’t have overly complicated statistical analysis. They’re really simple...
In questo caso tutto è abbastanza lineare...
... Do a randomized experiment, check your one variable of interest, do a t-test, done...
Publication bias? Difficile. Oltre ai 5 esperimenti di cui si è detto ci sono anche due esperimenti pilota con risultati simili. Con così tante prove condotte un publication bias è difficile.
Un problema di proxy?...
... A commenter brings up that they used different measures of religious belief in each study,..
Forse, ma...
***
Il fatto cruciale non è tanto che il Reproducibility Project non ha saputo replicare gli esiti, quanto il fatto che - come lo stesso RE ha dichiarato - la replica fallita si è avuta invece in abbondanza attraverso studi simili e successivi...
... Pennycook et al (2016) does a meta-analysis of all the work in this area. He finds thirty-five different studies totaling over 15,000 subjects comparing CRT scores and religious beliefs. Thirty-one are positive. Two of the remaining four detected an effect of the same magnitude as everyone else, but didn’t have enough power to prove it significant. The remaining two negative studies are delightful and deserve to be looked at separately...
Gli unici due studi non allineati sono quello di McCutcheon e altri "Analytic Thinking Related To Celebrity Worship And Disbelief In Religion?", e Finley e altri " Revisiting the Relationship between Individual Differences in Analytic Thinking and Religious Belief: Evidence That Measurement Order Moderates Their Inverse Correlation".
Finley nota una cosa interessante...
... if you measure rationality first and then ask about religion, more rational people are less religious... But if you measure religion first and then ask about rationality, there’s no link...
Quasi che fosse all’opera una sorta di “priming”.
Ma la risposta è pronta...
... Pennycook responds by pointing out seven other studies in his meta-analysis that ask for religion before...
***
Riepiloghiamo… 
... 31 good studies finding an effect and 2 good studies not finding it...
Di fronte a questi numeri facciamo pure la tara con le misure standard di “publication bias”, le conclusioni non mutano.
Tuttavia, può darsi che quel che è vero per gli universitari/cavia non sia vero per le altre categorie di persone. Anche qui la risposta è pronta...
... No. Browne et al look at 1053 elderly people’s CRT scores and religiosity, and find the effect at the same level...
C'è forse qualche interazione strana tra IQ e razionalità (che non sono la stessa cosa)? È l'idea di Razmar e Reeve...
... it’s not that more rational people are less religious, it’s that smarter people are both more rational and less religious...
Ma il solito Pennycook risponde prontamente...
... both IQ and CRT are independently correlated with irreligion...
L’IQ sembra più correlato con l’ateismo, ma anche la razionalità lo è.
***
Farei piuttosto un’altra osservazione: la credenza religiosa non è unica, ce ne sono tante. Anche la stessa credenza religiosa può essere vissuta in modi diversi: formalmente, l’assidua vecchina con la terza elementare sempre presente in Chiesa in prima fila e Alvin Plantinga credono nello stesso Dio. Diciamo che gli “dei” sono molti e la gran parte di loro è decisamente naif. Tra i credenti i "semplici" sono sovra-rappresentati, in questo modo gli studi appena visti si spiegano facilmente. Anzi, mi sarei aspettato una differenziale ancor pèiù marcato.
***
Ma c'è qualcosa di ancora più interessante che emerge in questi test da laboratorio…
... religious people take less time to solve problems, even when both sets of people get the right answer...
Questo cosa può indicare?...
... the idea that people naturally gravitate toward ideologies that match their level of cognitive complexity. Thus, according to this position, religious ideologies are less complex than secular ones, and, as a consequence, more likely to be held by less cognitively complex individuals...
Sbrigare velocemente una faccenda – nella quale ci si dimostra competenti - significa non appassionarsi troppo ad essa, non attribuirle troppa importanza.
Diciamo che i credenti prediligono soluzioni più semplici (rischiando il semplicismo), gli atei soluzioni complicate (rischiando l'astrusità). Questo a prescindere dalle loro capacità cognitive e dalla correttezza della soluzione fornita.
Sia il credente che l'ateo di pari abilità prendono rischi, ma in questo senso hanno preferenze diverse: il credente preferisce rischiare di presentarsi come ingenuo, l'ateo come virtuoso difensore di cause perse.
Tra chi è più propenso all'ingenuità e chi è attirato dalle cause perse, è il secondo a mostrarsi più “innamorato” della razionalità (fino a sconfinare nel sofistico).
Ammettiamo che davanti ad un problema io abbia due scopi: 1) trovare la soluzione e 2) mostrare la mia potenza cognitiva. Tenderò a sbagliare per eccesso di astrusità. Ammettiamo invece che il mio duplice obbiettivo davanti ad un acrostico sia differente: 1) trovare la soluzione 2) togliermelo dai piedi il più presto possibile. Tenderò a sbagliare per semplicismo. Questo postulando che sia il primo che il secondo candidato diano lo stesso numenro di risposte esatte.
***
Un’ ultima considerazione sociologica: le battaglie culturali, di solito, sono combattute da un 20% della popolazione, quella mediamente più istruita e intelligente. L’ 80% della popolazione è gregge conformista. Ammettiamo che l’élite (20%) si divida in due partiti: atei (10%) e religiosi (10%). Al momento – supponiamo - i religiosi prevalgono, per cui la popolazione è prevalentemente religiosa (90%). E’ chiaro che in questa fase l’ intelligenza media del partito religioso – annacquata dai “conformisti” - è inferiore a quella del partito ateo. Ammettiamo infine che fenomeni epocali (secolarizzazione) spostino lentamente gli equilibri con una trasmigrazione dei conformisti da un partito all’altro: si invertirebbe anche lo squilibrio tra intelligenze medie. A questo punto una domanda pertinente è: a che punto siamo con la secolarizzazione?
***
In sintesi: 1) nello spettro delle soluzioni religiose quelle semplici sono sovrarappresentate, 2) lo stile cognitivo  di una persona la attrae verso soluzioni più o meno complesse, 3) con chi stanno i conformisti al punto in cui siamo nei processi di secolarizzazione?
I tre punti spiegano forse la natura del nesso tra razionalità e fede, così come viene registrato dagli studiosi.
***
Cosa portarsi a casa da tutto ciò?
... cognitive skills… probably increases likelihood of being an atheist and decrease the likelihood of being religious... The effect size seems pretty small... IQ probably also increases likelihood being an atheist... Openness To Experience...make people less fundamentalist... There’s no good evidence that “priming” analytical thinking style can make you more or less religious...
***
Questi studi lasciano sempre un dubbio: la credenza religiosa si porta sempre dietro un'intera cultura, un coacervo di fattori descrivibile solo con mille variabili. In questo senso la procedura random trial può non essere sufficiente a "ripulire" il campo dalle possibili interferenze.
Questo è tanto più vero quando il confronto è tra paesi anziché tra singoli. C'è chi vede una maggiore propensione all’ateismo per le nazioni caratterizzate da una migliore educazione e da un IQ medio più elevato.
Tuttavia, i fattori in gioco sono molti. Una nazione ricca, ad esempio, può dedicare maggiori risorse all’istruzione, venendo dunque caratterizzata da una cultura e da un QI medio più elevati. Allo stesso tempo la maggiore ricchezza può ottenere l’effetto di una minore religiosità.
Scrive Roberto Raggi commentando lo studio “Are Highly Theistic Countries Dumber? Critiquing the Intelligence-Religiosity Nexus Theory” di  Amir Azarvan…
... l’ateismo è correlato a fattori come l’avere un trascorso di dominio comunista, il maggiore reddito procapite, la libertà religiosa (di per sé positiva ma si pensi alle molte nazioni islamiche dove la religiosità è garantita e quasi imposta dallo stato), all’istruzione superiore (che può predisporre a un maggiore materialismo). Ma l’ateismo non risulta direttamente correlato in maniera significativa al QI medio...
Inoltre, ci sono studi -   Manuale di religione e salute (Oxford University Press, 2012) - che segnalano un nesso tra credo religioso e rendimento scolastico. In casi del genere, però, il ruolo dell’intelligenza potrebbe essere secondario.
Ultimo input tanto per sottolineare ulteriormente la complessità del legame tra fede & ragione: segnalerei il lavoro di Flannelly–Galek-Kytle-Silton: “Religion in America--1972-2006: religious affiliation, attendance, and strength of faith”. I credenti americani con una fede più intensa sono anche i più istruiti
… Level of education was... directly related to frequency of religious service attendance and strength of faith among those who were affiliated...
Questo a prescindere dal fatto che gli atei siano mediamente più istruiti dei credenti.
rodin_theThinker

lunedì 27 febbraio 2017

SSC Journal Club: Analytical Thinking Style And Religion scott alexander

Notebook per
SSC Journal Club: Analytical Thinking Style And Religion
scott alexander
Citation (APA): alexander, s. (2017). SSC Journal Club: Analytical Thinking Style And Religion [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
SSC Journal Club: Analytical Thinking Style And Religion By scott alexander
Evidenzia (giallo) - Posizione 9
Gervais and Norenzayan
Evidenzia (giallo) - Posizione 10
Analytic Thinking Promotes Religious Disbelief.
Evidenzia (giallo) - Posizione 11
They make some people take the Cognitive Reflection Test (CRT), a set of questions designed so that intuition gives the wrong answer and careful thought gives the right one. Then they ask those people a couple of questions about their religious beliefs (most simply, “do you believe in God?”). They find that people who do better on the CRT (ie people more prone to logical rather than intuitive thinking styles) are slightly less likely to be religious.
Nota - Posizione 14
x ESPERIMENTO CLASSICO
Evidenzia (giallo) - Posizione 14
religion is associated with intuitive thinking styles, atheism with logical thinking styles.
Evidenzia (giallo) - Posizione 15
they go on to do a couple of interventions
Evidenzia (giallo) - Posizione 17
priming logical thought moves people away from religion.
Evidenzia (giallo) - Posizione 17
If this seems fishy to you, it seemed fishy to the Reproducibility Project too.
Evidenzia (giallo) - Posizione 20
Let’s all join together in the Failed Replication Song:
Evidenzia (giallo) - Posizione 23
“primed” people (n = 57) by making them look at one of two sculptures; either Rodin’s The Thinker,
Nota - Posizione 23
PRIMED
Evidenzia (giallo) - Posizione 40
replication of Study
Nota - Posizione 40
...
Evidenzia (giallo) - Posizione 41
It was essentially negative;
Nota - Posizione 41
c
Evidenzia (giallo) - Posizione 41
two out of their three measures of religion, there was no significant rationality/ atheism correlation,
Evidenzia (giallo) - Posizione 42
on the third it was much smaller than the original study, so small it might as well not exist.
Evidenzia (giallo) - Posizione 44
“subsequent direct replications of this correlation have pretty conclusively shown that a weak negative correlation does exist between these two constructs”.
Evidenzia (giallo) - Posizione 49
Then they move on to their replication of Study 2,
Evidenzia (giallo) - Posizione 49
This is the one with Rodin’s The Thinker.
Evidenzia (giallo) - Posizione 51
They found no effect of sculpture-viewing
Evidenzia (giallo) - Posizione 55
studies 3, 4, or 5. But Studies 3 and 4 have been investigated by a different group in a slightly different context (CRT on liberal/ conservative) and they find that the prime doesn’t even work;
Evidenzia (giallo) - Posizione 60
Seven bajillion vaguely similar priming-related studies have failed replication before. Now it’s seven bajillion and one.
Evidenzia (giallo) - Posizione 63
when I see studies that I think shouldn’t go wrong, go wrong, I like to take a moment to be suitably worried.
Evidenzia (giallo) - Posizione 64
My usual understanding of why these sorts of studies go wrong is a combination of overly complicated statistical analysis with too many degrees of freedom, unblinded experimenters subtly influencing people, and publication bias.
Nota - Posizione 66
x STUDIO NN REPLICABILE
Evidenzia (giallo) - Posizione 66
These studies don’t have overly complicated statistical analysis. They’re really simple.
Evidenzia (giallo) - Posizione 67
Do a randomized experiment, check your one variable of interest, do a t-test, done.
Evidenzia (giallo) - Posizione 69
That leaves publication bias.
Evidenzia (giallo) - Posizione 70
the original paper contained five different studies,
Evidenzia (giallo) - Posizione 78
So how do you get publication bias on seven different but related experiments performed in the same lab?
Evidenzia (giallo) - Posizione 84
A commenter brings up that they used different measures of religious belief in each study,
Nota - Posizione 85
PROXY
Evidenzia (giallo) - Posizione 91
“subsequent direct replications
Evidenzia (giallo) - Posizione 97
Pennycook et al (2016) does a meta-analysis of all the work in this area. He finds thirty-five different studies totaling over 15,000 subjects comparing CRT scores and religious beliefs. Thirty-one are positive. Two of the remaining four detected an effect of the same magnitude as everyone else, but didn’t have enough power to prove it significant. The remaining two negative studies are delightful and deserve to be looked at separately.
Nota - Posizione 100
X LETTERATURA
Evidenzia (giallo) - Posizione 100
McCutcheon et al’s is titled Is Analytic Thinking Related To Celebrity Worship And Disbelief In Religion?.
Evidenzia (giallo) - Posizione 107
The other one was Finley et al’s Revisiting the Relationship between Individual Differences in Analytic Thinking and Religious Belief: Evidence That Measurement Order Moderates Their Inverse Correlation.
Evidenzia (giallo) - Posizione 109
if you measure rationality first and then ask about religion, more rational people are less religious,
Evidenzia (giallo) - Posizione 110
But if you measure religion first and then ask about rationality, there’s no link.
Evidenzia (giallo) - Posizione 114
Pennycook responds by pointing out seven other studies in his meta-analysis that ask for religion before
Evidenzia (giallo) - Posizione 119
31 good studies finding an effect and 2 good studies not finding it.
Evidenzia (giallo) - Posizione 120
publication bias,
Evidenzia (giallo) - Posizione 121
Is this effect true only in college students
Evidenzia (giallo) - Posizione 122
No. Browne et al look at 1053 elderly people’s CRT scores and religiosity, and find the effect at the same level
Evidenzia (giallo) - Posizione 128
Is this effect simply an artifact of IQ?
Evidenzia (giallo) - Posizione 129
there’s some evidence that IQ increases irreligion, and CRT score correlates heavily with IQ
Evidenzia (giallo) - Posizione 131
This is the claim of Razmar & Reeve,
Evidenzia (giallo) - Posizione 132
it’s not that more rational people are less religious, it’s that smarter people are both more rational and less religious.
Nota - Posizione 133
TESI RAZMAR
Evidenzia (giallo) - Posizione 135
Pennycook responds
Evidenzia (giallo) - Posizione 135
both IQ and CRT are independently correlated with irreligion,
Evidenzia (giallo) - Posizione 138
religious people take less time to solve problems, even when both sets of people get the right answer.
Evidenzia (giallo) - Posizione 143
the idea that people naturally gravitate toward ideologies that match their level of cognitive complexity. Thus, according to this position, religious ideologies are less complex than secular ones, and, as a consequence, more likely to be held by less cognitively complex individuals.
Nota - Posizione 144
X L IDEOLOGIA PREFERITA
Nota - Posizione 148
t
Evidenzia (giallo) - Posizione 148
takeaway
Evidenzia (giallo) - Posizione 150
probably increases likelihood of being an atheist and decrease the likelihood of being religious,
Nota - Posizione 150
RAZIONALITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 151
The effect size seems pretty small.
Evidenzia (giallo) - Posizione 151
IQ probably also increases likelihood being an atheist
Evidenzia (giallo) - Posizione 153
Openness To Experience
Nota - Posizione 153
...
Evidenzia (giallo) - Posizione 153
make people less fundamentalist
Nota - Posizione 153
c
Evidenzia (giallo) - Posizione 154
There’s no good evidence that “priming” analytical thinking style can make you more or less religious