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lunedì 28 ottobre 2024

Arte & Bellezza Danto e neuroestetica.

Cos'è l' Arte? E' quella cosa là.
Cos'è la Bellezza? E' questo sentimento qua.
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Riccardo Mariani
Nel senso che Arte è cio' che definiamo come tale. Cioè che tutti noi "definiamo" come tale, e non è facile mettersi d'accordo. Di solito, se qualcosa finisce in un museo o in un libro di storia dell'arte è arte, significa che almeno tra gli intenditori c'è un certo accordo.
Riccardo Mariani
Nel senso che Bello è cio' che mi crea certi pruriti nel cervello (lo psicologo evoluzionista sarà designato a spiegare perché li sento).

Una conseguenza è che si puo' parlare d'arte disinteressandosi della bellezza (e viceversa).

giovedì 26 settembre 2024

il prototipo della bellezza: il campo da golf

 Se penso al Paradiso me lo immagino come un campo di golf: erba curata, ampie radure contornate da boschetti evocativi. Una bellezza misconosciuta dal mondo dell'arte, che invece è stato così rapido nel riconoscere l'arte in forme improbabili come i graffiti e gli spazzolini da denti. Il fatto che un campo da golf permetta di interagire con paesaggi interessanti senza uccidere animali selvatici non è apprezzato. orse cono cose troppo borghesi per essere alla moda e troppo eleganti per essere camp.


steve sailer nel suo libro ha un articolo in tema.

venerdì 9 agosto 2024

arte degenerata

 https://www.facebook.com/riccardo.mariani.585/posts/pfbid0qqScMvRCqtaGn5TpBHQNnejYBWZ67pk98j25Dj4cWqj5wQMy2BKBjMVbZ8bFNJmkl?__cft__[0]=AZVzwSs_lzK9VoSeOqGUOqasmIbCGoDemfgAPSYzB-_xXor7wbeux1BEwagWPiP2ZHu1p_cVcmWQEM0FdKitiiV41tgYqDqqfHhFs_Fwh8EDOILu1t3J0q_uVov6QCba7rIZzXWT881lR7rRylSsIKVj_W2B9YMU0Jxq7ycG5quASg&__tn__=%2CO%2CP-R

lunedì 15 luglio 2024

Quando possiamo affermare che un'opera d'arte è bella?

 Quando possiamo affermare che un'opera d'arte è bella?


Magari quando è armoniosa o vivace. Oppure quando segnala l'abilità dell'artista. Nel primo caso ci concentriamo sull'opera in sé, nel secondo ci concentriamo su cio' che sta intorno all'opera come il suo autore. Dalla mia esperienza le motivazioni estrinseche, ovvero le seconde, sono preponderanti e pesano all'80/90% sul giudizio. Per esempio, molti trovano sensato andare ad ascoltare concerti dal vivo, il che non si spiega se il "bello" provenisse dall'opera in sé. Altri ridacchiano quando sentono dire al fruitore naif "ma questo avrei saputo farlo anch'io!", si tratta di risolini insensati per chi si concentra sul valore intrinseco poiché, se ci si limita alla sola opera, questo è vero e va preso sul serio. Penso poi che quell' 80-90% possa essere portato al 100%. Come? Bè, qualora una sensazione come quella dell'armonia facesse appello a istinti atavici che, per una loro precisa funzione, generano un senso di impressione, allora la bellezza potrebbe essere ricondotta al nostro cervello, ovvero a qualcosa di esterno all'opera.


sabato 6 luglio 2024

la bellezza del Vangelo

Il riciclo della Bellezza

Il riciclo della Bellezza

L'argomento della bellezza viene spesso usato per sostenere l'esistenza di Dio ma non rientra tra i miei favoriti poiché trovo che la verità sia spesso "brutta, strana e contorta". Tuttavia, sono pronto a riciclarlo per fare un passaggio ancora più ardito, quello che conduce da Dio al cristianesimo. Ecco come: il messaggio del Vangelo - il racconto di un Dio infinito e perfetto che diventa uno di noi per soffrire e morire in espiazione dei nostri peccati - è immensamente bello. Anche astraendo dalla verità del messaggio, è più bello delle bellezze naturali da cui siamo circondati. Supponiamo, ora, che Dio esista e che il messaggio del Vangelo sia falso. Allora una falsità umana (o demoniaca) avrebbe superato la bellezza della natura creata da Dio intorno a noi. Questo non sembra plausibile. Quindi, è probabile che se Dio esiste, il messaggio del Vangelo sia vero.

https://alexanderpruss.blogspot.com/2024/07/from-theism-to-something-like.html

sabato 15 giugno 2024

creatività stupida

Gli artisti sono intelligenti?

Il collegamento tra intelligenza e creatività sembra abbastanza debole. Tuttavia, gli artisti sembrano particolarmente bravi nel fare cose stupide come sospendere la loro incredulità. D'altronde, gli artisti non si limitano a creare, ma danno forma, e la forma di solito richiede una fine intelligenza analitica. Come risolvere il rompicapo?

Tesi: gli artisti sono persone altamente intelligenti che sanno quando e come essere stupidi.

La differenza tra l'artista e il paziente psichiatrico è che gli artisti sono in grado di controllare il momento in cui cedere il controllo. Hanno forte il senso della cornice. D'altro canto, ci sono persone molto intelligenti che hanno serie difficoltà a smettere di essere analitiche. Gli scrittori/pittori/scultori/musicisti, devono essere "calcolatamente stupidi". I bambini sono degli idioti, ed è per questo che non li lasciamo attraversare la strada da soli, ma sono anche dei confabulatori di talento che hanno davvero pochi problemi a credere nelle loro stesse invenzioni. L'artista domina una tempistica per mettere al meglio insieme tutte queste facoltà e trasformarle in virtù. Quando si invecchia, forse, si diventa più intelligenti (saggi), e questo può essere di ostacolo perché si cerca di ottenere il controllo sull'impulso creativo. La maggior parte di noi cerca di applicare l'intelligenza al proprio lavoro; gli artisti la applicano anche la loro stupidità.
https://www.ian-leslie.com/p/creativity-needs-stupidity

martedì 13 dicembre 2022

 Il linguaggio artistico è più grezzo o più raffinato di quello naturale?


Almeno sulle apparenze non dovrebbero esserci dubbi: è più grezzo.

E' più impreciso, più vago, più impressionistico, più inadatto per la ricerca di una verità oggettiva. C'è addirittura chi sostiene che sia messo insieme con il materiale di risulta accumulato "scolpendo" nei millenni quella meraviglia che è il linguaggio naturale.

Ma perché allora gli artisti lo privilegiano? Forse perché, in quanto "scarto", è inutile. L'arte non puo' fare a meno dell'inutilità, la sua natura è intimamente legata a quella del lusso. La bellezza è un lusso e la funzionalità la degrada. L'artista si "esibisce" ma non puo' certo esibire l'ordinario. In natura, lusso e bellezza sono praticamente sinonimi. Il lusso non serve a nulla ma è essenziale nelle nostre vite.

Queste brevi osservazioni, suscettibili di approfondimenti ed esemplificazioni, mi sembrano molto convincenti. Eppure, il concetto di "verità" è talmente considerato che chi si occupa d'arte non vuole rinunciarvi, quasi esistesse una doppia verità o comunque una doppia via per giungervi: la via scientifica e quella artistica.

Posso capire il motivo, chi dedica un anno a leggere la Recherche, per esempio, viene infastidito dal pensare di essersi "solo" divertito, preferisce invece pensarsi com qualcuno ora più prossimo alla verità rispetto ad un anno fa. Francamente, non vedo elementi di sostanza per sostenere una simile tesi. I brividi e le forti impressioni ricevute durante la lettura non sono certo indizi in tal senso. E se proprio il provato lettore della Recherche non desidera ridurre tutto a "divertimento", puo' tirare in ballo concetti più nobili come la "realizzazione di sé" o il "significato". Ma, ancora, trovare un senso o realizzarsi non ha un legame diretto con la verità (al limite con la felicità).

Si badi bene che nessuno vuole affermare che la scienza-dura esaurisce la nostra conoscenza, ci sono molte realtà che la scienza non affronta, ma per muoversi in quei territori occorre comunque un linguaggio rigoroso e preciso, per esempio quello della filosofia, o della psicologia, o dell'economia, o della teologia. Quello "grezzo" delle arti non ti porterà molto lontano su questa strada poiché esiste per percorrerne altre.

Meditando i miei autori di riferimento: Kivy, Scruton, Hanson.